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Il Pescara mostra il suo vero volto?

Contro il Cittadella il Pescara era chiamato alla prova della maturità e, diciamolo senza infingimenti, la prova è andata male. Quasi una bocciatura perché la rete del pareggio, che comunque è un risultato al di sotto delle aspettative, è giunto a all’ultimo giro utile di lancette.
Per la società, che non ha mai ufficialmente dichiarato di ambire alla promozione in serie A, diretta o attraverso i play off, dunque niente di nuovo sotto al solo. Il programma di lavoro può procedere con, relativa, tranquillità. Per i tifosi, gli addetti ai lavori e la stampa specializzata, in questo caso mi sembra viaggino sulla stessa lunghezza d’onda, invece la situazione non è positiva.

Lo stadio semivuoto e la rosa è troppo ampia
La squadra non convince né da un punto di vista del gioco né sul versante dei risultati. Il mancato gradimento del gioco espresso dalla squadra di Baroni è evidente il sabato pomeriggio all’Adriatico. Gli spalti sono spesso semivuoti, segnale inequivocabile che il pubblico non gradisce lo spettacolo offerto dai biancazzurri.
L’aspetto positivo è che si può migliorare anche se la rosa troppo ampia a disposizione dell’allenatore rischi di diventare un elemento di disturbo più che un fattore positivo.
Pensiamo per esempio alla possibilità di scelta che ha Baroni nel settore offensivo. Melchiorri, Politano, Pettinari, Caprari, Pasquato, Sansovini, Lazzari e il giovane Di Rocco. Sette potenziali titolari su otto con due soli posti a disposizione. Troppi per non creare malumori e inutili, possibili, polemiche. Sarebbe stato più utile avere un organico meno ampio anche per costruire un gruppo più coeso.

Niente programmi a medio o lungo termine, l’orizzonte è sempre la prossima gara
Dopo l’ennesimo flop interno è evidente che sono vietate visioni di medio o lungo periodo, ma bisogna pensare e concentrarsi esclusivamente su ogni singola partita. Affermazione, quest’ultima, molto cara agli allenatori e ai calciatori stessi, non solo del Pescara, che in tutte le interviste ripetono sempre quest’unica dichiarazione.
Del resto sono pagati per allenare o giocare al calcio non per dissertare sui massimi sistemi. E nel sistema calcio, in particolare nel sistema italiano, meno ci si espone meglio è per i diretti interessati.
Proprio per queste ragioni, in qualche misura extracalcistiche, questo calcio non mi piace. Ma questa è un’altra storia, magari ne parleremo in futuro.
Buon calcio a tutti.

Pescara-Cittadella_6 febbraio 2015

Pettinari, il neo acquisto del Pescara, guarda negli occhi il portiere del Cittadella, Andrea Pierobon, che gli ha negato la gioia del gol all’esordio con la maglia biancazzurra.

Pasquato è sempre decisivo

Le pagelle di Pescara-Cittadella

25 Pasquato 6,8

8 Bjarnasson 6,5

93 Fornasier 6,5

9 Melchiorri 6

1 Fiorillo 6

15 Salamon 6

2 Pucino 5,6

19 Pettinari 5,5

11 Zampano 5,5

7 Politano 5,3

16 Brugman 5,3

32 Memushaj 5,1

10 Caprari 5,1

42 Sansovini sv

Marco Baroni 4,6

Un pareggio che lascia l’amaro in bocca

Il Pescara fuori dalle mura amiche ritrova se stesso e punti che fanno classifica. A Bologna, contro la squadra con la migliore rosa del campionato, i biancazzurri giocano una buona partita e conquistano un pareggio che gli consente di conquistare il nono posto della classifica con 32 punti, a ridosso della zona play off.
Un pareggio che lascia l’amaro in bocca perché si ha la sensazione che, soprattutto nella fase finale della gara, si sia sciupata una buona occasione per rosicchiare punti a una big del campionato. È mancata un po’ di spregiudicatezza ai ragazzi di Baroni per provare a vincere una partita che avrebbero potuto vincere.

Finalmente non si parlerà più di mercato
Si chiude la sessione invernale del calcio mercato e il Pescara che aveva, soprattutto, l’esigenza di sfoltire la rosa, si trova con lo stesso numero di calciatori agli ordini di mister Baroni. Sono partiti Maniero, Appelt Pires, Nielsen, Cosic, Da Silva, Sowe e Pogba, si registra inoltre la cessione a titolo definitivo di Marco Capuano al Cagliari, e sono arrivati in riva all’Adriatico, Abecasis, Pettinari, Bruno, Gessa, Fornasier, Vrodlojak, Rossi e, soprattutto Marco Sansovini. La squadra era competitiva prima del mercato e lo resta anche adesso, nonostante la cessione di Pippo Maniero. Tocca adesso a Marco Baroni dimostrare di essere un allenatore all’altezza delle aspettative di una piazza esigente come quella di Pescara.

