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Lapadula, l’unico che supera la sufficienza

10 Lapadula 6,2
17 Caprari 5,9
8 Memushaj 5,7

40 Verre 5,6
21 Mandragora 5,5
9 Pasquato 5,3
34 Torreira 5,1
6 Fornasier 5,1
23 Benali 5
39 Crescenzi 4,9
1 Fiorillo 4,1
11 Zampano 4,1

7 Verde sv
19 Cocco sv

Massimo Oddo 5

Addio Campione

#14

L’omaggio del direttore di Calcio Totale a Johan Cruijff

«È un mondo difficile, E vita intensa, Felicità a momenti, E futuro incerto…»

Tonino Carotone canta «È un mondo difficile, E vita intensa, Felicità a momenti, E futuro incerto…» e fotografa esattamente il momento che sta attraversando il Pescara di Massimo Oddo. Le ultime sette partite raccontano di un Pescara sciupone e nello stesso tempo inadeguato per competere ai massimi livelli in serie B.
Quattro sconfitte e tre pareggi. Dieci gol realizzati e sedici subiti. Tre i punti raccolti.
È evidente che se non ci sarà un brusco cambio di marcia il campionato più che positivo disputato fino a qualche settimana fa rischia di diventare solo uno sbiadito ricordo. Anzi, se non s’inverte immediatamente la rotta potrebbe essere a rischio anche la partecipazione ai play off, approdo più che sicuro fino a qualche giornata fa.

Troppi gol subiti
Se si escludono le ultime tre della classifica più Avellino e Ascoli, il Pescara è la squadra che ha subito più gol in tutta la serie B. Quarantuno gol subiti. E se analizziamo il modo in cui il Pescara subisce gol ci accorgiamo che molti sono simili. Simili nella preparazione e nell’esecuzione. I biancazzurri inoltre subiscono gol, spesso, a difesa schierata. Evidente dunque che il problema principale è proprio questo. Si difende in undici si sente dire dagli allenatori, è vero. Ma molto dipende dalla qualità dei difensori che hai a disposizione. Una verità lapalissiana di cui sarebbe bene prendere atto e comportarsi di conseguenza.

Contro il Crotone per rilanciarsi
La partita contro il Crotone giunge dunque a proposito. Una buona prestazione premiata anche da un risultato positivo potrebbe rilanciare il Pescara e restituire quella “leggerezza” che ha caratterizzato, fino ad ora, la gestione di Massimo Oddo. La squadra ha le possibilità di riscattarsi a patto che tutti, allenatore in testa, riflettano sugli errori compiuti e riprendano il cammino interrotto di comune accordo.

Buon calcio a tutti.

Rivera Rivera Rivera Rivera

Dopo una lunghissima gestazione è in libreria Rivera Rivera Rivera Rivera, un libro che celebra la grandezza del primo Pallone d’oro italiano. Un omaggio che Em Bycicleta, il presidio di fabulazione sportiva, dedica all’ex bambino d’oro.

Un’antologia di 26 racconti su Gianni Rivera. È così che Em Bycicleta – Presidio di fabulazione sportiva decide di salutare i propri lettori per trasformarsi in Rivista Melina, che manterrà in ogni caso lo stesso spirito che per anni ha animato il gruppo.
Ma perché proprio un libro sul dieci milanista? La risposta l’ha data tempo Alf Ramsey, mitico allenatore dell’Inghilterra mondiale, che alla domanda su chi fossero i quattro giocatori italiani più forti rispose, lapidario: «Rivera, Rivera, Rivera, Rivera».

RIVERA RIVERA RIVERA RIVERA

Gianni Brera, Gianni Bertoli, Biagio Goldstein Bolocan, Alberto Brambilla, Oscar Buonamano, Mimma Caligaris, Silvano Calzini, Gino Cervi, Pinuccio Corsi, Stefano Corsi, Emiliano Fabbri, Stefano Fregonese, Claudio Gavioli, Tino Gipponi, Antonio Gurrado, Andrea Maietti, Carlo Martinelli, Dario Mazzocchi, Valerio Migliorini, Marco Ostoni, Frank Parigi, Darwin Pastorin, Gianni Rossi, Luigi Sampietro, Claudio San­filippo, Francesco Savio.

