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Marco Verratti, numero uno in Francia

Marco Verratti è stato eletto miglior calciatore straniero della Ligue 1. Prima di Ibra, prima di tutti. La nostra felicità è immensa. per Marco, per il calcio italiano e per il Pescara che può ascriversi parte di questi successi.

Una sconfitta che fa male

Il Pescara perde anche a Brescia e torna in Abruzzo con alcune certezze in meno. In questa occasione, oltre ad una prova sottotono di molti degli interpreti in campo, ci mette lo zampino anche Massimo Oddo che, con l’abituale franchezza, ammette le sue responsabilità. Cambiare assetto tattico non è stata una scelta felice, anzi ha creato solo problemi nuovi che si sono aggiunti a quelli già noti.
Un punto nelle ultime tre partite sono un bottino magro, magrissimo, e si può considerare come l’anticamera di una crisi. Crisi di risultati, ma anche di gioco.

La squadra ha subito un’involuzione tecnico tattica
Il Pescara non cresce più, si è interrotto quel circolo virtuoso che dall’inizio del campionato ha accompagnato una crescita progressiva della squadra. Crescita che era evidente anche nelle sconfitte. Nelle ultime due sconfitte subite fuori casa non c’è invece traccia di quello spirito indomito che ha caratterizzato questa prima del campionato. Anche i più bravi non sembrano essere in grado di invertire la rotta. Una considerazione che riguarda tutta la squadra, allenatore in testa. Una crisi che potrebbe essere accentuata se non si riesce ad invertire subito il senso di marcia.

Ritornare alle certezze costruite in questi primi mesi
Contro la Virtus Entella c’è la necessità di tornare indietro. Tornare indietro per andare avanti. Gli esperimenti tattici, il 4-1-4-1 di Brescia in particolare, possono contribuire a togliere alcune delle certezze sule quali la squadra aveva costruito la prima fase del campionato. Forse è giunto anche il momento di allargare la rosa dei titolari e portarla a tredici/quattordici calciatori. In questo momento c’è bisogno del contributo di tutti per uscire da un periodo che potrebbe relegare il Pescara in una zona grigia del campionato. Le prossime partite ci diranno se c’è spazio per riprendere il buon cammino intrapreso prima delle ultime prove negative, non dimenticando che il calcio è e resterà sempre un divertimento, un gioco. Il più bel gioco del mondo.

Buon calcio a tutti.

Aresti ancora una volta il migliore in campo

18 Aresti 6,1

10 Lapadula 6,1

9 Sansovini 5,9

39 Crescenzi 5,7

17 Caprari 5,7

21 Mandragora 5,6

23 Benali 5,3

15 Fornasier 5,2

40 Verre 5,1

8 Memushaj 5,1

13 Zuparic 5

41 Fiamozzi 5

11 Zampano sv

42 Forte sv
Massimo Oddo 4,9

Brescia-Pescara_5 dicembre 2015

12_La foto della settimana

L’espressione di Massimo Oddo racconta meglio di qualsiasi parola la partita Brescia-Pescara.
Ancora una volta Massimo Mucciante è riuscito a cogliere l’attimo giusto…

A Cesena una sconfitta che ridimensiona il Pescara

«Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova» lo dice Agatha Christie e dunque ci si può fidare.
Il Pescara ha giocato fino ad oggi quindici partite di campionato, ne ha vinte sette, pareggiate tre e perse cinque. E cinque sconfitte in quindici partite possono essere troppe o poche, a seconda degli obiettivi che ci si pone.
Sono poche se l’obiettivo finale è raggiungere una salvezza tranquilla, sono troppe se si punta alla promozione in serie A. Per queste ragioni, ragioni numeriche prima ancora che di merito, la sconfitta di Cesena ridimensiona il valore tecnico del Pescara.

Contro i bianconeri di Drago errori singoli e collettivi
A Cesena hanno sbagliato i singoli, il collettivo e l’allenatore, può capitare e non bisogna farne un dramma. Agli errori individuali, soprattutto in difesa, siamo ormai abituati, meno a quelli collettivi e dell’allenatore.
La squadra di Drago è stata brava a prendere il pallino del gioco fin dal primo minuto e non lasciarlo mai tra i piedi degli abruzzesi. Il centrocampo è stato sovrastato per quantità e qualità ed è la prima volta che accade con il “centrocampo” titolare. E infine, quando la squadra era in evidente sofferenza, l’allenatore avrebbe dovuto proporre soluzioni tattiche diverse. Si parla con il senno del poi, ma è il nostro mestiere.

