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Politano e Bjarnason su tutti. Brugman entra e cambia la partita.

7 Politano 7,5

8 Bjarnason 7,5

16 Brugman 7,16

15 Salamon 7

9 Melchiorri 7

6 Fornasier 6,83

24 Selasi 6,66

1 Fiorillo 6,5

32 Memushaj 6,5

11 Zampano 6,16

2 Pucino 6,33

42 Sansovini 6,33

25 Pasquato 6

10 Caprari 6

Massimo Oddo 7,5

Vicenza-Pescara_2 giugno 2015

La Foto della settimana

Un omaggio a Birkir Bjarnason, autentico protagonista della stagione del Pescara. A Vicenza ha segnato la rete del momentaneo vantaggio.

Tutti bravi, Politano e Bjarnason hanno qualcosa in più

Le pagelle di Perugia-Pescara

7 Politano 7,3

8 Bjarnason 7,3

15 Salamon 7

45 Torreira 7

9 Melchiorri 7

16 Brugman 6,8

1 Fiorillo 6,8

6 Fornasier 6,8

32 Memushaj 6,5

11 Zampano 6,5

2 Pucino 6

25 Pasquato 6

17 Abecasis sv

13 Zuparic sv

Massimo Oddo 7,5

Perugia-Pescara_26 maggio 2015

Matteo Politano, uno dei migliori biancazzurrri della stagione, ancora una volta decisivo. Un gol e il rigore procurato e poi trasformato da Bjarnason.

Un Pescara forte e a tratti anche bello vince a Perugia la prima sfida dei play off e conquista la semifinale contro il Vicenza dell’ex Pasquale Marino

La prova generale c’era stata contro il Livorno, annichilito sul piano della determinazione e da un punto di vista tattico. La controprova a Perugia, vittoria in rimonta e passaggio del turno con pochi affanni. Aveva ragione Massimo Oddo, e con lui anche molti tifosi e addetti ai lavori, il Pescara è forte e può battere chiunque.
Se, nella doppia sfida contro il Vicenza, ci dovesse essere anche la terza conferma, potremmo archiviare, definitivamente, il recente passato e pensare solo al futuro.
Massimo Oddo ha vinto dunque la seconda partita consecutiva alla guida dei biancazzurri. Cinque gol realizzati e uno subito. Livorno e Perugia sono ormai alle sue spalle. Adesso tocca al Vicenza dell’ex Pasquale Marino.

Autostima e voglia di vincere
La squadra schierata a Perugia dall’allenatore già campione del mondo a Berlino, è stata una squadra con piena consapevolezza dei propri mezzi e coraggio. Tanto coraggio. Superati quindi due dei limiti che frenavano la squadra e che proprio Oddo aveva sottolineato il giorno della sua presentazione. Non più dunque basso profilo e discussioni su psicologia, ma scelte coraggiose. Non più richieste continue di calciatori per migliorare la qualità della rosa, ma valorizzazione di ciò che già c’è, che è, a detta di molti, il meglio che c’è in giro.

Difesa alta e qualità a centrocampo, la mano di Oddo c’è e si vede
La bella vittoria contro il Perugia ha evidenziato due aspetti, il primo tattico e il secondo tecnico, rilevanti dal mio punto di vista. La difesa alta e dunque la squadra molto corta e raccolta in pochi metri, che ha visto giganteggiare ancora una volta Salamon, e l’utilizzo contestuale di Torreira e Brugman. In particolare il cambio in corsa tra Memushaj e Brugman, oltre ad aver dato una svolta determinate alla partita, l’uruguagio è entrato subito in partita ed è stato utile in fase di possesso e non possesso, ha messo in evidenza la capacità di Oddo di saper leggere la partita, dote importante per ogni allenatore. Così come è da elogiare il suo pragmatismo quando ha indicato le caratteristiche del rigorista.
«Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia…» è sempre Francesco De Gregori che canta, l’interprete per una sera è stato un ragazzo venuto dal nord che non comprendeva la parola “ampiezza”, ma che sa giocare al calcio. Il suo nome è Birkir Bjarnason.
Buon campionato a tutti.

«Non c’era da pensarci, come se mi avessero chiamato per giocare una finale e non c’è cosa più bella di giocare una finale»

L’editoriale della scorsa settimana terminava con «Due gare per dirsi addio» riferito all’allenatore di Firenze e invece ne è bastata una. Una sola, quella giocata contro il già retrocesso Varese che schierava in campo molti calciatori della squadra primavera. Meglio così, ne parleremo, forse, nelle prossime puntate. Adesso ci si concentri sulla prima delle finali play off che attendono i biancazzurri di Massimo Oddo. «Non c’era da pensarci, come se mi avessero chiamato per giocare una finale e non c’è cosa più bella di giocare una finale», sono queste le prime parole del neo allenatore biancazzurro che segnano una linea immaginaria che separa, in maniera inequivocabile, l’Arno dal Pescara.

