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La prima volta di Josip Iličič (26 novembre 2012)

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1. Josip Iličič
Il calciatore sloveno del Palermo, ex Maribor, regala a Gasperini una vittoria importantissima nel derby siciliano. Se il nazionale sloveno è in serata tutta la squadra riesce a giocare meglio. Quest’anno le sue prestazioni non erano mai state all’altezza della nomea che si è conquistato in questi due anni di permanenza nel campionato italiano di calcio. Con lui e Fabrizio Miccoli in buone condizioni il Palermo può uscire al più presto dalla zona rossa della classifica.

2. Riccardo Montolivo
Per una circostanza fortuita gioca la sfida contro la Juventus indossando la fascia di capitano e non delude le aspettative. Preciso, ordinato e sempre con i tempi giusti, restituisce al centrocampo del Milan geometrie alle quali non era più abituato. Si fa largo tra i tanti mediani della rosa rossonera e tira fuori, definitivamente, il Milan dalla parte destra della classifica.

3. Ciro Ferrara
Si rialza da una situazione oggettivamente molto complicata e interrompe la striscia negativa di sconfitte consecutive con due vittorie, la prima delle quali nel derby della Lanterna, che portano ossigeno puro alla classifica dei blucerchiati e al morale della squadra. Gioca praticamente senza punte, un po’ per scelta, un po’ per gli infortuni. I sedici punti in classifica garantiscono ad oggi la permanenza in serie A.

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1. Nicola Rizzoli
Ancora una volta determinante per il risultato della Juventus, anche se questa volta in negativo. Nell’economia della classifica bianconera incide più lui di Giovinco. Non ammonisce quando è il caso e lascia correre molti falli tattici a centrocampo. Nell’episodio del rigore, se fosse stato più tranquillo e non avesse commesso tutti gli errori delle partite precedenti, forse, non avrebbe concesso un rigore inesistente.

2. Silvio Berlusconi
Alle sue gaffe di cattivo gusto da Presidente del Consiglio i più si erano assuefatti, ricordate le corna nelle foto ufficiali o il cucù alla Merkel, a quelle da Presidente del Milan non eravamo abituati. Nel post partita Milan-Juventus rispondendo a un giornalista che gli chiede se gli era piaciuto vincere con un rigore dubbio, risponde come l’ultimo dei tifosi: «È la cosa che dà maggiore soddisfazione».

3. Pescara
Il cambio dell’allenatore non produce gli effetti auspicati. Giunge così la nova sconfitta del campionato, primato negativo che condivide con il Bologna, e il venticinquesimo gol subito, primato negativo che condivide con il Chievo. Con nove realizzati vanta invece, in solitudine, il primato negativo dei gol subiti. Per Cristiano Bergodi un compito difficilissimo, salvare la squadra dalla retrocessione, sulla quale oggi sarebbero in pochi a scommettere.

Stephan El Shaarawy è il top player del Milan (19 novembre 2012)

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1. Stephan El Shaarawy
Due settimane fa gli abbiamo assegnato il posto d’onore, questa settimana merita il posto da numero uno. Si conferma come la novità più bella di questa prima parte del campionato. Con la sua gioventù e voglia di giocare, unite alle grandi qualità tecniche, trascina il Milan a un pareggio insperato nel catino del San Paolo. Con questi due gol, che portano a dieci in quattordici partite il suo bottino personale, si è autorizzati a dire che è lui il top player del Milan.

2. Marco Sau
Un nuovo “tamburino sardo” nel presente della squadra allenata da Pulga e Lopez. Poteva arrivare a Pescara per 1 milione di euro ma non è stato così e oggi delizia gli isolani con i suoi gol e il suo continuo movimento su tutto il fronte d’attacco. La sua crescita è impressionante, venti gol due anni in Lega Pro con il Foggia di Zeman, 21 gol lo scorso anno con la Juve Stabia in serie B. Quest’anno nuovo salto di categoria, serie A con il Cagliari, e quattro gol fino a ieri.

