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Di sconfitta in sconfitta

Ventidue partite giocate, sedici perse e sei pareggiate, per un totale di sei punti. A questi si aggiungono i tre punti conquistati a tavolino contro il Sassuolo. Totale nove punti e ultimo posto in classifica. L’Empoli, quart’ultimo in classifica ha conquistato fino ad oggi ventuno punti, ovvero quindici punti in più dei biancazzurri di Massimo Oddo. I numeri, come sempre, non dicono tutto, ma indicano una direzione.
E per il Pescara quella direzione porta direttamente in serie B.

Cambio di percezione
La sconfitta contro la Fiorentina, l’ultima delle sedici, non sembra aver modificato del tutto la percezione che la squadra ha di se stessa, così come non ha modificato la percezione che l’allenatore ha dei suoi ragazzi. Eppure l’andamento della squadra in campionato sembra essere molto chiaro: non è adeguata per questo torneo. Sconfitta dopo sconfitta dimostra di essere la squadra più debole di tutto il lotto, ma di questo, appunto, non sembrano aver preso coscienza i diretti interessati. E invece questo è il primo passo da compiere: avere coscienza della propria consistenza. Dopo l’ennesima dichiarazione del presidente che conferma, partita dopo partita, l’allenatore, solo la consapevolezza della propria debolezza può essere la molla in grado di far scattare qualcosa nei calciatori.

In campo per onorare il campionato, la maglia e i tifosi
E c’è l’urgenza che accada qualcosa. Da oggi in poi l’obiettivo non può che essere quello di onorare il campionato, la maglia e i tifosi. E per farlo c’è bisogno che oltre all’impegno e alla voglia di vincere, che dovrebbe essere una costante perché i calciatori sono dei professionisti pagati proprio per questo, si conquistino anche dei punti. La casella zero relativa alle vittorie in campionato fa male. Fa male a tutti e rischia di lasciare, nell’immaginario collettivo, un’immagine pessima della squadra difficile da far dimenticare. Dunque, trovino la forza i calciatori e l’allenatore per uscire fuori da questa situazione imbarazzante e provino a regalare qualche piccola soddisfazione ai tanti che, nonostante le sconfitte, continuano a seguire la squadra.

Buon calcio a tutti.

Questo calcio senza anima è destinato a morire

Era già successo l’anno della promozione in serie A con Zeman in panchina e si ripetuto domenica scorsa. Dopo due eventi emotivamente ed umanamente difficili da superare per ogni persona di buon senso, il calcio non si ferma, ma si nutre di retorica e di frasi fatte. The show must go on… ripetono come pappagalli autoctoni.
Nemmeno l’immane tragedia che ha colpito al cuore la nostra comunità è stata in grado di fermare una partita di calcio, peraltro non significativa, persino inutile.
Chi gestisce il calcio, a tutti i livelli, non si rende conto che le insopportabili disuguaglianze che si producono, rendono sempre più distante il mondo dorato ed effimero del calcio dalla vita reale. Non avere nessuna sensibilità verso gli accadimenti che coinvolgono così tragicamente le comunità, porterà, in breve tempo, inesorabilmente, il calcio a morire.

E intanto il campionato continua
Si continua dunque a giocare come se niente fosse successo. E cosa, di grazia, dovremmo commentare? L’ennesima sconfitta del Pescara? L’ennesimo infortunio? L’ennesima difesa d’ufficio dell’allenatore che continua a credere che tutto possa ancora accadere? I nuovi acquisti? Gli errori decisivi di Bizzarri?
Temi e domande, calcisticamente, calzanti che aprono, di fatto, il post campionato del Pescara. Certo la matematica non condanna nessuna squadra alla serie B, ma i più accorti e avveduti sanno che i numeri non sono tutto.

