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Il Pescara paga a caro prezzo i suoi errori e quelli dell’arbitro

Non si concretizza la scalata la secondo posto assoluto della classifica
Nella sfida più importante dell’ultima giornata del girone di andata del campionato di serie B, il Pescara perde in casa contro l’Empoli, ma non esce ridimensionato dalla sfida contro i toscani. Una partita giocata con grande acume tattico da entrambe le formazioni che il Pescara non meritava di perdere.
Non meritava di perdere per almeno due buone ragioni. La prima è che entrambi i gol dell’Empoli sembrano essere viziati da errori dell’arbitro. Nel caso del primo gol, il fallo che compie Balzano inizia fuori dell’area di rigore e dunque il rigore trasformato da Tavano, semplicemente non era rigore, ma una punizione dal limite dell’area. Il secondo gol è invece viziato da una posizione di fuorigioco di croce quando riceve la palla da Maccarone. Il Pescara inoltre ha costruito molto più dell’Empoli sfiorando il gol in diverse occasioni.
Ci sono però anche errori da parte del Pescara. Anche in questo caso ne segnalo due. Il primo è di non aver saputo gestire la superiorità numerica in maniera adeguata, il secondo è di aver sbagliato troppe occasioni da gol, in particolare quelle capitate nei piedi e sulla testa di Maniero.

Il Pescara chiude il girone di andata al quarto posto con 34 punti
Al termine della prima parte del campionato dunque il Pescara conquista la possibilità di giocare i play off e con i 34 punti conquistati insegue con 3 punti di ritardo l’Avellino, 5 l’Empoli e 6 il Palermo.
Si può certamente affermare che l’attuale posizione in classifica rispecchia l’andamento e le prestazioni della squadra biancazzurra in questi primi mesi di campionato. Si può dunque essere soddisfatti del risultato raggiunto a patto che la squadra e il suo allenatore siano consapevoli che questa non è la reale forza del Pescara. Questa squadra vale più del quarto posto, può e deve puntare alla promozione in serie A.
Il Palermo e l’Empoli non sono superiori ai biancazzurri, hanno avuto un rendimento più regolare nel corso di questi primi mesi non regalando però nessun acuto. Il Pescara al contrario ha avuto delle cadute rovinose, ma nelle occasioni migliori ha mostrato di avere un gioco armonioso e anche bello da vedere, certamente migliore delle avversarie con grandi margini di miglioramento.

Adesso la lunga sosta invernale
Dopo 21 partite giunge dunque una lunga sosta, la prossima partita ci sarà infatti il 25 gennaio, nella quale tutte le squadre rifaranno una mini preparazione per affrontare la fase decisiva del campionato. Ci sarà inoltre il mercato di riparazione che potrebbe mutare i valori in campo. Il Pescara dovrà intervenire sul mercato per colmare qualche lacuna soprattutto a centrocampo, ma, visto il nuovo assetto tattico della squadra, passata dal 4-3-3 al 3-4-3, probabilmente si dovrà intervenire anche in altri settori per avere valide alternative in caso d’infortuni, penso in primo luogo agli esterni di centrocampo. Non dimenticandosi di una punta centrale con caratteristiche diverse dagli attuali attaccanti presenti in rosa.
Di questo parleremo nelle puntate speciali di Calcio Totale che realizzeremo nel corso di questa lunga sosta di campionato, adesso godiamoci anche noi questi giorni di festa.
Buon anno a tutti, con la certezza che il 2014 sarà certamente migliore del 2013.