3. Alberto Aquilani
Che fosse un calciatore talentuoso lo hanno sempre sostenuto in tanti così come a tanti era palese la sua fragilità fisica. Una carriere sempre sul punto di decollare ma che viene interrotta sul più bello da un infortunio muscolare. Roma, Liverpool, Juventus, Milan e quest’anno la Fiorentina con la maglia numero dieci che è stata di Giancarlo Antognoni. Se continua così la Fiorentina può davvero sognare in grande.

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1. Enrico Preziosi
Il presidente del Genoa esonera Gigi De Canio con la squadra al nono posto in classifica e l’affida a Gigi Del Neri che, con la sconfitta nel derby, porta a sei la striscia negativa di sconfitte consecutive. Il rimedio è stato peggio del male (presunto). Oggettivamente si fa fatica a capire perché il Genoa al nono posto in classifica fosse il male.

2. Piero Giacomelli
Il rigore negato all’Inter sul finire della partita dovrebbe pesare come un macigno sulla giovane carriera di Piero Giacomelli. Dopo gli evidenti torti subiti contro la Juventus e l’Atalanta, fa bene il presidente Moratti ad alzare la voce per evocare fantasmi di un recente passato troppo presto dimenticati dai più. Gli arbitri hanno già sbagliato in malafede e mantenere alta l’attenzione non deve innervosire nessuno, anzi deve contribuirà ad aumentare i controlli e rasserenare gli animi.

3. Pescara
La squadra concede troppo al Siena soprattutto per responsabilità di un centrocampo molto sotto tono. Solo nel primo tempo la squadra toscana costruisce sei limpide palle gol. Quintero si vede solo su calcio piazzato. Nielsen si limita a svolgere il compitino e Cascione, a voler pensare bene, è imbarazzante. «Adesso non ci saranno più alibi», ha detto il presidente Sebastiani dopo le dimissioni di Stroppa, quali erano gli alibi fino a ieri?

Lionel Messi, vita da numero uno (12 novembre 2012)

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1. Lionel Messi
Contro il Maiorca “la pulce” segna una doppietta e arriva a 72 gol segnati nel 2012, meglio di Pelè. Non ci sono più aggettivi per descrivere un calciatore giovanissimo, Messi è nato il 24 giugno del 1987 ha dunque 25 anni, che se dovesse vincere anche il mondiale con la propria nazionale, l’Argentina, diventerebbe di diritto il calciatore più forte della storia del calcio.

2. Vincenzo Montella
Vince alla scala del calcio contro il Milan e si conferma come quarta forza del campionato. Dopo la buona stagione con il Catania si sta confermando anche a Firenze con uno dei migliori allenatori della nouvelle vague. La sua Fiorentina è la vera sorpresa di questo campionato.

3. Edison Cavani
Ancora una volta è il calciatore che suona la carica per il Napoli. Dopo i quattro gol realizzati in coppa si mette sulle sue spalle la squadra anche a Genova in campionato e da il via a una rimonta importante per il risultato, per la classifica e per il morale. Probabilmente è il più forte attaccante in circolazione.

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1. Daniele De Rossi
Dopo una settimana molto tesa in cui non si è allenato tutti i giorni, Zeman contravvenendo a una sua regola, far giocare solo chi si allena sempre e bene in settimana, lo schiera titolare al posto del greco Tachtsidis. Lui lo ripaga con un espulsione alla fine del primo tempo che lascia la squadra in dieci. Con lui il campo la Roma perde tre partite su quattro.

2. Gigi Del Neri
Quinta sconfitta consecutiva per il Genoa e quarta per Del Neri. L’infortunio di Borriello non può essere una giustificazione per tutto. Allontanare De Canio si sta rivelando per Preziosi un vero boomerang e conferma che cambiare in corsa, nella maggior parte dei casi non serve a migliorare l’andamento della stagione.

