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Il Pescara del 2014 sa solo perdere

Contro il Varese si ripete il penoso spettacolo delle ultime partite
Contro i lombardi allenati da Carmine Gautieri si rivede il Pescara di questi ultimi tempi. Una squadra senza furore agonistico e senza grinta che alla prima occasione prende gol e non è capace di risalire la china.
Una squadra svogliata, incapace di giocare con continuità e profitto, soprattutto una squadra che allontana gli amanti del gioco del calcio dallo stadio.
La sconfitta contro il Varese, la quinta consecutiva, prima ancora che una sconfitta sul piano tecnico-tattico è stata una sconfitta sul piano mentale. Troppo diverso è stato l’atteggiamento delle due squadre in campo. Il Varese infatti, pur non dimostrando niente di straordinario, ha evidenziato una volontà che non avevano i calciatori del Pescara. Troppo svogliati per essere vincenti. Troppo assenti per essere protagonisti.

E adesso che tipo di campionato ci si può aspettare da una squadra così?
Dopo la sconfitta contro il Varese, il Pescara scivola verso una posizione di classifica sempre più anonima ed è difficile ipotizzare, in questi giorni di sconfitte, quale potrà essere il futuro prossimo di questa squadra. Gli obiettivi prefissati all’inizio della stagione avevano nei play off l’ambito premio. Se il campionato terminasse oggi il Pescara non centrerebbe quell’obiettivo. Tocca dunque a Pasquale Marino, in misura maggiore rispetto ad altri, fare in modo che la stagione si concluda con il conseguimento degli obiettivi prefissati. La società gli ha rinnovato la fiducia anche perché la squadra sembra essere tutta dalla sua parte. Il tecnico siciliano ha le competenze e l’esperienza giusta per uscire da questa crisi, di gioco e di risultati, e riportare il Pescara in una posizione in classifica più consona al suo blasone e alla sua attuale caratura tecnica, ma deve fare in fretta.

Le trasferte di Bari e Avellino decisive per il Pescara e per l’allenatore
Le prossime due partite saranno decisive per stabilire il reale valore della squadra, ma anche il futuro dell’allenatore. In Puglia e in Campania il Pescara deve ottenere due risultati positivi perché il tempo degli esperimenti o delle titubanze è terminato. Il gruppo deve, finalmente, diventare una squadra e deve farlo in questi giorni. Se non si coglie questa opportunità potrebbe essere troppo tardi. Troppo tardi per i calciatori, troppo tardi per l’allenatore. Soprattutto troppo tardi per il Pescara.

In Calabria si spegne la luce per il Pescara

Il Crotone infligge la quarta sconfitta consecutiva ai biancazzurri
La squadra di Massimo Drago ammirata contro il Pescara di Pasquale Marino è sembrata, a tratti, la squadra vincente di Zeman. Squadra corta che ripartiva velocissima con triangolazioni belle da vedere e molto efficaci contro le quali nulla hanno potuto Schiavi & company. Troppo veloci i calabresi, in grado di giocare un calcio che non lascia tempo agli avversari di organizzare una difesa adeguata, soprattutto in grado di arginare le incursioni degli esterni. L’azione del secondo gol dei calabresi è stata l’esatta fotografia del match. Da una parte una squadra che cerca la porta avversaria e il gol attraverso un gioco studiato a memoria e con una velocità di esecuzione contro la quale gli avversari hanno poco da opporre. Dall’altra parte una squadra ferma sulle gambe e non in grado di organizzare alcuna resistenza. Soprattutto incapace di mettere pressione ai portatori di palla rossoblu.

È solo una questione di modulo?
In tanti sostengono che una delle ragioni della crisi di gioco e di risultati sia imputabile al modulo di gioco. Ovvero non si è soddisfatti del 3-4-3 e si vorrebbe un passaggio al più “pescarese” 4-3-3.
C’è da dire, ad onor del vero, che sono pochi, pochissimi, gli allenatori che riescono a far giocare le proprie squadre in maniera riconoscibile e sempre uguale, e che invece la tendenza attuale degli allenatori è utilizzare più moduli di gioco, tutti prevalentemente difensivi. Indipendentemente dal modulo utilizzato, infatti, quasi tutti gli allenatori in fase di non possesso preferiscono difendersi con cinque calciatori.
Pasquale Marino è un allenatore in sintonia con questa tendenza, ovvero utilizza il modulo che ritiene più opportuno in relazione ai calciatori che ha disposizione.
Non credo sia dunque un problema di modulo di gioco.

