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Un Pescara dai due volti pareggia per la terza volta consecutiva

È morto Giancarlo Cadè, l’allenatore della prima, storica, promozione in serie A del Pescara
È morto questa mattina Giancarlo Cadè, l’allenatore della prima promozione del Pescara in serie A. L’allenatore bergamasco arrivò in Abruzzo nel 1976 con la presidenza di Armando Caldora. Il suo Pescara conquistò 49 punti che valsero il secondo posto e gli spareggi con Atalanta e Cagliari. Nella speciale classifica avulsa, grazie a due pareggi per 0-0, il Pescara conquistò la sua prima, storica, promozione in serie A. Anche chi non ha vissuto direttamente quegli avvenimenti “sa” che quel Pescara scendeva in campo con: Piloni, Motta, Mosti, Zucchini, Andreuzza, Galbiati, La Rosa, Repetto, Orazi, Nobili, Prunecchi.
Nel 1973 era sulla panchina dell’Hellas Verona che sconfisse il Milan di Nereo Rocco e Gianni Rivera e che costò lo scudetto ai rossoneri.
Giancarlo Cadè era nato il 27 febbraio del 1930 a Zanica, dov’è morto all’età di 83 anni.
Che la terra ti sia lieve, Giancarlo.

Un Pescara dai due volti pareggia per la terza volta consecutiva
Due sconfitte e tre pareggi nelle ultime cinque partite con la vittoria che manca dalla prima giornata di campionato. Una vittoria che aveva illuso tutti, dai tifosi agli addetti ai lavori. Quella vittoria e le buone prestazioni del precampionato avevamo, probabilmente, illuso anche la dirigenza che era convinta di avere allestito una buona squadra in tutte le sue componenti. E invece non è così.
Due sconfitte e tre pareggi consecutivi, i risultati delle ultime cinque partite, non lasciano spazio a nessuna illusione. Questa squadra, se non interviene qualcosa che cambi lo status quo, non è in grado di tenere il passo delle prime della classe. Anzi la sua classifica comincia a diventare preoccupante. Un solo punto (e nessuna squadra) separa i biancazzurri dai play out, mentre sono tre i punti ( e otto squadre) di distanza dalla zona play off. Il Lanciano, capolista con merito, ha diciotto punti, dieci in più del Pescara.

Dottor Jekyll e mr. Hyde, nel secondo tempo in balia dell’avversario
Contro lo Spezia dell’ex allenatore Giovannino Stroppa si è visto in campo un Pescara in versione dottor Jekyll e mr. Hyde. Un buon primo tempo in cui ha creato anche diverse occasioni da gol e un secondo tempo in cui è stato in balìa dell’avversario. Una partita dunque dai due volti in cui si sono evidenziati tutti i limiti attuali della formazione biancazzurra. Nel secondo tempo si è vista in campo una squadra scarica sia fisicamente sia mentalmente, non in grado di fare movimenti senza palla e che per queste ragioni è, letteralmente, sparita dal campo. Fino ad oggi non aveva giocato mai così male, nemmeno nella partita contro l’Avellino che pure aveva fatto scattare il primo, vero, campanello d’allarme.
Pasquale Marino deve correre ai ripari prima che sia troppo tardi, anche per non rovinare quando di buono si era vista in precampionato, nelle partite di Coppa Italia e nelle prime tre giornate di campionato.

Blocco psicologico e mancanza di calciatori di esperienza in panchina le motivazioni dell’allenatore
Per uscire da questa situazione è necessario saper riconoscere gli errori e i propri limiti. Caratteristiche che non sembrano però essere patrimonio del Pasquale Marino che stiamo conoscendo a Pescara. Ancora una volta non convince la sua lettura della partita contro lo Spezia. L’allenatore siciliano ha parlato di blocco psicologico, di una panchina popolata da calciatori che non avrebbero la sufficiente esperienza e, last but not least, che la partita poteva essere stravinta nel primo tempo per 3-0.
Motivazioni, francamente, deboli che non spiegano le ragioni della brutta prestazione della squadra e l’insufficiente condizione atletica. Se davvero Marino è convinto che la questione sia innanzitutto psicologica chieda alla società di ingaggiare un mental coach, contestualemente riesamini i carichi di lavoro a cui sottopone i ragazzi della rosa per portare la squadra a una sufficiente condizione atletica.
Per quanto riguarda invece l’esperienza dei calciatori in rosa, la più debole di tutte le motivazioni, questa sua dichiarazione ricorda le considerazioni dell’analfacalcio numero del calcio italiano, Walter Mazzarri.
Penso, esattamente al contrario di Marino, che Politano, Padovan e Viviani così come Zuparic e Piscitella, dovrebbero essere schierati di più e meglio. Sono invece i più attempati a rappresentare un fardello insopportabile, almeno in questo momento, per una squadra costruita con ben altre ambizioni e che invece, fino ad oggi, sta deludendo tutte le aspettative.