3. Alexandre Pato
Sbaglia un rigore e viene sostituito alla fine del primo tempo. Dopo aver giocato qualche partita dopo l’ennesimo infortunio non sembra essere più quel calciatore devastante che era un paio di anni fa. Il Milan non sembra essere più casa sua, sempre più un pesce fuor d’acqua.

Il principe è sempre Diego Milito (5 novembre 2012)

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1. Diego Milito
Il “principe” si prende ancora i titoli di prima pagina e con due gol aiuta l’Inter di Stramaccioni ad espugnare lo Juventus Stadium e porre fine all’imbattibilitá della squadra bianconera. È tornato il grande attaccante del triplete e con Cassano e Palacio si contendono, con il tridente della Roma, lo scettro del reparto offensivo più forte del campionato.

2. Stephan El Shaarawy
Il “piccolo faraone” conferma tutti i giudizi positivi che in tanti hanno espressi di lui. Si mette sulle sue giovani spalle il Milan di Massimiliano Allegri e lo traghetta fuori dalla palude del fondo della classifica e riaccende la passione del presidente e di molti dei tifosi rossoneri sparsi per tutta la penisola.

3. Giovanni Stroppa
Mette in campo una squadra con una difesa a tre in fase di possesso palla e a cinque in fase di non possesso e il Pescara si esprime su buoni livelli, disputando la migliore partita del campionato. Quintero in cabina di regia, accompagnato da Cascione e Nielsen, disputa una gara che può essere un buon punto di partenza per un nuovo campionato per il Pescara.

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1. Ciro Ferrara
Sei sconfitte consecutive per la Sampdoria e Ciro Ferrara vede la sua panchina sempre più in pericolo. La squadra, pur avendo una buona rosa a disposizione, dopo alcun risultati molto fortunati conquistati nelle prime giornate di campionato svela il suo reale valore e dalla prossima partita ogni sconfitta può essere quella decisiva per l’esonero.

2. Lazio
Subisce quattro reti a Catania ed esce fortemente ridimensionata dalla sfida con i siciliani. Una difesa lenta e un centrocampo troppo macchinoso che è stato messo in grande difficoltà dai piccoletti del Catania, Gomes e Barrientos. Domenica prossima c’è il derby e un’altra sconfitta pesante potrebbe avere delle conseguenze, oggi, impensabili.

3. Genoa
Alla quarta sconfitta consecutiva, la terza per il neo allenatore Gigi Del Neri, il Genoa è una delle delusioni di questo campionato. Paga certamente l’assenza di Borriello per infortunio e non sembra in grado, almeno per il momento, di risalire la china. Preoccupante l’involuzione di molti calciatori, Immobile tra questi.

La vittoria di Moratti si chiama Stramaccioni (28 ottobre 2012)

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1. Andrea Stramaccioni
Conquista la quinta vittoria consecutiva e porta l’Inter stabilmente nei quartieri alti della classifica. Ha rigenerato un patrimonio del calcio italiano come Antonio Cassano e quando avrà a disposizione anche Snejder l’Inter sarà un’avversaria difficile per tutte e le altre concorrenti allo scudetto.

2. Marek Hamsik
È il vero leader del Napoli. Calciatore completo che, nonostante Mazzari, sta dimostrando tutto il suo valore. Con tre gol già realizzati ha dato un contributo importantissimo alla classifica del Napoli. Un calciatore super e un ragazzo tranquillo che non ha fatto mai parlare di se se non per le sue grandissime prestazioni in campo. Può scrivere la storia del Napoli.

3. Luca Toni
Arriva tra lo scetticismo generale dei tifosi e degli addetti ai lavori. E invece gioca spezzoni di partita e da il suo contributo alla causa viola. Il gol di ieri riconcilia con il gioco del calcio. Forse il difensore ha delle responsabilità ma il suo avvitamento e la precisione con la quale segna il gol della sicurezza sono da vero centravanti di razza.

