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Ultima chiamata?

Il campionato del Pescara di Marco Baroni è costellato da continui penultimatum.
La discontinuità nei risultati, della qualità del gioco espresso non parliamo più anche perché a questo punto del campionato oltre ad essere una chimera, forse, non interessa più a nessuno, rende difficile qualunque pronostico. La conquista dei play off, obiettivo minimo stagionale, si avvicina e si allontana a domeniche alterne.
Dopo la sconfitta subita a Frosinone sembrava essersi allontanato del tutto, ma è subito arrivata la vittoria contro il Modena a mescolare nuovamente le carte.

La partita della verità
La sfida di domani contro la Virtus Lanciano potrebbe essere dunque la partita della verità. Una vittoria terrebbe accesa la speranza di vedere un bel finale di stagione, un’eventuale sconfitta potrebbe certificare l’addio definitivo ai sogni di gloria.
Una partita in cui Marco Baroni si gioca molto, lui più della squadra. È il ritorno nello stadio che lo ha lanciato nel grande calcio con una piazza, calcisticamente parlando, che invece di essergli grata per i risultati conseguiti lo ha dimenticato presto, anzi prestissimo.
Cosa succederà? Chi avrà la meglio tra Marco Baroni e Roberto D’Aversa?

Entrambe le squadre devono vincere
Una partita da 1 o 2, il pareggio non servirebbe a nessuna delle due. Una partita dunque che potrebbe regalare ai tifosi presenti allo stadio momenti di buon calcio, almeno dal punto di vista dell’intensità di gioco. Si prevede il pubblico delle grandi occasioni, ma se per la Virtus Lanciano anche una, eventuale, sconfitta non sarebbe un dramma sportivo, per il Pescara è diverso. Tornare, dalla vicina Lanciano, con una sconfitta significherebbe abbandonare, con ogni probabilità, la possibilità di giocarsi l’accesso ai play off e questo potrebbe avere conseguenze dirette anche per la panchina del tecnico di Firenze. Si, perché senza obiettivi concreti da raggiungere non avrebbe nessun senso continuare insieme.

Pescara-Modena_18 aprile 2015

Matteo Politano si conferma come il miglior biancazzurro della stagione, segnando la rete, pesantissima, contro il Modena

Addio sogni di gloria?

La sconfitta subita dal Pescara contro il Frosinone allontana il Pescara dai play offa più di quanto non dica il risultato della partita e la classifica.
La squadra di Baroni era chiamata ad una prova di maturità che ha fallito senza se e senza ma, dimostrando di non essere affidabile da questo punto di vista. Questo è il cuore della vicenda.
C’entra relativamente il modulo di gioco, i calciatori scelti o l’atteggiamento mostrato in campo dalla squadra o le insicurezze dell’allenatore, il cuore della vicenda è l”inaffidabilità della squadra nei momenti cruciali.

Non è mai solo una questione di uomini o di modulo
Una squadra vincente è sempre il frutto della sommatoria di tanti fattori. C’è bisogno di una perfetta sintonia d’identità e di vedute tra società, allenatore e squadra. E poi ancora tra squadra e tifosi. Se c’è tutto questo e i risultati sono buoni, anche la stampa può svolgere un ruolo attivo nell’amplificare tutto ciò che di positivo si crea.
Ce lo ha ricordato la scorsa settimana proprio qui a Calcio Totale, Arrigo Sacchi.
Ed è evidente che questo circolo virtuoso, quest’anno, a Pescara non si è sviluppato.
Non serve dunque aspettare nuove e forse più incoraggianti vittorie per esprimere un giudizio su ciò che abbiamo visto fino ad oggi e che vedremo fino alla fine del campionato.

Né bella, né vincente
Non c’è bisogno di chiaroveggenza per capire ciò che potrà accadere da qui alla fine del campionato. Continuerà l’andamento avuto sino ad oggi. Un campionato triste con qualche piccola eccezione che lascerà rimpianti a tutti. Alla società e ai tifosi innanzitutto che speravano di poter assistere a un campionato molto diverso, forse anche più “pericoloso”, sicuramente non così anonimo come il campionato che ha regalato, fino ad oggi, Marco Baroni.