Il Pescara vola al quinto posto in classifica, a tre punti dalla promozione diretta

Quarta vittoria consecutiva e tra due partite c’è l’Empoli
Il campionato del Pescara comincia a diventare molto interessante. La quarta vittoria consecutiva colloca infatti la squadra biancazzurra al quinto posto in classifica a tre punti dalla promozione diretta. Una posizione impensabile fino a qualche settimana fa, che i ragazzi di Pasquale Marino hanno raggiunto grazie a una serie di prestazioni positive che lasciano ben sperare anche per il futuro immediato. Al giro di boa del campionato e alla lunga sosta invernale mancano due partite di campionato. Due partite che possono anche migliorare la già buona posizione di classifica. Prima il Modena in trasferta, una squadra che ha subito gli stessi gol del Pescara, 22, e ne ha segnati sette di meno. E poi l’ultima partita tra le mura amiche contro l’attuale capolista, l’Empoli, che ha subito otto reti in meno del Pescara e ne ha segante 29 contro le 30 di Brugman & compagnia.

Contro il Padova grande prova di maturità tecnico-tattica
La gara contro il Padova, che il Pescara avrebbe dovuto e potuto vincere con meno difficoltà, ha svelato una squadra ormai cinica e matura per il salto di qualità. Nemmeno il rigore sbagliato da Maniero, o parato da Mazzoni, ha cambiato l’assetto tattico e mentale dei ragazzi di Marino. Una partita giocata sempre alla ricerca del risultato, con interessanti trame di gioco e buoni spunti individuali.
Una squadra ormai consapevole dei propri mezzi e sicura nell’amministrare il risultato, mai in balìa dell’avversario. Un giusto mix tra esperienza, Belardi, Zauri, Schiavi, Rossi, e gioventù, Capuano, Brugman, Zuparic, Politano ma anche Balzano, Maniero e Ragusa. Una squadra dunque in grado di poter durare tanto tempo soprattutto se in primavera dovessero arrivare i risultati che in tanti aspettano.

Il mercato di gennaio deve servire per rafforzare una squadra già competitiva
Per realizzare un’impresa che non sempre riesce, tornare in serie A dopo solo un anno di B, occorre però che si colmi la lacuna, numerica, del centrocampo. Serve un calciatore in mezzo al campo, meglio sarebbe prenderne due, perché gli infortuni congiunti di Nielsen, Rizzo e Viviani hanno dimostrato che per quel settore occorre rinfoltire la rosa. Sarebbe un peccato infatti se nel momento topico del campionato dovesse verificarsi nuovamente un’emergenza come quella di queste ultime giornate risolta brillantemente da Marino con l’inserimento di Zuparic in un ruolo non suo. Bisognerà evitare lo sciagurato mercato invernale dello scorso anno che portò a Pescara calciatori che non diedero nessun contributo positivo.
Dai propri errori s’impara e certo Daniele Sebastiani, Danilo Iannascoli e tutto lo staff biancazzurro faranno tesoro degli errori dello scorso anno.
Nel frattempo Buon Natale a tutti.

Con la vittoria di Lanciano il Pescara aggancia la zona play off

La terza vittoria consecutiva ricolloca il Pescara nella sua dimensione reale
Dopo la vittoria contro il Siena giunge anche la vittoria contro la Virtus Lanciano. Sei punti che rendono i biancazzurri di Pasquale Marino la squadra del momento della cadetteria. Due partite diverse tra loro. La prima vinta con grande facilità e mettendo in mostra un buon gioco con diverse occasioni da gol, la seconda ha mostrato invece un volto nuovo di questa squadra. Un squadra cinica che sta imparando a distribuire le forze fisiche a seconda dell’andamento della partita e degli avversari. La partita contro i rossoneri di Baroni non è stata bella, ma il Pescara ha dimostrato di saper ben gestire il vantaggio, di accelerare quando era il caso di accelerare e di tirare i remi in barca quando ha verificato che la spinta offensiva degli avversari era inconsistente.

La sfida di venerdì contro il Padova può spinger ancora più in alto il Pescara
In questa fase del campionato e aspettando il mercato di gennaio può anche andar bene così. La squadra sta recuperando punti preziosi in classifica che aveva perso per strada e sta, contemporaneamente, accorgendosi della propria forza. Forza non ancora completamente espressa per almeno due ragioni: gli infortuni che non hanno consentito di schierare per molte partite l’undici titolare e una rosa che si è rivelata insufficiente a centrocampo.
La prima questione dipende da diversi fattori, non ultima la malasorte mentre la seconda è frutto di scelte che vanno corrette.