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1. Nicola Rizzoli
Ancora una volta determinante per il risultato positivo della Juventus. Compie due errori clamorosi in una sola volta. Annulla il gol regolarissimo di Bergessio, si era sullo 0-0, e prende una decisione che non gli competeva. Pessima prova di tutti gli arbitri della partita, a parti invertite il gol del Catania non sarebbe stato annullato.

2. Bologna
Pioli quest’anno non sta ripetendo il buon campionato dello scorso anno. La squadra è oggettivamente più debole rispetto alla scorsa stagione nonostante l’arrivo di un centravanti come Gilardino in grado di garantire un buon numero di gol alla squadra. L’ennesima sconfitta relega il Bologna in penultima posizione e non so se la squadra sarà in grado di reggere, mentalmente, una classifica di questo genere.

3. Zdeněk Zeman
La partita di ieri è ciò che permette ai critici del tecnico di Praga di parlare male, e a ragione, del suo calcio. I primi venti minuti della Roma mostrano ciò potrà essere la squadra tra qualche mese ma il resto della partita è da dimenticare compreso l’errore grave dell’arbitro che assegna all’Udinese un rigore inesistente. C’è bisogno di scelte radicali in mezzo al campo.

Vladimir Pektovic, il poliglotta (10 ottobre 2012)

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1. Vladimir Pektovic
Arrivato tra lo scetticismo generale l’allenatore della Lazio, che parla otto lingue, sta demolendo molti luoghi comuni e ha portato la Lazio a ridosso di Juventus e Napoli in testa alla classifica. La sua Lazio non gioca benissimo, è lenta ed ha una difesa che non sembra irresistibile. Quando è se risolverà anche questi problemi sarà un’avversaria difficile per chiunque.

2. Antonio Cassano
Cesare Prandelli gli preferisce altri calciatori in nazionale e lui si prende la ribalta in campionato candidandosi ad essere uno dei protagonisti principali con un avvio di stagione esaltante. Con 5 reti tallona Klose e Cavani in testa alla classifica dei marcatori, ma soprattutto è diventato, in pochi mesi, un riferimento per la sua nuova squadra. La squadra per la quale faceva il tifo da bambino.

3. Atalanta
Festeggia 105 di vita con una bella vittoria sul Siena, mettendo in mostra, come spesso le succede, tanti giovani interessanti. Con 54 campionati in serie A è la squadra che vanta il maggior numero di campionati tra le squadre di seconda fascia. Un grande settore giovanile, il centro sportivo Bortolotti di Zingonia è un vero e proprio modello di efficienza e organizzazione, le permette sempre di essere all’avanguardia nel sempre più arretrato calcio italiano.

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1. Walter Mazzarri
Perde malamente la sfida che valeva la testa della classifica contro la Juventus di Antonio Conte. Mette in campo una squadra che non punge e che per lunghi tratti della partita gioca con undici calciatori dietro la linea della palla. Con i due esterni bassi della Juventus ammoniti lascia in panchina Lorenzo Insigne, uno di quei calciatori in grado di saltare sistematicamente l’avversario.

2. Adriano Galliani
La squadra che ha messo a disposizione di Massimiliano Allegri si sta dimostrando molto debole e i nuovi acquisti non sembrano all’altezza dei calciatori che hanno sostituito. Emblematico a questo proposito lo scambio Cassano-Pazzini. Il capitano della squadra nell’ultima partita di campionato era Bonera e questo la dice lunga sulla qualità del Milan di quest’anno.

