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Si ricomincia dall’abbraccio dei calciatori a Massimo Oddo

Dovessi scegliere un’immagine di questa prima parte del campionato di serie A del Pescara, non avrei dubbi: sceglierei la corsa di Biraghi che precede l’abbraccio collettivo a Massimo Oddo. L’immagine più bella, forse l’unica immagine bella, del campionato del Pescara. Un campionato che ha riservato, fino a questo momento, solo amarezze e, soprattutto, pochissimi punti. Sei conquistati sul campo e tre per un errore burocratico del Sassuolo.
Quell’immagine, ciò che rappresenta quell’abbraccio, è il punto da cui ripartire dopo la sosta di Natale.

I nuovi arrivi per continuare a tenere in vita la speranza
Insieme alla consapevolezza della compattezza del gruppo occorrono innesti di qualità per provare l’impresa. Perché se si dovesse centrare l’obiettivo della salvezza sarebbe una vera e propria impresa, più importante e difficile dell’ultima promozione in A.
Ad oggi sono arrivati in riva all’Adriatico, Stendardo, Bovo e Cerri. Poi ci sono voci sempre più insistenti che parlano del possibile acquisto di Andres Cubas, giovane calciatore argentino, del ritorno di Mandragora e, soprattutto di Alberto Gilardino. Staremo a vedere.

Cominciare a vincere
In attesa dei nuovi acquisti c’è da affrontare la Fiorentina di Paulo Sousa. Una squadra dal rendimento altalenante. Capace di grandissime prestazioni e di partite da dimenticare. In questo iato può e deve inserirsi la squadra si Massimo Oddo. Certo è importante non perdere, ma ciò che serve, sopra ogni cosa, è la prima vittoria in campionato. Serve per la classifica, serve per il morale della squadra, serve per la società, serve per i tifosi. Serve per continuare a tenere in vita la flebile fiammella della speranza.

Buon calcio a tutti.

All’ultimo respiro

Quando tutto sembrava dovesse finire sul prato verde del Renzo Barbera di Palermo, il calcio, che sempre è capace di riservare delle sorprese, tira fuori dal cilindro cinque minuti di adrenalina pura. Prima il pareggio, con un rigore trasformato da Biraghi e poi una clamorosa occasione da gol nei piedi di Memushaj che solo lo stato di grazia del portiere rosanero riesce a sventare. Un finale ricco di emozioni e di occasioni da gol che riscatta una periodo non certo felice per i biancazzurri.

Una squadra tonica e gagliarda
Contro un Palermo molto deludente, nonostante la vittoria in trasferta contro il Genoa di Juric, il Pescara ha mostrato che non tutto è già stato scritto. La situazione è critica, ma non siamo ai titoli di coda. Non ancora, almeno.
I ragazzi di Massimo Oddo hanno mostrato di saper reagire al difficile momento che stanno attraversando e hanno offerto, contro i rosanero allenati da Eugenio Corini, una prova che lascia aperta una piccola finestra sulla serie A. Era necessario non perdere e così è stato. In questi tempi, avari di risultati, anche un pareggio va bene.

Rinforzare la squadra e iniziare un nuovo campionato
Adesso tocca al presidente Daniele Sebastiani completare la squadra nel mercato di gennaio e consegnare al suo allenatore una rosa in grado di competere alla pari con le altre tre squadre nel mini campionato per non retrocedere. Non sarà facile operare in questo mercato, ma ci si deve provare. Servono diversi calciatori. Certamente almeno due attaccanti, un centrale difensivo e poi fisicità ed esperienza a centrocampo. Non sarà facile, ma ci si deve provare. Nessuno vuole arrendersi, nessuno vuole perdere il privilegio di giocare in serie A, per far sì che ciò accada bisogna intervenire con intelligenza e tempismo sul mercato.
Nel frattempo, mettiamo da parte per qualche giorno le tensioni del campionato e godiamoci qualche giorno di riposo. Buon Natale e buon anno a voi e alle vostre famiglie e, ovviamente, come sempre…

Buon calcio a tutti.