La bellezza di avere il pubblico amico anche in trasferta
La sfida contro la Virtus Lanciano, pur disputandosi su un campo con una capienza limitata, ha mostrato la bellezza del tifo sugli spalti. Il calcio è uno sport popolare che vive e prospera solo e soltanto se c’è il tifo sugli spalti. Se ci sono persone in carne ed ossa che testimoniano con il loro calore la vicinanza a una squadra. In questo caso lo spettacolo può dirsi tale, altrimenti è monco. Le partite senza pubblico e senza tifosi semplicemente non sono partite, tantomeno il calcio può essere riservato solo per chi acquista il pacchetto delle pay tv.
I colori, le voci e la passione delle due curve di Lanciano hanno arricchito uno spettacolo altrimenti poco gradevole e rappresentano un patrimonio da non disperdere. Per queste ragioni l’applauso più lungo e più bello per la partita di domenica scorsa lo dedicherei al pubblico.

La vittoria di Siena lancia, definitivamente, il Pescara nella zona alta della classifica

Una vittoria che vale più di tre punti
La facilità con la quale il Pescara ha espugnato Siena proietta i ragazzi di Marino in una dimensione che mai avevano avuto nel corso di questo campionato. Una vittoria ottenuta senza rischiare niente, tantomeno subire la pressione dei padroni di casa. Per questa ragione, il Pescara ridimensiona le ambizioni dei toscani e si riaccredita tra le favorite del campionato, così come tutti avevano pronosticato all’inizio del campionato. Una vittoria che aumenta l’autostima dei biancazzurri e l’orgoglio della tifoseria presente anche a Siena per incitare la propria squadra. Troppo preparato Pasquale Marino e troppo bravi i calciatori in rosa del Pescara per non recitare un ruolo di primo piano in questo campionato.

Adesso tutti concentrati sul derby: Virtus Lanciano-Pescara
Le emozioni però non finiscono qui per l’ambiente biancazzurro perché, dopo un paio di giorni di riposo, tutti saranno concentrati per il gran giorno del derby abruzzese a Lanciano. La sorpresa di questa prima parte del campionato, i rossoneri frentani, ospiteranno il Pescara in una partita che si preannuncia come uno degli eventi più attesi di questo fine 2013. Una partita di cui tutto l’Abruzzo deve essere fiero e orgoglioso, che dovrà essere una festa in campo e sugli spalti. Tutti si devono spendere per raggiungere questo obiettivo. Le due società, i calciatori in campo, i tifosi sugli spalti, la stampa. Tutti indistintamente devono dare il proprio contributo affinché domenica 15 dicembre sia un giorno da ricordare per le emozioni e per la bellezza della partita.

Pasquale Marino può far lievitare l’entusiasmo dei tifosi del Pescara Dopo le titubanze iniziali, qualche errore tecnico e di comunicazione, Marino si sta guadagnando sul campo, con i risultati e un’organizzazione di gioco sempre piacevole da vedere, la considerazione di tutto l’ambiente. Con l’arrivo della primavera e qualche acquisto azzeccato nel mercato di gennaio, il suo Pescara potrebbe diventare la squadra da battere nel girone di ritorno e centrare la promozione in serie A dopo un solo anno di purgatorio in B. Tutto l’ambiente sportivo pescarese attende questo epilogo. Non sarà facile, ma i biancazzurri hanno il dovere di provarci per la sua storia recente, per la qualità della rosa e per la bravura del suo allenatore.