Un gruppo che non è ancora diventato una squadra
Il Pescara sta dimostrando di non essere una squadra. È un buon gruppo che non riesce a dare una svolta positiva e definitiva al suo campionato. Fino ad oggi ha alternato buone prestazioni a pessime prestazioni. Non ha mai entusiasmato, ha spesso dato la sensazione di essere sul punto di far valere tutto il suo potenziale, ma in realtà non è mai successo.
Il Pescara è una squadra che gioca un buon calcio, ma a ritmi troppo bassi. Soprattutto una squadra priva di furore agonistico, certamente non conscia delle proprie potenzialità.
Difficile dunque individuare, in maniera univoca, le responsabilità di queste brutte prestazioni. Ovvero poter dire la responsabilità è tutta dell’allenatore, la responsabilità è tutta dei calciatori. La responsabilità è della società.
L’unica certezza è che se il Pescara dovesse continuare a giocare così come ha fatto a Crotone l’epilogo del campionato non riserverà niente di positivo.

Zuparic e Schiavi i peggiori in campo, Ragusa ancora il migliore

Le pagelle di Crotone-Pescara

25 Emanuele Belardi_5
Quando un portiere subisce tre gol c’è ben poco da giudicare. Non serve nemmeno analizzare i gol per capire se si sarebbero potuti evitare. Effettua un paio d’interventi che evitano un passivo ancora più pesante e questo giustifica il suo 5 in pagella.

23 Uros Cosic _5
Affonda con tutti suoi compagni di reparto e di squadra. All’inizio della partita sembra in grado di riscattare le sue ultime brutte prestazioni, ma con il passare dei minuti la sua gara annega nella mediocrità collettiva.

21 Raffaele Schiavi_4,5
Una partita piena di errori che culmina con l’espulsione che poteva arrivare molto prima per un fallo che l’arbitro punisce con una punizione per il Crotone, ma non con l’ammonizione per il centrale biancazzurro. Salterà la prossima partita e questa è la seconda brutta notizia.

33 Dario Zuparic_4,5
Una partita piena di errori e ingenuità. Si era messo in evidenza nel girone di andata come compagno di reparto di Brugman limitandosi a quello che una volta i commentatori chiamavano «lavoro oscuro». Chiamato a compiere un lavoro in chiaro ha fallito clamorosamente la prova.

14 Antonio Balzano_5
Questa volta la generosità non basta ad evitare anche per il capitano un’insufficienza grave. Corre e si propone, ma la squadra non c’è e non è in grado di reagire allo strapotere tecnico tattico del Crotone.

16 Gaston Brugman_5,5
Meno peggio dei suoi compagni. Lucido nella fase d’impostazione e sempre più efficace in fase d’interdizione. Uno dei pochi da salvare in una giornata da dimenticare al più presto.

28 Andrea Bovo_5
Gioca molti palloni, ma non riesce a dare una scossa all’apatia di cui è vittima la squadra. Nel primo tempo si propone con più continuità, nel secondo tempo affonda sotto le ripartenze velocissime dei calabresi che sembrano essere di una categoria superiore rispetto ai biancazzurri.

21 Andrea Rossi_5
Partita incolore per un calciatore che dovrebbe assicurare alla squadra una spinta continua sulla fascia sinistra. Affonda con tutta la ciurma.

7 Matteo Politano_5
Segno meno anche per il talentino scuola Roma. Un solo acuto in tutta la partita è poco per lasciare il segno e portare buoni risultati alla squadra.

19 Pippo Maniero_5
Non incide perché poco servito o servito male. Si propone in un paio di occasioni attaccando lo spazio, ma i suoi compagni non lo seguono. Non sembra essere più in grado di portare in alto la squadra con i suoi gol

27 Antonino Ragusa_6
Nella giornata negativa del Pescara si salva solo lui, ancora una volta il migliore dei biancazzurri. Soprattutto nel primo tempo gioca molti palloni ed esercita un pressing sul portatore di palla avversario che spesso ha successo. Predica nel deserto.