Biraghi si assume la responsabilità di tirare il rigore e segna

3 Biraghi_6,5
17 Caprari_6,4
27 Pettinari_6,4
16 Brugman_
6,4

8 Memushaj_6,3
31 Bizzarri_6
37 Gyomber_6
5 Bruno_6
5 Bruno_6
6 Cristante_6

11 Zampano_5,9
44 Fornasier_5,9
10 Benali_5,9
14 Campagnaro_5,4
13 Zuparic_s.v.

Massimo Oddo_6

Brugman, Zauri e poco altro…

Le pagelle di Pescara-Palermo

22 Ivan Pelizzoli_5
Poco impegnato per tutta la partita, quando è chiamato in causa compie due errori dai quali scaturiscono entrambi i gol dei rosanero. Disastrosa la gestione della palla con i piedi.

6 Luciano Zauri_6
In una giornata in cui la coppia Pelizzoli/Schiavi confeziona i due gol per il Palermo, l’esperto Zauri svolge come sempre il suo compito con razionale e lucida determinazione.

21 Raffaele Schiavi_5
Ancora una volta insufficiente la sua prova. In occasione del primo gol dei rosanero regala, letteralmente, la palla agli avversari. Decisivo per la sconfitta della sua squadra.

15 Antonio Bocchetti_5,5
In questa occasione anche Bocchetti non sfodera una delle sue migliori prestazioni e contribuisce a rendere meno sicura la difesa biancazzurra.

3 Simone Salviato_5,5
Partita sottotono anche per l’ex Novara che in una prova complessivamente scialba trova il cross che propizierà il momentaneo pareggio del Pescara.

33 Dario Zuparic_5
Soffre e si adegua alla brutta prova collettiva della squadra. Lascia il posto a Rizzo che si rivelerà inconsistente quanto lui.

16 Gaston Brugman_6,5
Come sempre la “luce” si accende solo quando la palla passa tra i piedi dell’uruguagio che prova a svegliare la squadra dal torpore di cui è preda, ma non ci riesce. Restano le sue buone giocate che, in questa occasione, non bastano a salvare la squadra dall’ennesima sconfitta.

29 Andrea Rossi_5
Cosmi lo preferisce al capitano, Antonio Balzano convocato ma spedito in panchina, e la mossa si rivela perdente. Solita partita senza acuti e senza grosse sbavature.

7 Matteo Politano_5
Soffre insieme alla squadra per tutto il primo tempo e quando poteva far valere la sua maggior freschezza fisica e l’età, l’allenatore gli preferisce Cutolo.

32 Nando Sforzini_6
Partita generosa per il centravanti di Serse Cosmi che è costretto a retrocedere fino al limite dell’area biancazzurra per giocare qualche pallone che non sia la solita sponda a cui è chiamato dai suoi compagni.

27 Antonino Ragusa_5
Soffre, ogni oltre misura, il nuovo modulo di gioco di Cosmi che non prevede l’utilizzo del campo in tutta la sua pienezza. Costretto a fare il terzino nella risaia di Avellino e a rincorrere avversari in Liguria, anche contro il Palermo lo spartito prevede per lui sono ruoli da coprotagonista. Sarà il calciatore più penalizzato dall’arrivo del nuovo allenatore.

18 Giuseppe Rizzo_sv

46 Giuseppe Mascara_6
Il suo impatto sulla partita si rivela quasi decisivo e non solo per il bel gol che sigla il momentaneo pareggio della sua squadra. Si muove con rinnovata vigoria fisica e sembra essere un calciatore recuperato alla causa biancazzurra.

11 Aniello Cutolo_5
Chiamato a sostituire il più giovane e scattante Politano non offre il contributo che ci si aspetta da lui. Qualche sporadico tiro in porta che finisce molto lontano dall’obiettivo e nulla più.

Serse Cosmi_5
Prima sconfitta per Serse Cosmi sulla panchina del Pescara contro una squadra, il Palermo, che si è dimostrata migliore sotto tutti i punti di vista. L’allenatore umbro di suo ci mette l’esclusione di Balzano e un gioco che penalizza il migliore, insieme a Brugman, calciatore del Pescara, Antonino Ragusa.