Prosegue la campagna acquisti del presidente Sebastiani
Intanto il presidente che aveva promesso di rafforzare la rosa, ha tenendo fede all’impegno assunto. Dopo Stendardo, Bovo, Cerri e Gilardino è arrivato anche Muntari oltre a un gruppo di giovani di belle speranze. La rosa è dunque, oggettivamente, più forte e completa di prima. Quello che si doveva fare si è fatto, ciò che si doveva cambiare si è cambiato. Ciò che non cambia sono i risultati della squadra e per spiegare questo fallimento sportivo spesso si adducono motivazioni effimere.
Ha scritto il grande regista italo americano Frank Capra, «I dilettanti giocano per divertirsi quando fa bel tempo. I professionisti giocano per vincere in mezzo alla tempesta» (Frank Capra)

Buon calcio a tutti.

La visita di Ventura e i nuovi acquisti

In attesa della ripresa dell’attività agonistica, il Pescara è l’unica squadra di serie A che non gioca una partita ufficiale dallo scorso anno, è arrivato in riva all’Adriatico il commissario tecnico Gian Piero Ventura che ha assistito ad un allenamento dei ragazzi di Massimo Oddo. In un momento molto critico del campionato la visita del Commissario tecnico della nazionale italiana solleva e distrae dai problemi che la squadra incontra in campionato. Ventura è venuto a visionare i calciatori già chiamati per uno stage e, nelle poche parole che pronunciato pubblicamente, ha detto che il Pescara con i nuovi acquisti può trovare la strada della salvezza.

Nei piedi di Alberto Gilardino i gol per restare in serie A?
Certo Ventura non è un profeta, ma in un tempo in cui in pochi continuano a credere nella salvezza, le parole dell’allenatore degli allenatori italiani, sono musica per le orecchie di Massimo Oddo.
Ci si mette anche la cattiva sorte che continua a tenere lontana la fortuna dal Pescara, si è infortunato anche il nuovo arrivato Cesare Bovo al quale si sono aggiunti Campagnaro, Vitturini e Zampano, e questa è davvero una brutta notizia. Ci si aspetta molto da Bovo e invece l’esordio in maglia biancazzurra è rimandato: quindici giorni di stop per valutare successivamente le condizioni della caviglia. In compenso sono abili e arruolati Stendardo e Gilardino che dovrebbero far parte dell’undici titolare che affronterà il Napoli al San Paolo.

Sarri e Insigne sulla strada le Pescara
Trasferta, quest’ultima, quasi proibitiva che rischia di allungare la serie di partite senza vittorie. Il Napoli gioca un gran calcio e, soprattutto, segna molto. Sarà una prova molto impegnativa per i nuovi arrivati che dovranno dimostrare fin da domenica qual è il contributo che possono dare a questa squadra. Ha detto Gilardino che bisogna pensare partita dopo partita e non guardare ad altro. E che così sia allora. Concentriamoci su Napoli-Pescara e aspettiamo gli eventi.

Buon calcio a tutti.

Si ricomincia dall’abbraccio dei calciatori a Massimo Oddo

Dovessi scegliere un’immagine di questa prima parte del campionato di serie A del Pescara, non avrei dubbi: sceglierei la corsa di Biraghi che precede l’abbraccio collettivo a Massimo Oddo. L’immagine più bella, forse l’unica immagine bella, del campionato del Pescara. Un campionato che ha riservato, fino a questo momento, solo amarezze e, soprattutto, pochissimi punti. Sei conquistati sul campo e tre per un errore burocratico del Sassuolo.
Quell’immagine, ciò che rappresenta quell’abbraccio, è il punto da cui ripartire dopo la sosta di Natale.

I nuovi arrivi per continuare a tenere in vita la speranza
Insieme alla consapevolezza della compattezza del gruppo occorrono innesti di qualità per provare l’impresa. Perché se si dovesse centrare l’obiettivo della salvezza sarebbe una vera e propria impresa, più importante e difficile dell’ultima promozione in A.
Ad oggi sono arrivati in riva all’Adriatico, Stendardo, Bovo e Cerri. Poi ci sono voci sempre più insistenti che parlano del possibile acquisto di Andres Cubas, giovane calciatore argentino, del ritorno di Mandragora e, soprattutto di Alberto Gilardino. Staremo a vedere.