In attesa di capire cosa può ottenere il Pescara da questo campionato
Ciò che non è ancor chiaro dopo il girone di andata è il reale valore della squadra, ovvero capire quale possa essere l’obiettivo massimo per questa stagione. In molti, e noi tra questi, pensano che l’obiettivo minimo non possa che essere la disputa dei play off. Lo dicono anche i calciatori, non ultimo il “sindaco” Marco Sansovini, lo pensano i tifosi e gli addetti ai lavori. Anche l’attuale classifica conferma che l’obiettivo sia alla portata del Pescara. Certo è che per ottenerlo bisogna tornare a vincere le partite casalinghe e osare di più. La qualità tecnica della rosa e la buona intesa raggiunta dalla squadra fanno ben sperare in questo senso. Non resta dunque che attendere le prossime gare, partendo dalla sfida di domani contro il Cittadella di Claudio Foscarini.

Cittadella-Pescara_20 settembre 2014

I calciatori del Pescara a testa china sotto la curva dei tifosi biancazzurri dopo la sconfitta contro il Cittadella.

Buona la vittoria e i tre punti, da archiviare in fretta la prestazione e la partita

Seconda vittoria consecutiva in trasferta
Il Pescara conquista la seconda vittoria consecutiva in trasferta e allunga la sua serie positiva conquistando sette punti nelle ultime tre gare disputate. Una partita sbloccata con una grande giocata, ma che ha fatto sbadigliare i tifosi e gli appassionati che l’hanno seguita. Giocata a ritmi troppo bassi per poter soddisfare anche il palato meno esigente. Dopo un paio di spunti iniziali del solito Ragusa, gol incluso, il Pescara ha controllato la partita (così si esprimono gli allenatori e la maggior parte dei commentatori) senza subire molto (idem).
Tradotto in termini meno popolari e ruffiani, ma certo più vicini alla realtà dei fatti, il Pescara ha giocato una brutta partita, ma ha conquistato tre punti importanti.
Tre punti che collocano la squadra biancazzurra nella parte sinistra della classifica, in una posizione più consona alla qualità della sua rosa e alle aspettative di società e tifosi. Tre punti importanti che consentono a Marino di preparare con tranquillità la sfida contro la Ternana che ha battuto nel posticipo l’Empoli secondo in classifica.

Le note positive: Ragusa e Zuparic
La partita con il Cittadella, o meglio anche la partita con il Cittadella, ha dimostrato che la collocazione migliore in campo per Antonino Ragusa è quella di esterno alto. Un’indicazione di cui Marino dovrebbe tenere conto per evitare di ripetere sempre gli stessi errori. In quella posizione grazie alla sua forza fisica e alla tecnica non comune di cui dispone, fa sempre la differenza e rappresenta un vero valore aggiunto per la squadra. Quando il suo raggio d’azione non è tutta la lunghezza del campo di calcio (questo succede quando è schierato a centrocampo) Ragusa può mettere a frutto tutte le sue migliori caratteristiche e garantire ai compagni diverse soluzioni per cercare il gol. Identica riflessione riguarda il gioiellino dell’under 21 croata, Dario Zuparic. Gioca la sua seconda partita da titolare e risulta essere, per la seconda volta consecutiva, il migliore del suo reparto. Ci si chiede perché abbia dovuto attendere ben dieci giornate di campionato per poter essere titolare, soprattutto se si considera la media gol subiti dalla difesa biancazzurra. Il suo rendimento può essere un’iniezione di fiducia per quei calciatori che fino ad oggi non sono riusciti a giocare o che hanno giocato scampoli di partita.

Salernitana-Nocerina, il buco nero del calcio
E infine ciò che è successo sul campo della Salernitana impone una riflessione seria e definitiva sul rapporto tra tifo organizzato (?), società di calcio, forze di polizia e Lega calcio. La rappresentazione d’impotenza delle istituzioni e lo spettacolo indecoroso offerto dalla Nocerina in campo richiede decisioni risolutive, perché se non s’interviene si rischia di celebrare, con il consenso tacito di tutti gli attori in campo, il funerale al calcio italiano.

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