L’editoriale della scorsa settimana terminava con «Due gare per dirsi addio» riferito all’allenatore di Firenze e invece ne è bastata una. Una sola, quella giocata contro il già retrocesso Varese che schierava in campo molti calciatori della squadra primavera. Meglio così, ne parleremo, forse, nelle prossime puntate. Adesso ci si concentri sulla prima delle finali play off che attendono i biancazzurri di Massimo Oddo. «Non c’era da pensarci, come se mi avessero chiamato per giocare una finale e non c’è cosa più bella di giocare una finale», sono queste le prime parole del neo allenatore biancazzurro che segnano una linea immaginaria che separa, in maniera inequivocabile, l’Arno dal Pescara.
«È mancata consapevolezza nei propri mezzi e coraggio»
Una dichiarazione che mette di buon umore perché trasmette positività e voglia di vincere. Componenti essenziali per competere, ma anche per divertire e far ritornare i tifosi allo stadio.
Sembra avere le idee chiare Massimo Oddo soprattutto quando afferma che a questa squadra siano mancate consapevolezza nei propri mezzi e coraggio. Caratteristiche che ogni calciatore dovrebbe avere, ma che certamente l’allenatore deve infondere ai propri ragazzi. Soprattutto la consapevolezza nei propri mezzi che viene, certamente, alimentata dai risultati, dalla qualità del gioco e dalle certezze che l’allenatore deve saper trasmettere a un calciatore.
«Sono molto fiducioso perché credo che questa sia una squadra molto forte»
Sono trascorsi pochi giorni dalla incredibile partita partita di Varese, ma sembra sia passata un’intera stagione. La vitalità, la spensieratezza e, perché no, la “pescaresità” di Massimo Oddo hanno saputo creare una nuova e positiva atmosfera pre gara, esponendosi in prima persona, soprattutto nel giudizio sulla squadra. «Sono molto fiducioso perché credo che questa sia una squadra molto forte» e non frasi di circostanza. Un giudizio che è anche una pietra tombale sul passato recente.
Contro il Livorno c’è solo un risultato utile,come per una finale. Massimo Oddo nella sua precedente carriera ha vinto la finale più importante al mondo che un calciatore possa giocare. Non può, in questo senso, temere il Livorno e non lo teme. Adesso tocca ai calciatori, oltre al coraggio occorre altro.
«Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia…», canta Francesco De Gregori, domani sera i tifosi del delfino biancazzurro hanno voglia di vedere queste qualità in campo. Coraggio, altruismo e fantasia, se ci saranno arriveranno anche i tre punti che separano il Pescara dai play off.
Buon campionato a tutti.