GIANNI BRERA:
«Unendo il proprio destino al Milan fu sempre coerente, non fortunato. Nessuno osa privarsene o mancargli di rispetto. È equilibrato, forse anche saggio. La fama gli si dissolve sul capo come una nube non più molto grata. Non se ne affligge e per questo lo stimo. Forse l’angoscia lo prende sentendosi vecchio per un atleta che invero è stato più artista che atleta: però è composto, schivo, e mai lo dà a vedere. L’ho incontrato l’altra sera presso un amico comune, Ross Galimi. Abbiamo bevuto e conversato a lungo, molto serenamente. Fra i due, a capir meglio l’altro è stato lui. Orrida vecchiezza, ridammi il mio abatino».

EM BYCICLETA
Em Bycicleta. Presidio di fabulazione sportiva è nata in un’osteria di Lodi, nel dicembre del 2003. È un nome collettivo che raccoglie ‘sognatori e balenghi’ uniti in un’idea di sport diversa da quella proposta dallo show-business. Sport come metafora di vita, fonte di ‘favole’, nutrimento dei brevi sogni dei poveri che siamo stati, ora che il rischio è di diventare miserabili di mente e di cuore.

LA CASA EDITRICE
La vendita dei libri avviene attraverso il sito internet ufficiale incontropiede.it, i negozi online e le librerie che lo richiedono.
In catalogo “Campo per destinazione – 70 storie dell’altro calcio” di Carlo Martinelli (prefazione di Stefano Bizzotto), “Il Romanzo di Julio Libonatti” di Alberto Facchinetti (con una nota di Gian Paolo Ormezzano), “Il calciatore stanco” di Gino Franchetti, “Arrigo. La storia, l’idea, il consenso, la fiamma” di Jvan Sica, “Gol mondiali” di “Sport in Punta di penna”, “Memorie dell’Europa calcistica – L’Erasmus del pallone” di Federico Mastrolilli, “Scusa se lo chiamo Futebol” di Enzo Palladini, “Ho scoperto del Piero” di Alberto Facchinetti (con la prefazione di Alessandro Del Piero), “MayPac” di Andrea Bacci, “Il Cameriere di Wembley” di Lorenzo Fabiano (con prefazione di Roberto Beccantini).

Rivera Rivera Rivera Rivera, Em Bycicleta (EDIZIONI inCONTROPIEDE, 2016. 142 pagine. 14,50 euro)

Pescara-Novara_12 marzo 2016

La Foto della settimana_23

L’espressione di Gianluca Caprari è più eloquente ed efficace di qualsiasi, altra, parola.

Continua lo stato di grazia di Torreira

34 Torreira 6,8
17 Caprari 6,6
26 Vitturini 6,5

23 Benali 6,3
8 Memushaj 6,2
1 Fiorillo 6
10 Lapadula 5,7
6 Fornasier 5,5
13 Zuparic 5,5
5 Bruno 5,5
16 Coda 5
14 Mazzotta 4,6
20 Acosta sv

Massimo Oddo 5,5

Il campionato degli Italiani

È da pochi giorni in libreria un’antologia di racconti sulle città che partecipano al campionato di calcio di serie B. S’intitola Il campionato degli italiani, 22 giornalisti e scrittori per 22 racconti sulle 22 squadre della serie cadetta, un’antologia che fonde il calcio con il tessuto sociale. Ventidue racconti sul calcio e sulle realtà cittadine delle squadre che compongono la serie B 2015/16.

Ecco la rosa: Titti Festa (Avellino), Marco Amabili (Ascoli), Bruno Palermo (Crotone), Gaetano Imparato (Livorno), Oscar Buonamano (Pescara), Lorenzo Mazzoni (Viruts Lanciano), Francesco Vannutelli (Perugia), Mauro Frugone (Virtus Entella), Roberto Guerriero (Salernitana), Sergio Fortini (Novara), Nicola Conforti (Trapani), Mauro Corno (Como), Andrea De Carlo (Modena), Gianluca Mattioli (Cesena), Marco Ursano (Spezia), Eva Pommerouge (Latina), Gianluca Atlante (Bari), Luca Biribanti (Ternana), Gianpaolo Laffranchi (Brescia), Franco Cottini (Pro Vercelli), Enrico Astolfi (Cagliari), Filippo Landini (Vicenza).
L’allenatore è l’ideatore e curatore del progetto editoriale, Gian Luca Campagna.