Il Pescara vince 4-2 e sale a più sette sulla zona rossa dei play out e a meno quattro dai play off

I biancazzurri regolano i conti con il Carpi con 4-2 che non ammette repliche
La vittoria casalinga contro il Carpi rientra nell’ordinaria amministrazione per la squadra di Pasquale Marino. Con questa vittoria, la quinta del campionato, il Pescara si allontana, forse, definitivamente dalla parte bassa della classifica per approdare nella zona che più gli compete. Più sette sulla zona play out e meno quattro dalla zona che conta, i play off.
La partita contro il Carpi non è stata però una partita indimenticabile da un punto di vista tecnico, soprattutto per la scarsa qualità della squadra allenata da Vecchi che ha schierato, dal primo minuto di gioco, ben sette difensori, incluso il portiere.
Soprattutto nel primo tempo le due squadre, pur non avendo prodotto il massimo dello sforzo fisico, hanno mostrato un gioco poco continuo e una distanza tra i reparti che non ha consentito di godere di un bello spettacolo. E per godere di un bello spettacolo c’è sempre bisogno di due squadre in campo e sabato scorso, con molta sincerità, si è vista una sola squadra in campo.

Senza strafare il Pescara conquista una vittoria importante per la classifica
Il Pescara di Marino dunque si aggiudica la quinta vittoria del campionato, recupera qualche infortunato e si appresta a giocare le ultime partite prima della lunga sosta invernale nelle migliori condizioni possibili. L’allenatore siciliano lascia in panchina Mascara e Cutolo e la squadra va.
Politano al rientro è autore di una bella rete, Ragusa si conferma il migliore dei suoi, mentre Pippo Maniero è sempre più il capocannoniere della squadra. Indicazioni nette che confermano ciò che abbiamo sempre sostenuto: fino a qualche settima fa non si schierava la migliore formazione possibile. Va dato atto a Marino di aver compreso l’errore, comprendere e ammettere i propri errori è sempre segno d’intelligenza, e di aver schierato la migliore formazione possibile. Anche gli esordi di Kabashi e Fornito, pur per pochi scampoli di partita, sembrano indicare una nuova direzione di marcia per la squadra biancazzurra.

Cinque partite per capire il futuro del campionato del Pescara
A questo punto del campionato mancano cinque partite prima della sosta invernale. Cinque partite per capire se il Pescara potrà essere una delle protagoniste e in corsa per la vittoria finale.
Siena e Lanciano in trasferta, Padova in casa, Modena in trasferta ed Empoli casa, diranno la verità sulla qualità dell’undici biancazzurro. Cinque partite per verificare il cammino positivo, soprattutto in termini di risultati, compiuto nelle ultime gare.
«Quattordici punti in sei partite non si conquistano per caso», ha detto Pasquale Marino nel dopo partita contro il Carpi, e ha perfettamente ragione. Anche in uno dei più brutti campionati di serie B che io ricordi, soprattutto per qualità tecnica, nessuno ti regala niente e se il Pescara è riuscito a conquistare molti punti nelle ultime sei partite il merito va ascritto tutto ai calciatori e all’allenatore.
Il pubblico di Pescara è però un pubblico molto esigente. È abituato al bel gioco, s’identifica quasi nel bel gioco e dunque sin dalla prossima partita gli sforzi devono essere concentrati oltre che sul risultato anche sulla qualità del gioco. Quella qualità ammirata all’inizio della stagione che già faceva sognare tifosi e addetti ai lavori.

«Il risultato è casuale, la prestazione no»

A Novara il Pescara conquista un buon pari disputando una partita noiosa
Il pareggio conquistato in Piemonte consente ai biancazzurri di allungare la serie positiva di risultati con una brutta prestazione che rischia di allontanare sempre più il pubblico dal calcio. Bisogna scriverlo o anche solo dirlo, senza reticenze. Queste prestazioni allontanano chiunque dal gioco del calcio, tranne coloro a cui interessa solo il perché delle cose e mai il come. Lo spettacolo offerto dalle due squadre in campo, anche il Novara infatti non ha brillato per qualità del gioco espresso, spiega il perché delle sparute presenze umane in uno stadio che si presentava, desolatamente, vuoto.
Il calcio è bello ed è coinvolgente quando appassiona. Quando i protagonisti disegnano sul campo geometrie euclidee. Quando gli allenatori osano. Quando in campo si afferma la voglia di vincere e non quella di non perdere. Quando la sfrontatezza della gioventù annichilisce il mero ragionamento che si basa sul calcolo e sulle opportunità. Quando i tifosi sognano di poter vincere contro qualunque avversario. Se il calcio non è questo, semplicemente non è.

