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Cavani, Montella e il Catania i migliori del campionato

Classifica finale, Cavani, Montella e il Catania i tre UP del campionato italiano di calcio 2012/2013

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1. (Calciatore) – Edinson Cavani
Conquista il titolo di capocannoniere del campionato e rende una squadra normale la seconda forza del campionato. Uno degli ultimi campioni che il calcio italiano può vantare e che probabilmente lascerà il campionato italiano. Senza di lui il Napoli, ma soprattutto Mazzarri, avrebbe tutt’altra considerazione. Il migliore.

1. (Allenatore) – Vincenzo Montella
Trascina la Fiorentina, che lo scorso anno lottava per non retrocedere, fino al quarto in classifica. A tratti ha fatto giocare alla sua squadra il miglior calcio del torneo. Dopo la positiva esperienza alla guida del Catania si conferma anche in Toscana. Il prossimo campionato sarà decisivo per valutare tutte le sue potenzialità. In crescita.

1. (Squadra) – Catania
Termina il campionato all’ottavo posto con 56 punti, due in più dell’Inter e a ridosso di Lazio e Roma. La vera sorpresa positiva di questo campionato che, certo, in Sicilia ricorderanno a lungo. Una squadra costruita con intelligenza nel corso degli anni che premia una dirigenza competente. Sorprendente.

DOWN
1. (Calciatore) – Daniele De Rossi
A lungo considerato il miglior centrocampista italiano, certo il calciatore italiano con lo stipendio più alto, delude le aspettative dei suoi tifosi e, credo, dei suoi compagni di squadra. All’inizio del campionato ha attribuito le sue défaillance alla presenza di Zeman, ma il suo rendimento con il tattico di Spalletti in panchina è stato anche peggiore. Sopravvalutato.

1. (Allenatore) – Andrea Stramaccioni
Conduce l’Inter a uno dei campionati più brutti della sua storia calcistica. Immaturo ma sufficientemente presuntuoso non riesce mai ad avere in mano la squadra. Non è aiutato dagli infortuni ma c’è molto di suo in un’annata da dimenticare. Impreparato.

1. (Squadra) – Pescara
Con 28 sconfitte batte tutti i record negativi della categoria ed è sufficiente questo dato per considerare la stagione agonistica appena terminata come la peggiore della sua storia sportiva. Un anno dunque da dimenticare in fretta per recuperare il rapporto con una tifoseria abituata, da sempre, solo al bel calcio. Catastrofe.

Giuseppe Sannino e l’impresa impossibile: salvare il Palermo

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1. Giuseppe Sannino
Con il suo ritorno in panchina il Palermo conquista sei punti in due partite e si candida autorevolmente per la permanenza in serie A. Aggancia Genoa e Siena a 27 punti e lancia il guanto di sfida. Con l’aiuto e il rilancio di calciatori importanti come Ilicic e Miccoli può riuscire nell’impresa. Tignoso.

2. German Denis
Segna tre gol alla Scala del calcio contro l’Inter e porta via il pallone. Con quindici gol si piazza al quarto posto della classifica marcatori alle spalle di Cavani, Di Natale e del giovane El Shaaraway e prima di gente del calibro di Pazzini, Lamela e Jovetic. Trascurato dalle grandi Santa dimostrando a Bergamo tutto il suo valore. Affidabile.

3. Totò Di Natale
Ogni domenica, puntuale come un orologio svizzero, Totò Di Natale segna e regala punti all’Udinese e fa aumentare il rimpianto in tanti dirigenti sportivi italiani. Il bottino attuale è di 17 gol che porta a 219 il numero complessivo delle reti realizzate nel corso della sua carriera. Implacabile.

DOWN
1. Aia, Associazione italiana arbitri
Il rigore inesistente assegnato da Gervasoni all’Atalanta nella partita disputata ieri sera contro l’Inter è la testimonianza plastica che gli arbitri italiani sono, nel migliore dei casi, scarsi. Moratti, il presidente dei nerazzurri, che certo non è inesperto, dichiara di non credere alla buona fede degli arbitri e, a questo punto, dopo gli scandali delle scorse stagioni è urgente una riforma radicale del sistema. Inattendibile.

2. Maurizio Zamparini
Le due vittorie consecutive di Sannino alla guida del Palermo inchiodano Zamparini alle sue responsabilità. Se non si fosse fatto prendere dal suo sport preferito, esonerare gli allenatori delle sue squadre, oggi il Palermo, forse, sarebbe già salvo. Inaffidabile.

