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Pasquato non fa rimpiangere “Pippo” Maniero

Le pagelle di Trapani-Pescara

25 Pasquato 7,875

9 Melchiorri 7,375

7 Politano 7,25

8 Bjarnasson 7,125

32 Memushaj 6,75

18 Aresti 6,5

24 Selasi 6,625

10 Caprari 6,625

13 Zuparic 6,25

11 Zampano 6,25

2 Pucino 6

17 Cosic 5,5

16 Brugman sv

Paolucci sv

Marco Baroni 7,5

Il pareggio di Perugia, quarto risultato utile consecutivo

A Natale si è tutti più buoni e dunque dopo il pareggio di Perugia proviamo a guardare il bicchiere mezzo pieno.
Nelle ultime quattro partite il Pescara ha vinto una partita e ne ha pareggiate tre, conquistando sei punti. Ha segnato sette gol e ne ha subiti tre. Non era mai successo dall’inizio del campionato che i biancazzurri fossero imbattuti per quattro giornate consecutive.
Questo cancella le brutte prestazioni e la delicata posizione di classifica?
No di certo, ma può essere un punto di ri-partenza, soprattutto se si dovesse vincere la partita prenatalizia all’Adriatico.

Contro il Varese c’è solo un risultato utile
Accantoniamo per lo spazio di una settimana critiche e considerazioni stilistiche sul gioco espresso dai ragazzi di Marco Baroni e valutiamo invece gli effetti di una possibile vittoria contro il Varese. Sarebbe un buon biglietto da visita con il quale presentarsi a Livorno per l’ultima partita prima della lunga sosta di gennaio e, innegabilmente, una boccata di ossigeno per la classifica che da molto negativa potrebbe diventare “attendista”.
Una vittoria che porterebbe a cinque le giornate d’imbattibilità e che potrebbe, molto probabilmente, stemperare tensioni che si avvertono in tutto l’ambiente.
Sarebbe, indubbiamente, un graditissimo regalo di Natale per i tifosi e per i tanti appassionati che seguono con attenzione, curiosità e simpatia le sorti sportive del “delfino” biancazzurro.

Varese, Livorno e poi riflessione sul futuro
Due partite dunque prima della sosta di fine anno. Due partite per tirare una linea e capire come andare avanti. La riflessione dovrà comprendere e riguardare tutti, dall’allenatore ai calciatori, dalla società e alla sua organizzazione.
C’è bisogno di fare chiarezza, tra tecnico e società, sulla consistenza tecnica della rosa e sugli obiettivi della stagione e rendere tutto evidente. Per ricostruire un rapporto di simpatia e una trama affettiva tra squadra e tifosi, i simpatizzanti e la squadra c’è bisogno di riaprire le porte degli allenamenti. Questi due annunci sarebbero già un buon viatico per il 2015. Un anno che tutti speriamo sia migliore di questo 2014 che sta per lasciarsi definitivamente.

Buon anno nuovo a tutti, da parte di tutta la redazione di Calcio Totale.

Un brutto Pescara pareggia contro un bruttissimo Avellino

Marco Baroni lascia in panchina Pasquato, Zuparic, Vitturini e Da Silva, quattro dei protagonisti della larga vittoria sulla Pro Vercelli, e sbaglia. Sbaglia perché nel calcio c’è una regola non scritta che recita così: squadra che vince non si cambia.
E invece Baroni schiera una formazione diversa da quella precedente come ha fatto in tutte le partite disputate fin qui. E non c’entrano molto gli infortuni e le squalifiche che pure ci sono state. Cambia per il gusto di cambiare e di stupire, ma nel calcio stupisce chi è in grado di far giocare bene la propria squadra, magari introducendo novità tattiche, non chi cambia per il gusto di cambiare.
E così i tifosi del Pescara sono costretti ad assistere all’ennesima brutta partita all’Adriatico. Una partita brutta per responsabilità di entrambe le squadre.