8 Gianluca Caprari_5
Entra a partita in corso, ma non riesca a cambiare le sorti dell’incontro. Impalpabile, si perde nella mediocrità complessiva della squadra.

32 Nando Sforzini_sv
Ancora qualche minuto per l’attaccante arrivato lo scorso anno per portare in salvo il Pescara. Non sembra essere in grado di poter giocare in una squadra con le ambizioni del Pescara.

3 Simone Salviato_sv
Un paio d’interventi alla «viva il parroco» non ci mettono in grado poter esprimere un giudizio.

Pasquale Marino_4,5
Il Crotone del suo ex compagno di squadra Massimo Drago infligge una lezione di calcio al suo Pescara e l’allenatore siciliano non è in grado d’invertire la rotta. Mette in campo una squadra svogliata che non lotta, ma soprattutto viene surclassata sul piano della corsa. Perde la partita sia da un punto di vista tattico sia da un punto di vista atletico.

Il Trapani vince all’Adriatico, ma è il Pescara che domina la scena

Una sconfitta che ha lo stesso sapore di una vittoria
È sempre difficile parlare e pensare in termini positivi dopo una sconfitta, soprattutto se la sconfitta è la terza consecutiva, ma indubbiamente il Pescara sceso in campo contro il Trapani è stato un buon Pescara.
In balìa dell’avversario per i primi dieci minuti di gara, dal ventesimo del primo tempo ha preso in mano il pallino del gioco e l’ha tenuto fino alla fine della partita.
Il solito Ragusa, Caprari e Maniero hanno avuto la possibilità di andare a segno più di una volta, soprattutto i biancazzurri hanno creato gioco pur restando per più di un tempo in inferiorità numerica. La squadra è stata sempre compatta, le distanze tra i reparti molto corte. Una buona condizione fisica ha consentito a tutti i calciatori di provare, fino all’ultimo minuto, a ribaltare il risultato. Non ci sono riusciti, ma la prestazione è stata buona e questo fa ben sperare per il prosieguo del campionato.

Gestire meglio le fasi iniziali della gara e più cattiveria sotto porta
Come è già capitato in altre occasioni il Pescara soffre l’inizio di partita. Quasi che la squadra avesse bisogno, in ogni occasione, di una scossa per cominciare a giocare come sa. Sembra essere più un problema psicologico, di approccio mentale alla gara, piuttosto che una questione tecnico-tattica. Pasquale Marino dovrà lavorare molto su questo aspetto e dovrà farlo in tempi rapidi. Il secondo aspetto da migliorare è la cattiveria sotto porta. La squadra, in alcune occasioni, sembra essere più concentrata sulle trame di gioco piuttosto che sulla capitalizzazione delle azioni create. Bisogna acquisire una “cattiveria” che questa squadra non sembra avere per capitalizzare al massimo le occasioni che riesce a produrre.

Errori arbitrali e nuovi innesti
Anche in questo campionato gli arbitraggi non sono favorevoli al Pescara. Successe anche nell’anno di Zeman, in quell’occasione la squadra dimostrò di essere più forte non solo degli avversari ma anche dei tanti errori arbitrali che caratterizzarono la stagione. Contro il Trapani l’arbitro, il sig. Fabbri di Ravenna, ha arbitro male, molto male. Bene farebbe la società ad alzare la voce nelle riunioni ufficiali per difendere il lavoro della squadra e dell’allenatore. Così come bene farebbero i calciatori a moderare la loro generosità agonistica per evitare inutili e ingiusti cartellini rossi come quello di Rizzo contro il Trapani.

Antonino Ragusa e Raffaele Schiavi, calciatori di una categoria superiore

Le pagelle di Pescara-Trapani

25 Emanuele Belardi_6
Il gol del Trapani, Gambino al 9’ del secondo tempo, è stato perfetto per preparazione ed esecuzione e dunque il pur bravo Belardi non ha potuto evitare la rete dello 0-1. Quando è chiamato in causa risponde come sempre, abbassando la saracinesca.

6 Luciano Zauri_6
Buona partita per Luciano Zauri, soprattutto quando la squadra resta in dieci. Trasmette a tutto il reparto calma e tranquillità.