Cominciare a vincere
In attesa dei nuovi acquisti c’è da affrontare la Fiorentina di Paulo Sousa. Una squadra dal rendimento altalenante. Capace di grandissime prestazioni e di partite da dimenticare. In questo iato può e deve inserirsi la squadra si Massimo Oddo. Certo è importante non perdere, ma ciò che serve, sopra ogni cosa, è la prima vittoria in campionato. Serve per la classifica, serve per il morale della squadra, serve per la società, serve per i tifosi. Serve per continuare a tenere in vita la flebile fiammella della speranza.

Buon calcio a tutti.

All’ultimo respiro

Quando tutto sembrava dovesse finire sul prato verde del Renzo Barbera di Palermo, il calcio, che sempre è capace di riservare delle sorprese, tira fuori dal cilindro cinque minuti di adrenalina pura. Prima il pareggio, con un rigore trasformato da Biraghi e poi una clamorosa occasione da gol nei piedi di Memushaj che solo lo stato di grazia del portiere rosanero riesce a sventare. Un finale ricco di emozioni e di occasioni da gol che riscatta una periodo non certo felice per i biancazzurri.

Una squadra tonica e gagliarda
Contro un Palermo molto deludente, nonostante la vittoria in trasferta contro il Genoa di Juric, il Pescara ha mostrato che non tutto è già stato scritto. La situazione è critica, ma non siamo ai titoli di coda. Non ancora, almeno.
I ragazzi di Massimo Oddo hanno mostrato di saper reagire al difficile momento che stanno attraversando e hanno offerto, contro i rosanero allenati da Eugenio Corini, una prova che lascia aperta una piccola finestra sulla serie A. Era necessario non perdere e così è stato. In questi tempi, avari di risultati, anche un pareggio va bene.

Rinforzare la squadra e iniziare un nuovo campionato
Adesso tocca al presidente Daniele Sebastiani completare la squadra nel mercato di gennaio e consegnare al suo allenatore una rosa in grado di competere alla pari con le altre tre squadre nel mini campionato per non retrocedere. Non sarà facile operare in questo mercato, ma ci si deve provare. Servono diversi calciatori. Certamente almeno due attaccanti, un centrale difensivo e poi fisicità ed esperienza a centrocampo. Non sarà facile, ma ci si deve provare. Nessuno vuole arrendersi, nessuno vuole perdere il privilegio di giocare in serie A, per far sì che ciò accada bisogna intervenire con intelligenza e tempismo sul mercato.
Nel frattempo, mettiamo da parte per qualche giorno le tensioni del campionato e godiamoci qualche giorno di riposo. Buon Natale e buon anno a voi e alle vostre famiglie e, ovviamente, come sempre…

Buon calcio a tutti.

Sconfitta che brucia

La sconfitta subita contro il Crotone lascia il segno e consegna alla storia di questo campionato la prima manifestazione di dissenso da parte dei tifosi nei confronti di società, calciatori e, per la prima volta in assoluto, anche per Massimo Oddo.
Una sconfitta che lascia l’amaro in bocca per come è maturata e restituisce una realtà con la quale bisogna fare i conti. Aldilà degli errori individuali e collettivi che la squadra compie, ciò che più brucia di quest’ultima sconfitta è l’atteggiamento avuto in campo.

Serve più concentrazione e carica agonistica
Contro il Cagliari, nell’ultima partita casalinga, la squadra pur mostrando i limiti che ormai abbiamo imparato a riconoscere, ha lottato fino all’ultimo secondo dell’ultimo minuto e proprio grazie a questo è riuscita a pareggiare la partita. Certo il comportamento tattico dei rossoblu, rintanati negli ultimi trenta metri di campo come se stessero difendendo il Sacro Gral, ha favorito e agevolato il compito dei biancazzurri, ma ciò che è piaciuto di quella partita è stato proprio il furore agonistico.