Due squadre timorose che non volevano perdere
A Novara invece si sono affrontate due squadre che non volevano perdere. Entrambe schieravano cinque difensori puri più il portiere ovviamente: sei/undicesimi votati al “primo non prenderle”. Due schieramenti, 3-4-3 per il Pescara e 3-5-2 per il Novara, studiati per tenere la propria squadra dietro la linea del pallone pronta a ripartire in contropiede. Una versione aggiornata del catenaccio e contropiede all’italiana che, per paura del significato autentico delle parole, in molti oggi chiamano ripartenze.
Il Novara, forse anche per una manifesta superiorità numerica a centrocampo, ha provato, soprattutto nel primo tempo, a proporre trame offensive che non hanno avuto un buon esito sia per la buona prova di Pigliacelli sia per un difetto di fondo: erano il frutto di giocate singole più che di un gioco corale e di squadra.
Il Pescara invece dopo un primo tempo non pessimo, nel quale comunque non ha mai tirato in porta, ha disputato un secondo tempo da dimenticare. Nessuna pressione in fase non possesso e, come nel primo tempo, nessun tiro in porta. Eppure il Pescara, così come il Novara, ha in rosa calciatori di grande qualità tecnica certamente in grado di creare e proporre gioco offensivo.

Obiettivi futuri: vittoria contro il Carpi e riconquistare gli amanti del calcio
La sfida casalinga contro il Carpi offre a Marino la possibilità di proseguire nella serie positiva e di accorciare ulteriormente la distanza che separa il Pescara dalla zona play off. Ci sono tutte le premesse per ottenere un risultato positivo e prendere slancio per affrontare la trasferta di Siena e, soprattutto, l’attesissimo derby contro i rossoneri del Lanciano. Tre partite che possono determinare una svolta positiva nel cammino dei biancazzurri prima di affrontare le sfide che separano dalla lunga sosta invernale. Sfide nelle quali oltre al risultato c’è bisogno, necessariamente, di coniugare l’utile al dilettevole. Ovvero conquistare punti e giocare bene al calcio, perché i tifosi potrebbero stufarsi di seguire una squadra che non diverte, non osa e in ultima analisi conquista pochi punti. Non dimentichi Marino che il calcio, anche questo calcio spesso ostaggio del business e di qualche mascalzone, è, per la maggioranza degli sportivi, uno sport e un gioco, e proprio per questo deve soprattutto soddisfare le esigenze degli sportivi. Se si dovessero ripetere prestazioni come quella di Novara il “giocattolo” rischia di rompersi e di diventare un passatempo per pochi. Invece, tutti, abbiamo bisogno di divertirci e di sorridere. E cosa più di un gol o di una bella giocata possono esaudire questo desiderio?

Una vittoria che vale molto più dei tre punti in palio

Il Pescara conquista la seconda vittoria consecutiva e il decimo punto in quattro partite, portando a quattro la serie positiva.
Ottima vittoria per i biancazzurri che disputano una partita dai due volti: buona nel primo tempo e mediocre nel secondo. Nel primo tempo con la Ternana sempre in partita il Pescara, pur non disegnando trame di gioco indimenticabili, chiude in vantaggio con un gol di Antonino Ragusa, sfiorandone un secondo sempre con l’attaccante siciliano.
Nel secondo tempo invece la squadra non riesce a proporre il proprio gioco e abbassa troppo il suo baricentro. In fase di non possesso gioca sistematicamente con cinque difensori lasciando Brugman e Rizzo in costante inferiorità numerica a centrocampo. Questa metamorfosi non si può spiegare solo con una maggiore pressione della Ternana, ma è diventato, purtroppo, un tratto distintivo della squadra.

