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Una vittoria che vale molto più dei tre punti in palio

Il Pescara conquista la seconda vittoria consecutiva e il decimo punto in quattro partite, portando a quattro la serie positiva.
Ottima vittoria per i biancazzurri che disputano una partita dai due volti: buona nel primo tempo e mediocre nel secondo. Nel primo tempo con la Ternana sempre in partita il Pescara, pur non disegnando trame di gioco indimenticabili, chiude in vantaggio con un gol di Antonino Ragusa, sfiorandone un secondo sempre con l’attaccante siciliano.
Nel secondo tempo invece la squadra non riesce a proporre il proprio gioco e abbassa troppo il suo baricentro. In fase di non possesso gioca sistematicamente con cinque difensori lasciando Brugman e Rizzo in costante inferiorità numerica a centrocampo. Questa metamorfosi non si può spiegare solo con una maggiore pressione della Ternana, ma è diventato, purtroppo, un tratto distintivo della squadra.

A Novara per il salto di qualità
Il filotto di risultati positivi porta la squadra in una posizione di classifica che rispecchia meglio e di più i valori tecnici della stessa. Diciotto punti in quattordici partite non rappresentano un grande bottino ma consentono ai ragazzi di Marino di essere a meno cinque (o meno due) dalla zona playoff e a più cinque dalla zona playout. Mai come in questo momento dunque il Pescara è a un bivio. Deve cioè dimostrare, innanzitutto a se stessa, se può essere una delle protagoniste di questo campionato o una delle delusioni. La posizione di classifica consente in questo momento di osare per provare a fare il definitivo salto di qualità e l’occasione si presenta già nella prossima trasferta. Il Novara non naviga in buone acque, ha esonerato il suo allenatore ed è invischiata in piena zona playout. Per tirarsi fuori dalla zona rossa della classifica deve assolutamente vincere la partita contro i biancazzurri. L’occasione è dunque propizia anche perché fino a questo punto del campionato il Pescara ha espresso il meglio di se proprio fuori casa.

Il Pescara deve lavorare sulla fase di non possesso palla
Per il definitivo salto di qualità il Pescara deve recuperare gli infortuni e i calciatori delle nazionali, ma deve migliorare, e molto, il suo modo di stare in campo. La fase più preoccupante è quella di non possesso palla. Quando il pallino è in mano all’avversario la squadra si schiaccia troppo sulla difensiva e non effettua nessun tipo di pressing sui portatori di palla avversari. Subisce a centrocampo e fino a quando giocheranno Mascara e Cutolo la sua inferiorità numerica sarà cronica.
Occorre dunque un nuovo cambio di marcia soprattutto da un punto di vista tattico, ma occorre anche che Marino riveda le sue graduatorie di merito.
Il turno dei più giovani in rosa sembra essere giunto perché troppe sono state le occasioni che hanno avuto Mascara, Cutolo, Bocchetti e lo stesso Zauri che pure tra i quattro ha il rendimento migliore. Per competere a livelli più alti c’è bisogno della gioventù, della sfacciataggine della gioventù.

Il migliore in campo è, ancora una volta, Antonino Ragusa

Le pagelle di Cittadella-Pescara

25 Belardi_7
Protagonista della partita con almeno tre interventi che consentono alla squadra biancazzurra di non subire gol. Conferma a Cittadella di essere molto forte tra i pali, mentre nelle uscite, anche nella vittoriosa e positiva per lui partita in Veneto, lascia molto a desiderare

6 Zauri_5,5
Partita incolore come gran parte delle sue in questa stagione che certo non sarà ricordata tra le sue migliori. In questa occasione non commette errori in fase difensiva, ma non offre nessun apporto alla costruzione della manovra.

33 Zuparic_6,5
Seconda partita consecutiva da titolare per Zuparic e seconda prestazione positiva. Il nazionale under 21 croato conferma la sua bravura soprattutto negli interventi di anticipo e contribuisce non poco al conseguimento della seconda vittoria consecutiva in trasferta.

15 Bocchetti_5,5
Partita anonima condita da qualche disattenzione di troppo. Resta incollato nella sua porzione di campo e non si propone poco nella costruzione del gioco. Se questo è il massimo che può offrire rischia di non essere sufficiente.

14 Balzano_6
Il capitano c’è sempre. Anche a Cittadella disputa una buona partita, soprattutto in campo da sempre la sensazione che qualcosa può cambiare in meglio per il Pescara. Insostituibile.