Nielsen, Brugman e poco altro…

Le pagelle di Pescara-Spezia

25 Belardi_6
Immaginava certamente un esordio diverso davanti ai suoi nuovi tifosi, ma la squadra in questo momento non c’è e non è in grado di giocare con continuità per tutti i novanta minuti della partita. Svolge con sufficienza il suo compito.

14 Balzano_5,5
Su di lui ci si può contare sempre, il capitano non delude mai. La sua spinta è meno forte e incisiva del solito e non dipende da lui anche perché la corsia di destra è spesso intasata e occupata da chi si ostina a giocherellare con il pallone tra i piedi.

21 Schiavi_5
Una partita “senza infamia e senza lode”. Il Pescara si aspettava da lui un salto di qualità per il reparto difensivo che stenta a vedersi. Nel secondo tempo sparisce dal campo insieme a tutti i suoi compagni.

15 Bocchetti_5
Gioca un solo tempo e non incide sulla partita. Esce per un infortunio muscolare alla fine del primo tempo e, francamente, nessuno si accorge della sua assenza.

29 Rossi_5
Discreto il primo tempo sparisce nella ripresa con tutta la squadra. Per lui vale lo stesso giudizio espresso per Schiavi: è stato acquistato per fare un salto di qualità alla difesa. Ad oggi i risultati sono deludenti.

20 Nielsen_6,5
Il migliore in campo dei suoi. Grande corsa, l’unico che sa attaccare gli spazi. Corre anche per qualche suo compagno e questo non è positivo. Rispetto al calciatore di due anni fa, abituato a svolgere il compitino, è molto migliorato, ma ha ancora margini di miglioramento.

16 Brugman_6
Con Nielsen e Belardi il migliore dei biancazzurri. Rientra dopo l’infortunio e la squadra, fino a quando è stata in campo, gira attorno a lui. Sa essere il catalizzatore di tutte le azioni dei biancazzurri e cerca anche la soluzione personale quando vede che i suoi compagni non lo seguono più.

18 Rizzo_5,5
Generoso, non molla mai anche se evidenzia, ancora una volta, i suoi limiti tecnici. In un centrocampo con più qualità potrebbe rendere di più e meglio.

11 Cutolo_5
Segna il gol del momentaneo vantaggio e, fino a quando il fisico regge, è il punto di riferimento della squadra dalla metà campo in su. Non svolge lavoro senza palla e questo penalizza la squadra oltre misura. Nel secondo tempo, come sempre, sparisce dalla scena. Insufficiente nonostante il gol.

19 Maniero_4,5
Ancora una prestazione impalpabile per Pippo Maniero. Non riesce ad entrare nei meccanismi della squadra e la squadra non lo aiuta ad inserirsi. Dovrebbe accomodarsi in panchina e lasciare spazio a Padovan (o in alternativa a Mascara), ma per l’allenatore il giovane ex Juventus non è pronto, soprattutto è troppo giovane.

7 Ragusa_5
Ormai è solo uno sbiadito ricordo del bel calciatore d’inizio stagione. Forse il continuo cambiare ruolo a cui è costretto gli ha fatto dimenticare i movimenti e le belle giocate d’inizio stagione. Lo stop di una giornata potrebbe essergli utile per ritrovare concentrazione e una condizione fisica migliore.

23 Cosic_4,5
Lo scorso anno sembrava destinato a diventare uno dei punti fermi della difesa dei biancazzurri, oggi langue in panchina e quando subentra non riesce a dare un contributo decisivo. Ieri era particolarmente nervoso, specchio di una situazione che comincia a diventare preoccupante.

7 Politano_5
Entra in campo quando il Pescara è già negli spogliatoi sia mentalmente sia fisicamente. Non riesce a dare nessun contributo perché nessuno, in quelle condizioni, potrebbe fare meglio.

31 Padovan_sv
Ancora pochi scampoli di partita per il giovane Padovan. Non riesce nemmeno ad avere il tempo per guadagnarsi un voto in pagella.

Pasquale Marino_4,5
«Cosa è successo nel secondo tempo?», la prima domanda rivolta a Pasquale Marino nel dopo partita. «Vorrei saperlo anch’io» è stata la risposta dell’allenatore. Poi la sua analisi della partita si sposta sugli aspetti psicologici e sulla mancanza di giocatori di esperienza in panchina. Una lettura della partita che, ancora una volta, non convince e che non promette nulla di positivo per il futuro del Pescara.