L’Avellino, un esempio da non seguire
Che l’Avellino fosse una squadra poco propensa al bel gioco lo si sapeva. Che avrebbe fatto ostruzionismo pure. Che si comportasse in modo palesemente scorretto questo no. Nel secondo tempo la partita è durata 13 minuti perché i calciatori in maglia verde agli ordini di Rastelli erano sempre a terra. Attori costruiti a tavolino che cercavano il contatto fisico e creare così le condizioni per l’intervento dei sanitari.
Un spettacolo penoso che chiama in causa soprattutto l’allenatore che oltre ad insegnare calcio, mi rendo conto che nel caso specifico possa far sorridere un’affermazione del genere, deve insegnare soprattutto il rispetto per le regole e per l’avversario. In parole più semplici, l’educazione.

Per la terza settimana consecutiva reiteriamo la domanda: è Baroni l’uomo giusto per la panchina del Pescara?
Ci riformuliamo e formuliamo a tutti voi l’interrogativo delle settimane precedenti: è Marco Baroni l’uomo giusto per la panchina del Pescara.
Mancano poche giornate alla fine del girone di andata e dunque si può fare un primo bilancio della stagione, soprattutto si può esprimere un giudizio compiuto sull’operato dell’allenatore.
Per me il giudizio è largamente insufficiente e in questo conta relativamente la pessima posizione in classifica del Pescara. Conta, in maniera determinante, il non gioco che la squadra esprime. Una squadra formata da buoni calciatori, incapace di esprimere trame di gioco che abbiano un senso compiuto. Rarissime sono stati gli sprazzi di bel gioco a cui abbiamo assistito e quando ci sono stati sono stati determinati più dalle giocate dei singoli che da uno spartito collettivo. In questo l’allenatore ha completamento fallito il suo compito. Per queste ragioni credo sia inadatto a guidare il Pescara.

Pippo Maniero si riprende il Pescara

Le pagelle di Pescara-Avellino

19 Maniero 6,125

7 Politano 6,125

17 Cosic 6

5 Pesoli 6

37 Vitturini 6

6 Appelt 5,625

32 Memushaj 5,625

11 Zampano 5,625

15 Salamon 5,5

8 Bjarnasson 5,5

9 Melchiorri 5,5

18 Aresti sv

26 Da Silva sv

21 Bunoza sv

Marco Baroni 4,875

Il Pescara ripristina la regola del quattro

La vittoria, larga, del Pescara contro la Pro Vercelli allontana “cattivi pensieri” e “riaccende” il campionato dei biancazzurri.
Se si dovesse valutare una squadra solo in base ai risultati ottenuti sul campo sarebbe molto difficile esprimere un giudizio sul Pescara di Marco Baroni. Un campionato, quello dei biancazzurri, indefinibile. Vittorie inaspettate e sconfitte altrettanto inaspettate. Con 29 reti all’attivo vanta il secondo miglior attacco della cadetteria dopo la capolista Carpi e in comproprietà con il Trapani, mentre con 25 reti al passivo è una delle peggiori difese, migliore soltanto di Varese, Cittadella e Trapani.
Una squadra che sfugge a qualunque definizione.

Un problema tattico, tecnico, di allenatore o ci nascondiamo dietro la psicologia?
La squadra, almeno fino ad oggi, non ha mai mostrato un’identità tattica riconoscibile, questo è, dal mio punto di vista, il problema principale. Ha iniziato la stagione giocando con un modulo, il 4-3-3, lo ha cambiato in corso d’opera passando al 4-4-2, ma indipendentemente dai moduli di gioco non ha mai espresso con continuità un buon calcio che è sempre propedeutico al raggiungimento di buoni risultati.
La rosa a disposizione del tecnico è una buona rosa con cinque/sei calciatori di livello alto per la serie B, Melchiorri, Politano, Lazzari, Memushaj, Salamon e, da quando rientrerà, Gaston Brugman. Nel corso della stagione si sta rivelando un buon portiere Aresti, così come Zampano, il cui rendimento è oggettivamente al di sotto delle aspettative, è comunque un calciatore buono categoria. Stesso discorso può essere valido per Pasquato e Maniero. Una buona rosa che non riesce ad imporsi in un campionato modesto come quello attuale sposta, inevitabilmente, l’analisi sul valore del tecnico.