16 Brugman_6
Il metronomo del centrocampo biancazzurro sfodera ancora una volta una buona prestazione che serve per vincere la partita, ma che non contribuisce a rendere buona la prestazione della squadra.

18 Rizzo_6
Vale il giudizio espresso per Brugman. Buona partita senza acuti, tutta sostanza che consente di portare a casa i tre punti, ma che lascia l’amaro in bocca a chi, come me, ama il bel calcio.

29 Rossi_5,5
Ancora una partita senza infamia e senza lode per l’esterno del Pescara. Non commette errori, ma non entusiasma.

7 Politano_5,5
In questa occasione non è l’uomo in più della squadra. Si limita alla gestione ordinaria della palla come quasi tutta la squadra. Esce a dieci minuti dalla fine dando l’impressione di essere molto stanco.

46 Mascara_5,5
La giocata migliore e forse anche l’unica di tutta la sua partita è l’assist, splendido, per Ragusa che consente al suo conterraneo di siglare il gol della vittoria. Per il resto della partita molti errori sia in fase di ricezione sia in fase d’impostazione. In fase di non possesso, come sempre, non garantisce nessun contributo.

27 Ragusa_7,5
Ancora una volta il miglior in campo. Segna un gran gol con un taglio in diagonale identico a quello che gli consentì di segnare contro il Brescia. Al sesto minuto del primo tempo è protagonista di un’azione straordinaria per potenza fisica e tecnica di categoria superiore. È il miglior calciatore di questo Pescara.

11 Cutolo_sv

19 Maniero_sv

Pasquale Marino_5,5
Conferma la squadra scesa in campo contro il Brescia così come conferma il nuovo modulo, 3-4-3, che sembra esser diventato “il modulo” del suo Pescara. Ottiene la seconda vittoria consecutiva in trasferta e conquista sette punti in tre partite portando il Pescara in una zona di classifica più consona alle ambizioni e alla qualità della rosa. Per il bel gioco però bisogna attendere.

Buona la vittoria e i tre punti, da archiviare in fretta la prestazione e la partita

Seconda vittoria consecutiva in trasferta
Il Pescara conquista la seconda vittoria consecutiva in trasferta e allunga la sua serie positiva conquistando sette punti nelle ultime tre gare disputate. Una partita sbloccata con una grande giocata, ma che ha fatto sbadigliare i tifosi e gli appassionati che l’hanno seguita. Giocata a ritmi troppo bassi per poter soddisfare anche il palato meno esigente. Dopo un paio di spunti iniziali del solito Ragusa, gol incluso, il Pescara ha controllato la partita (così si esprimono gli allenatori e la maggior parte dei commentatori) senza subire molto (idem).
Tradotto in termini meno popolari e ruffiani, ma certo più vicini alla realtà dei fatti, il Pescara ha giocato una brutta partita, ma ha conquistato tre punti importanti.
Tre punti che collocano la squadra biancazzurra nella parte sinistra della classifica, in una posizione più consona alla qualità della sua rosa e alle aspettative di società e tifosi. Tre punti importanti che consentono a Marino di preparare con tranquillità la sfida contro la Ternana che ha battuto nel posticipo l’Empoli secondo in classifica.

Le note positive: Ragusa e Zuparic
La partita con il Cittadella, o meglio anche la partita con il Cittadella, ha dimostrato che la collocazione migliore in campo per Antonino Ragusa è quella di esterno alto. Un’indicazione di cui Marino dovrebbe tenere conto per evitare di ripetere sempre gli stessi errori. In quella posizione grazie alla sua forza fisica e alla tecnica non comune di cui dispone, fa sempre la differenza e rappresenta un vero valore aggiunto per la squadra. Quando il suo raggio d’azione non è tutta la lunghezza del campo di calcio (questo succede quando è schierato a centrocampo) Ragusa può mettere a frutto tutte le sue migliori caratteristiche e garantire ai compagni diverse soluzioni per cercare il gol. Identica riflessione riguarda il gioiellino dell’under 21 croata, Dario Zuparic. Gioca la sua seconda partita da titolare e risulta essere, per la seconda volta consecutiva, il migliore del suo reparto. Ci si chiede perché abbia dovuto attendere ben dieci giornate di campionato per poter essere titolare, soprattutto se si considera la media gol subiti dalla difesa biancazzurra. Il suo rendimento può essere un’iniezione di fiducia per quei calciatori che fino ad oggi non sono riusciti a giocare o che hanno giocato scampoli di partita.

