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Pescara-Modena_18 aprile 2015

Matteo Politano si conferma come il miglior biancazzurro della stagione, segnando la rete, pesantissima, contro il Modena

Si salva solo Matteo Politano

7 Politano 6,5

1 Fiorillo 6

8 Bjarnasson 5,5

32 Memushaj 5,5

15 Salamon 5,5

19 Pettinari 5,5

9 Melchiorri 5,3

11 Zampano 5,3

2 Pucino 5,1

42 Sansovini 5

16 Brugman 5

13 Zuparic 5

6 Fornasier 4,5

Marco Baroni 5

Trapani-Pescara_17 gennaio 2015

Matteo Politano, uno dei protagonisti assoluti della stagione agonistica del Pescara, fissato dall’obiettivo di Massimo Mucciante come sospeso in aria, sotto lo sguardo vigile del guardalinee.

Pro Vercelli-Pescara_6 dicembre 2014

Matteo Politano segna un bellissimo gol con “la sua azione”. Parte dall’out di destra, dribbla un paio di avversario e realizzat la rete del 2-0 con un rasoterra che passa tra palo e portiere.

Tra alti e bassi il Pescara riaggancia la zona play off

La vittoria contro il Latina riaccende i sogni del Pescara
Dopo la sconfitta interna contro la capolista Palermo che aveva fatto arrabbiare molto Serse Cosmi giunge, inaspettata, un’altra vittoria esterna contro una diretta concorrente per la volata finale. Una vittoria che allontana i venti di una nuova crisi di risultati, rilancia l’undici biancazzurro in chiave promozione e ripaga della delusione per la sconfitta patita contro la capolista Palermo. I rosanero si erano dimostrati nettamente superiori al Pescara sia nei confronti individuali sia nel gioco di squadra. E anche il confronto tattico tra gli allenatore aveva fatto pendere l’ago della bilancia dalla parte di Beppe Iachini a scapito di Serse Cosmi. Troppo forti dunque gli isolani che ormai veleggiano tranquilli verso un immediato e diretto ritorno in serie A.
Nessuna delle concorrenti infatti è in grado di sbarrare il passo alla squadra di Zamparini che dopo le titubanze iniziali, dovute in gran parte all’inesperienza dell’allenatore prescelto, hanno trovato una nuova identità grazie al tecnico marchigiano che si appresta a vivere la seconda promozione consecutiva in serie A.

Cosmi cambia la formazione e il Pescara torna alla vittoria
L’allenatore umbro mischia le carte in suo possesso, accantona Politano e Ragusa per fare spazio a Caprari e Mascara, e vince per la seconda volta consecutiva in trasferta.
Cosmi s’inventa Beppe Mascara doppio play in affiancamento a Brugman e sorprende tifosi, commentari e, probabilmente, anche l’allenatore del Latina. Una mossa tattica che ha dato i suoi frutti perché ha reso meno statico e scontato il gioco della squadra. Il tiki taka alla umbra che avevamo visto nelle prime partite è stato sostituito da un giro palla, sempre abbastanza lento, ma che ha cercato nell’utilizzo di tutta l’ampiezza del rettangolo di gioco soluzioni alternative per la ricerca della porta avversaria. Lo stesso Capari ha spesso ripiegato, sovrapponendosi spesso ai portatori di palla, ma al momento giusto si è fatto trovare pronto all’interno dell’area di rigore per finalizzare l’azione. Un passo in avanti dunque sul piano del gioco che necessità adesso di una continuità di rendimento.

