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Pescara-Virtus Entella_12 dicembre 2015

La Foto della settimana_13

Gianluca Lapadula si conferma capocannoniere della serie B e va a segno anche contro la Virtus Entella

Aresti ancora una volta il migliore in campo

18 Aresti 6,1

10 Lapadula 6,1

9 Sansovini 5,9

39 Crescenzi 5,7

17 Caprari 5,7

21 Mandragora 5,6

23 Benali 5,3

15 Fornasier 5,2

40 Verre 5,1

8 Memushaj 5,1

13 Zuparic 5

41 Fiamozzi 5

11 Zampano sv

42 Forte sv
Massimo Oddo 4,9

A Cesena una sconfitta che ridimensiona il Pescara

«Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova» lo dice Agatha Christie e dunque ci si può fidare.
Il Pescara ha giocato fino ad oggi quindici partite di campionato, ne ha vinte sette, pareggiate tre e perse cinque. E cinque sconfitte in quindici partite possono essere troppe o poche, a seconda degli obiettivi che ci si pone.
Sono poche se l’obiettivo finale è raggiungere una salvezza tranquilla, sono troppe se si punta alla promozione in serie A. Per queste ragioni, ragioni numeriche prima ancora che di merito, la sconfitta di Cesena ridimensiona il valore tecnico del Pescara.

Contro i bianconeri di Drago errori singoli e collettivi
A Cesena hanno sbagliato i singoli, il collettivo e l’allenatore, può capitare e non bisogna farne un dramma. Agli errori individuali, soprattutto in difesa, siamo ormai abituati, meno a quelli collettivi e dell’allenatore.
La squadra di Drago è stata brava a prendere il pallino del gioco fin dal primo minuto e non lasciarlo mai tra i piedi degli abruzzesi. Il centrocampo è stato sovrastato per quantità e qualità ed è la prima volta che accade con il “centrocampo” titolare. E infine, quando la squadra era in evidente sofferenza, l’allenatore avrebbe dovuto proporre soluzioni tattiche diverse. Si parla con il senno del poi, ma è il nostro mestiere.

Adesso si riprenda la navigazione
Il Cesena ridimensiona il Pescara e già dalla partita di domani contro lo Spezia dobbiamo capire quale può essere la nuova collocazione dei biancazzurri. Si attende una risposta collettiva più che dai singoli, una risposta di squadra. Così come si attende alla prova anche l’allenatore che si cimenta con i primi problemi di stagione.
Massimo Oddo è un uomo di calcio che viene dal calcio, è competente e saprà fare tesoro degli insegnamenti che queste prime quindici giornate di campionato gli hanno consegnato. L’importante è non perdere la pazienza e la fiducia in se stessi.

Buon calcio a tutti.

Caprari è ormai una certezza

17 Caprari 7

11 Zampano 6,6

21 Mandragora 6,5

23 Benali 6,3

40 Verre 6,3

34 Torreria 6,2

1 Fiorillo 6

10 Lapadula 6

42 Forte 5,5

39 Crescenzi 5,2

25 Valoti 5,2

13 Zuparic 4,6

15 Fornasier 4

41 Fiamozzi sv

Massimo Oddo 6,2

Elogio della lentezza

In un mondo che corre sempre più in fretta, in cui bisogna difendersi sempre di più dagli effetti dovuti allo stress digitale, la lentezza rappresenta una buona terapia. Il grande narratore cileno Luis Sepùlveda si spinge anche oltre, «È una nuova forma di resistenza, in un mondo dove tutto è troppo veloce. E dove il potere più grande è quello di decidere che cosa fare del proprio tempo».
E allora viva la lentezza, diamo tempo al tempo. E tutto questo c’entra molto con l’attuale andamento della squadra allenata da Massimo Oddo. Una squadra giovane che ha cambiato moltissimi calciatori rispetto alla stagione precedente. E che dunque ha bisogno di tempo per rendere al meglio delle sue, enormi, potenzialità.

Ha bisogno di tempo anche Oddo, l’allenatore
Occorre avere pazienza e tempo a disposizione, sia per la squadra sia per l’allenatore. Si, perché in molti dimenticano, o fingono di dimenticare, che anche l’allenatore ha bisogno di tempo. È giovane ed è alla sua prima esperienza sulla panchina di una squadra professionistica. Ha dunque tutto il diritto di commettere degli errori e di capire fino in fondo ciò che vuole da se stesso e dalla squadra. Lo stesso discorso vale per ogni singolo componente della squadra. In ogni processo di nuova costruzione c’è bisogno di tempo per creare qualcosa d’importante.