21 Raffaele Schiavi_7
Uno dei calciatori insostituibili del Pescara di Pasquale Marino. Fosse arrivato con un anno di anticipo oggi commenteremmo altre partite e, forse, un altro campionato.

23 Uros Cosic_6
Gioca dal primo minuto per l’indisponibilità dell’ultima ora di Marco Capuano e riscatta, in parte, l’ingenuità di Castellamare di Stabia.

14 Antonio Balzano_6,5
Ritorna il capitano e si rivede la Freccia Rossa sulla corsia di destra. Partita generosa e sopra la sufficienza per il leader della squadra.

18 Giuseppe Rizzo_5
Aveva iniziato bene la sua partita, ma l’eccesso di agonismo gli è stato fatale. Lascia la squadra in dieci e questo incide in maniera decisiva sulla sua valutazione.

16 Gaston Brugman_6,5
Disputa una bella partita sia in fase di possesso sia in fase di non possesso. Sta dimostrando, partita, dopo partita, di meritare un posto da titolare in serie A.

21 Andrea Rossi_5,5
Partita generosa, ma non sufficiente per l’esterno sinistro di centrocampo che non riesce a dare una svolta al suo campionato.

7 Matteo Politano_6
Costretto ad uscire per l’espulsione di Rizzo, non incide come potrebbe sulla partita. Fino a quando resta in campo conferma tutto il suo valore…e le sue pause.

19 Pippo Maniero_5
Lotta su ogni pallone anche quando è circondato da più di un avversario. Ha a disposizione anche la palla per pareggiare la partita, ma la sua deviazione al volo termina fuori dello specchio della porta. Chi occupa il suo ruolo deve segnare più dei compagni e quando questo non avviene e, quasi, invitabile meritarsi un’insufficienza, ma non i fischi del pubblico.

27 Antonino Ragusa_7
Ancora una volta il migliore in campo. Impegno, corsa e qualità le caratteristiche dell’esterno siciliano che anche nella sfortunata partita persa contro il Trapani si rende protagonista delle azioni migliori della partita.

28 Andrea Bovo_6
Entra all’inizio del secondo tempo e prende il posto di Politano. Disputa una buona gara, senza eccessi e dimostra di essere un calciatore pronto a dare una mano alla squadra. Certamente un buon acquisto per il Pescara.

8 Gianluca Caprari_6
Entra troppo tardi per dare una svolta positiva alla partita, ma svolge bene il compito che gli viene affidato. Colpisce il palo interno dopo una bella azione corale.

32 Nando Sforzini_sv
Impalpabile anche se gioca troppo poco per essere valutato.

Pasquale Marino_6
Schiera la formazione che tutti si aspettano, eccezion fatta per Capuano vittima di un infortunio. La squadra patisce il Trapani per i primi quindici minuti, ma dal ventesimo in poi diviene padrona del campo. Effettua con ritardo il cambio tra Cosic e Caprari, ma merita la sufficienza piena.

Il solito Ragusa e uno Zuparic sempre più sicuro

Le pagelle di Juve Stabia-Pescara

25 Emanuele Belardi_6
Subisce due gol, uno dei quali su rigore, ma non ha grandi responsabilità. Nell’unico intervento della partita compie invece una grande parata e si conferma come uno dei migliori della sua squadra

12 Luciano Zauri_5,5
Una partita attenta e senza sbavature fino ai dieci minuti finali in cui, con la complicità di tutti i suoi compagni, non riesce a gestire la partita e il risultato.

21 Schiavi_6
Al rientro al centro della difesa disputa una gara con un rendimento sopra la sufficienza macchiata dai dieci minuti finali in cui non riesce, al pari dei suoi compagni di reparto, a fermare le “vespe” campane.

33 Dario Zuparic_6
Non ci fosse stata l’inutile espulsione finale avrebbe meritato la palma del migliore in campo. Schierato sulla linea dei difensori dimostra di meritare una maglia da titolare indipendentemente dal ruolo in cui è schierato.

27 Antonino Ragusa_6,5
Inizia il nuovo anno così come aveva terminato quello vecchio lottando su tutti i palloni e uscendo dal campo con la maglia sudata. Il migliore dei biancazzurri, per distacco.