Continuità di prestazioni, altrimenti il destino è segnato
Da ora in poi tutte le partite andranno affrontate con la stessa intensità e con la volontà di arrivare sempre primi sul pallone, altrimenti sarà, inesorabilmente, serie B. Su questo aspetto Massimo Oddo può e deve lavorare, è un suo compito. Acclarati i limiti tecnici della squadra è giunto il tempo per l’allenatore di mostrare se è in grado d’incidere sulla volontà dei sui calciatori. Se è capace di motivarli. Se è capace di non far scemare la tensione che fino ad oggi ha funzionato a corrente alternata. Un compito duro, ma è l’unica strada percorribile. Il tempo sta per scadere e i prossimi due impegni possono già determinare e indirizzare l’esito dell’intera stagione.

Buon calcio a tutti.

Intensità, voglia di vincere e buon umore

La buona prestazione offerta contro il Cagliari che ha fruttato un punto ai biancazzurri di Massimo Oddo può essere assunta come riferimento per le prossime sfide. Una gara giocata con una buona intensità e nella quale il Pescara è riuscito a costruire diverse occasioni da gol come non succedeva da molto tempo. Si, ha subito il gol su una delle poche azioni offensive degli isolani e per un errore individuale, ma se si esclude proprio quest’azione la squadra è stata sempre con il pallino del gioco dalla sua parte.

Continuità di risultati
Contro la squadra allenata da Rastelli si è visto dunque un buon Pescara sia per intensità sia per qualità del gioco espresso. Una squadra corta e in grado di cambiare passo anche a partita in corso. Ci si aspettava una conferma da Pepe e conferma è stata. Adesso si attende Aquilani e il recupero del ritmo partita da parte di Verre. Non è mancato il buon umore e questo, certo, è uno degli ingredienti migliori per centrare l’impresa.

Contro il Crotone per vincere, ma anche per non perdere
Potrebbe sembrare un’affermazione di veltroniana memoria, questa del “ma anche”, ma non è così. A Crotone sarebbe importantissimo vincere, farebbe crescere l’autostima e migliorerebbe la situazione in classifica, ma certamente è importante non perdere. Riuscire anche ad imporre il proprio calcio su un campo insidioso come quello dei calabresi sarebbe poi la ciliegina sulla torta. La classifica continua a dire che tutto è ancora possibile e che tutto può accadere. Forza dunque, si dia continuità ai risultati, il resto verrà da sé.

Buon calcio a tutti.

Sconfitta doveva essere e sconfitta è stata

Si d’accordo non era allo Juventus Stadium che il Pescara doveva conquistare i punti per la salvezza, ma certo si poteva giocare con più determinazione, volontà e ottimismo. E invece la squadra scesa in campo a Torino è stata una squadra spenta, senza voglia di lottare, arrendevole. Lo è stata la squadra e, per una volta, anche il suo allenatore che con l’uscita forzata di Campagnaro sostituito da Vitturini, non ha saputo imprimere una sterzata alla partita.

Bisognava osare di più
Si poteva osare di più in campo e dalla panchina. Il cambio Campagnaro/Vitturini non è piaciuto a molti. Sarebbe stato più opportuno arretrare Zampano, tornare ad una difesa a quattro e inserire Aquilani. Un difensore per un difensore non è stata una scelta felice. Si era in svantaggio e per recuperare bisognava rischiare. Scrivo questo proprio in virtù di ciò che sostiene Massimo Oddo, ovvero che la squadra non può snaturare il suo essere. Quel cambio ha invece snaturato l’essenza di una squadra, che seppur debole, prova a giocare tutte le partite.

Occhio alla Roma
Domenica sera nel posticipo di campionato c’è la Roma. Una squadra difficile da affrontare che certo, se dovesse essere in serata, non si fermerà quando e se sarà in vantaggio. Il Pescara affronta questa seconda trasferta consecutiva in piena emergenza. Tanti infortunati, una difesa con gli uomini contati e un attacco incapace ormai di dare segnali positivi. Serve una svolta, un nuovo modo di affrontare le sfide, anche perché se si scende in campo così si è fatto a Torino, questa volta si corre il rischio serio di prendere tanti gol. Forza e coraggio dunque, Sursum corda, in alto i cuori, il campionato è lungo e tutto è ancora da giocare

Buon calcio a tutti.