Ragusa la vittima sacrificale
Chi ha pagato maggiormente lo scotto di questa mini rivoluzione tecnico-tattica è stato Antonino Ragusa, ovvero il migliore, insieme a Brugman, di tutta la truppa nel girone di andata. E fino a quando il Pescara cercherà la via del gol attraverso una fitta rete di passaggi che non prevede l’utilizzo sistematico di tutta l’ampiezza del rettangolo di gioco Ragusa sarà sempre più penalizzato. Più in generale mi pare che le novità tattiche introdotte da Cosmi, se saranno confermate, non prevedano l’utilizzo del forte esterno siciliano. Il calcio, si sa, è uno sport collettivo e vince sempre la squadra e mai il singolo. Sono prioritarie le esigenze del gruppo rispetto a quelle dei singoli, ma lasciare in panchina un talento come Ragusa, così come il talento cristallino di Matteo Politano, è una scelta che potrebbe rivelarsi perdente sul medio e lungo periodo.

Ragusa, Politano e Balzano ancora una volta i migliori in campo

Le pagelle di Pescara-Brescia

25 Belardi_5,5
Pur in una giornata, relativamente, tranquilla prende tre gol. Sui primi due resta immobile a guardare la palla che entra in porta, mentre sul terzo condivide la responsabilità con tutti gli uomini della difesa

6 Zauri_5
Una condotta di gara alla quale siamo, ormai, abituati. Non si propone quasi mai in fase d’impostazione svolgendo con sufficienza il suo lavoro in fase di copertura. Gli sono fatali i minuti finali della gara in cui segna per gli avversari il gol del 3-3

33 Zuparic_6,5
All’esordio assoluto in campionato dimostra con la sua partita che l’allenatore ha torto ogniqualvolta non punta sui giovani calciatori in rosa. Aveva davanti a sé Andrea Caracciolo, un attaccante che ha segnato quasi centocinquanta gol in carriera, e si è comportato anche lui come un veterano. Ottimo il suo esordio.

15 Bocchetti_5
Prova insufficiente per Bocchetti che in diverse occasioni e grazie a clamorosi errori di valutazione regala agli avversari metri e palloni. Non merita, in questo momento, la maglia da titolare.

14 Balzano_7
Quantità e qualità le caratteristiche del capitano che anche contro il Brescai sfodera una prova molto sopra la sufficienza. Corsa e applicazione fanno dell’esterno della squadra della promozione in A uno dei punti di riferimento assoluti di questa squadra.

16 Brugman_6
Disputa una buona partita, forse anche ottima fino a venti minuti dalla fine. Poi quando la squadra tira i remi in barca e si schiaccia nella propria metà campo, non riesce a gestire il possesso palla necessario per vincere la partita.

18 Rizzo_6,5
Migliora la condizione fisica e migliorano le prestazioni di Rizzo. La partita di ieri, una delle migliori da quando veste la maglia biancazzurra, è stata impreziosita dall’assist per Ragusa che gli vale mezzo punto in più in classifica.

29 Rossi_5
Altra prova incolore per il laterale voluto da Marino. Sembra sempre sul punto di decollare, ma le sue prestazioni sono sempre poco sotto la sufficienza. Non è di questo tipo di calciatore che ha bisogno il Pescara di oggi.

7 Politano_7
A segno per la seconda partita consecutiva con una rete identica a quella di Reggio Calabria. Entra di più e meglio nei meccanismi della squadra di cui è destinato a diventare un leader assoluto.

46 Mascara_5
Segna il gol del momentaneo pareggio in collaborazione con i calciatori in barriera del Brescia e qui finisce la sua partita. Inconsistente, gioca a nascondersi nell’area di rigore avversaria e non riesce mai ad essere pericoloso. È uno dei problemi di questo Pescara.

27 Ragusa_7,5
Il migliore in campo per manifesta superiorità. Fino a quando resta in partita, è costretto ad uscire per crampi e questo aspetto preoccupa non poco per la tenuta atletica complessiva della squadra, è l’uomo in più e ovunque per i biancazzurri. Il gol del momentaneo vantaggio che realizza è una perla di rara bellezza sia per il taglio che ispira l’assist di Rizzo sia per la conclusione al volo senza guardare la porta.

11 Cutolo_4,5
Marino si ostina a regalare minuti a un calciatore che in questo momento è palesemente un peso per la squadra. Inconsistente e per certi versi, irritante, la sua prova.