Salernitana-Nocerina, il buco nero del calcio
E infine ciò che è successo sul campo della Salernitana impone una riflessione seria e definitiva sul rapporto tra tifo organizzato (?), società di calcio, forze di polizia e Lega calcio. La rappresentazione d’impotenza delle istituzioni e lo spettacolo indecoroso offerto dalla Nocerina in campo richiede decisioni risolutive, perché se non s’interviene si rischia di celebrare, con il consenso tacito di tutti gli attori in campo, il funerale al calcio italiano.

Ragusa, Politano e Balzano ancora una volta i migliori in campo

Le pagelle di Pescara-Brescia

25 Belardi_5,5
Pur in una giornata, relativamente, tranquilla prende tre gol. Sui primi due resta immobile a guardare la palla che entra in porta, mentre sul terzo condivide la responsabilità con tutti gli uomini della difesa

6 Zauri_5
Una condotta di gara alla quale siamo, ormai, abituati. Non si propone quasi mai in fase d’impostazione svolgendo con sufficienza il suo lavoro in fase di copertura. Gli sono fatali i minuti finali della gara in cui segna per gli avversari il gol del 3-3

33 Zuparic_6,5
All’esordio assoluto in campionato dimostra con la sua partita che l’allenatore ha torto ogniqualvolta non punta sui giovani calciatori in rosa. Aveva davanti a sé Andrea Caracciolo, un attaccante che ha segnato quasi centocinquanta gol in carriera, e si è comportato anche lui come un veterano. Ottimo il suo esordio.

15 Bocchetti_5
Prova insufficiente per Bocchetti che in diverse occasioni e grazie a clamorosi errori di valutazione regala agli avversari metri e palloni. Non merita, in questo momento, la maglia da titolare.

14 Balzano_7
Quantità e qualità le caratteristiche del capitano che anche contro il Brescai sfodera una prova molto sopra la sufficienza. Corsa e applicazione fanno dell’esterno della squadra della promozione in A uno dei punti di riferimento assoluti di questa squadra.

16 Brugman_6
Disputa una buona partita, forse anche ottima fino a venti minuti dalla fine. Poi quando la squadra tira i remi in barca e si schiaccia nella propria metà campo, non riesce a gestire il possesso palla necessario per vincere la partita.

18 Rizzo_6,5
Migliora la condizione fisica e migliorano le prestazioni di Rizzo. La partita di ieri, una delle migliori da quando veste la maglia biancazzurra, è stata impreziosita dall’assist per Ragusa che gli vale mezzo punto in più in classifica.

29 Rossi_5
Altra prova incolore per il laterale voluto da Marino. Sembra sempre sul punto di decollare, ma le sue prestazioni sono sempre poco sotto la sufficienza. Non è di questo tipo di calciatore che ha bisogno il Pescara di oggi.

7 Politano_7
A segno per la seconda partita consecutiva con una rete identica a quella di Reggio Calabria. Entra di più e meglio nei meccanismi della squadra di cui è destinato a diventare un leader assoluto.

46 Mascara_5
Segna il gol del momentaneo pareggio in collaborazione con i calciatori in barriera del Brescia e qui finisce la sua partita. Inconsistente, gioca a nascondersi nell’area di rigore avversaria e non riesce mai ad essere pericoloso. È uno dei problemi di questo Pescara.

27 Ragusa_7,5
Il migliore in campo per manifesta superiorità. Fino a quando resta in partita, è costretto ad uscire per crampi e questo aspetto preoccupa non poco per la tenuta atletica complessiva della squadra, è l’uomo in più e ovunque per i biancazzurri. Il gol del momentaneo vantaggio che realizza è una perla di rara bellezza sia per il taglio che ispira l’assist di Rizzo sia per la conclusione al volo senza guardare la porta.

11 Cutolo_4,5
Marino si ostina a regalare minuti a un calciatore che in questo momento è palesemente un peso per la squadra. Inconsistente e per certi versi, irritante, la sua prova.

10 Viviani_sv

19 Maniero_sv

Pasquale Marino_5
Con la squadra in vantaggio per 3-1 a quindici minuti dalla fine della partita e con un uomo in più, non riesce a condurre in porto la seconda vittoria casalinga per la sua squadra. Fanno riflettere i suoi cambi sia per la scarsa considerazione che ha di alcuni calciatori mai utilizzati sia per la scelta tattica che li ispira.