3. I finti tifosi del Verona
«Non sono tifosi. Lo sport non c’entra nulla. Non sono più nemmeno gli ultrà vecchio stile, che facevano della squadra l’elemento fondante della loro identità. Ormai negli stadi italiani si dà appuntamento una pletora di bande con strutture compatte e regole di ferro per inquadrare una moltitudine di ragazzi che credono di non avere nulla da perdere. Sono in tanti e sono disposti a qualunque nefandezza per conquistare l’approvazione del branco». Da Raffaele Cantone, “Football Clan”, Rizzoli

C’è solo un capitano: Francesco Totti (8 ottobre 2012)

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1. Francesco Totti
Zeman dopo una settimana difficile e ricca di polemiche mette in panchina Daniele De Rossi, Osvaldo, Taddei e Burdisso e schiera al loro posto Marcos (1994), Piris (1989), Tachsidis (1991) e Mattia Destro (1991). Il capitano si mette la squadre sulle sue spalle e la conduce alla vittoria. Una partita tonica che lo ha visto correre dal primo minuto e fino all’ultimo minuto di recupero. Meritava il gol, é il calciatore più importante di questa squadra pur non essendo, oggi, un calciatore zemaniano.

2. Andrea Stramaccioni
La scommessa del presidente Moratti fino ad oggi è una scommessa vinta, l’allenatore che ha scelto, coetaneo di Francesco Totti, al suo esordio in serie A sta disputando una gran de stagione. L’Inter non gioca benissimo ma fa punti e soprattutto è una squadra molto compatta e corsa. È stato lui a scegliere Antonio Cassano che con quattro gol e tanti assist si sta rivelando un vero rinforzo per la squadra nerazzurra.

3. Miroslav Klose
Il più sottovalutato degli attaccanti e invece il più prolifico tra gli attaccanti in attività in tre diverse edizioni dei mondiali con 14 reti. In carriera ha segnato più di 259 reti e da quando è arrivato alla Lazio ha segnato 17 reti lo scorso anno e nell’attuale campionato è già a quota 5. La scarpa d’oro al mondiale 2006, nella partita disputata ieri all’Adriatico, in occasione dei suoi due gol mette a nudo le evidenti lacune tecniche prima di Capuano e, in occasione della seconda realizzazione di Terlizzi.

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1. Giovanni Stroppa
Stroppa sbaglia formazione schierando un centrocampo improbabile con Colucci non al meglio della condizione e Blasi inadeguato e ininfluente. Con un centrocampo così è difficile costruire palle gol e infatti il Pescara non tira in porta per tutto il primo tempo. Blasi e Celik non sono migliori di Nielsen e Quintero e di questo la prestazione della squadra ne risente. Dopo aver trovato l’assetto giusto e schierato gli uomini migliori, tra quelli a disposizione, nelle tre partite precedenti, contro la Lazio un brutto passo indietro che riporta il Pescara alla prestazione contro il Torino.

2. Sergio German Romero
Il portiere della Sampdoria con un errore clamoroso regala la prima vittoria del campionato al Chievo. Un portiere molto sopravvalutato che già lo scorso anno regalò molti punti agli avversari della Sampdoria, da ricordare il pallone a Immobile nella partita che valse la promozione matematica in serie A per il Pescara. Ci si chiede perché rivolgersi al mercato estero per comprare calciatori così scarsi tecnicamente.

3. Cesare Prandelli
Per il doppio impegno contro Armenia e Danimarca, certo non le peggiori avversarie che potessero capitare all’Italia, Prandelli convoca ventisette calciatori. Convocazioni a dir poco bizzarre. A parte la presenza di due panchinari ormai stabili nelle rispettive squadre come Giaccherini della Juventus e Abate del Milan, convoca anche panchinari quasi stabili come Giovinco. Insiste su Balotelli che ha giocato poche partite anche nel City e, forse per rimediare a una palese disparità di trattamento, richiama anche Criscito. Inspiegabile infine la convocazione di quattro portieri. Il Prandelli di questo secondo ciclo non sembra essere all’altezza del compito che gli è stato affidato.