Adesso si riprenda la navigazione
Il Cesena ridimensiona il Pescara e già dalla partita di domani contro lo Spezia dobbiamo capire quale può essere la nuova collocazione dei biancazzurri. Si attende una risposta collettiva più che dai singoli, una risposta di squadra. Così come si attende alla prova anche l’allenatore che si cimenta con i primi problemi di stagione.
Massimo Oddo è un uomo di calcio che viene dal calcio, è competente e saprà fare tesoro degli insegnamenti che queste prime quindici giornate di campionato gli hanno consegnato. L’importante è non perdere la pazienza e la fiducia in se stessi.

Buon calcio a tutti.

Aresti si conferma essere all’altezza di Fiorillo

18 Aresti 6,5

17 Caprari 6,1

39 Crescenzi 5,7

10 Lapadula 5,7

40 Verre 5,2

15 Fornasier 5,1

21 Mandragora 5

8 Memushaj 5

23 Benali 5

13 Zuparic 4,9

11 Zampano 4,7

19 Cocco 4,7

25 Valoti 4,7

34 Torreria 4,2
Massimo Oddo 5,1

Cesena-Pescara_28 novembre 2015

La Foto della settimana_11 bis

A Cesena è stato determinante l’ex Antonino Ragusa, ritratto qui in posa plastica contrastato da Gianluca Caprari.

Caprari è ormai una certezza

17 Caprari 7

11 Zampano 6,6

21 Mandragora 6,5

23 Benali 6,3

40 Verre 6,3

34 Torreria 6,2

1 Fiorillo 6

10 Lapadula 6

42 Forte 5,5

39 Crescenzi 5,2

25 Valoti 5,2

13 Zuparic 4,6

15 Fornasier 4

41 Fiamozzi sv

Massimo Oddo 6,2

Elogio della lentezza

In un mondo che corre sempre più in fretta, in cui bisogna difendersi sempre di più dagli effetti dovuti allo stress digitale, la lentezza rappresenta una buona terapia. Il grande narratore cileno Luis Sepùlveda si spinge anche oltre, «È una nuova forma di resistenza, in un mondo dove tutto è troppo veloce. E dove il potere più grande è quello di decidere che cosa fare del proprio tempo».
E allora viva la lentezza, diamo tempo al tempo. E tutto questo c’entra molto con l’attuale andamento della squadra allenata da Massimo Oddo. Una squadra giovane che ha cambiato moltissimi calciatori rispetto alla stagione precedente. E che dunque ha bisogno di tempo per rendere al meglio delle sue, enormi, potenzialità.

Ha bisogno di tempo anche Oddo, l’allenatore
Occorre avere pazienza e tempo a disposizione, sia per la squadra sia per l’allenatore. Si, perché in molti dimenticano, o fingono di dimenticare, che anche l’allenatore ha bisogno di tempo. È giovane ed è alla sua prima esperienza sulla panchina di una squadra professionistica. Ha dunque tutto il diritto di commettere degli errori e di capire fino in fondo ciò che vuole da se stesso e dalla squadra. Lo stesso discorso vale per ogni singolo componente della squadra. In ogni processo di nuova costruzione c’è bisogno di tempo per creare qualcosa d’importante.

Nel frattempo si può anche vincere
In questa ottica va letta la sconfitta casalinga contro la Ternana, una gara che poteva anche avere un esito diverso se Lapadula avesse sfruttato meglio l’ottima occasione da gol che gli aveva procurato Gianluca Caprari. Invece non è andata bene. Il solito errore difensivo ha spianato la strada per la vittoria alla Ternana. Dispiace ovviamente, ma non bisogna demoralizzarsi. Vanno evitati errori banali e ricorrenti come quelli compiuti nella scorsa partita, ma il processo di crescita e maturazione continua seppur tra alti e bassi. In attesa del rientro in squadra di Hugo Campagnaro, dei gol di Cocco e delle invenzioni di Valoti la squadra è in zona play off e il futuro non può che riservare buone nuove.

Buon calcio a tutti.

Pescara-Ternana_7 novembre 2015

La Foto della settimana_10

L’occhio di Massimo Mucciante coglie un momento importante dello sforzo agonistico: tutti tesi e concentrati sulla palla che sta per arrivare in area di rigore. Il bello del calcio.

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