La partita contro il Brescia può diventare l’istantanea di un intero campionato: vorrei, ma non posso

Il Pescara regge solo per settantacinque minuti
Dopo la vittoria di Reggio Calabria tutti avrebbero voluto vedere un Pescara con la voglia di bissare il successo e di regalare ai tifosi la seconda vittoria consecutiva di questo, strano, campionato di serie B. Così non è stato, ovvero l’illusione di conquistare la seconda vittoria casalinga è durata settantacinque minuti.
Fino al gol del momentaneo 3-2, un gran gol realizzato da Caracciolo con Belardi immobile come in occasione del primo gol delle rondinelle, i biancazzurri avevano disputato una buona gara, ma dopo il gol dell’Airone la partita è cambiata e il Pescara è sparito dal campo. Nonostante la superiorità numerica, il Brescia è rimasto in dieci uomini per l’espulsione di Zambelli, la vittoria non c’è stata e ci si è dovuti accontentare di un pareggio che non migliora la posizione in classifica. Inoltre l’uscita dal campo di Ragusa, a venticinque minuti dalla fine della partita, per crampi arricchisce l’analisi della partita di un ulteriore tema: la preparazione fisica della squadra è adeguata?

Marino ripete sempre gli stessi errori
Con la squadra in superiorità numerica e in vantaggio di un gol, i ragazzi di Marino non sono riusciti a vincere la partita. I calciatori in campo hanno commesso l’errore di farsi schiacciare nella propria metà campo da una squadra che schierava negli ultimi quindici minuti quattro attaccanti e un trequartista, ma anche l’allenatore ha le sue responsabilità. Marino dimostra di non saper leggere la partita durante il suo svolgimento e di non saper cambiare il tema tattico in corso d’opera. Infine opera sempre gli stessi cambi. Non rinuncia nemmeno in questa occasione a concedere minuti di gioco a Cutolo, che dunque gioca ancora una volta insieme a Mascara, e continua a ritenere inadeguati i giovani di cui dispone in rosa. È una scelta legittima la sua che contestiamo dall’inizio della stagione. Per essere più espliciti credo si tratti di un errore, e la buona prova di Zuparic, al suo esordio assoluto dovuto solo all’indisponibilità contemporanea di Capuano e Schiavi, lo dimostra.
Cutolo e Mascara, ma anche Zauri e Bocchetti, hanno dimostrato in queste prime undici partite di non essere utili alla squadra, l’allenatore ne prenda atto e volti, definitivamente, pagina.

A Cittadella sfida tra pari?
Dopo l’ennesimo pareggio, il sesto, il Pescara parte dunque alla volta di Cittadella dove affronterà la squadra allenata da Claudio Foscarini che ha conquistato in queste prime undici giornate di campionato 14 punti, due punti in più rispetto ai biancazzurri di Marino, e che, oggettivamente, non può contare su una rosa competitiva come quella del Pescara. Una partita delicata e difficile soprattutto sotto il profilo psicologico, perché una nuova battuta di arresto sarebbe incomprensibile ai più. Il divario tecnico tra le due formazioni è evidente e dopo la prova d’immaturità fornita negli ultimi venti minuti della partita contro il Brescia ci si attende una prova che riscatti il passo falso compiuto nell’ultima partita disputata.
Solo quattro squadre hanno fatto del peggio del Pescara fino ad oggi. Non è questo il posto in classifica che la rosa dei biancazzurri merita, non è questo il posto in classifica che società e pubblico si aspettavano all’inizio del campionato.

La vittoria di Reggio Calabria allontana la crisi e impone a Pasquale Marino una riflessione sulle scelte tecniche fin qui operate

Marino cambia la squadra e vince la partita
Fuori Cutolo e Mascara, dentro Politano e Maniero e il Pescara va. La tentazione di una semplificazione di questa natura è forte perché la vittoria di Reggio Calabria, che regala momenti di tranquillità al Pescara e al suo allenatore, si presta a questa lettura.
La squadra trae giovamento dall’innesto di elementi non statici come i “big” che siedono in panchina e ottiene una vittoria che può segnare una svolta per il campionato del Pescara. Marino insiste con il nuovo modulo, 3-4-3, ma ricostruisce completamente la linea d’attacco inserendo dal primo minuto il tanto atteso Politano e il capocannoniere della squadra, Maniero. Entrambi non tradiscono le aspettative e diventano protagonisti della serata con una rete a testa. Il terzo gol, che si rivelerà decisivo, è messo a segno da Antonino Ragusa che sancisce la nascita di un nuovo e più produttivo tridente d’attacco.

