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Il Pescara delude ancora

La sconfitta di Carpi avvicina, pericolosamente, i biancazzurri alla zona che scotta
Alla vigilia di Carpi-Pescara, l’allenatore del Pescara Serse Cosmi continuava a parlare di play off svelando ai più che non aveva ben chiaro il reale valore della rosa a sua disposizione. Ovvero, ha dato l’impressione di non aver compreso che l’unico obiettivo possibile, a questo punto della stagione, era la salvezza matematica da conquistare nel più breve tempo possibile. E così, forte delle sue convinzioni, contro il Carpi ha schierato l’ennesima, nuova, formazione. Fuori Gianluca Caprari e dentro Matteo Politano. Dentro Giuseppe Rizzo e fuori Matti Nielsen. Quando poi Caprari è entrato per sostituire Pippo Maniero, Cosmi ha offerto ai tifosi del Pescara l’opportunità di vedere Antonino Ragusa impiegato come punta centrale, forse l’unico ruolo che il forte attaccante siciliano non aveva ancora ricoperto sotto la guida tecnica dell’ex allenatore del Perugia.
Dichiarazioni e scelte tecniche che lasciano perplessi per diversi motivi.
Il Pescara di Serse Cosmi non ha un’identità tattica e cerca la via del gol con azioni che non si ripetono mai uguali a se stesse. Le scelte tecniche sono perciò una diretta conseguenza della confusione, soprattutto tattica, che regna in riva all’Adriatico dal suo arrivo.

Questi calciatori sono stati, tutti, sopravvalutati
L’allenatore umbro non è ovviamente l’unico responsabile del fallimento tecnico di questa stagione. Non dobbiamo infatti dimenticare il contributo che ha dato, in questo senso, la gestione tecnica di Pasquale Marino, soprattutto non si deve trascurare lo scarso rendimento di quasi tutti i componenti della rosa.
È ormai chiaro a tutti che i calciatori che formano l’organico del Pescara sono stati, quasi tutti, sopravvalutati. Giornalisti, tifosi, società, addetti ai lavori, pensavano che questa squadra potesse conquistare con relativa facilità l’accesso ai play off per giocarsi, realisticamente, la possibilità di un pronto ritorno nella massima serie. Non è stato così, non sarà così, purtroppo.
Non è ancora tempo di bilanci, ma si può affermare con poche possibilità di errore che se si escludono Brugman, il Ragusa del girone di andata e un paio di altri calciatori, tutti hanno reso molto meno di quanto ci si aspettasse. Una rosa dunque non all’altezza del compito e due allenatori che, in ogni caso, hanno reso anch’essi molto meno del valore che tutti gli attribuivano.

Contro il Siena i punti necessari per la salvezza
Prima di fare il bilancio di una stagione comunque deludente c’è da terminare il campionato in corso, soprattutto c’è da conquistare, matematicamente, la salvezza e con essa la possibilità di disputare anche il prossimo anno il campionato di serie B.
Si metta da parte tutto e ci si concentri sull’unico obiettivo raggiungibile. Nella partita contro il Siena non conta giocare bene o convincere, conta solo conquistare la vittoria.
«After all, tomorrow is another day!» recita uno degli explicit più famosi della storia del cinema. «Dopotutto, domani è un alto giorno» appunto, pensiamo positivo.

Sull'autore: Oscar Buonamano

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