Reiteriamo la domanda: è Baroni l’uomo giusto per la panchina del Pescara?
Ci riformuliamo e formuliamo a tutti voi l’interrogativo della scorsa settimana: è baroni l’uomo giusto per la panchina del Pescara. Per spiegare l’andamento negativo e comunque altalenante della squadra avendo escluso la qualità tecnica della rosa e, ovviamente, la scusa “del problema psicologico” non resta che parlare dell’allenatore.
Il limite più grande del Baroni attuale è che non rischia facendo giocare la squadra con un baricentro troppo basso. La qualità dei calciatori a disposizione, soprattutto in attacco, a dire la verità, farebbe pensare a una squadra votata costantemente al possesso palla nella metà campo avversaria, invece ciò non accade e questo è, forse, il problema da risolvere al più presto.

Alla prima, vera, occasione Da Silva conquista il gradino più alto del podio

Le pagelle di Pro Vercelli-Pescara

26 Da Silva_7,875

7 Politano_7,125

18 Aresti_7

24 Selasi_6,75

37 Vitturini_6,625

6 Appelt_6,625

13 Zuparic_6,5

15 Salamon_6,375

25 Pasquato_6,375

8 Bjarnason_6,375

5 Pesoli_6,125

19 Maniero_6

33 Grillo_6

21 Bunoza_sv

Marco Baroni_6,875

Alla ricerca di punti e di un’identità tattica

La partita, persa, contro il Sassuolo, può rilanciare il Pescara?
La maggior parte dei commentatori ha valutato positivamente la prova del Pescara contro il Sassuolo dell’ex Eusebio Di Francesco. Una sconfitta di misura che elimina i biancazzurri dalla Coppa Italia, ma restituisce un po’ di tranquillità e morale alla squadra di Marco Baroni dopo la brutta prestazione offerta contro la Virtus Lanciano.
Una partita infrasettimanale in cui il Sassuolo ha schierato calciatori che giocano poco durante il campionato e dunque con pochi minuti nelle gambe, ma pur sempre un avversario di serie A e i biancazzurri non hanno demeritato.
Come purtroppo capita sempre più spesso Melchiorri e compagni si sono lamentati dell’arbitraggio, la recriminazione maggiore è per un possibile calcio di rigore non assegnato, e anche la fortuna non ha aiutato i biancazzurri che hanno colpito un palo nei minuti finali della gara.

In Piemonte a caccia di punti per una classifica migliore
Archiviata la pratica Coppa Italia si torna a giocare per il campionato e la squadra biancazzurra affronta in trasferta la Pro Vercelli. I piemontesi occupano una posizione di centroclassifica. Con 21 punti si trovano a 4 punti di distanza dalla zona play off e a 4 punti dalla zona play out. Una vittoria potrebbe proiettarli definitivamente nella zona alta della classifica, mentre una battuta d’arresto significherebbe restare sospesi nello stesso limbo in cui si trovano adesso.
Una partita dunque difficile per il Pescara che invece è costretto a conquistare punti per staccarsi dalla “zona rossa” della classifica. Questa la ragione che rende molto importante la trasferta in terra di Piemonte per i ragazzi di Baroni che, prima della sosta, dovranno far visita anche al Perugia e al Livorno di Carmine Gautieri.

Cinque gare prima della sosta che possono decidere il futuro di Baroni
Prima della lunga sosta del campionato, ricordiamo che il Pescara disputerà l’ultima partita il 28 di dicembre a Livorno e riprenderà il 17 di gennaio sempre in trasferta ma a Trapani, i biancazzurri disputeranno cinque gare. Un mini torneo che può dire molto sul futuro prossimo del Pescara. Sia in relazione alle ambizioni della squadra sia sul futuro del suo allenatore.
Fino ad oggi, nonostante il Pescara stia disputando un brutto campionato, Marco Baroni non è stato, almeno ufficialmente, mai messo in discussione da parte della società. Dopo questo ciclo di partite e anche in relazione alla lunga sosta, qualcosa potrebbe cambiare soprattutto se non dovessero arrivare i risultati desiderati.

