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C’è la prima vittoria, per il gioco bisogna aspettare

Arriva la prima vittoria del campionato
La partita contro la Virtus Entella dell’ex capitano del Pescara, Marco Sansovini, porta in dote ai biancazzurri la prima vittoria del campionato.
Una brutta partita che solo il risultato, un 4-0 che non ammette repliche, riesce a nascondere. Soprattutto nel primo tempo la squadra di Marco Baroni non è stata capace di sviluppare trame di gioco tali da far pensare a una squadra in salute e capace di uscire dal momento no che attraversa dall’inizio del campionato.
C’erano, oggettivamente, molte ragioni che facevano presagire una gara scialba. In primo luogo la tensione dei calciatori chiamati a vincere la prima partita del campionato davanti ai propri tifosi e la consapevolezza di non poter sbagliare. Da un punto di vista del risultato l’obiettivo è stato raggiunto.

Il gioco latita così come la condizione fisica
Non essere soddisfatti di una partita che termina con il risultato di 4-0 non è facile, ma può accadere. Le lacune tecnico tattiche della squadra di Baroni sono essenzialmente tre: nessun movimento da parte dei calciatori senza palla, poche verticalizzazioni e, soprattutto in fase di non possesso, troppa distanza tra i reparti.
Lacune che riguardano sia l’assemblaggio della squadra sia la qualità dei singoli calciatori. Gli allenamenti e l’applicazione diranno se gli attuali limiti si possono superare o se sono limiti strutturali della squadra che attengono più alla costruzione della compagine biancazzurra che ad altro.

Due settimane per capire il valore della squadra
Adesso, nello spazio di due settimane, quattro sfide che possono cambiare, in maniera determinate, la classifica del Pescara. Crotone, Vicenza e Bari fuori casa e il Carpi dell’ex Simone Romagnoli in casa. Occorre guadagnare punti altrimenti la classifica potrebbe diventare preoccupante, ma occorre anche migliorare la qualità e l’intensità del gioco. È il tempo per mostrare le qualità della squadra e dei singoli. È il tempo per Marco Baroni di dimostrare di essere un allenatore in grado di allenare il Pescara, la squadra che ha avuto in panchina Carletto Mazzone, Giovanni Galeone e Zdenek Zeman.

Sull'autore: Oscar Buonamano

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