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Lionel Messi, vita da numero uno (12 novembre 2012)

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1. Lionel Messi
Contro il Maiorca “la pulce” segna una doppietta e arriva a 72 gol segnati nel 2012, meglio di Pelè. Non ci sono più aggettivi per descrivere un calciatore giovanissimo, Messi è nato il 24 giugno del 1987 ha dunque 25 anni, che se dovesse vincere anche il mondiale con la propria nazionale, l’Argentina, diventerebbe di diritto il calciatore più forte della storia del calcio.

2. Vincenzo Montella
Vince alla scala del calcio contro il Milan e si conferma come quarta forza del campionato. Dopo la buona stagione con il Catania si sta confermando anche a Firenze con uno dei migliori allenatori della nouvelle vague. La sua Fiorentina è la vera sorpresa di questo campionato.

3. Edison Cavani
Ancora una volta è il calciatore che suona la carica per il Napoli. Dopo i quattro gol realizzati in coppa si mette sulle sue spalle la squadra anche a Genova in campionato e da il via a una rimonta importante per il risultato, per la classifica e per il morale. Probabilmente è il più forte attaccante in circolazione.

DOWN
1. Daniele De Rossi
Dopo una settimana molto tesa in cui non si è allenato tutti i giorni, Zeman contravvenendo a una sua regola, far giocare solo chi si allena sempre e bene in settimana, lo schiera titolare al posto del greco Tachtsidis. Lui lo ripaga con un espulsione alla fine del primo tempo che lascia la squadra in dieci. Con lui il campo la Roma perde tre partite su quattro.

2. Gigi Del Neri
Quinta sconfitta consecutiva per il Genoa e quarta per Del Neri. L’infortunio di Borriello non può essere una giustificazione per tutto. Allontanare De Canio si sta rivelando per Preziosi un vero boomerang e conferma che cambiare in corsa, nella maggior parte dei casi non serve a migliorare l’andamento della stagione.

3. Alexandre Pato
Sbaglia un rigore e viene sostituito alla fine del primo tempo. Dopo aver giocato qualche partita dopo l’ennesimo infortunio non sembra essere più quel calciatore devastante che era un paio di anni fa. Il Milan non sembra essere più casa sua, sempre più un pesce fuor d’acqua.

Eusebio Di Francesco rivuole la serie A (10 settembre 012)

UP
1. Eusebio Di Francesco
Porta il Sassuolo in vetta alla classifica della serie B con tre vittorie su tre e Pavoletti, ex Lanciano, in testa alla classifica dei cannonieri con cinque reti in tre partite. Adesso arriva il difficile, confermare l’ottimo inizio di campionato e provare a centrare l’ambizioso obiettivo della promozione in serie A.

2. Alex Zanardi
Conquista tre medaglie alle Paraolimpiadi di Londra. Due ori e un argento, dimostra che la forza di volontà é più forte di qualunque disavventura. Il degno portabandiera per l’Italia nella cerimonia di chiusura.

3. Ciro Immobile
Cambia la categoria ma il capocannoniere della serie B si conferma lo stesso, spietato, uomo gol dello scorso campionato. Gol all’esordio con il Genoa, assist che equivale a un gol nella seconda partita di campionato e ancora un gol in nazionale, under 21, nella goleada contro il Liechtenstein.

DOWN
1. Cesare Prandelli
Sbaglia formazione e modulo di gioco contro la Bulgaria. Il 5-3-2 affoga in una mediocrità assoluta contro una squadra modesta come quella bulgara. Giocatori fuori ruolo, Ogbonna schierato come esterno destro dei tre della difesa, giocatori che non trovano spazio nei loro club e che invece sono titolari in nazionale, Giaccherini. Infine calciatori con problemi fisici sottoposti a un inutile sforzo pericoloso, De Rossi, gli valgono un insufficienza piena.

2. Alexandre Pato
L’eterna promessa del calcio mondiale si blocca di nuovo per un infortunio muscolare. Dopo le olimpiadi sembrava avviato verso una stagione tranquilla sul versante infortuni e invece alla prima occasione si ferma di nuovo. Carlo Ancelotti che lo conosce bene e che voleva portarlo al PRS dice che guarirà perché non é mai successo che un calciatore potesse smettere per questo tipo d’infortuni. Ad oggi è una promessa non mantenuta.

3. Sebastian Giovinco
Non brilla nella partita della nazionale contro la Bulgaria, esordio del girone di qualificazione per i mondiali 2014. Alla sua età non é più una promessa ma non é diventato una certezza. Sempre assente dal cuore della manovra della squadra azzurra è destinato a non essere confermato nella partita contro Malta.

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