Adesso avanti tutta con i più giovani
La vittoria di Reggio Calabria non risolve tutti i problemi evidenziati dal Pescara in questa prima fase del campionato, ma indica una strada da seguire: dare spazio e fiducia ai più giovani. Il Pescara ha una rosa molto competitiva costituita da giovani promesse che devono trovare spazio nell’undici titolare. E così dopo Politano siamo curiosi di vedere in prima squadra, e in pianta stabile, Federico Viviani, Piscitella e Frascatore. Così come ci aspettiamo che sia giunto anche il turno di Padovan.
Pasquale Marino deve proseguire nella scelta di rinnovare la squadra così come è successo a Reggio Calabria e affidare il suo futuro e quello della stagione biancazzurra ai tanti ragazzi che il duo Repetto-Acri hanno saputo mettere insieme durante il calciomercato. Sono loro il presente e il futuro di questa squadra e non ha più senso tenerli a bagnomaria a poltrire in panchina. Se è sempre vero che gioca chi è più in forma, non ci possono essere più titubanze e dubbi.

Nella settimana più difficile per il Pescara, il presidente parla di nuovi, possibili, acquirenti del pacchetto di maggioranza della società
Nella settimana più difficile per il Pescara, quella che ha preceduto la trasferta di Reggio, il presidente Daniele Sebastiani parla di nuovi, possibili, acquirenti per il Pescara e non esclude che questa possibilità diventi realtà.
Perché un imprenditore straniero, si parla di un gruppo russo, dovrebbe essere interessato al Pescara calcio? Quale interesse economico può muovere un imprenditore di un altro paese ad acquistare il pacchetto di maggioranza di una società di calcio di serie B con un bacino di utenza molto limitato?
Domande alle quali, oggi, è impossibile dare una risposta non conoscendo i termini dell’operazione. Possiamo solo porci delle domande ed esprimere sensazioni.
Il Pescara non è l’Inter, tantomeno la Roma, le uniche squadre italiane con proprietà straniera, e non ha dunque un nome spendibile nell’universo del mondo del calcio. Per questa ragione le sensazioni al riguardo non sono positive.
Mi piace pensare invece che la proprietà del Pescara resti saldamente in mano a pescaresi e che al timone della società continuino ad esserci appassionati tifosi del delfino biancazzurro.

Politano, Maniero e Ragusa fanno riemergere il Pescara

Le pagelle di Reggina-Pescara

25 Belardi_6,5
Salva la porta del Pescara in due occasioni con interventi non banali. Subisce due gol sui quali ha poche responsabilità. Sull’autorete di Schiavi praticamente nessuna, sul secondo gol della Reggina, forse, avrebbe potuto presidiare meglio l’area piccola.

23 Cosic_5
Impalpabile. Fino a quando resta in campo il suo contributo si rivela insufficiente. Soprattutto non si riesce a capire quali siano le sue qualità migliori.

21 Schiavi_5
Incappa in una serata nera da un punto di vista degli episodi. Prima l’autorete, causata da un’entrata in ritardo sulla palla, mentre in occasione del secondo gol della Reggina non riesce a “marcare” da dietro e come si dovrebbe il nuovo entrato Gerardi che, libero in mezzo all’area di rigore insacca di testa alle spalle di Belardi. Sfiora il gol del pareggio con un bell’intervento in elevazione.

6 Zauri_7
Sfodera la migliore prestazione da quando veste la maglia del Pescara. Preciso e puntuale in fase di non possesso, si segnala in particolare per due grandi interventi difensivi. Nel primo tempo con una diagonale difensiva gli consente di deviare in angolo un insidioso traversone proveniente dalla sinistra e nel secondo tempo con un prodigioso salvataggio sulla linea di porta. Deve partecipare di più all’azione di costruzione della manovra offensiva.

14 Balzano_7
Ancora una buona prestazione per il capitano. Dalla sua zona nascono sempre i pericoli maggiori per gli avversari. Sia che giochi nella difesa a quattro sia che giochi nel centrocampo a cinque è l’uomo ovunque del Pescara.

16 Brugman_6,5
Preciso e ordinato come sempre in questo inizio di campionato. L’uruguagio è ormai una certezza del centrocampo biancazzurro. Unisce qualità e quantità per tutta la durata della partita. In constante miglioramento anche la fase di non possesso palla.

18 Rizzo_6
Quando il calcio era in bianco e nero la partita di Rizzo si sarebbe commentata così: «svolge un lavoro oscuro ed è una sicurezza per i compagni». Non si possono muovere appunti al mediano del Pescara, ma, oggettivamente, è lecito attendersi di più.