3. Andrea Stramaccioni
Gervasoni a parte ha la capacità di perdere una partita già vinta e consegna, definitivamente, l’Inter a un campionato anonimo. Gli resta il ritorno della semifinale di Coppa Italia contro la Roma per recuperare un’annata altrimenti solo negativa. Inadeguato.

Mattia Perin, il predestinato (6 gennaio 2013)

UP
1. Mattia Perin
Con un primo tempo sontuoso regala e si regala una prestazione da incorniciare e tre punti pesantissimi alla sua squadra. Sempre pronto e reattivo chiude a doppia mandata la porta biancazzurra ai viola. Grande prova del giovane portierino di proprietà del Genoa proprio nel giorno in cui Buffon regala la vittoria alla Sampdoria. Un primo passaggio di consegne?

2. Edison Cavani
Tre gol su pochi palloni giocati nell’intera partita danno la dimensione della bravura di questo calciatore che farebbe la fortuna di qualunque squadra. Ottima tecnica individuale, facilità di corsa e una grande capacità realizzativa fanno di Cavani il miglior attaccante del campionato di serie A e uno dei più forti d’Europa.

3. Delio Rossi
La prima, grandissima, soddisfazione dopo l’infortunio di Firenze per Delio Rossi che con la sua Sampdoria espugna lo Juventus Stadium. Una vittoria che restituisce al campionato italiano uno dei più bravi allenatori in attività. Dopo questa vittoria per la Sampdoria inizia un altro campionato che può essere ricco di soddisfazioni.

DOWN
1. Andrea Stramaccioni
Peggio della pesante sconfitta subita contro l’Udinese per l’Inter sono state le dichiarazioni del suo giovane allenatore. Cerca scuse e rigori inesistenti per giustificare una sconfitta che può cambiare, in peggio, il campionato della squadra nerazzurra.

2. Antonio Conte
Brutto passo indietro per la sua Juventus che perde l’imbattibilità casalinga in campionato. Come ripeto dall’inizio del campionato Giovinco non è un calciatore da squadra di prima fascia. Padoin e Giaccherini sono calciatori utili per squadre di centro e bassa classifica. La partita contro la Sampdoria ci dice che il campionato è apertissimo e, soprattutto, ancora molto lungo.

3. Daniele De Rossi
Nella partita persa contro il Napoli la Roma regala un calciatore ai partenopei: il suo nome è Daniele De Rossi. Completamente avulso dal gioco della sua squadra al punto che i compagni non lo cercano e lui non entra mai in partita. Un calciatore inutile per questa Roma che farebbe bene a cederlo nel mercato di gennaio.

Alberto Paloschi segna una tripletta e porta a casa il pallone della gara (3 dicembre 2012)

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1. Alberto Paloschi
Dopo una serie infinita di infortuni il naturale sostituto di Pippo Inzaghi si prende di prepotenza la vetrina della serie A segnando una tripletta nella partita che la sua squadra, il Chievo, vince a Marassi contro i grifoni del Genoa. Lo scorso anno giocando poco e non con continuità segnò nove reti, se sta bene fisicamente questo può essere l’anno della sua definitiva consacrazione.

2. Mattia Destro
Ha avuto la capacità di aspettare il suo momento e con la complicità degli infortuni di Lamela e Osvaldo si prende la maglia di titolare e in due partite presenta il suo conto a Zeman: tre gol che valgono sei pesantissimi punti per la Roma. A Pescara ha giocato da esterno destro mentre a Siena gioca nella posizione che più predilige, quella di punta centrale. Nella sfida di sabato sera contro la Fiorentina per Zeman non sarà facile scegliere chi tra lui, Osvaldo, Lamela e Totti dovrà accomodarsi in panchina.

3. Miroslav Klose
Nella partita di ieri contro il Parma segna il suo nono gol in 14 partite e resta l’unico attaccante della Lazio ad aver segnato in questi campionato. Un gol che riassume gran parte delle sue caratteristiche, forza fisica, senso della posizione, velocità di esecuzione e precisione. Il suo infortunio, si parla di tre settimane di stop, può fermare la corsa della Lazio in campionato.

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1. Massimo Moratti e Andrea Stramaccioni
Il comportamento del’Inter nel caso Sneijder è un comportamento scorretto e che getta un ombra sulla squadra nerazzurra. Le parole di Moratti (adesso tocca al giocatore risponderci) e quelle di Stramaccioni (non è convocato per scelta tecnica) offendono l’intelligenza di ognuno di noi che segue il calcio. Una brutta pagina quella che sta scrivendo l’erede di Angelo Moratti che, certo, non gioverà al buon nome della famiglia interista.