18 Giuseppe Rizzo_5
Partita scialba e anonima per l’incontrista calabrese. Non entra mai in partita, si limita controllare la situazione.

16 Gaston Brugman_5,5
Una discreta prestazione che però non contagia il resto della squadra. Avrebbe dovuto alzare il baricentro della squadra con più continuità, soprattutto negli ultimi, fatali, dieci minuti di gara.

21 Andrea Rossi_5
Prestazione insufficiente per Andrea Rossi che gioca più a nascondino che a calcio. Non si propone con continuità pur non avendo un grande avversario da contrastare.

7 Matteo Politano_6
Una partita con alti e bassi. Quando entra in possesso della palla crea sempre molti pericoli per la difesa dei campani. La sua azione è però poco continua e con molte pause.

19 Pippo Maniero_5
Lotta su tutti i palloni che riceve, ma non lascia il segno. Non tira mai indietro la gamba e questo non basta. Per disputare un campionato di alto livello bisogna incidere sulla gara.

8 Gianluca Caprari_5
Esordio anonimo per Gianluca Caprari che rientra a Pescara dopo la parentesi romana, sponda giallorossa, che lo ha visto fare solo molta panchina. Avulso dalla manovra cerca nell’azione personale la soluzione che non arriva

11 Aniello Cutolo_4,5
Gioca poco più di quindici minuti sufficienti comunque per comprendere, ancora una volta purtroppo, che questa non è una stagione fortunata per lui. Al 33’ su una veloce ripartenza mostra tutti i suoi limiti fisici che non gli consentono di esprimersi al meglio.

32 Nando Sforzini_sv
Gioca troppo poco per poter essere valutato.

23 Uros Cosic_5
È l’autore del fallo che provoca il calcio di rigore per la Juve Stabia e questo giustifica, da solo, il suo voto.

Pasquale Marino_5
Al pronti via la prima sorpresa: Ragusa schierato a centrocampo e Caprari al suo posto come esterno alto. Scelta che si rivela sbagliata perché costringe e relega Ragusa troppo distante dalla porta avversaria. Soprattutto la squadra non entra in campo con le motivazioni e la grinta necessaria per poter vincere la partita. Dovrà lavorare soprattutto su questo aspetto.

Il Pescara comincia il nuovo anno con una brutta sconfitta contro l’ultima della classe

A Castellamare di Stabia una falsa ripartenza per i ragazzi di Pasquale Marino
Il Pescara inizia il 2014 con una brutta sconfitta contro una squadra già virtualmente retrocessa. La squadra allenata da Pea, che si conferma un tecnico incapace di dare un gioco propositivo alle sue squadre, ha dimostrato di valere l’ultimo posto in classifica e ciò rende ancora più incomprensibile la partita dei biancazzurri.
Il Pescara è sceso in campo demotivato e senza grinta. Nel calcio globalizzato e senza qualità di oggi la differenza tra due squadre in campo risiede quasi esclusivamente nelle motivazioni. Chi non ha motivazioni non vince mai. Materia di studio per psicologi piuttosto che per allenatori di calcio. Per queste ragione il compito di Marino non è semplice, proprio perché c’entra poco con lo sport agonistico in senso stretto, ma è un lavoro necessario.

Antonino Ragusa è il valore aggiunto del Pescara, non può essere il tappabuchi
Oltre la psicologia ci sono però alcune scelte sbagliate dell’allenatore. Spostare Antonino Ragusa a centrocampo si è rivelata una scelta errata. Un film già visto nel girone di andata e che, sinceramente, si spera di non rivedere più. Ragusa è il miglior calciatore della rosa del Pescara, uno dei pochi che in serie B può fare la differenza. La sua potenza esplosiva diventa determinate se gioca negli ultimi trenta metri, sacrificarlo in nome della sua duttilità è un errore. Al contrario il gioco della squadra va costruito cercando di sfruttare al meglio le sue potenzialità. Potrebbe segnare molto di più se la punta centrale accentuasse i movimenti senza palla, soprattutto se “attaccasse lo spazio” con più convinzione e continuità durante il corso della partita. In questo senso l’utilizzo di Mascara nel ruolo di punta centrale, in alternativa a Maniero, potrebbe essere una delle carte da giocare nel girone di ritorno. Un calciatore come Mascara, esperto e tatticamente prezioso, può contribuire alla crescita tecnico tattica del gioiellino siciliano.