D’Aversa vince, ai punti, la sfida con Baroni

La sfida Baroni-D’Aversa è vinta dall’allenatore della Virtus Lanciano
Nella partita Pescara e Virtus Lanciano, l’ex capitano e responsabile dell’area tecnica della Virtus e oggi allenatore, Roberto D’Aversa, vince la sfida contro l’ex allenatore dei frentani che oggi siede sulla panchina dei biancazzurri.
Una vittoria che lascia poco spazio a dubbi o interpretazioni. Non è stata la migliore Virtus Lanciano della stagione, ma per lunghi tratti del secondo tempo il Pescara è stato in balìa degli avversari soprattutto in virtù di un’organizzazione di gioco superiore. Roberto D’Aversa ha avuto il merito di non schierare la sua squadra in funzione degli avversari, ma di puntare sulle caratteristiche della sua squadra è lo svolgimento della partita gli ha dato ragione.

Baroni costruisce la squadra in funzione dell’avversario e perde la sfida delle panchine
A differenza del suo collega, Marco Baroni, per sua stessa ammissione nel dopo partita, schiera la squadra in funzione degli avversari.
Federico Melchiorri sulla linea di centrocampo, come esterno, doveva essere, nelle intenzioni dell’allenatore, la mossa a sorpresa per scardinare la difesa dei frentani con Sowe ad impensierire e i due centrali rossoneri, Troest e Ferrario.
L’esprimento non è riuscito e all’inizio del secondo tempo Baroni cambia, fuori Sowe e Pasquato e dentro Politano e Bjarnason. Pasquato dovrebbe essere uscito perché non in condizione fisica ottimale.
Sorge spontanea una domanda: può il Pescara schierare una formazione in virtù dello schieramento degli avversari, nel caso specifico della Virtus Lanciano?
La mia risposta è no. Non può. Il Pescara deve scendere in campo pensando ad imporre il proprio gioco per vincere tutte le partite. In un campionato così modesto da un punto di vista tecnico non è accettabile la scelta di Marco Baroni.

È Baroni l’uomo giusto per la panchina del Pescara?
La squadra schierata ieri, nonostante le assenze per squalifica e infortuni (Lazzari, Maniero, Pucino, Zuparic, Brugman) è una squadra importante. Calciatori che sarebbe titolari in qualunque altra formazione di serie B. Questo testimonia della buona qualità della rosa a disposizione del tecnico fiorentino. Le deludenti prestazioni della squadra non vanno ricercate dunque nella qualità dei singoli, ma soprattutto nei limiti di natura tattica che la squadra evidenzia. A sedici giornate dall’inizio del campionato la squadra non ha ancora un gioco riconoscibile e questo, certo, è un fallimento che si deve imputare al tecnico. Per queste ragioni la domanda da porsi è semplice: è Baroni l’uomo giusto per la panchina del Pescara?

Melchiorri e intorno il nulla…

Le pagelle di Pescara-Virtus Lanciano

9 Melchiorri 7,125

11 Zampano 6,5

18 Aresti 6,5

15 Salamon 6

5 Pesoli 5,875

32 Memushaj 5,875

14 Sowe 5,875

25 Pasquato 5,625

7 Politano 5,625

8 Bjarnason 5,5

17 Cosic 5,25

6 Appelt 5,125

33 Grillo 5

26 Da Silva sv
Marco Baroni 5

 

Pescara-Virtus Lanciano_28 novembre 2014

A fine partita Marco Baroni e una delegazione dei calciatori del Pescara parlano con i tifosi delusi per l’ennesima brutta prestazione della squadra.

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