2. Kamil Glik
L’intervento di Glik su Giaccherini nel derby della Mole è costato un cartellino rosso diretto al calciatore e la partita alla sua squadra. Un fallo cattivo e anche inutile dal momento che l’azione si stava svolgendo lontano dall’area di rigore del Toro. Un intervento che avrebbe potuto creare seri problemi fisici all’avversario. Alla squalifica, che mi auguro lunga, spero la società granata aggiunga anche una salata sanzione economica che sia da esempio per tutti.

3. Gigi Delneri
L’allenatore di Aquileia perde di nuovo in casa e questa volta la sconfitta è pesante perché arriva da una diretta concorrente nella lotta per la salvezza. Il presidente Preziosi conferma la sua fiducia al tecnico friulano e aspetta il mercato di gennaio per costruire una rosa con calciatori più idonei per il suo nuovo allenatore. Se continua a perdere è probabile che a gennaio non sia più lui l’allenatore dei grifoni.

La vittoria di Moratti si chiama Stramaccioni (28 ottobre 2012)

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1. Andrea Stramaccioni
Conquista la quinta vittoria consecutiva e porta l’Inter stabilmente nei quartieri alti della classifica. Ha rigenerato un patrimonio del calcio italiano come Antonio Cassano e quando avrà a disposizione anche Snejder l’Inter sarà un’avversaria difficile per tutte e le altre concorrenti allo scudetto.

2. Marek Hamsik
È il vero leader del Napoli. Calciatore completo che, nonostante Mazzari, sta dimostrando tutto il suo valore. Con tre gol già realizzati ha dato un contributo importantissimo alla classifica del Napoli. Un calciatore super e un ragazzo tranquillo che non ha fatto mai parlare di se se non per le sue grandissime prestazioni in campo. Può scrivere la storia del Napoli.

3. Luca Toni
Arriva tra lo scetticismo generale dei tifosi e degli addetti ai lavori. E invece gioca spezzoni di partita e da il suo contributo alla causa viola. Il gol di ieri riconcilia con il gioco del calcio. Forse il difensore ha delle responsabilità ma il suo avvitamento e la precisione con la quale segna il gol della sicurezza sono da vero centravanti di razza.

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1. Nicola Rizzoli
Ancora una volta determinante per il risultato positivo della Juventus. Compie due errori clamorosi in una sola volta. Annulla il gol regolarissimo di Bergessio, si era sullo 0-0, e prende una decisione che non gli competeva. Pessima prova di tutti gli arbitri della partita, a parti invertite il gol del Catania non sarebbe stato annullato.

2. Bologna
Pioli quest’anno non sta ripetendo il buon campionato dello scorso anno. La squadra è oggettivamente più debole rispetto alla scorsa stagione nonostante l’arrivo di un centravanti come Gilardino in grado di garantire un buon numero di gol alla squadra. L’ennesima sconfitta relega il Bologna in penultima posizione e non so se la squadra sarà in grado di reggere, mentalmente, una classifica di questo genere.

3. Zdeněk Zeman
La partita di ieri è ciò che permette ai critici del tecnico di Praga di parlare male, e a ragione, del suo calcio. I primi venti minuti della Roma mostrano ciò potrà essere la squadra tra qualche mese ma il resto della partita è da dimenticare compreso l’errore grave dell’arbitro che assegna all’Udinese un rigore inesistente. C’è bisogno di scelte radicali in mezzo al campo.

C’è solo un capitano: Francesco Totti (8 ottobre 2012)

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1. Francesco Totti
Zeman dopo una settimana difficile e ricca di polemiche mette in panchina Daniele De Rossi, Osvaldo, Taddei e Burdisso e schiera al loro posto Marcos (1994), Piris (1989), Tachsidis (1991) e Mattia Destro (1991). Il capitano si mette la squadre sulle sue spalle e la conduce alla vittoria. Una partita tonica che lo ha visto correre dal primo minuto e fino all’ultimo minuto di recupero. Meritava il gol, é il calciatore più importante di questa squadra pur non essendo, oggi, un calciatore zemaniano.

2. Andrea Stramaccioni
La scommessa del presidente Moratti fino ad oggi è una scommessa vinta, l’allenatore che ha scelto, coetaneo di Francesco Totti, al suo esordio in serie A sta disputando una gran de stagione. L’Inter non gioca benissimo ma fa punti e soprattutto è una squadra molto compatta e corsa. È stato lui a scegliere Antonio Cassano che con quattro gol e tanti assist si sta rivelando un vero rinforzo per la squadra nerazzurra.