29 Rossi_5
Aveva iniziato il campionato molto bene e invece da quando è rientrato dall’infortunio le sue prestazioni non raggiungono mai la sufficienza. Pur essendo sempre presente nelle azioni che si sviluppano sulla catena di sinistra, non offre il contributo che è lecito aspettarsi da un calciatore con la sua qualità ed esperienza.

7 Politano_7
Gioca, segna e si diverte. Non partecipa con continuità al gioco della sua squadra, ma questo dipende dai pochi minuti che gli ha concesso finora l’allenatore. Dimostra in ogni caso che la squadra ha bisogno di lui e lui della squadra. Molto dotato tecnicamente quando avvertirà la fiducia incondizionata dell’allenatore e dei compagni di squadra diventerà l’arma in più del Pescara.

19 Maniero_7
La corsa per abbracciare Pasquale Marino dopo il gol del pareggio gli vale mezzo voto in più. Resta il calciatore che per lunghi tratti della partita è assente, ma è un ragazzo dotato tecnicamente e, soprattutto, in grado di costruire e cementare un gruppo. Bravo Marino a concedergli una nuova possibilità.

27 Ragusa_6,5
Segna un gol ai suoi ex compagni di squadra e per rispetto non esulta, ma si vede dai suoi occhi che è contento. Il gol realizzato è la summa dei suoi pregi. Scaltrezza, grande abilità e potenza. Se riuscirà a giocare nella stessa posizione, esterno alto di sinistra, almeno per qualche partita può tornare ad essere il calciatore ammirato da tutti all’inizio della stagione.

15 Bocchetti_5
Entra all’inizio della ripresa per sostituire Cosic, ma il suo contributo alla causa non è molto diverso dal compagno che sostituisce. Si lascia scappare Di Michele, non certo un giovane di primo pelo, in più di un’occasione. Non sembra essere in grado di dare di più.

46 Mascara_sv

11 Cutolo_sv

Pasquale Marino_6,5
Passeggia nervoso davanti alla sua panchina per quasi tutta la durata dell’incontro e non si rilassa nemmeno quando tutta la squadra, in occasione del primo gol e accompagnata da Maniero, gli regala una testimonianza d’affetto che emoziona. Ha il merito di cambiare l’undici titolare e il risultato gli da ragione.

Il Pescara Il più brutto dell’anno perde in casa contro il Latina e scivola al terz’ultimo posto in classifica. Basterà il ritiro imposto dalla società per rialzarsi?

Una sconfitta senza appello
La brutta partita disputata dal Pescara contro il Latina, mutatis mutandis ha riportato alla mente il campionato disastroso dello scorso anno. Una squadra senz’anima e senza idee, capace d’indispettire anche il più tranquillo degli osservatori. I numeri esprimono un giudizio durissimo: dieci partite disputate e otto punti conquistati. Quattro sconfitte, cinque pareggi e una sola vittoria che relegano i biancazzurri al terz’ultimo posto in classifica. Nessuno avrebbe osato pensare tanto.
Contro il Latina la narrazione di Pasquale Marino, che fino alla vigilia di quest’ultima partita ha sempre e solo parlato di una squadra in salute penalizzata da errori arbitrali e sfortuna, si svela per quello che era: una visione distorta della realtà.
Pescara-Latina è stata una brutta partita e a ciò hanno contribuito entrambe le squadre in campo. In particolare il Pescara, chiamato ad una pronta riscossa dopo la sconfitta di Palermo, ha fallito il suo obiettivo e da oggi deve realisticamente ridimensionare i suoi obiettivi per questa stagione.

Gli errori di Pasquale Marino
Secondo Pasquale Marino la migliore squadra possibile in questo momento è quella schierata contro il Latina, io non sono d’accordo.
Frascatore, Politano, Padovan, Zuparic e Pigliacelli non sono inferiori a Zauri, Bocchetti, Cutolo, Mascara e Belardi, e un calciatore come Federico Viviani non può essere relegato in panchina. Nella settimana che ha preceduto la gara contro il Latina, Viviani ha giocato da protagonista con la maglia della nazionale under 21, ricevendo da tutti i quotidiani, sportivi e non, otto in pagella. Non farlo giocare significa essere autolesionisti.
Ma anche se non si contestassero all’allenatore siciliano le scelte compiute prima della partita, i suoi errori durante la gara sono sotto gli occhi di tutti.
Marino dimostra di non essere in grado di correggere l’assetto tattico della sua squadra durante lo svolgimento della gara. Contro il Latina infatti, pur essendo in svantaggio per 1-0 e con gli avversari che schieravano una sola punta, ha continuato a mantenere cinque difensori in campo. I cambi effettuati dal Pescara, tardivi come sempre in questa stagione (Politano dal 16 del s.t., Viviani dal 24 del s.t. e Padovan dal 31 del s.t.), non hanno mutato l’assetto tattico della squadra e, anche per questo motivo, si sono rivelati inutili.