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1. Torino
Exploit della squadra di Ventura che espugna il Rigamonti ridimensionando il valore dell’Atalanta. Scatenati i granata che segnano ben cinque reti e con questa vittoria provano a tirarsi fuori dalla bagarre delle squadre impegnate nella lotta per non retrocedere. Adesso è chiamato a confermare, nelle prossime partite, quanto di buono fatto fino a oggi.

2. Giovannino Stroppa
Tutti i commentatori hanno pronosticato il Pescara in serie B con poche possibilità di errore. Invece Giovannino Stroppa, il bassaiolo di Mulazzano, pur avendo avuto la rosa a disposizione solo a campionato iniziato sta dimostrando tutto il suo valore. Partito molto male ha saputo far tesoro dei suoi errori e ha cambiato idea dimostrando di essere una persona intelligente. In estate quando fu scelto dalla società in pochi capirono questa scelta. Il calcio, e questo in pochi lo comprendono, è per molti ma non è per tutti.

3. Fabrizio Miccoli
Riconquista una maglia da titolare e il Palermo torna a volare. Segna una tripletta con un gol, il terzo, di rara bellezza. Trascinatore in campo e fuori è il vero leader di questa squadra. Gasperini può essere tranquillo che il suo lavoro a Palermo durerà a lungo. Lo chiamano il Romario del Salento, dopo il gol di ieri e almeno per un giorno chiamiamolo il Maradona del Salento, lo merita.

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1. Roma
I primi venti minuti di Juventus-Roma ricordano l’apprendistato del primo Foggia. Errori singoli e di squadra che hanno determinato una sconfitta pesantissima non solo nel risultato ma proprio nella prestazione. La squadra ha perso la partita prim’ancora di scendere in campo. Un portiere inadeguato al compito e un De Rossi che, al di la della negativa prestazione, dopo le dichiarazioni del post partita andrebbe fatto accomodare in tribuna fino a gennaio.

2. Dirigenza e tifoseria della Juventus
Aver mandato il quarto allenatore alla conferenza stampa nel prepartita di Juventus-Roma da la dimensione comportamentale del gruppo dirigente della Juventus. Andrea Agnelli e Beppe Marotta con il loro comportamento e le loro dichiarazioni sono la dimostrazione plastica che è molto più difficile saper vincere che saper perdere. La tifoseria segue a ruota la dirigenza mostrando allo stadio tutti gli striscioni al rovescio come a voler dire al tecnico della Roma, oggetto di insulti per tutta la partita, non meriti nemmeno di vedere le nostre insegne. In tutt’altro modo si comportarono i tifosi dell’Inter che accolsero l’allenatore della Roma con uno striscione di benvenuto.

3. Chievo
Per la prima volta da diversi anni il Chievo si trova nella zona bassa della classifica. Non eravamo abituati a vederlo in queste posizioni e forse non lo sono nemmeno i calciatori. Mimmo Di Carlo, la cui panchina pare essere in pericolo, dovrà cercare di recuperare già dalla prossima partita posizioni in classifica altrimenti la situazione diventerà insostenibile per lui è per la squadra.

Serse Cosmi, il motivatore (24 settembre 2012)

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1. Serse Cosmi
Il suo Siena vince a San Siro contro l’Inter del giovane Stramaccioni e si porta -1 in classifica, recuperando quasi tutta la penalizzazione. Grande motivatore, pur avendo una squadra, sulla carta, meno forte di quello dello scorso anno, sta disputando un buon campionato e, c’é da scommettere, lotterà fino alla fine per raggiungere l’obiettivo prefissato della permanenza in serie A..

2. Juan Fernando Quintero
Regala il primo punto al Pescara di Giovannino Stroppa con una punizione bella da vedere e che fa classifica. Il “piccolo principe” è con Gianluca Caprari, il più talentuoso della squadra, se troverà la posizione giusta in mezzo la campo può risultare uno degli elementi determinati per il raggiungimento della salvezza.

