Siamo abituati a considerare i calciatori professionisti come persone felici e sorridenti, perché ricche e in grado di soddisfare qualsiasi bisogno. Non è vero oggi, non era vero a maggior ragione ieri, e questo libro di Sandro Mazzola, scritto con Marco Civoli, lo spiega molto bene.
Un’incipt che trasuda dolore e sofferenza, che racconta di un’Italia ricca di umanità e voglia di vivere. Un’Italia più bigotta, ma più vera: l’Italia del dopoguerra.
«Ancora oggi, non riesco a ricordare nessuno che mi abbia detto che il mio papà non c’era più […] Allora, avevo bisogno di sapere chi era mio padre e perché non l’avrei più visto […] È così comincia la mia vita, e i miei ricordi, in un giorno qualsiasi d’autunno del 1949, in un vecchio mulino vicino a Torino, dove la donna che stava con mio padre mi nascose per tenermi con sé».
Dopo la tragedia di Superga, in cui persero la vita Valentino Mazzola e il Grande Torino, Sandro Mazzola passa da una condizione privilegiata, essere il figlio del calciatore più popolare e, forse, ricco, d’Italia ad uno stato di povertà difficile da credere al tempo sfarzoso e finto che abitiamo oggi. Leggi tutto