10 Viviani_sv

19 Maniero_sv

Pasquale Marino_5
Con la squadra in vantaggio per 3-1 a quindici minuti dalla fine della partita e con un uomo in più, non riesce a condurre in porto la seconda vittoria casalinga per la sua squadra. Fanno riflettere i suoi cambi sia per la scarsa considerazione che ha di alcuni calciatori mai utilizzati sia per la scelta tattica che li ispira.

La partita contro il Brescia può diventare l’istantanea di un intero campionato: vorrei, ma non posso

Il Pescara regge solo per settantacinque minuti
Dopo la vittoria di Reggio Calabria tutti avrebbero voluto vedere un Pescara con la voglia di bissare il successo e di regalare ai tifosi la seconda vittoria consecutiva di questo, strano, campionato di serie B. Così non è stato, ovvero l’illusione di conquistare la seconda vittoria casalinga è durata settantacinque minuti.
Fino al gol del momentaneo 3-2, un gran gol realizzato da Caracciolo con Belardi immobile come in occasione del primo gol delle rondinelle, i biancazzurri avevano disputato una buona gara, ma dopo il gol dell’Airone la partita è cambiata e il Pescara è sparito dal campo. Nonostante la superiorità numerica, il Brescia è rimasto in dieci uomini per l’espulsione di Zambelli, la vittoria non c’è stata e ci si è dovuti accontentare di un pareggio che non migliora la posizione in classifica. Inoltre l’uscita dal campo di Ragusa, a venticinque minuti dalla fine della partita, per crampi arricchisce l’analisi della partita di un ulteriore tema: la preparazione fisica della squadra è adeguata?

Marino ripete sempre gli stessi errori
Con la squadra in superiorità numerica e in vantaggio di un gol, i ragazzi di Marino non sono riusciti a vincere la partita. I calciatori in campo hanno commesso l’errore di farsi schiacciare nella propria metà campo da una squadra che schierava negli ultimi quindici minuti quattro attaccanti e un trequartista, ma anche l’allenatore ha le sue responsabilità. Marino dimostra di non saper leggere la partita durante il suo svolgimento e di non saper cambiare il tema tattico in corso d’opera. Infine opera sempre gli stessi cambi. Non rinuncia nemmeno in questa occasione a concedere minuti di gioco a Cutolo, che dunque gioca ancora una volta insieme a Mascara, e continua a ritenere inadeguati i giovani di cui dispone in rosa. È una scelta legittima la sua che contestiamo dall’inizio della stagione. Per essere più espliciti credo si tratti di un errore, e la buona prova di Zuparic, al suo esordio assoluto dovuto solo all’indisponibilità contemporanea di Capuano e Schiavi, lo dimostra.
Cutolo e Mascara, ma anche Zauri e Bocchetti, hanno dimostrato in queste prime undici partite di non essere utili alla squadra, l’allenatore ne prenda atto e volti, definitivamente, pagina.

A Cittadella sfida tra pari?
Dopo l’ennesimo pareggio, il sesto, il Pescara parte dunque alla volta di Cittadella dove affronterà la squadra allenata da Claudio Foscarini che ha conquistato in queste prime undici giornate di campionato 14 punti, due punti in più rispetto ai biancazzurri di Marino, e che, oggettivamente, non può contare su una rosa competitiva come quella del Pescara. Una partita delicata e difficile soprattutto sotto il profilo psicologico, perché una nuova battuta di arresto sarebbe incomprensibile ai più. Il divario tecnico tra le due formazioni è evidente e dopo la prova d’immaturità fornita negli ultimi venti minuti della partita contro il Brescia ci si attende una prova che riscatti il passo falso compiuto nell’ultima partita disputata.
Solo quattro squadre hanno fatto del peggio del Pescara fino ad oggi. Non è questo il posto in classifica che la rosa dei biancazzurri merita, non è questo il posto in classifica che società e pubblico si aspettavano all’inizio del campionato.