A Novara per il salto di qualità
Il filotto di risultati positivi porta la squadra in una posizione di classifica che rispecchia meglio e di più i valori tecnici della stessa. Diciotto punti in quattordici partite non rappresentano un grande bottino ma consentono ai ragazzi di Marino di essere a meno cinque (o meno due) dalla zona playoff e a più cinque dalla zona playout. Mai come in questo momento dunque il Pescara è a un bivio. Deve cioè dimostrare, innanzitutto a se stessa, se può essere una delle protagoniste di questo campionato o una delle delusioni. La posizione di classifica consente in questo momento di osare per provare a fare il definitivo salto di qualità e l’occasione si presenta già nella prossima trasferta. Il Novara non naviga in buone acque, ha esonerato il suo allenatore ed è invischiata in piena zona playout. Per tirarsi fuori dalla zona rossa della classifica deve assolutamente vincere la partita contro i biancazzurri. L’occasione è dunque propizia anche perché fino a questo punto del campionato il Pescara ha espresso il meglio di se proprio fuori casa.

Il Pescara deve lavorare sulla fase di non possesso palla
Per il definitivo salto di qualità il Pescara deve recuperare gli infortuni e i calciatori delle nazionali, ma deve migliorare, e molto, il suo modo di stare in campo. La fase più preoccupante è quella di non possesso palla. Quando il pallino è in mano all’avversario la squadra si schiaccia troppo sulla difensiva e non effettua nessun tipo di pressing sui portatori di palla avversari. Subisce a centrocampo e fino a quando giocheranno Mascara e Cutolo la sua inferiorità numerica sarà cronica.
Occorre dunque un nuovo cambio di marcia soprattutto da un punto di vista tattico, ma occorre anche che Marino riveda le sue graduatorie di merito.
Il turno dei più giovani in rosa sembra essere giunto perché troppe sono state le occasioni che hanno avuto Mascara, Cutolo, Bocchetti e lo stesso Zauri che pure tra i quattro ha il rendimento migliore. Per competere a livelli più alti c’è bisogno della gioventù, della sfacciataggine della gioventù.

Buona la vittoria e i tre punti, da archiviare in fretta la prestazione e la partita

Seconda vittoria consecutiva in trasferta
Il Pescara conquista la seconda vittoria consecutiva in trasferta e allunga la sua serie positiva conquistando sette punti nelle ultime tre gare disputate. Una partita sbloccata con una grande giocata, ma che ha fatto sbadigliare i tifosi e gli appassionati che l’hanno seguita. Giocata a ritmi troppo bassi per poter soddisfare anche il palato meno esigente. Dopo un paio di spunti iniziali del solito Ragusa, gol incluso, il Pescara ha controllato la partita (così si esprimono gli allenatori e la maggior parte dei commentatori) senza subire molto (idem).
Tradotto in termini meno popolari e ruffiani, ma certo più vicini alla realtà dei fatti, il Pescara ha giocato una brutta partita, ma ha conquistato tre punti importanti.
Tre punti che collocano la squadra biancazzurra nella parte sinistra della classifica, in una posizione più consona alla qualità della sua rosa e alle aspettative di società e tifosi. Tre punti importanti che consentono a Marino di preparare con tranquillità la sfida contro la Ternana che ha battuto nel posticipo l’Empoli secondo in classifica.

Le note positive: Ragusa e Zuparic
La partita con il Cittadella, o meglio anche la partita con il Cittadella, ha dimostrato che la collocazione migliore in campo per Antonino Ragusa è quella di esterno alto. Un’indicazione di cui Marino dovrebbe tenere conto per evitare di ripetere sempre gli stessi errori. In quella posizione grazie alla sua forza fisica e alla tecnica non comune di cui dispone, fa sempre la differenza e rappresenta un vero valore aggiunto per la squadra. Quando il suo raggio d’azione non è tutta la lunghezza del campo di calcio (questo succede quando è schierato a centrocampo) Ragusa può mettere a frutto tutte le sue migliori caratteristiche e garantire ai compagni diverse soluzioni per cercare il gol. Identica riflessione riguarda il gioiellino dell’under 21 croata, Dario Zuparic. Gioca la sua seconda partita da titolare e risulta essere, per la seconda volta consecutiva, il migliore del suo reparto. Ci si chiede perché abbia dovuto attendere ben dieci giornate di campionato per poter essere titolare, soprattutto se si considera la media gol subiti dalla difesa biancazzurra. Il suo rendimento può essere un’iniezione di fiducia per quei calciatori che fino ad oggi non sono riusciti a giocare o che hanno giocato scampoli di partita.