Una salvezza tranquilla per programmare con calma il futuro
A questo punto della stagione e con i risultati acquisiti sul campo la società deve rivedere i suoi programmi per il presente, ma anche per il futuro.
Da un punto di vista sportivo, il nuovo obiettivo della squadra non può che essere quello di raggiungere il più presto possibile il traguardo della permanenza in serie B. Più complessa la situazione per ciò riguarda l’allenatore e la programmazione futura. Marino ha fatto le sue scelte, ovviamente più che legittime, e queste non prevedono l’utilizzo della maggior parte dei calciatori giovani, i più bravi a mio avviso, come titolari della squadra. Questa scelta, ormai nota e ribadita in quasi tutte gli incontri con la stampa, non può non destare preoccupazione nella società che, al contrario di Marino, in fase di calcio mercato ha puntato su un gruppo di giovani calciatori per costruire il Pescara del presente e del futuro. Le scelte dell’attuale allenatore indicano invece una strada diversa e opposta. Per queste ragioni credo sia necessario un chiarimento, tra società e allenatore, per comprendere la linea di marcia che vuol seguire Marino e riflettere sull’opportunità o meno di confermare l’allenatore alla guida tecnica della squadra, indipendentemente dal risultato della prossima gara contro la Reggina. Per queste ragioni, la settimana di ritiro imposta dalla società può essere utile non solo ai calciatori, ma anche al tecnico e alla società per confrontarsi e chiarirsi le idee.

A Pelermo il migliore in campo è Rizzo

Le pagelle di Palermo-Pescara

25 Belardi_6
Prende gol al pronti via e in questa occasione ha qualche responsabilitá. La grande parata alla fine della partita che evita il 2-0, gli vale la sufficienza piena.

6 Zauri_5.5
Non è chiamato a grandi interventi difensivi vista la pochezza dell’attacco palermitano. Disputa una partita senza errori, ma anche senza grandi intuizioni.

21 Schiavi_6
Segna un gran bel gol ingiustamente annullato e si propone con continuità in fase d’impostazione. Concede poco agli attaccanti rosanero, la sua è una partita che merita la piena sufficienza.

5 Capuano_6
Una gara positiva per il centrale pescarese che disputa una buona partita anche in fase d’impostazione. Non commette errori e finisce la gara in crescendo anche da un punto di vista fisico.

14 Balzano_6
Il capitano c’è sempre e in molte occasioni si propone anche come attaccante aggiunto proponendosi con tagli alla Sansovini che i compagni non comprendono, soprattutto perché non hanno la sua stessa velocità di pensiero.

29 Rossi_5,5
Partita molto generosa, ma insufficiente da un punto di vista qualitativo. Gioca, come spesso gli succede, molti palloni, ma insiste nel cercare un torre, al centro dell’area, che non c’è.

16 Brugman_6,5
Gioca una buona partita soprattutto nel primo tempo quando in un paio di occasioni riesce ad essere anche molto pericoloso in fase offensiva. Nel secondo tempo non si ripete, ma la sua prestazione resta ampiamente sopra la sufficienza.

18 Rizzo_6,5
Il migliore in campo, disputa una grande gara sia in fase d’interdizione sia in fase di costruzione. Alla seconda partita dopo la prolungata assenza per infortunio dimostra di meritare un posto da titolare nel centrocampo biancazzurro.

11 Cutolo_5,5
Sbaglia clamorosamente il gol del pareggio dopo una buona azione personale, nella quale mostra tutto il suo attuale valore. Per il resto disputa la solita partita in cui gioca molti palloni, ma non riesce, ancora una volta, ad essere determinante. Nel secondo tempo anche per una tenuta fisica non ottimale perde diversi palloni fino a quando l’allenatore è costretto a sostituirlo per crampi.

46 Mascara_5
Per giocare in serie B non serve solo l’esperienza, ma occorrono corsa continua e spirito di sacrificio. Nel primo tempo disputa una buona gara pur non creando mai grandi problemi alla difesa palermitana, il secondo tempo è da dimenticare al più presto. Non tocca nemmeno un pallone costringendo, suo malgrado, l’allenatore a sostituirlo.