Dal mondo singolarmente provinciale di Latina fatto di procaci milf interessate più ai garretti dei calciatori che al pallone alla passionale armonia di una città d’acciaio come Terni. Dai ricordi con gli occhi di un bambino del braccio chiuso di Sollier dopo una rete alla morte di Renato Curi a Perugia, al dramma degli immigrati che Trapani vive ogni stagione. Da una scommessa nata male e finita peggio a Lanciano alla leggenda del fratello sfigato di Dan Corneliusson sul ramo del lago di Como. Dalla tradizione olimpica e pitagorica di Crotone alla realtà colma di calcio e di vita di Salerno. Dalla sciarpa portafortuna di un tifoso del Cesena allo spigoloso momento che vive un ultras del Novara. Dai sogni e le delusioni di un bambino che tifa Avellino all’ironia della giovanissima Pro Vercelli che regala all’Inter una lavagna. Dalla tensione del cronista che attende il ripescaggio del ‘suo’ Ascoli in B al quadro picaresco, noir e cinico di una La Spezia preda della criminalità. Dal dramma intimo e familiare di un tifoso del Vicenza ai sogni di un giovane che desidera giocare nel suo Entella. Dai ricordi in bianco e nero di due tifosi del Pescara passando per YouTube e Twitter alla sorprendente solidarietà ‘a livello ultras’ dei tifosi del Cagliari. Dai sogni di una notte di mezza estate a Modena con le preghiere alla Ghirlandina alle vicissitudini di un giovane ghanese con problemi di carta d’identità a Brescia. Dai sogni di un giovane che un giorno esordisce con la maglia del suo Bari al ricordo sempre vivo di chiaroscuro e colmo di lacrime per il giovane amaranto Piermario Morosini, morto in campo il 14 aprile 2012 durante Pescara-Livorno, cui è dedicata quest’antologia.
Ci provano tutti a infangarlo, a sgonfiarlo, a rottamarlo, ma il pallone, stoicamente, resiste grazie alla passione della gente. Perché si rigenera. Si rigenera «ogni volta che un bambino prende a calci un pallone per strada è lì che rinasce la storia del calcio». Lo ha scritto tanti anni fa. E, ancora oggi, con questi racconti, sappiamo che è straordinariamente vero.

Una sconfitta che sa di beffa

Si può perdere in tanti modi, ma il modo con cui il Pescara ha perso a Cagliari lascia l’amaro in bocca. Un primo tempo quasi perfetto non fosse per le diverse occasioni da gol sbagliate. Dominio territoriale e belle trame di gioco facevano presagire un finale diverso. Un finale con punti da riportare a casa per accorciare la distanze dalle prime della classe. E invece non è andata così, il Pescara lascia al Cagliari di Rastelli i tre punti e la possibilità di un acuto che avrebbe lasciato il segno.

Interrogarsi sul perché
In molti, troppi forse, cantano le lodi del Pescara. In pochi, pochissimi a dire la verità, si sforzano di analizzare il perché di alcuni risultati, obnubilati dalla bellezza del gioco e, nella maggior parte dei casi, condizionati dall’essere tifosi.
Il calcio è un gioco di squadra, si vince in undici e si perde in undici. Questa la prima, elementare, considerazione. Se una squadra è capace di produrre un calcio così bello come quello prodotto dal Pescara nel primo tempo di Cagliari, deve lavorare di più e meglio per unire alla bellezza la pragmaticità. E dunque chiudere le partite nel momento in cui si produce il maggior sforzo, c’è bisogno di una concentrazione maggiore in tutte le zone del campo. In attacco come in difesa. Perché, altra considerazione banale ma opportuna. Si attacca in undici e si difende in undici.

Due partite in quattro giorni per tornare a vincere
Per fortuna il campionato non si ferma mai e già propone l’occasione per un pronto riscatto. Ascoli e Trapani da affrontare in casa in soli quattro giorni. Occasioni per correggere gli errori, tornare a vincere e lanciare, di nuovo la sfida al campionato. Due partite che possono far crescere la differenza di punti tra il terzo e il quarto posto, ma che possono anche ridurre il divario da Cagliari e Crotone. Pensare positivo, ma soprattutto non commettere di nuovo gli stessi errori.

Buon calcio a tutti.

Torreira su tutti

34 Torreira 6,7

40 Verre 6,5

23 Benali 6,5

8 Memushaj 6,3

11 Zampano 6,1

14 Mazzotta 6

17 Caprari 6

10 Lapadula 5,7

18 Aresti 5,6

13 Zuparic 5,6


21 Mandragora 5,6

19 Cocco sv

28 Mitrita sv

20 Acosta sv

Massimo Oddo 6,5

Cagliari-Pescara_20 febbraio 2016

La Foto della settimana_20

La panchina del Pescara perplessa per quello che sta succedendo in campo.

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