Salernitana-Nocerina, il buco nero del calcio
E infine ciò che è successo sul campo della Salernitana impone una riflessione seria e definitiva sul rapporto tra tifo organizzato (?), società di calcio, forze di polizia e Lega calcio. La rappresentazione d’impotenza delle istituzioni e lo spettacolo indecoroso offerto dalla Nocerina in campo richiede decisioni risolutive, perché se non s’interviene si rischia di celebrare, con il consenso tacito di tutti gli attori in campo, il funerale al calcio italiano.

La partita contro il Brescia può diventare l’istantanea di un intero campionato: vorrei, ma non posso

Il Pescara regge solo per settantacinque minuti
Dopo la vittoria di Reggio Calabria tutti avrebbero voluto vedere un Pescara con la voglia di bissare il successo e di regalare ai tifosi la seconda vittoria consecutiva di questo, strano, campionato di serie B. Così non è stato, ovvero l’illusione di conquistare la seconda vittoria casalinga è durata settantacinque minuti.
Fino al gol del momentaneo 3-2, un gran gol realizzato da Caracciolo con Belardi immobile come in occasione del primo gol delle rondinelle, i biancazzurri avevano disputato una buona gara, ma dopo il gol dell’Airone la partita è cambiata e il Pescara è sparito dal campo. Nonostante la superiorità numerica, il Brescia è rimasto in dieci uomini per l’espulsione di Zambelli, la vittoria non c’è stata e ci si è dovuti accontentare di un pareggio che non migliora la posizione in classifica. Inoltre l’uscita dal campo di Ragusa, a venticinque minuti dalla fine della partita, per crampi arricchisce l’analisi della partita di un ulteriore tema: la preparazione fisica della squadra è adeguata?

Marino ripete sempre gli stessi errori
Con la squadra in superiorità numerica e in vantaggio di un gol, i ragazzi di Marino non sono riusciti a vincere la partita. I calciatori in campo hanno commesso l’errore di farsi schiacciare nella propria metà campo da una squadra che schierava negli ultimi quindici minuti quattro attaccanti e un trequartista, ma anche l’allenatore ha le sue responsabilità. Marino dimostra di non saper leggere la partita durante il suo svolgimento e di non saper cambiare il tema tattico in corso d’opera. Infine opera sempre gli stessi cambi. Non rinuncia nemmeno in questa occasione a concedere minuti di gioco a Cutolo, che dunque gioca ancora una volta insieme a Mascara, e continua a ritenere inadeguati i giovani di cui dispone in rosa. È una scelta legittima la sua che contestiamo dall’inizio della stagione. Per essere più espliciti credo si tratti di un errore, e la buona prova di Zuparic, al suo esordio assoluto dovuto solo all’indisponibilità contemporanea di Capuano e Schiavi, lo dimostra.
Cutolo e Mascara, ma anche Zauri e Bocchetti, hanno dimostrato in queste prime undici partite di non essere utili alla squadra, l’allenatore ne prenda atto e volti, definitivamente, pagina.

A Cittadella sfida tra pari?
Dopo l’ennesimo pareggio, il sesto, il Pescara parte dunque alla volta di Cittadella dove affronterà la squadra allenata da Claudio Foscarini che ha conquistato in queste prime undici giornate di campionato 14 punti, due punti in più rispetto ai biancazzurri di Marino, e che, oggettivamente, non può contare su una rosa competitiva come quella del Pescara. Una partita delicata e difficile soprattutto sotto il profilo psicologico, perché una nuova battuta di arresto sarebbe incomprensibile ai più. Il divario tecnico tra le due formazioni è evidente e dopo la prova d’immaturità fornita negli ultimi venti minuti della partita contro il Brescia ci si attende una prova che riscatti il passo falso compiuto nell’ultima partita disputata.
Solo quattro squadre hanno fatto del peggio del Pescara fino ad oggi. Non è questo il posto in classifica che la rosa dei biancazzurri merita, non è questo il posto in classifica che società e pubblico si aspettavano all’inizio del campionato.