«È mancata consapevolezza nei propri mezzi e coraggio»
Una dichiarazione che mette di buon umore perché trasmette positività e voglia di vincere. Componenti essenziali per competere, ma anche per divertire e far ritornare i tifosi allo stadio.
Sembra avere le idee chiare Massimo Oddo soprattutto quando afferma che a questa squadra siano mancate consapevolezza nei propri mezzi e coraggio. Caratteristiche che ogni calciatore dovrebbe avere, ma che certamente l’allenatore deve infondere ai propri ragazzi. Soprattutto la consapevolezza nei propri mezzi che viene, certamente, alimentata dai risultati, dalla qualità del gioco e dalle certezze che l’allenatore deve saper trasmettere a un calciatore.

«Sono molto fiducioso perché credo che questa sia una squadra molto forte»
Sono trascorsi pochi giorni dalla incredibile partita partita di Varese, ma sembra sia passata un’intera stagione. La vitalità, la spensieratezza e, perché no, la “pescaresità” di Massimo Oddo hanno saputo creare una nuova e positiva atmosfera pre gara, esponendosi in prima persona, soprattutto nel giudizio sulla squadra. «Sono molto fiducioso perché credo che questa sia una squadra molto forte» e non frasi di circostanza. Un giudizio che è anche una pietra tombale sul passato recente.
Contro il Livorno c’è solo un risultato utile,come per una finale. Massimo Oddo nella sua precedente carriera ha vinto la finale più importante al mondo che un calciatore possa giocare. Non può, in questo senso, temere il Livorno e non lo teme. Adesso tocca ai calciatori, oltre al coraggio occorre altro.
«Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia…», canta Francesco De Gregori, domani sera i tifosi del delfino biancazzurro hanno voglia di vedere queste qualità in campo. Coraggio, altruismo e fantasia, se ci saranno arriveranno anche i tre punti che separano il Pescara dai play off.
Buon campionato a tutti.

Pescara-Livorno_9 maggio 2015

Federico Melchiorri, anche contro il Perugia uno dei migliori della squadra biancazzurra.

Baroni, una caduta stile pari solo agli errori tattici compiuti dall’inizio della stagione

«Io, se mi permettete, lo scorso anno vi guardavo dall’alto in basso…», dopo queste affermazioni, fossi stato al posto del presidente Daniele Sebastiani, avrei licenziato, seduta stante, il tecnico di Firenze. Una caduta di stile che rappresenta e svela i pensieri più reconditi di un uomo che fino a ieri aveva mostrato un altro volto, un’altra cultura, un altro modo di essere.
Non si parla qui dell’allenatore e delle sue capacità tecniche, ognuno è in grado di esprimere il proprio giudizio dopo aver visto la sua squadra giocare per un intero campionato, ma si parla della persona umana.
Un’affermazione improvvida sbagliata nei modi, nei tempi e nei contenuti. Un’affermazione che segna una distanza che non potrà mai essere colmata tra l’allenatore di Firenze e chiunque abbia in qualche modo a cuore le sorti della Pescara calcio e non solo. Tifosi, società, addetti ai lavori, semplici cittadini.

Si alzano polveroni quando non si è in grado di giustificare il proprio operato
Contro il Perugia, il tecnico di Firenze, schiera l’ennesima, bizzarra, formazione di una stagione che sarà ricordata, indipendentemente dal suo epilogo, per l’incapacità di saper valutare gli uomini a disposizione e scegliere sempre la migliore formazione possibile. Una partita, quella contro il Perugia, che nonostante il Pescara stesse conducendo per due a zero e in superiorità numerica non è riuscita a vincere. Prima in undici contro dieci e successivamente in undici contro nove il Pescara del tecnico di Firenze non ha saputo “chiudere” la partita così come successe nella gara di andata, quando riacciuffò il pareggio nell’ultimo secondo di gioco disponibile dopo avere giocato per gran parte della gara in superiorità numerica.

Due gare per dirsi addio
Nel frattempo il campionato giunge al capolinea, mancano due partite alla conclusione, Varese e Livorno, e il Pescara potrebbe raggiungere il traguardo dei play off. Basta aspettare pochi giorni, sette per la precisione, e poi potremo fare un bilancio definitivo anche da un punto di vista statistico di questo, incolore, campionato di serie B. Per misurare invece l’indice di gradimento non c’è bisogno di aspettare altri sette giorni. Il bilancio è in rosso e le dichiarazioni del tecnico di Firenze contribuiscono, in modo determinate, a renderlo ancor più negativo.
Buon campionato a tutti.

Pescara-Pro Vercelli_29 aprile 2015

Gianluca Caprari segna un gol “pesantissimo” che regala la vittoria alla sua squadra in piena corsa per i play off

Virtus Lanciano-Pescara_25 aprile 2015

Birkir Bjarnason si scusa con i tifosi della Virtus Lanciano per l’incomprensione in occasione del gol del Pescara

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