La vittoria di Reggio Calabria allontana la crisi e impone a Pasquale Marino una riflessione sulle scelte tecniche fin qui operate

Marino cambia la squadra e vince la partita
Fuori Cutolo e Mascara, dentro Politano e Maniero e il Pescara va. La tentazione di una semplificazione di questa natura è forte perché la vittoria di Reggio Calabria, che regala momenti di tranquillità al Pescara e al suo allenatore, si presta a questa lettura.
La squadra trae giovamento dall’innesto di elementi non statici come i “big” che siedono in panchina e ottiene una vittoria che può segnare una svolta per il campionato del Pescara. Marino insiste con il nuovo modulo, 3-4-3, ma ricostruisce completamente la linea d’attacco inserendo dal primo minuto il tanto atteso Politano e il capocannoniere della squadra, Maniero. Entrambi non tradiscono le aspettative e diventano protagonisti della serata con una rete a testa. Il terzo gol, che si rivelerà decisivo, è messo a segno da Antonino Ragusa che sancisce la nascita di un nuovo e più produttivo tridente d’attacco.

Adesso avanti tutta con i più giovani
La vittoria di Reggio Calabria non risolve tutti i problemi evidenziati dal Pescara in questa prima fase del campionato, ma indica una strada da seguire: dare spazio e fiducia ai più giovani. Il Pescara ha una rosa molto competitiva costituita da giovani promesse che devono trovare spazio nell’undici titolare. E così dopo Politano siamo curiosi di vedere in prima squadra, e in pianta stabile, Federico Viviani, Piscitella e Frascatore. Così come ci aspettiamo che sia giunto anche il turno di Padovan.
Pasquale Marino deve proseguire nella scelta di rinnovare la squadra così come è successo a Reggio Calabria e affidare il suo futuro e quello della stagione biancazzurra ai tanti ragazzi che il duo Repetto-Acri hanno saputo mettere insieme durante il calciomercato. Sono loro il presente e il futuro di questa squadra e non ha più senso tenerli a bagnomaria a poltrire in panchina. Se è sempre vero che gioca chi è più in forma, non ci possono essere più titubanze e dubbi.

Nella settimana più difficile per il Pescara, il presidente parla di nuovi, possibili, acquirenti del pacchetto di maggioranza della società
Nella settimana più difficile per il Pescara, quella che ha preceduto la trasferta di Reggio, il presidente Daniele Sebastiani parla di nuovi, possibili, acquirenti per il Pescara e non esclude che questa possibilità diventi realtà.
Perché un imprenditore straniero, si parla di un gruppo russo, dovrebbe essere interessato al Pescara calcio? Quale interesse economico può muovere un imprenditore di un altro paese ad acquistare il pacchetto di maggioranza di una società di calcio di serie B con un bacino di utenza molto limitato?
Domande alle quali, oggi, è impossibile dare una risposta non conoscendo i termini dell’operazione. Possiamo solo porci delle domande ed esprimere sensazioni.
Il Pescara non è l’Inter, tantomeno la Roma, le uniche squadre italiane con proprietà straniera, e non ha dunque un nome spendibile nell’universo del mondo del calcio. Per questa ragione le sensazioni al riguardo non sono positive.
Mi piace pensare invece che la proprietà del Pescara resti saldamente in mano a pescaresi e che al timone della società continuino ad esserci appassionati tifosi del delfino biancazzurro.

Politano, Maniero e Ragusa fanno riemergere il Pescara

Le pagelle di Reggina-Pescara

25 Belardi_6,5
Salva la porta del Pescara in due occasioni con interventi non banali. Subisce due gol sui quali ha poche responsabilità. Sull’autorete di Schiavi praticamente nessuna, sul secondo gol della Reggina, forse, avrebbe potuto presidiare meglio l’area piccola.

