Contro il tiqui taca. Come ho imparato a detestare il Barcellona, è una lunga dichiarazione d’amore per il calcio, perché solo chi ama davvero, “senza se e senza ma” mutuando il termine dal gergo ignorante della pubblicistica politica attuale, lotta contro i mulini a vento come Don Chisciotte della Mancia. Non essere in sintonia con il sentire comune, che vuole il Barcellona come la squadra migliore del mondo, e scriverlo nero su bianco non è da tutti. Dalai utilizza centoventi pagine per spiegare Urbi et Orbi perché il gioco del Barcellona, seppur vincente e in alcuni momenti anche bello da vedere, non è il calcio che piace a lui. E più scrive, più si rende conto che il suo punto di vista non è isolato, ma al contrario incontra molti estimatori. Come se in tanti aspettassero qualcuno che rendesse esplicito e pubblico questo pensiero.
«Il calcio è più bello del possesso palla» è la sentenza finale e inappellabile di Dalai che rende evidente, fin dalle prime pagine del libro, il suo curriculum. Leggi tutto