Mai così male le neopromosse in serie A

Negli ultimi dodici anni non era mai successo che le tre neopromosse avessero raccolto così poco. Il demerito va ascritto soprattutto a Crotone e Pescara perché il Cagliari sta disputando un campionato più che dignitoso.
Qual è il significato di questo dato statistico?
Semplice, che il divario tecnico tra chi milita in serie A e chi proviene dalla serie B si è allargato e che è molto difficile per una neopromossa gareggiare per vincere.

Niente di nuovo sotto il sole
Come già detto più volte in precedenza, non sarà dunque una passeggiata, ma un campionato ricco di sconfitte e si salverà chi reggerà meglio psicologicamente. Ad oggi restano quattro le principali indiziate nella lotta per non retrocedere e una di queste quattro, l’Empoli per la precisione, ha inflitto una sonora lezione al Pescara non più tardi di una settimana fa.
Un campionato lungo e difficile dunque, molto difficile. Bisognerà restare molto uniti per centrare l’obiettivo della salvezza che oggi sembra essersi allontanato.

Cosa fare per cambiare la situazione?
È evidente che Massimo Oddo, a questo punto della stagione e con la posizione in classifica in cui è precipitato il Pescara, è obbligato ad introdurre dei cambiamenti. Dopo le prime partite della stagione, durante una conferenza stampa di presentazione di una giornata di campionato, chiesi all’allenatore del Pescara se avesse in mente un “Piano B”. Ebbene, se mai ci fosse quel “Piano B” è giunto il momento di metterlo in campo. Il tempo stringe e, sebbene la classifica delle ultime quattro sia “corta”, è necessario ricominciare a fare punti altrimenti potrebbe prevalere un senso di impotenza e di assuefazione alla sconfitta che, certo, non sarebbe di aiuto.
Aspettando il ritorno degli infortunati e il mercato di gennaio per rinforzare la squadra, c’è necessità di muovere la classifica anche per rimotivare i tifosi che, fino ad oggi, sono stati sempre vicini alla squadra.

Buon calcio a tutti.

Pescara-Empoli, una sfida che vale molto

Continua la serie delle sconfitte, siamo a sei in undici partite, eppure il Pescara di Massimo Oddo mantiene intatte le possibilità di raggiungere l’obiettivo della stagione. È ormai chiaro a tutti che saranno in quattro a contendersi l’unico tagliando che darà la possibilità di disputare anche il prossimo anno il campionato di serie A. Crotone, Palermo e, appunto, Empoli le tre squadre che lotteranno fino alla fine per lo stesso obiettivo dei biancazzurri.

I tifosi hanno risposto presente
Domenica all’ora di pranzo lo stadio Adriatico si presenterà nelle case degli italiani con un probabile sold out, tutto esaurito. I tifosi dunque ci sono, come sempre del resto. Hanno capito che il momento è delicato e che bisogna essere uniti per superare gli ostacoli e raggiungere gli obiettivi. La squadra è viva, l’allenatore ha il pieno controllo del gruppo e dunque si può provare a fare l’impresa.

Un segnale di crescita culturale e sportiva
Accantonate le critiche a una campagna acquisti che non ha dato, ad oggi, le risposte che tutti si aspettavano, c’è da registrare la grande maturità di tutto l’ambiente che ruota attorno alle vicende calcistiche del Pescara. Tifosi, giornalisti e anche la città nel suo complesso sembra aver compreso qual è il ruolo e la dimensione che oggi possono avere i biancazzurri. E dunque nonostante le sconfitte tutti restano compatti attorno alla squadra. Un bel segnale di maturità e di crescita che spero duri fino alla fine del campionato e oltre. Massimo Oddo ha dato un contributo fondamentale a questa crescita. La sua tranquillità e la sua competenza rappresentano infatti un fattore di stabilità in questo momento di difficoltà. In questi primi mesi di serie A è cambiato anche lui. Mi sembra sia diventato meno spigoloso e, soprattutto, più attento e ricettivo rispetto alle critiche. Con queste premesse nulla è impossibile. Con queste premesse la partita più importante, il Pescara, l’ha già vinta.

Buon calcio a tutti.

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