23 Cosic_5
Impalpabile. Fino a quando resta in campo il suo contributo si rivela insufficiente. Soprattutto non si riesce a capire quali siano le sue qualità migliori.

21 Schiavi_5
Incappa in una serata nera da un punto di vista degli episodi. Prima l’autorete, causata da un’entrata in ritardo sulla palla, mentre in occasione del secondo gol della Reggina non riesce a “marcare” da dietro e come si dovrebbe il nuovo entrato Gerardi che, libero in mezzo all’area di rigore insacca di testa alle spalle di Belardi. Sfiora il gol del pareggio con un bell’intervento in elevazione.

6 Zauri_7
Sfodera la migliore prestazione da quando veste la maglia del Pescara. Preciso e puntuale in fase di non possesso, si segnala in particolare per due grandi interventi difensivi. Nel primo tempo con una diagonale difensiva gli consente di deviare in angolo un insidioso traversone proveniente dalla sinistra e nel secondo tempo con un prodigioso salvataggio sulla linea di porta. Deve partecipare di più all’azione di costruzione della manovra offensiva.

14 Balzano_7
Ancora una buona prestazione per il capitano. Dalla sua zona nascono sempre i pericoli maggiori per gli avversari. Sia che giochi nella difesa a quattro sia che giochi nel centrocampo a cinque è l’uomo ovunque del Pescara.

16 Brugman_6,5
Preciso e ordinato come sempre in questo inizio di campionato. L’uruguagio è ormai una certezza del centrocampo biancazzurro. Unisce qualità e quantità per tutta la durata della partita. In constante miglioramento anche la fase di non possesso palla.

18 Rizzo_6
Quando il calcio era in bianco e nero la partita di Rizzo si sarebbe commentata così: «svolge un lavoro oscuro ed è una sicurezza per i compagni». Non si possono muovere appunti al mediano del Pescara, ma, oggettivamente, è lecito attendersi di più.

29 Rossi_5
Aveva iniziato il campionato molto bene e invece da quando è rientrato dall’infortunio le sue prestazioni non raggiungono mai la sufficienza. Pur essendo sempre presente nelle azioni che si sviluppano sulla catena di sinistra, non offre il contributo che è lecito aspettarsi da un calciatore con la sua qualità ed esperienza.

7 Politano_7
Gioca, segna e si diverte. Non partecipa con continuità al gioco della sua squadra, ma questo dipende dai pochi minuti che gli ha concesso finora l’allenatore. Dimostra in ogni caso che la squadra ha bisogno di lui e lui della squadra. Molto dotato tecnicamente quando avvertirà la fiducia incondizionata dell’allenatore e dei compagni di squadra diventerà l’arma in più del Pescara.

19 Maniero_7
La corsa per abbracciare Pasquale Marino dopo il gol del pareggio gli vale mezzo voto in più. Resta il calciatore che per lunghi tratti della partita è assente, ma è un ragazzo dotato tecnicamente e, soprattutto, in grado di costruire e cementare un gruppo. Bravo Marino a concedergli una nuova possibilità.

27 Ragusa_6,5
Segna un gol ai suoi ex compagni di squadra e per rispetto non esulta, ma si vede dai suoi occhi che è contento. Il gol realizzato è la summa dei suoi pregi. Scaltrezza, grande abilità e potenza. Se riuscirà a giocare nella stessa posizione, esterno alto di sinistra, almeno per qualche partita può tornare ad essere il calciatore ammirato da tutti all’inizio della stagione.

15 Bocchetti_5
Entra all’inizio della ripresa per sostituire Cosic, ma il suo contributo alla causa non è molto diverso dal compagno che sostituisce. Si lascia scappare Di Michele, non certo un giovane di primo pelo, in più di un’occasione. Non sembra essere in grado di dare di più.

46 Mascara_sv

11 Cutolo_sv

Pasquale Marino_6,5
Passeggia nervoso davanti alla sua panchina per quasi tutta la durata dell’incontro e non si rilassa nemmeno quando tutta la squadra, in occasione del primo gol e accompagnata da Maniero, gli regala una testimonianza d’affetto che emoziona. Ha il merito di cambiare l’undici titolare e il risultato gli da ragione.