3. Juventus
Viaggia sicura a punteggio pieno. Come lo scorso anno sembra imbattibile e, per il momento, non soffre la mancanza del suo allenatore in panchina. Forse ha sbagliato qualche acquisto (leggasi Giovinco), ma ha di gran lunga il miglior organico della serie A. È certamente la candidata numero uno per la vittoria finale.

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1. Massimiliano Allegri
Si conferma per la seconda settimana consecutiva leader di questa classifica in negativo. Il Milan con tre punti è in fondo alla classifica, ma soprattutto gioca male ed è una squadra molto nervosa. Galliani gli conferma la fiducia ma la sua permanenza sulla panchina che fu di Nereo Rocco e Arrigo Sacchi non durerà a lungo.

2. Andrea Stramaccioni
Il giovane fenomeno che Moratti ha voluto sulla panchina dell’Inter viaggia tra alti e bassi. Un andamento normale per un giovane che deve fare esperienza. La panchina dell’Inter non è però una panchina qualunque e dunque anche Stramaccioni dovrà saper fare di necessità virtù. Indispensabile mantenere la fiducia dello spogliatoio e dei senatori della squadra, altrimenti la sua permanenza a Milano potrebbe essere a rischio.

3. Massimo Cellino
Con una decisione incomprensibile da ogni punto di vista penalizza la propria squadra con una sconfitta a tavolino che non piace a nessuno. Forse soffriva per essere stato anticipato da Zamparini nel licenziamento del proprio allenatore e si é voluto prendere la luce dei riflettori nella maniera peggiore. Regala alla Roma una vittoria che forse avrebbe avuto difficoltà a conquistare sul campo.

Il Bologna aspetta e poi colpisce (17 settembre 2012)

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1. Bologna
Sotto di due gol a Roma a venti minuti dalla fine della partita ci crede fino in fondo e vince una partita importantissima non solo per la classifica, ma soprattutto per l’autostima. Regge il ritmo che impone la Roma e porta a casa l’intera posta in gioco.

2. Marco Sau
Esordio in serie A per Marco Sau e primo, pesantissimo, gol, che regala al Cagliari un punto prezioso sul campo del Palermo. Da due anni segna con regolarità prima in Lega Pro con il Foggia di Zeman e lo scorso anno in serie B con la Juve Stabia. Quest’anno finirà in doppia cifra anche in serie A.

3. Stevan Jovetić
Dopo un’estate che lo ha visto con la maglia di tante squadre, e in particolare con quella bianconera della Juventus, si cuce addosso il giglio viola e porta in alto la Fiorentina di Montella. Si concede il lusso di essere il capocannoniere del campionato con 4 gol.

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1. Massimiliano Allegri
Gli vendono Ibra e Thiago Silva e si scopre che il re é nudo. Seconda sconfitta consecutiva in casa, e dopo la Sampdoria anche l’Atalanta fa bottino pieno a San Siro. Il Milan non ha un gioco e la panchina di Allegri potrebbe essere la prima panchina a saltare. In questo caso fossi in Galliani prenderei Gigi Del Neri perché lo considero adatto alla rosa che ha allestito il Milan.

2. Pescara
Unica squadra a zero punti. Tre sconfitte e nove gol subiti rappresentano un passivo pesante che comincia a diventare preoccupante. Seconda sconfitta consecutiva contro un’altra neo promossa. La sconfitta subita in casa contro la Sampdoria é pesante perché la Sampdoria potrebbe essere una delle possibili concorrenti per non retrocedere.

3. Maurizio Zamparini
Si conferma il mangiallenatori della serie A. Manda a casa Sannino, un bravo allenatore, dopo tre partite di campionato e un solo punto in classifica. Ogni anno vende i migliori calciatori e pretende dai suoi allenatori risultati immediati. Ha chiamato Gianpiero Gasperini, in bocca al lupo al vecchio capitano biancazzurro.

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