Un Pescara che non sa più vincere perde anche a Palermo e scivola in fondo alla classifica. Contro il Latina serve una vittoria.

Questo Pescara non sa più vincere
Nel calcio i numeri non sono tutto, ma certo non mentono. E i numeri di queste prime nove partite di campionato inchiodano il Pescara di Pasquale Marino in fondo alla classifica della serie B.
Otto i punti conquistati al pari del Bari (che però è partito con un -3 in classifica), uno solo in più della Ternana, tre in più rispetto alla Juve Stabia (non a caso forse l’unica squadra battuta dai biancazzurri nella prima giornata di campionato) e quattro sul fanalino di coda, il Padova (che però deve recuperare una partita).
In nove gare il Pescara ha vinto una sola volta, ha perso in tre occasioni e ha pareggiato cinque partite. In perfetta parità la media gol, dodici i gol all’attivo così come quelli al passivo. I numeri, anche questi numeri, possono essere interpretati, resta però la sostanza degli otto punti conquistati che sono la rappresentazione plastica di un inizio di campionato deludente.

Contro il Latina c’è un solo risultato utile: la vittoria
Il Latina, prossimo avversario di Balzano & soci, ha conquistato un punto in più e precede il Pescara in classifica con lo stesso punteggio di Reggina e Brescia.
Il risultato della prossima sfida sarà dunque molto importante per la squadra di Marino perché, seppure la prossima sarà soltanto la decima partita di campionato, la posizione in classifica è già molto compromessa. E questa volta bisognerà essere più forti dell’eventuali sviste arbitrali, degli infortuni o della sfortuna più volte invocata, perché in caso di un ulteriore passo falso, la classifica da compromessa potrebbe diventare pericolosa, molto pericolosa. C’è bisogno di una vittoria per allontanare una crisi evidente, certamente dal punto di vista dei risultati, e per scacciare pensieri negativi che aleggiano sull’Adriatico. Una vittoria dunque per chiudere una prima parte della stagione da dimenticare che era partita con auspici diversi e migliori, e che invece sta regalando solo sconfitte e pareggi.

Invertire la rotta
Una vittoria per invertire, immediatamente, la rotta prima che sia troppo tardi. Prima che il giocattolo costruito quest’estate con ben altre ambizioni s’inceppi definitivamente. La società si è affidata a un tecnico bravo e preparato ed ha allestito una squadra che sulla carta in tanti ritenevano, e continuano a ritenere, molto competitiva. Spetta dunque a Pasquale Marino rimettere in carreggiata una squadra che ha smarrito la strada della vittoria. A questo punto della stagione e con questa classifica non è più il caso d’interrogarsi sul ruolo dei giovani in rosa o sulla qualità del gioco che la squadra è in grado di esprimere, anche perché Marino ha dimostrato di non gradire il confronto su questi temi e quando gli sono state avanzate delle critiche, si è chiuso a riccio. Segua la sua strada, ma conquisti i punti necessari per tirare fuori il Pescara dalla posizione di classifica che occupa in questo momento.
Gli obiettivi si possono e si devono ridimensionare in relazione alla realtà delle cose e al responso del campo che è l’unico che conta davvero. È evidente a tutti infatti che il Pescara di Marino, quello di queste prime nove giornate di campionato, non è in grado di competere per le prime posizioni di classifica, la speranza è che non sia nemmeno una squadra che debba lottare per non retrocedere.
Nel frattempo un salutare bagno di umiltà servirebbe a tutti per ricominciare da dove era partita questa nuova stagione agonistica: dal porto turistico e dagli applausi dei tifosi al tecnico e alla società.

Javer Zanetti, il calcio che piace a noi

UP
1. Javer Zanetti
La rottura del tendine d’Achille, nella partita persa dalla sua Inter contro il Palermo, è per il capitano nerazzurro, Javer Zanetti, una bruttissima notizia. C’è il rischio concreto infatti che la sua carriera agonistica sia finita propria alla Favorita. Al capitano dell’Inter gli auguri di pronta guarigione da parte nostra e un grazie per tutto ciò di positivo che rappresenta per il nostro calcio. Leggenda.