Il mercato di gennaio non è la panacea di tutti i mali
In molti attendono rinforzi dal mercato di gennaio. Inviterei tutti a riflettere al mercato di riparazione dello scorso anno, quello della serie A. Non approdarono in riva all’Adriatico calciatori in grado di migliorare la squadra, anzi successe il contrario. La rosa del Pescara è già molto competitiva, servono un paio di rincalzi, soprattutto per il cambio di modulo (si è passati dal 4-3-3 al 3-4-3) effettuato, ma nulla di più. Nell’attesa di valutare i nuovi acquisti sul campo, salutiamo Gianluca Caprari. Il suo ritorno a Pescara è una buona notizia, speriamo ci faccia rivivere le stesse emozioni della prima volta.
Nel frattempo, buon girone di ritorno a tutti.

L’allenatore del Pescara, Pasquale Marino, si racconta ai microfoni di Calcio Totale

 

Ragusa e Belardi non bastano per battere l’Empoli

Le pagelle di Pescara-Empoli

25 Emanuele Belardi_6,5
Il migliore in campo per i biancazzurri. Para il rigore calciato da Tavano, ma sulla respinta l’empolese è più svelto di tutti a mettere in rete il pallone dell’1-0. Si ripete poco dopo con un’altra grande parata. In occasione del gol del vantaggio copre il suo palo e, oggettivamente, non poteva fare di più.

12 Luciano Zauri_6
Ancora una buona prova per Zauri che tiene a bada gli attacchi empolesi fino a quando può. Partecipa poco alla costruzione del gioco e anche questa non è più una novità.

15 Antonio Bocchetti_6
Sostituiva il pezzo pregiato della difesa biancazzurra, Schiavi, e svolge con sufficienza il compito assegnato.

5 Marco Capuano_6
Buona partita per Capuano spesso in anticipo su Maccarone, il migliore degli empolesi. Da un suo intervento in anticipo proprio sul numero 7 avversario, prende il via l’azione del gol del momentaneo pareggio.

14 Balzano Antonio_6
Paga dazio dopo un girone di andata molto positivo. Nel secondo tempo ha poche energie da mettere in campo, ma è sempre l’ultimo ad arrendersi. Compie un fallo, giudicato nell’area di rigore dall’arbitro, che costa carissimo al Pescara. Protesta a lungo perché il fallo, a suo dire, era stato commesso fuori aerea e le immagini televisive gli danno ragione. Sarà assente per squalifica alla ripresa del campionato.

33 Dario Zuparic_6
Gioca una buona partita che solo il risultato negativo della squadra mette in ombra. Si propone anche in fase di costruzione, ma gli sforzi suoi e del resto della squadra si riveleranno inutili.

16 Gaston Brugman_6
Meno brillante del solito, sbaglia qualche pallone di troppo in mezzo al campo. Dirige la squadra con il solito ordine e geometrica precisione, non ha la zampata risolutiva su un assist perfetto di Ragusa.

21 Andrea Rossi_6,5
Corre per tutta la partita e offre il solito contributo positivo alla squadra. Più preciso del solito anche in fase d’impostazione. In tandem con Ragusa risulta spesso imprendibile per i difensori empolesi.

7 Matteo Politano_6
Una partita senza infamia e senza lode. Quando accelera crea sempre pericoli per gli avversari, ma si assenta troppo dal cuore nevralgico del gioco.

19 Pippo Maniero_5
Una partita insufficiente per Pippo Maniero capace di sbagliare due gol nella stessa azione. Nel secondo tempo in due occasioni ha avuto la palla per riscattare gli errori del primo tempo, ma non gli riesce.

27 Antonino Ragusa_6,5
Realizza un gol bellissimo ed è protagonista delle migliori azioni della partita. Capace di scardinare la difesa avversaria con accelerazioni impressionanti. Nel finale è esausto e paga dazio tirando i remi in barca. La sosta, soprattutto per lui, giunge al momento giusto.