3. Miroslav Klose
Il più sottovalutato degli attaccanti e invece il più prolifico tra gli attaccanti in attività in tre diverse edizioni dei mondiali con 14 reti. In carriera ha segnato più di 259 reti e da quando è arrivato alla Lazio ha segnato 17 reti lo scorso anno e nell’attuale campionato è già a quota 5. La scarpa d’oro al mondiale 2006, nella partita disputata ieri all’Adriatico, in occasione dei suoi due gol mette a nudo le evidenti lacune tecniche prima di Capuano e, in occasione della seconda realizzazione di Terlizzi.

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1. Giovanni Stroppa
Stroppa sbaglia formazione schierando un centrocampo improbabile con Colucci non al meglio della condizione e Blasi inadeguato e ininfluente. Con un centrocampo così è difficile costruire palle gol e infatti il Pescara non tira in porta per tutto il primo tempo. Blasi e Celik non sono migliori di Nielsen e Quintero e di questo la prestazione della squadra ne risente. Dopo aver trovato l’assetto giusto e schierato gli uomini migliori, tra quelli a disposizione, nelle tre partite precedenti, contro la Lazio un brutto passo indietro che riporta il Pescara alla prestazione contro il Torino.

2. Sergio German Romero
Il portiere della Sampdoria con un errore clamoroso regala la prima vittoria del campionato al Chievo. Un portiere molto sopravvalutato che già lo scorso anno regalò molti punti agli avversari della Sampdoria, da ricordare il pallone a Immobile nella partita che valse la promozione matematica in serie A per il Pescara. Ci si chiede perché rivolgersi al mercato estero per comprare calciatori così scarsi tecnicamente.

3. Cesare Prandelli
Per il doppio impegno contro Armenia e Danimarca, certo non le peggiori avversarie che potessero capitare all’Italia, Prandelli convoca ventisette calciatori. Convocazioni a dir poco bizzarre. A parte la presenza di due panchinari ormai stabili nelle rispettive squadre come Giaccherini della Juventus e Abate del Milan, convoca anche panchinari quasi stabili come Giovinco. Insiste su Balotelli che ha giocato poche partite anche nel City e, forse per rimediare a una palese disparità di trattamento, richiama anche Criscito. Inspiegabile infine la convocazione di quattro portieri. Il Prandelli di questo secondo ciclo non sembra essere all’altezza del compito che gli è stato affidato.

Serse Cosmi, il motivatore (24 settembre 2012)

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1. Serse Cosmi
Il suo Siena vince a San Siro contro l’Inter del giovane Stramaccioni e si porta -1 in classifica, recuperando quasi tutta la penalizzazione. Grande motivatore, pur avendo una squadra, sulla carta, meno forte di quello dello scorso anno, sta disputando un buon campionato e, c’é da scommettere, lotterà fino alla fine per raggiungere l’obiettivo prefissato della permanenza in serie A..

2. Juan Fernando Quintero
Regala il primo punto al Pescara di Giovannino Stroppa con una punizione bella da vedere e che fa classifica. Il “piccolo principe” è con Gianluca Caprari, il più talentuoso della squadra, se troverà la posizione giusta in mezzo la campo può risultare uno degli elementi determinati per il raggiungimento della salvezza.

3. Juventus
Viaggia sicura a punteggio pieno. Come lo scorso anno sembra imbattibile e, per il momento, non soffre la mancanza del suo allenatore in panchina. Forse ha sbagliato qualche acquisto (leggasi Giovinco), ma ha di gran lunga il miglior organico della serie A. È certamente la candidata numero uno per la vittoria finale.

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1. Massimiliano Allegri
Si conferma per la seconda settimana consecutiva leader di questa classifica in negativo. Il Milan con tre punti è in fondo alla classifica, ma soprattutto gioca male ed è una squadra molto nervosa. Galliani gli conferma la fiducia ma la sua permanenza sulla panchina che fu di Nereo Rocco e Arrigo Sacchi non durerà a lungo.

2. Andrea Stramaccioni
Il giovane fenomeno che Moratti ha voluto sulla panchina dell’Inter viaggia tra alti e bassi. Un andamento normale per un giovane che deve fare esperienza. La panchina dell’Inter non è però una panchina qualunque e dunque anche Stramaccioni dovrà saper fare di necessità virtù. Indispensabile mantenere la fiducia dello spogliatoio e dei senatori della squadra, altrimenti la sua permanenza a Milano potrebbe essere a rischio.

3. Massimo Cellino
Con una decisione incomprensibile da ogni punto di vista penalizza la propria squadra con una sconfitta a tavolino che non piace a nessuno. Forse soffriva per essere stato anticipato da Zamparini nel licenziamento del proprio allenatore e si é voluto prendere la luce dei riflettori nella maniera peggiore. Regala alla Roma una vittoria che forse avrebbe avuto difficoltà a conquistare sul campo.

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