Il Pescara di Pasquale Marino non sa più vincere

Due pareggi che lasciano l’amaro in bocca
I pareggi contro Avellino e Cesena muovono, di poco, la classifica, ma lasciano l’amaro in bocca per come sono maturati. Due partite al di sotto delle aspettative, soprattutto quella giocata contro l’Avellino, che raccontano di una squadra non adeguata, al momento, per lottare per posizioni di prestigio. La partita contro l’Avellino, una delle peggiori della stagione (una delle migliori per l’allenatore siciliano), informa in modo chiaro che questo Pescara non può aspirare a grandissimi traguardi.
La stagione era iniziata in modo diverso e anche le prime prestazioni della squadra lasciavano ben sperare. Poi qualcosa non ha più funzionato bene come all’inizio. Sul rendimento della squadra certamente hanno inciso una serie d’infortuni di diversa natura, (Schiavi, Rossi, Viviani, Politano, Brugman, Rizzo, Padovan, Sforzini), ma pesano, come macigni, alcune scelte tecniche dell’allenatore.

Non giocano i migliori
La sensazione è che non giochino sempre i migliori, a cominciare da quel Matteo Politano che con il gol del pareggio realizzato a Cesena consentirà a Marino di vivere una settimana meno tormentata.
Con le sue scelte, almeno quelle effettuate fino questo punto della stagione, l’allenatore dichiara di preferire l’esperienza, Cutolo e Mascara, alla freschezza della gioventù, Politano e Piscitella. E di non avere in grandissima considerazione, nel senso che non lo considera del tutto indispensabile, anche Federico Viviani. Altri calciatori, osservando le scelte compiute fino ad oggi e le dichiarazioni del tecnico, non sono tenuti in nessuna considerazione perché troppo giovani, è il caso di Kabaschi, Fornito e Padovan.

Allenamenti a porte chiuse e dichiarazioni fuorvianti denotano un nervosismo fuori luogo.
In questo momento della stagione la squadra è migliore del suo allenatore e compie sicuramente meno errori. Pasquale Marino da qualche settimana è cambiato, non è più l’allenatore solare e disponibile al dialogo d’inizio stagione.
Il cambiamento è evidente e si può condensare in tre comportamenti: allenamenti a porte chiuse, dichiarazioni post partita fuorvianti, irrigidimento nei confronti dell’opinione pubblica e della stampa.
Con l’arrivo delle prime critiche alle prestazioni della squadra è cambiato l’atteggiamento dell’allenatore. Ha introdotto sedute di allenamento a porte chiuse (richiesta legittima, ma che non condivido), soprattutto da la sensazione di “leggere” le partite più come risposta indispettita verso chi manifesta critiche che come reale lettura della realtà. È vero che il calcio è un’opinione e che ognuno può avere un punto di vista diverso, ma sostenere che la partita contro l’Avellino sia stata la migliore partita del Pescara non corrisponde alla realtà dei fatti e non potrà essere certo una sua dichiarazione a farla diventare tale. E infine nelle interviste del dopo partita denota un nervosismo fuori luogo che lo rende indisponente rispetto a chi gli rivolge domande. In un normale dialogo tra professionisti, in questo caso allenatore e giornalisti, la dialettica è elemento fondativo. Si possono avere opinioni e idee diverse, l’importante è avere rispetto reciproco, laddove per rispetto reciproco s’intende soprattutto non dire o scrivere cose diverse dalla realtà dei fatti.
Per raggiungere qualunque obiettivo c’è bisogno innanzitutto di armonia e la costruzione di un ambiente positivo e armonico dipende da tutti.

© 2021 Calcio Totale / Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Pescara il 03/09/2014 al n° 11. Registro della Stampa del Tribunale di Pescara n° 11-2014.

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