2. Palermo
Il ritorno di Giuseppe Sannino sulla panchina rosanero continua ad avere effetti positivi sui risultati del Palermo. La vittoria sull’Inter, solo l’ultima chicca, mantiene intatte le possibilità di salvezza per la squadra siciliana e tiene sveglia l’attenzione per un campionato altrimenti senza alcuna alcun appeal perché già deciso in vetta. Indomabile.

3. Genoa
Ci pensa Borriello a risolvere la pratica contro il Chievo Verona e il suo gol tiene in corsa il Genoa per la permanenza in serie A. Una rete “pesante” che dimostra come nulla s’improvvisa e che nella lotta per non retrocedere la differenza la faranno i calciatori di qualità come lo stesso Borriello e Ilicic. Determinante.

DOWN
1. Mauro Bergonzi
Il derby di Torino giocato a viso aperto da entrambe le formazioni s’infrange sul grave errore dell’arbitro Muro Bergonzi che sullo 0-0 non concede un calcio di rigore al Toro, per fallo di Bonucci su Jonhatas, con conseguente espulsione del difensore bianconero. Sull’azione successiva la Juventus passa in vantaggio. La storia si ripete sempre con gli stessi vincitori e sempre allo stesso modo. Inadeguato.

2. Siena
La lunga rincorsa alla salvezza della squadra toscana iniziata con l’avvento di Iachini sulla panchina del Siena ha subito una brutta battuta d’arresto che rischia di rendere inutile la bella stagione della squadra bianconera. Nella partita di ieri ha perfino ridato fiato alla Roma che sembrava ormai disinteressata al campionato.

3. Inter
Un altro infortunio, che si aggiunge ai tanti della stagione negativa della squadra nerazzurra, non può giustificare l’andamento altalenante della squadra che vede allontanarsi definitivamente qualunque soddisfazione per il presidente Moratti. Andrea Stramaccioni sembra però saldissimo sulla sua panchina. Stranezze del calcio, così è se vi pare.

Il rugby restituisce all’Italia il senso dello sport (4 febbraio 2013)

UP
1. L’Italia del rugby
Al “Sei Nazioni” l’Italia del rugby batte la Francia, vice campione del mondo, 23-18 e conquista di diritto il gradino più alto del podio. In molti sostengono che la squadra che ha battuto i transalpini sia la migliore nazionale di sempre, così come in tanti sono concordi nell’affermare che il trionfo di ieri è il trionfo di una squadra intera. Un inno allo sport, quello vero, fatto di sacrifici, sudore e lealtà.

2. Juan Fernando Quintero
Il giovane calciatore del Pescara si carica sulle spalle la sua nazionale, under 20, e vince il Sudamericano Sub20. Un campionato giocato sempre su altissimi livelli e impreziosito dal gran gol realizzato al 25 del primo tempo che porta in vantaggio la sua squadra contro il Paraguay. Dal Sudamerica dunque il nuovo che avanza è Juan Fernando Quintero. Sarà lui l’uomo che porterà la salvezza in riva all’Adriatico?

3. Mario Balotelli
Adriano Galliani si gode il suo ultimo acquisto: Mario Balotelli. Lo definisce un vero “top player”. Dimentica di raccontare che in Inghilterra, un campionato dove giocano i migliori calciatori in circolazione, lo show man acquistato dal Milan è stato quasi sempre in panchina e che è ritornato in Italia soprattutto perché non giocava quasi mai. Nel nostro campionato invece, soprattutto se continueranno ad assegnare rigori inesistenti al suo Milan, può recitare un ruolo importante. Intanto segna due gol al suo esordio buoni per la classifica e per il suo presidente.

DOWN
1. Franco Baldini e Walter Sabatini
«Combatteremo insieme le nostre battaglie» le parole false di Walter Sabatini all’indomani della riconferma di Zeman dopo Bologna-Roma. L’esonero del tecnico di Praga era iniziato all’indomani di Juventus-Roma quando colui che a Roma chiamano Capitan Futuro aveva insultato il suo allenatore e la società non era intervenuta. La gestione della Roma del duo Baldini-Sabatini, si avvicina sempre di più al modello cartoonistico tanto caro a James Pallotta, l’americano, a cui, certamente, non sfuggirà la forte analogia tra alcuni personaggi resi celebri dalla matita di Walter Disney e quelli che lui stesso sta creando.