Si salva solo Matteo Politano

7 Politano 6,5

1 Fiorillo 6

8 Bjarnasson 5,5

32 Memushaj 5,5

15 Salamon 5,5

19 Pettinari 5,5

9 Melchiorri 5,3

11 Zampano 5,3

2 Pucino 5,1

42 Sansovini 5

16 Brugman 5

13 Zuparic 5

6 Fornasier 4,5

Marco Baroni 5

Nel festival degli errori che è stata Pescara-Brescia, Corvia fa il fenomeno

Pescara-Brescia è stata una partita ricca di gol, cinque, e di errori. Errori che vanno suddivisi equamente tra i ventidue protagonisti in campo, ma non altrettanto equamente tra i due allenatori.
Entrambe le squadre, per motivazioni diverse, avevano l’esigenza di vincere la partita e, anche per questa ragione, gli errori commessi in campo sono stati tanti. Errori che riguardano sopratutto l’assetto difensivo e il reparto di centrocampo. Più bravo si è dimostrato il Brescia che, in una fresca sera d’inizio aprile, è stato capace di rendere evidenti tutti i limiti tattici della squadra allenata da Marco Baroni.

Un Pescara buono nel primo tempo, largamente insufficiente nel secondo
Il primo tempo del Pescara, nonostante i numerosi errori in fase difensiva, è stato un buon primo tempo. Soprattutto la catena di destra con Zampano e Politano ha offerto alcune giocate interessanti che, paradossalmente, pongono diverse domande.
Perché Zampano non è stato utilizzato sempre in quel ruolo, esterno basso di destra, dove dimostra di poter fare la differenza? Perché Politano è costretto a sobbarcarsi un lavoro di copertura enorme e non è lasciato libero di esprimersi soprattutto nella fase d’impostazione e di conclusione dell’azione? Domande che, virtualmente, giriamo all’allenatore del Pescara.
Calori vince la sfida delle panchine. L’allenatore del Brescia cambia uomini e assetto tattico a partita in corso e vince la gara. Marco Baroni non apporta nessun accorgimento tattico alla squadra e i cambi, forse anche per questo motivo, si rivelano inefficaci. L’allenatore fiorentino non è reattivo e pur giocando buona parte del secondo in superiorità numerica, il Pescara perde la partita.

Frosinone, ultima fermata
Per il tecnico di Firenze diventa decisiva la trasferta di Frosinone, una partita da vincere e che, in ogni caso, non si può perdere. Una sconfitta in terra laziale potrebbe costare la panchina a Baroni che, cosciente di ciò, deve dimostrare in questa occasione, innanzitutto a se stesso, di essere un allenatore che può aspirare a panchine importanti come quella di Pescara.
Buon fine campionato a tutti.

Calcio Totale_Arrigo Sacchi

Nel grigiore dei campionati di calcio italiani, degnamente rappresentati da una nazionale che mai fu più povera tecnicamente, il Calcio Totale di Arrigo Sacchi, la bella autobiografia del «profeta di Fusignano» raccontata a Guido Conti, rappresenta un’ancora di salvataggio, una testimonianza preziosa per ricordarci che non è stato sempre così. Che ci fu un periodo in cui in Italia si giocava un calcio ammirato in tutto il mondo. Un calcio propositivo e sempre alla ricerca del gol, un calcio collettivo. Un calcio totale appunto.
Un libro che restituisce la figura di Arrigo Sacchi in tutta la sua grandezza sportiva e, contemporaneamente, nella sua fragilità di uomo che ha convissuto, fin dall’inizio della sua irripetibile carriera di allenatore, con un male che lo ha costretto ad abbandonare l’attività agonistica molto presto. Troppo presto. Leggi tutto

Il vichingo è il migliore dei biancazzurri

8 Bjarnasson 6,5

7 Politano 6,1

32 Memushaj 6

9 Melchiorri 5,8

1 Fiorillo 5,8

11 Zampano 5,6

16 Brugman 5,6

15 Salamon 5,3

29 Rossi 5

42 Sansovini 5

25 Pasquato 5

13 Zuparic 4,8

20 Gessa sv

10 Caprari sv

Marco Baroni 4,5

Quando la superiorità numerica è un handicap

Il Pescara, pur giocando in superiorità numerica per tutto il secondo tempo e con un gol di vantaggio, non è riuscito nell’impresa di vincere la sua ottava partita esterna stagionale. Una vittoria che avrebbe potuto sancire il sorpasso in classifica nei confronti dello Spezia e mantenere inalterato il distacco dal Bologna che attualmente occupa il secondo posto in classifica.
Una partita che sembrava essersi messa per il verso giusto, almeno dal punto di vista del risultato con il doppio vantaggio biancazzurro e con almeno un’altra, clamorosa occasione da gol, sciupata da Melchiorri.
Tutto bene dunque? No, dal mio punto di vista non va tutto bene.
È vero che il Pescara è in piena corsa per disputare i play off, ma il modo in cui ottiene i risultati preoccupa. Preoccupa la mancanza di continuità nel gioco, soprattutto il modo episodico con cui va in gol. Ovvero quasi tutti i gol che realizza non sono il frutto dello sviluppo di un gioco armonico di squadra, ma più legato a prodezze individuali. Una squadra che non sviluppa un gioco da squadra.