11 Aniello Cutolo_sv

32 Nando Sforzini_sv

18 Giuseppe Rizzo_sv

Pasquale Marino_5,5
Non riesce a gestire al meglio la superiorità numerica della sua squadra e non è impeccabile nei cambi. Soprattutto è discutibile l’ingresso di Sforzini che sostituisce Bocchetti. A venti minuti dalla fine della partita poteva continuare a giocarsi la partita cercando il pareggio attraverso una manovra costruita con palla a terra piuttosto che con lanci lunghi a cercare le testa di Maniero o quella di Sforzini.

Il Pescara paga a caro prezzo i suoi errori e quelli dell’arbitro

Non si concretizza la scalata la secondo posto assoluto della classifica
Nella sfida più importante dell’ultima giornata del girone di andata del campionato di serie B, il Pescara perde in casa contro l’Empoli, ma non esce ridimensionato dalla sfida contro i toscani. Una partita giocata con grande acume tattico da entrambe le formazioni che il Pescara non meritava di perdere.
Non meritava di perdere per almeno due buone ragioni. La prima è che entrambi i gol dell’Empoli sembrano essere viziati da errori dell’arbitro. Nel caso del primo gol, il fallo che compie Balzano inizia fuori dell’area di rigore e dunque il rigore trasformato da Tavano, semplicemente non era rigore, ma una punizione dal limite dell’area. Il secondo gol è invece viziato da una posizione di fuorigioco di croce quando riceve la palla da Maccarone. Il Pescara inoltre ha costruito molto più dell’Empoli sfiorando il gol in diverse occasioni.
Ci sono però anche errori da parte del Pescara. Anche in questo caso ne segnalo due. Il primo è di non aver saputo gestire la superiorità numerica in maniera adeguata, il secondo è di aver sbagliato troppe occasioni da gol, in particolare quelle capitate nei piedi e sulla testa di Maniero.

Il Pescara chiude il girone di andata al quarto posto con 34 punti
Al termine della prima parte del campionato dunque il Pescara conquista la possibilità di giocare i play off e con i 34 punti conquistati insegue con 3 punti di ritardo l’Avellino, 5 l’Empoli e 6 il Palermo.
Si può certamente affermare che l’attuale posizione in classifica rispecchia l’andamento e le prestazioni della squadra biancazzurra in questi primi mesi di campionato. Si può dunque essere soddisfatti del risultato raggiunto a patto che la squadra e il suo allenatore siano consapevoli che questa non è la reale forza del Pescara. Questa squadra vale più del quarto posto, può e deve puntare alla promozione in serie A.
Il Palermo e l’Empoli non sono superiori ai biancazzurri, hanno avuto un rendimento più regolare nel corso di questi primi mesi non regalando però nessun acuto. Il Pescara al contrario ha avuto delle cadute rovinose, ma nelle occasioni migliori ha mostrato di avere un gioco armonioso e anche bello da vedere, certamente migliore delle avversarie con grandi margini di miglioramento.

Adesso la lunga sosta invernale
Dopo 21 partite giunge dunque una lunga sosta, la prossima partita ci sarà infatti il 25 gennaio, nella quale tutte le squadre rifaranno una mini preparazione per affrontare la fase decisiva del campionato. Ci sarà inoltre il mercato di riparazione che potrebbe mutare i valori in campo. Il Pescara dovrà intervenire sul mercato per colmare qualche lacuna soprattutto a centrocampo, ma, visto il nuovo assetto tattico della squadra, passata dal 4-3-3 al 3-4-3, probabilmente si dovrà intervenire anche in altri settori per avere valide alternative in caso d’infortuni, penso in primo luogo agli esterni di centrocampo. Non dimenticandosi di una punta centrale con caratteristiche diverse dagli attuali attaccanti presenti in rosa.
Di questo parleremo nelle puntate speciali di Calcio Totale che realizzeremo nel corso di questa lunga sosta di campionato, adesso godiamoci anche noi questi giorni di festa.
Buon anno a tutti, con la certezza che il 2014 sarà certamente migliore del 2013.

© 2021 Calcio Totale / Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Pescara il 03/09/2014 al n° 11. Registro della Stampa del Tribunale di Pescara n° 11-2014.

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