2. La nazionale italiana di calcio
Leggendo i nomi dei calciatori italiani convocati da Cesare Prandelli per l’amichevole del 6 febbraio in Olanda si corre il rischio di essere al centro di uno scherzo di carnevale. E invece non è una scherzo ma proprio la lista ufficiale diramata dal commissario tecnico. Astori, Abate, Santon, Gastaldello, Peluso, Giaccherini, Candreva, Nocerino, Giovinco + 4 portieri. Si avete sentito bene 4 portieri. Queste convocazioni rappresentano la prova provata che il campionato italiano è un campionato modesto da un punto di vista tecnico, in cui i pochi talenti giovani vengono fatti marcire in panchina o venduti, giustamente, al miglior offerente all’estero.

3. Palermo
L’ultima vittoria risale al 25 novembre del 2012, da allora sei sconfitte e tre pareggi un bilancio che relega la squadra siciliana all’ultimo posto in classifica in coabitazione con il rinvigorito Siena di Beppe Iachini. Il presidente Zamparini, che in estate aveva manifestato l’intenzione di lasciare la presidenza della squadra per godersi i suoi soldi su qualche spiaggia nel sud del mondo, esonera Gasperini e l’amministratore delegato Pietro Lo Monaco e chiama al loro posto Malesani e Perinetti.

Pazzini prova a far dimenticare Inzaghi (3 settembre 2012)

UP
1. Giampaolo Pazzini
Tre gol all’esordio con una nuova maglia non capitano a tutti i calciatori. Ruba la copertina a Giovinco, Klose e Berghessio, che sono stati gli altri grandi protagonisti di giornata. Tre gol che fotografano il Pazzini calciatore. Opportunista, furbo e funzionale a un gioco molto sparagnino. Perfetto per questo Milan.

2. Francesco Totti
A 36 anni e con più di 500 partite in serie A, ha dimostrato a San Siro di essere ancora il numero uno in Italia. Ha giocato alla Cruijff, non dando mai punti di riferimento ai calciatori dell’Inter. Corre come un ragazzino di venti anni, proprio come i cinque undicesimi della squadra che è scesa in campo ieri sera e ha vinto per 3-1 contro l’Inter. Piris, Florenzi, Tachtsidis, Destro e Lamela sono infatti tutti nati tra il 1991 e 1992.

3. Lorenzo Insigne
Prima convocazione nella nazionale maggiore per Lorenzo, il primo violino, Insigne. Uno dei più forti calciatori italiani che lo scorso anno abbiamo avuto la fortuna di godercelo tutte le settimane. Inizia una nuova storia professionale con Cesare Prandelli che lo porterà fino ai mondiali del 2014 in Brasile.

DOWN
1. Pescara
Due partite, zero punti, sei gol subito e zero realizzati. Questi sono i numeri delle prime due giornate di campionato per il Pescara di Giovannino Stroppa. C’é bisogno di un’inversione di tendenza immediata altrimenti saranno dolori.

2. Giuseppe Marotta
Il comportamento della Juventus nel “caso” Berbatov é stato patetico. Marotta ha dichiarato che la Juventus non si é intromessa nell’affare ma che ha fatto un sondaggio quando l’affare era sfumato. Ma se il giocatore era in aereo, con il biglietto pagato dalla Fiorentina, come ha fatto Marotta a sapere che c’erano problemi legati al contratto. Meglio avrebbe fatto a tacere.

3. Palermo
Come il Pescara, quasi peggio del Pescara, anche la squadra di Sannino nelle prime due giornate ha collezionato zero punti, rimediando due sconfitte e sei gol al passivo. Mai la squadra di Zamparini era partita così male. Conoscendo Zamparini é lecito pensare che Sannino si debba preoccupare perché il presidente del Palermo non é un uomo di attese.

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