Le dichiarazioni di Marco Baroni
A questo si aggiungono le dichiarazioni post partita dell’allenatore che lasciano più di un dubbio sulla reale capacità di Baroni di condurre in porto, da vincitrice, la squadra biancazzurra.
«Le nostre assenze, di cui non mi voglio comunque lamentare ma che vanno comunque contate, hanno la loro importanza». Non è accettabile che l’allenatore si lamenti per l’assenza di due calciatori, pur importanti come Memushaj e Bjarnason, quando ha una rosa a disposizione che ha almeno due calciatori importanti per ruolo. Nessuna squadra di serie B, forse solo Il Bologna, ha un organico così ben assortito.
Ancor più dubbiosi lascia la seconda affermazione.
«Ci può stare subire un gol su un campo così e davanti a così tanta gente».
Lo stadio “Alberto Picco” di La Spezia, ha una capienza massima di 10.000 spettatori, le cronache della partita dicono che gli spettatori presenti siano stati 6777, con un centinaio di tifosi pescaresi.
Dunque perché queste affermazioni?
Siamo abituati ad ascoltare tante banalità e luoghi comuni nelle dichiarazioni post gara, ma un’affermazione del genere lascia comunque molto perplessi. E la domanda delle cento pistole da porsi è la seguente: Ma davvero Baroni pensa che che chi l’ascolta possa dare credito a ciò che dice, se ciò che dice stride con la realtà dei fatti?
Buon campionato a tutti.

Melchiorri il migliore, nonostante l’errore clamoroso sotto rete

9 Melchiorri 6,6

15 Salamon 6,3

16 Brugman 6,2

19 Pettinari 6,1

7 Politano 6

13 Zuparic 6

11 Zampano 6

20 Gessa 6

42 Sansovini 5,6

6 Fornasier 5,5

29 Rossi 5,5

1 Fiorillo 5,3

2 Pucino 5

25 Pasquato sv

Marco Baroni 4,875

Il Pescara di Marco Baroni delude e non va oltre lo 0-0 nella gara contro il Bari

Ci si aspettava una vittoria, ma vittoria non è stata. Contro il Bari, che si è dimostrata essere una buona squadra, il Pescara non riesce a vincere anche perché riesce nell’impresa di non tirare mai in porta. In verità ci sono stati due tiri, uno di Caprari, una sorta di passaggio al portiere e un tentativo di Bjarnason che il portiere avversario devia in calcio d’angolo con la palla che sarebbe, in ogni caso, andata fuori dallo specchio della porta. C’è stato, infine, un clamoroso fallo di rigore ai danni di Melchiorri che l’arbitro non ha fischiato. Poco, troppo poco, per pretendere di vincere una partita che sarebbe stato molto importante vincere.

La sindrome dell’Adriatico
I numeri dicono che il Pescara raccoglie più in trasferta che in casa. Fino ad oggi i biancazzurri hanno disputato sedici gare in casa e sedici in trasferta. Ventisei i punti conquistati in trasferta, frutto di sette vittorie e quattro pareggi. Ventidue i punti conquistati in casa con cinque vittorie e sette pareggi. Le partite perse sono quattro all’Adriatico e cinque quelle in trasferta. Interpretando i numeri si può affermare che il Pescara di Marco Baroni rende di più quando non è costretto a “fare” la partita, quando cioè il pallino del gioco è in mano all’avversario. In quelle condizioni i suoi calciatori, molti dei quali dotati di un tecnica superiore alla media, rendono al meglio. Se accanto ad una valutazione quantitativa esprimiamo anche una valutazione qualitativa non possiamo non dire che la squadra soffre quando deve impostare il gioco e dettare i ritmi di gioco. Una squadra dunque camaleontica che si adatta all’avversario, pronta a sfruttare le debolezze altrui, incapace però di nobilitare ed esaltare le proprie virtù.

A La Spezia per vincere
Se dunque i numeri non mentono il Pescara potrebbe recuperare i punti non conquistati in casa contro il Bari nella trasferta di domani in terra ligure. Sarebbe una vittoria molto importante conquistata contro una diretta concorrente. E dunque, numeri a parte, se il Pescara vuole continuare a coltivare sogni di gloria deve cogliere un risultato positivo contro lo Spezia perché, arrivati a questo punto della stagione, ogni partita è determinante. “Step by step” dicono gl’inglesi, passo dopo passo. Fra poche ore scopriremo se possiamo continuare a contare i passi che ci dividono dalla serie A oppure dobbiamo cominciare a pensare al prossimo campionato di serie B.
Buon campionato a tutti.

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