Nel frattempo si può anche vincere
In questa ottica va letta la sconfitta casalinga contro la Ternana, una gara che poteva anche avere un esito diverso se Lapadula avesse sfruttato meglio l’ottima occasione da gol che gli aveva procurato Gianluca Caprari. Invece non è andata bene. Il solito errore difensivo ha spianato la strada per la vittoria alla Ternana. Dispiace ovviamente, ma non bisogna demoralizzarsi. Vanno evitati errori banali e ricorrenti come quelli compiuti nella scorsa partita, ma il processo di crescita e maturazione continua seppur tra alti e bassi. In attesa del rientro in squadra di Hugo Campagnaro, dei gol di Cocco e delle invenzioni di Valoti la squadra è in zona play off e il futuro non può che riservare buone nuove.

Buon calcio a tutti.

Stop and go

Il Pescara bello e spregiudicato visto contro il Crotone non si ripete contro il Novara. Un passo in avanti e uno indietro, oppure se preferite stop and go.
Massimo Oddo, come sempre, parla in modo chiaro dopo la sconfitta in terra piemontese: abbiamo meritato la sconfitta giocando male e, soprattutto, preso un gol da polli, in un’interpretazione libera del suo pensiero. Al contrario di Marco Baroni, ha parlato di «quadratura», che continua ad esprimersi così come si esprimono le sue squadre in campo, ovvero in modo pessimo.
Dunque dopo la bella vittoria contro l’ex capolista Crotone, la sconfitta e la brutta prestazione contro il Novara. Non si può sempre vincere e giocare bene, ma è legittimo e giusto porci delle domande alla luce di ciò che abbiamo visto.

Errori della squadra, di Oddo o normale processo di crescita?
Rispetto alla partita precedente l’allenatore del Pescara schiera Fiamozzi, Bruno, Selasi e Cocco in sostituzione di Zampano, Mandragora, Verre e Benali. Ecco dunque la prima e, perfino, banale considerazione. Bruno e Selasi non valgono Mandragora e Verre. Zampano ammirato contro il Crotone è, forse, il migliore esterno basso della serie B e per il Cocco attuale non conviene sacrificare Benali o Caprari.
Penso che le ragioni della sconfitta siano, quasi, tutte qui. Il calcio è semplice e semplici, spesso, sono le spiegazioni per le vittorie o le sconfitte.

Riprendere il cammino interrotto
Per fortuna sabato si rigioca e il Pescara e Massimo Oddo possono cercare il pronto riscatto. Un riscatto rispetto alla prestazione opaca offerta contro il Novara. Penso che in ogni partita vada schierata sempre la migliore formazione possibile con i migliori uomini a disposizione. Sembra una banalità, ma non lo è perché gli allenatori spesso fanno scelte incomprensibili ai più. Oddo sta dimostrando di avere le idee chiare sia in termini di gestione del gruppo sia in relazione al gioco da dare alla squadra. Può, ovviamente, migliorare su altri aspetti. Questo è ciò che ci aspettiamo, senza fretta o impazienza.

Buon calcio a tutti.

Due vittorie consecutive per scalare la classifica

Tre gol a Trapani e uno contro la Pro Vercelli, due vittorie che proiettano il Pescara nella parte alta della classifica.
Un Pescara bello e vincente che rispecchia il suo allenatore, preparato, sempre sicuro di se e con il sorriso sulle labbra. Una filosofia di vita e di gioco che ben si sposa con le esigenze di una piazza da sempre desiderosa di emergere e affermarsi.
A Pescara non basta vincere, bisogna vincere giocando un buon calcio. In casa come in trasferta e, per il momento, Massimo Oddo sta dimostrando di essere l’uomo giusto al posto giusto, nel momento giusto.

Innovazioni tattiche e gioco lineare
Ciò che più mi piace del gioco del Pescara di Massimo Oddo è la semplicità con la quale la squadra crea gioco. Una semplicità che è già un punto di arrivo. Accanto alla semplicità e linearità delle trame di gioco aggiungerei un’innovazione tattica destinata a fare proseliti: la rotazione del capacitore di gioco, il playmaker.
All’inizio della stagione sembrava più una necessità dovuta alle contingenze che una scelta, ma con il passare delle giornate è diventato un marchio di fabbrica. A turno, uno dei tre centrocampisti, si abbassa sulla linea dei difensori e diventa il riferimento per i compagni nell’impostazione del gioco. Questo avviene meno quando a giocare in quel ruolo c’è Mandragola, più di frequente quando il giovane talento genoano non è in campo. Nel calcio contemporaneo non s’inventa più nulla, l’innovazione proposta da Oddo è importante anche per questa ragione.

La società si riorganizza
Il tema dell’assetto societario è troppo importante per liquidarlo con due battute, ce ne occuperemo nelle prossime puntate quando si sarà depositata la polvere che si è alzata in questi giorni. Ciò che si può dire in queste ore è che la società è riuscita a costruire una buona squadra che può recitare un ruolo da protagonista nel campionato di serie B. Perché ciò accada c’è bisogno però che tutte le componenti funzionino al meglio e remino nella stessa direzione. Questo ci aspettiamo e questo si aspettano tutti i tifosi del Pescara.