La vittoria di Reggio Calabria allontana la crisi e impone a Pasquale Marino una riflessione sulle scelte tecniche fin qui operate

Marino cambia la squadra e vince la partita
Fuori Cutolo e Mascara, dentro Politano e Maniero e il Pescara va. La tentazione di una semplificazione di questa natura è forte perché la vittoria di Reggio Calabria, che regala momenti di tranquillità al Pescara e al suo allenatore, si presta a questa lettura.
La squadra trae giovamento dall’innesto di elementi non statici come i “big” che siedono in panchina e ottiene una vittoria che può segnare una svolta per il campionato del Pescara. Marino insiste con il nuovo modulo, 3-4-3, ma ricostruisce completamente la linea d’attacco inserendo dal primo minuto il tanto atteso Politano e il capocannoniere della squadra, Maniero. Entrambi non tradiscono le aspettative e diventano protagonisti della serata con una rete a testa. Il terzo gol, che si rivelerà decisivo, è messo a segno da Antonino Ragusa che sancisce la nascita di un nuovo e più produttivo tridente d’attacco.

Adesso avanti tutta con i più giovani
La vittoria di Reggio Calabria non risolve tutti i problemi evidenziati dal Pescara in questa prima fase del campionato, ma indica una strada da seguire: dare spazio e fiducia ai più giovani. Il Pescara ha una rosa molto competitiva costituita da giovani promesse che devono trovare spazio nell’undici titolare. E così dopo Politano siamo curiosi di vedere in prima squadra, e in pianta stabile, Federico Viviani, Piscitella e Frascatore. Così come ci aspettiamo che sia giunto anche il turno di Padovan.
Pasquale Marino deve proseguire nella scelta di rinnovare la squadra così come è successo a Reggio Calabria e affidare il suo futuro e quello della stagione biancazzurra ai tanti ragazzi che il duo Repetto-Acri hanno saputo mettere insieme durante il calciomercato. Sono loro il presente e il futuro di questa squadra e non ha più senso tenerli a bagnomaria a poltrire in panchina. Se è sempre vero che gioca chi è più in forma, non ci possono essere più titubanze e dubbi.

Nella settimana più difficile per il Pescara, il presidente parla di nuovi, possibili, acquirenti del pacchetto di maggioranza della società
Nella settimana più difficile per il Pescara, quella che ha preceduto la trasferta di Reggio, il presidente Daniele Sebastiani parla di nuovi, possibili, acquirenti per il Pescara e non esclude che questa possibilità diventi realtà.
Perché un imprenditore straniero, si parla di un gruppo russo, dovrebbe essere interessato al Pescara calcio? Quale interesse economico può muovere un imprenditore di un altro paese ad acquistare il pacchetto di maggioranza di una società di calcio di serie B con un bacino di utenza molto limitato?
Domande alle quali, oggi, è impossibile dare una risposta non conoscendo i termini dell’operazione. Possiamo solo porci delle domande ed esprimere sensazioni.
Il Pescara non è l’Inter, tantomeno la Roma, le uniche squadre italiane con proprietà straniera, e non ha dunque un nome spendibile nell’universo del mondo del calcio. Per questa ragione le sensazioni al riguardo non sono positive.
Mi piace pensare invece che la proprietà del Pescara resti saldamente in mano a pescaresi e che al timone della società continuino ad esserci appassionati tifosi del delfino biancazzurro.

© 2021 Calcio Totale / Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Pescara il 03/09/2014 al n° 11. Registro della Stampa del Tribunale di Pescara n° 11-2014.

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