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Sansovini si conferma e regala un’altra, importante, vittoria ai biancazzurri

Le pagelle di Pescara-Crotone

42 Sansovini 7,625

9 Melchiorri 7

15 Salamon 6,75

1 Fiorillo 6,5

8 Bjarnasson 6,5

13 Zuparic 6,5

32 Memushaj 6,375

16 Brugman 6,375

10 Caprari 6,33

7 Politano 6,125

11 Zampano 6

29 Rossi 6

24 Selasi 5,75

20 Gessa sv

Marco Baroni 6,5

Pescara-Crotone_3 marzo 2015

Marco Sansovini ancora protagonista. La felicità del “sindaco” dopo il gol della vittoria contro il Crotone.

Vittoria dove essere e vittoria è stata

Contro il Catania dell’arrogante Dario Marcolin il Pescara aveva a disposizione un solo risultato utile: la vittoria. E la vittoria è arrivata dopo una bella partita che soprattutto nel primo tempo, quando entrambe le squadre hanno partecipato al gioco, credo ha soddisfatto il pubblico presente allo stadio.
Una partita che il Pescara ha interpretato nella maniera migliore nonostante l’ingenuità di Pasquato che ha costretto, dopo la sua espulsione, i compagni a giocare in inferiorità numerica. Una partita tutta cuore e corsa, con qualche sprazzo di buon calcio. Una partita che ha riproposto con forza la candidatura di Selasi ad essere uno dei titolari della squadra e che ha riscoperto Zuparic come uno degli uomini più affidabili della squadra biancazzurra, indipendentemente dal ruolo in cui gioca.

Marco Sansovini come in una favola a lieto fine
Il protagonista vero della partita è stato però il “sindaco” Marco Sansovini. Il suo gol segnato a pochi attimi dalla fine della partita con un tiro all’incrocio dei pali sotto un cielo plumbeo che non prometteva niente di buono è destinato a restare negli annali del calcio pescarese. Un gol bellissimo, uno di quei gesti atletici capaci di avvicinare i bambini al calcio. In qualche modo l’essenza stessa del calcio. Tiro in corsa da fuori area, portiere in volo plastico che non riesce ad intercettare la palla che, si sarebbe detto qualche anno fa, “toglie le ragnatele dall’incrocio dei pali”.
Nemmeno il più bravo degli sceneggiatori di Hollywood sarebbe stato capace di scrivere un finale di partita così emozionante, ci ha pensato Sansovini e ai tifosi del Pescara va bene così.

Cercare la continuità delle prestazioni, solo così ci saranno anche i risultati
Da domani si ricomincia come molte volte è successo quest’anno. L’obiettivo è cercare la continuità delle prestazioni perché solo in questo modo arriveranno, come logica conseguenza, anche i risultati. Devono essere bravi i calciatori ad essere sempre concentrati e deve essere bravo Marco Baroni a non cambiare troppo spesso la formazione. L’abbondanza della rosa non deve indurre l’allenatore fiorentino a non scegliere, ma esattamente il contrario. L’abbondanza della rosa deve costringerlo a fare delle scelte e puntare, in modo più continuativo, sulla stessa formazione.
Da domani a sabato prossimo ci sono tre partite da giocare, di cui due in casa, la classifica potrebbe cominciare a sorridere al Pescara. Forza allora, vamos a ganar…

Pescara-Catania_21 febbraio 2015

Marco Sansovini ha appena segnato il gol che vale tre punti per il Pescara. La sua corsa è per i tifosi della Curva Nord.

Pescara-Virtus Entella_4 ottobre 2014

Contro la Virtus Entella dell’ex capitano dei biancazzurri, Marco Sansovini, giunge la prima vittoria del campionato per i ragazzi di Marco Baroni che finalmente possono festeggiare con la i tifosi dello stadio Adriatico.

C’è la prima vittoria, per il gioco bisogna aspettare

Arriva la prima vittoria del campionato
La partita contro la Virtus Entella dell’ex capitano del Pescara, Marco Sansovini, porta in dote ai biancazzurri la prima vittoria del campionato.
Una brutta partita che solo il risultato, un 4-0 che non ammette repliche, riesce a nascondere. Soprattutto nel primo tempo la squadra di Marco Baroni non è stata capace di sviluppare trame di gioco tali da far pensare a una squadra in salute e capace di uscire dal momento no che attraversa dall’inizio del campionato.
C’erano, oggettivamente, molte ragioni che facevano presagire una gara scialba. In primo luogo la tensione dei calciatori chiamati a vincere la prima partita del campionato davanti ai propri tifosi e la consapevolezza di non poter sbagliare. Da un punto di vista del risultato l’obiettivo è stato raggiunto.