Buon calcio a tutti.

Il Pescara batte il Cagliari e interrompe l’imbattibilità stagionale degli isolani

Buona prova dei biancazzurri contro la capolista del campionato. Una vittoria netta che l’1-0 finale non spiega fino in fondo. Il Cagliari perde così l’imbattibilità stagionale in riva all’Adriatico contro una squadra che le è stata superiore dal primo all’ultimo minuto.
Massimo Oddo spiazza tutti e schiera Mandragora e Torreira contemporaneamente, a centrocampo. Il primo quasi a schermo della difesa e il secondo a pressare altissimo nella metà campo dei sardi, in un inedito 4-1-3-2 per gli amanti dei numeri.
La mossa si rivela vincente perché il Pescara conquista subito “campo” e impone il proprio gioco così come succede dall’inizio del campionato, eccezion fatta per la partita di esordio a Livorno. Ancora una volta l’unico appunto che si può fare alla squadra di Massimo Oddo è che rispetto alla mole di gioco che sviluppa, segna poco.

Ad Ascoli Piceno per continuare a crescere e a vincere.
Prosegue dunque la crescita della squadra che alla personalità dimostrata sin dalle prime uscite stagionali aggiunge una qualità di gioco sempre crescente e automatismi riproposti con più frequenza. Gli ultimi arrivati, in ordine di tempo, sono ormai parte integrante del gruppo e dopo l’esordio di Campagnaro si può dire che il processo d’inserimento sia compiuto.
Dopo aver battuto la squadra da tutti accreditata come la più forte del campionato, il Pescara fa visita all’Ascoli in terra marchigiana. Sarà un banco di prova importante per la squadra che dovrà rinunciare a Memushaj, Verre e Mandragora, tutto il centrocampo titolare, per le esigenze delle varie nazionali. La prestazione e il risultato della sfida contro i bianconeri dirà qualcosa in più sul valore del gruppo che Oddo sta plasmando a sua immagine e somiglianza e misurerà la capacità, continua, di crescita.
Buon calcio a tutti.

Due partite due punti, il cantiere è in piena attività

I due pareggi contro Bari e Salernitana, per come sono stati ottenuti, raccontano che il cantiere Pescara 2015/2016 è in piena fase evolutiva. Si sta costruendo, soprattutto devono integrarsi gli ultimi arrivati a cominciare dall’ultimo capocannoniere della serie cadetta: Andrea Cocco.
Due partite e due pareggi diversi. A Bari il Pescara ha offerto un’ottima prova, riuscendo a conquistare una supremazia territoriale fin dai primi minuti di gioco. Ha dimostrato maturità, consapevolezza dei propri mezzi, e grande tecnica in mezzo al campo. Contro la Salernitana, soprattutto per tutto il primo tempo, la squadra si è espressa su livelli anche superiori alla partita precedente, ma non ha avuto la capacità di chiudere la gara ed è dunque arrivato il secondo pareggio consecutivo.

La strada è ancora lunga, il futuro può essere roseo
Procede dunque per il verso giusto la costruzione di una nuova squadra con un’età media molto giovane. Massimo Oddo sta dimostrando di essere un allenatore competente che può portare il suo contributo positivo alla causa del Pescara.
Domani tocca al Vicenza dell’ex Pasquale Marino, sorpresa e rivelazione dello scorso campionato. Una trasferta insidiosa che può contribuire a definire di più e meglio la cifra tecnica della squadra biancazzurra.
Tornare da Vicenza con un risultato positivo potrebbe aiutare la crescere dell’autostima della squadra e potrebbe fungere da acceleratore per la piena integrazione di tutti i componenti della rosa.
Ci si aspetta un ulteriore passo in avanti sulla capacità di costruzione del gioco e un netto miglioramento in fase di finalizzazione. In molti si augurano sia il gran giorno di Cocco che, al rientro nella città che lo ha consacrato tra i migliori del torneo cadetto, potrebbe ritrovare anche la via del gol.

Come sempre non resta che aspettare poche ore e goderci lo spettacolo di un’altra bella giornata di sport.
Buon calcio a tutti.

Pronto riscatto contro il Perugia

Si attendeva una prova convincente nella prima partita casalinga della stagione e così è stato. Cancellato il brutto esordio contro il Livorno, i biancazzurri si rimettono subito nella carreggiata giusta. Il Pescara di Oddo ha offerto una buona prova contro il rinnovato Perugia di Bisoli e può guardare con relativa tranquillità alla prossima gara. Positivo l’esordio in serie B di Gianluca Lapadula che è stato anche il migliore in campo dei biancazzurri, ma tutta la squadra si è espressa su buoni livelli che fanno ben sperare.

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