Il campionato del Pescara di Marco Baroni è costellato da continui penultimatum.
La discontinuità nei risultati, della qualità del gioco espresso non parliamo più anche perché a questo punto del campionato oltre ad essere una chimera, forse, non interessa più a nessuno, rende difficile qualunque pronostico. La conquista dei play off, obiettivo minimo stagionale, si avvicina e si allontana a domeniche alterne.
Dopo la sconfitta subita a Frosinone sembrava essersi allontanato del tutto, ma è subito arrivata la vittoria contro il Modena a mescolare nuovamente le carte.
La partita della verità
La sfida di domani contro la Virtus Lanciano potrebbe essere dunque la partita della verità. Una vittoria terrebbe accesa la speranza di vedere un bel finale di stagione, un’eventuale sconfitta potrebbe certificare l’addio definitivo ai sogni di gloria.
Una partita in cui Marco Baroni si gioca molto, lui più della squadra. È il ritorno nello stadio che lo ha lanciato nel grande calcio con una piazza, calcisticamente parlando, che invece di essergli grata per i risultati conseguiti lo ha dimenticato presto, anzi prestissimo.
Cosa succederà? Chi avrà la meglio tra Marco Baroni e Roberto D’Aversa?
Entrambe le squadre devono vincere
Una partita da 1 o 2, il pareggio non servirebbe a nessuna delle due. Una partita dunque che potrebbe regalare ai tifosi presenti allo stadio momenti di buon calcio, almeno dal punto di vista dell’intensità di gioco. Si prevede il pubblico delle grandi occasioni, ma se per la Virtus Lanciano anche una, eventuale, sconfitta non sarebbe un dramma sportivo, per il Pescara è diverso. Tornare, dalla vicina Lanciano, con una sconfitta significherebbe abbandonare, con ogni probabilità, la possibilità di giocarsi l’accesso ai play off e questo potrebbe avere conseguenze dirette anche per la panchina del tecnico di Firenze. Si, perché senza obiettivi concreti da raggiungere non avrebbe nessun senso continuare insieme.