Il gioco latita così come la condizione fisica
Non essere soddisfatti di una partita che termina con il risultato di 4-0 non è facile, ma può accadere. Le lacune tecnico tattiche della squadra di Baroni sono essenzialmente tre: nessun movimento da parte dei calciatori senza palla, poche verticalizzazioni e, soprattutto in fase di non possesso, troppa distanza tra i reparti.
Lacune che riguardano sia l’assemblaggio della squadra sia la qualità dei singoli calciatori. Gli allenamenti e l’applicazione diranno se gli attuali limiti si possono superare o se sono limiti strutturali della squadra che attengono più alla costruzione della compagine biancazzurra che ad altro.

Due settimane per capire il valore della squadra
Adesso, nello spazio di due settimane, quattro sfide che possono cambiare, in maniera determinate, la classifica del Pescara. Crotone, Vicenza e Bari fuori casa e il Carpi dell’ex Simone Romagnoli in casa. Occorre guadagnare punti altrimenti la classifica potrebbe diventare preoccupante, ma occorre anche migliorare la qualità e l’intensità del gioco. È il tempo per mostrare le qualità della squadra e dei singoli. È il tempo per Marco Baroni di dimostrare di essere un allenatore in grado di allenare il Pescara, la squadra che ha avuto in panchina Carletto Mazzone, Giovanni Galeone e Zdenek Zeman.

Sansone batte “Il Colosseo”(11 febbraio 2013)

UP
1. Gianluca Sansone
Lo scorso anno giocò 40 partite e segnò 20 reti con il Sassuolo e giunse terzo nella classifica cannonieri della serie B preceduto soltanto da Ciro Immobile e Marco Sau. Snobbato da quasi tutte le squadre di serie A approda nel massimo campionato grazie alla Sampdoria nel mercato di gennaio e nel giorno del suo esordio, entra nella ripresa al posto di Soriano, confeziona due assist e un gol strepitoso su calcio di punizione che valgono tre punti d’oro per la sua squadra. Sentiremo ancora parlare di lui in questo campionato.

2. Massimiliano Allegri
Riporta il Milan nelle posizioni di classifica in cui siamo abituati a vederlo, pur dovendo fare a meno dei pezzi pregiati della squadra venduti nel mercato estivo. Schiera contemporaneamente un ragazzo del 1990, Balotelli, due del 1992, De Sciglio e El Shaaraway e uno del 1994, Niang.
In un paese per vecchi qual è il nostro è questa una grande nota di merito. Soprattutto sorride all’ennesima affermazione fuori luogo e di cattivo gusto del suo presidente. Grande equilibrio.

3. Marco Sansovini
“Il capitano”, lo era lo scorso anno a Pescara e ha mantenuto la fascia anche a La Spezia, compie una vera e propria impresa destinata a restare nella storia calcistica della sua nuova squadra. Entra al 56 minuto della partita, undicesimo della ripresa, e in quindici minuti segna una tripletta che porta il risultato dall’1-3 al 4-3. Con 17 gol è il capocannoniere della cadetteria, superando il numero di gol, 16, segnati lo scorso anno nel campionato dei record e della promozione con il Pescara. Devastante.

DOWN
1. Delio Rossi
Rientra in panchina dopo l’increscioso episodio di Firenze e la Sampdoria gli offre la possibilità di rientrare dalla porta principale, la serie A. Alla prima occasione però la tensione gli gioca un brutto scherzo e alza il dito medio a un calciatore della squadra avversaria. Un brutto gesto che oscura anche la bella vittoria della sua Sampdoria contro la Roma dei Carneadi. Adesso l’attende una squalifica che potrà pesare sul rendimento della sua squadra. Deve ritrovare l’equilibrio.

2. Maurizio Zamparini
Non sempre e non tutte le ciambelle escono con il buco. Dopo l’ennesimo esonero della sua lunga carriera di presidente di squadre di calcio, Zamparini manda a casa anche Gasperini e chiama al capezzale del Palermo, Alberto Malesani al quale consegna una nuova squadra forte dei suoi dieci acquisti di gennaio. Il risultato è però ancora una volta negativo e il Palermo, a questo punto della stagione è, forse, la candidata più credibile alla retrocessione in serie B. In crisi d’ispirazione.

3. Aurelio Andreazzoli
«Poche regole, ma ferree» aveva detto il nuovo allenatore della Roma in un effluvio di parole che tradiva un nervosismo malamente celato. Ventriloquo per molti, presuntuoso per tanti ha ottenuto certamente un primo risultato: Francesco Totti rigorista della squadra da oltre venti anni, una delle poche regole che erano in vigore alla Roma, è stata archiviata da uno dei protagonisti dell’“Ammutinamento del Bòunty”. Il suo grido di battaglia è sembrato essere: andate in campo, sparpagliatevi e fate quello che vi pare. Confusionario.

 

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