7 Politano_5,5
Qualche buon spunto, ma niente di più. Non incide sulla partita perché la sua partecipazione al gioco è discontinua. Può essere il calciatore in più per questa squadra, ma fino a quando non giocherà con continuità e non sentirà la fiducia incondizionata dell’allenatore difficilmente le sue prestazioni miglioreranno.

19 Maniero_sv

31 Padovan_sv

13 Vukusic_sv

Pasquale Marino_5
Dimostra di essere in sintonia con la maggioranza degli allenatori italiani scegliendo di giocare senza attaccanti di ruolo e con cinque difensori. Sostituisce Cutolo solo perché in preda ai crampi e Mascara perché nel secondo non tocca nemmeno un pallone. Adesso la situazione per la sua squadra diventa molto delicata e la partita contro il Latina un vero e proprio spartiacque.

Un Pescara che non sa più vincere perde anche a Palermo e scivola in fondo alla classifica. Contro il Latina serve una vittoria.

Questo Pescara non sa più vincere
Nel calcio i numeri non sono tutto, ma certo non mentono. E i numeri di queste prime nove partite di campionato inchiodano il Pescara di Pasquale Marino in fondo alla classifica della serie B.
Otto i punti conquistati al pari del Bari (che però è partito con un -3 in classifica), uno solo in più della Ternana, tre in più rispetto alla Juve Stabia (non a caso forse l’unica squadra battuta dai biancazzurri nella prima giornata di campionato) e quattro sul fanalino di coda, il Padova (che però deve recuperare una partita).
In nove gare il Pescara ha vinto una sola volta, ha perso in tre occasioni e ha pareggiato cinque partite. In perfetta parità la media gol, dodici i gol all’attivo così come quelli al passivo. I numeri, anche questi numeri, possono essere interpretati, resta però la sostanza degli otto punti conquistati che sono la rappresentazione plastica di un inizio di campionato deludente.

Contro il Latina c’è un solo risultato utile: la vittoria
Il Latina, prossimo avversario di Balzano & soci, ha conquistato un punto in più e precede il Pescara in classifica con lo stesso punteggio di Reggina e Brescia.
Il risultato della prossima sfida sarà dunque molto importante per la squadra di Marino perché, seppure la prossima sarà soltanto la decima partita di campionato, la posizione in classifica è già molto compromessa. E questa volta bisognerà essere più forti dell’eventuali sviste arbitrali, degli infortuni o della sfortuna più volte invocata, perché in caso di un ulteriore passo falso, la classifica da compromessa potrebbe diventare pericolosa, molto pericolosa. C’è bisogno di una vittoria per allontanare una crisi evidente, certamente dal punto di vista dei risultati, e per scacciare pensieri negativi che aleggiano sull’Adriatico. Una vittoria dunque per chiudere una prima parte della stagione da dimenticare che era partita con auspici diversi e migliori, e che invece sta regalando solo sconfitte e pareggi.

Invertire la rotta
Una vittoria per invertire, immediatamente, la rotta prima che sia troppo tardi. Prima che il giocattolo costruito quest’estate con ben altre ambizioni s’inceppi definitivamente. La società si è affidata a un tecnico bravo e preparato ed ha allestito una squadra che sulla carta in tanti ritenevano, e continuano a ritenere, molto competitiva. Spetta dunque a Pasquale Marino rimettere in carreggiata una squadra che ha smarrito la strada della vittoria. A questo punto della stagione e con questa classifica non è più il caso d’interrogarsi sul ruolo dei giovani in rosa o sulla qualità del gioco che la squadra è in grado di esprimere, anche perché Marino ha dimostrato di non gradire il confronto su questi temi e quando gli sono state avanzate delle critiche, si è chiuso a riccio. Segua la sua strada, ma conquisti i punti necessari per tirare fuori il Pescara dalla posizione di classifica che occupa in questo momento.
Gli obiettivi si possono e si devono ridimensionare in relazione alla realtà delle cose e al responso del campo che è l’unico che conta davvero. È evidente a tutti infatti che il Pescara di Marino, quello di queste prime nove giornate di campionato, non è in grado di competere per le prime posizioni di classifica, la speranza è che non sia nemmeno una squadra che debba lottare per non retrocedere.
Nel frattempo un salutare bagno di umiltà servirebbe a tutti per ricominciare da dove era partita questa nuova stagione agonistica: dal porto turistico e dagli applausi dei tifosi al tecnico e alla società.

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