Il Pescara di Pasquale Marino non sa più vincere

Due pareggi che lasciano l’amaro in bocca
I pareggi contro Avellino e Cesena muovono, di poco, la classifica, ma lasciano l’amaro in bocca per come sono maturati. Due partite al di sotto delle aspettative, soprattutto quella giocata contro l’Avellino, che raccontano di una squadra non adeguata, al momento, per lottare per posizioni di prestigio. La partita contro l’Avellino, una delle peggiori della stagione (una delle migliori per l’allenatore siciliano), informa in modo chiaro che questo Pescara non può aspirare a grandissimi traguardi.
La stagione era iniziata in modo diverso e anche le prime prestazioni della squadra lasciavano ben sperare. Poi qualcosa non ha più funzionato bene come all’inizio. Sul rendimento della squadra certamente hanno inciso una serie d’infortuni di diversa natura, (Schiavi, Rossi, Viviani, Politano, Brugman, Rizzo, Padovan, Sforzini), ma pesano, come macigni, alcune scelte tecniche dell’allenatore.

Non giocano i migliori
La sensazione è che non giochino sempre i migliori, a cominciare da quel Matteo Politano che con il gol del pareggio realizzato a Cesena consentirà a Marino di vivere una settimana meno tormentata.
Con le sue scelte, almeno quelle effettuate fino questo punto della stagione, l’allenatore dichiara di preferire l’esperienza, Cutolo e Mascara, alla freschezza della gioventù, Politano e Piscitella. E di non avere in grandissima considerazione, nel senso che non lo considera del tutto indispensabile, anche Federico Viviani. Altri calciatori, osservando le scelte compiute fino ad oggi e le dichiarazioni del tecnico, non sono tenuti in nessuna considerazione perché troppo giovani, è il caso di Kabaschi, Fornito e Padovan.

Allenamenti a porte chiuse e dichiarazioni fuorvianti denotano un nervosismo fuori luogo.
In questo momento della stagione la squadra è migliore del suo allenatore e compie sicuramente meno errori. Pasquale Marino da qualche settimana è cambiato, non è più l’allenatore solare e disponibile al dialogo d’inizio stagione.
Il cambiamento è evidente e si può condensare in tre comportamenti: allenamenti a porte chiuse, dichiarazioni post partita fuorvianti, irrigidimento nei confronti dell’opinione pubblica e della stampa.
Con l’arrivo delle prime critiche alle prestazioni della squadra è cambiato l’atteggiamento dell’allenatore. Ha introdotto sedute di allenamento a porte chiuse (richiesta legittima, ma che non condivido), soprattutto da la sensazione di “leggere” le partite più come risposta indispettita verso chi manifesta critiche che come reale lettura della realtà. È vero che il calcio è un’opinione e che ognuno può avere un punto di vista diverso, ma sostenere che la partita contro l’Avellino sia stata la migliore partita del Pescara non corrisponde alla realtà dei fatti e non potrà essere certo una sua dichiarazione a farla diventare tale. E infine nelle interviste del dopo partita denota un nervosismo fuori luogo che lo rende indisponente rispetto a chi gli rivolge domande. In un normale dialogo tra professionisti, in questo caso allenatore e giornalisti, la dialettica è elemento fondativo. Si possono avere opinioni e idee diverse, l’importante è avere rispetto reciproco, laddove per rispetto reciproco s’intende soprattutto non dire o scrivere cose diverse dalla realtà dei fatti.
Per raggiungere qualunque obiettivo c’è bisogno innanzitutto di armonia e la costruzione di un ambiente positivo e armonico dipende da tutti.

Politano su tutti, ma non basta

Le pagelle di Cesena-Pescara

1 Pigliacelli_5
Esordio a sorpresa per il giovane portiere romano che fino al momento del rigore svolge un lavoro di ordinaria amministrazione partecipando spesso alla costruzione dell’azione con i difensori. Da regolamento il cartellino rosso che mette fine, anzitempo, al suo esordio.

14 Balzano_6
Nelle ultime partite compie qualche errore di troppo soprattutto in fase difensiva e in una di queste occasioni crea un vero pericolo per la difesa biancazzurra. Quando si propone in avanti è il solito Balzano, quello che ha abituato bene il pubblico di Pescara.

29 Rossi_5
Ci si aspettava di più sulla fascia sinistra e ci si aspettava di più da Rossi. Non manca il suo apporto alla costruzione della manovra, ma non è incisivo e determinante come in altre occasioni. Poche disattenzioni ma il vero Rossi è altra cosa.

15 Bocchetti_5
Una partita relativamente tranquilla macchiata dall’amnesia collettiva in occasione del gol del vantaggio del Cesena. Prendere gol su calcio da fermo e a difesa piazzata è sempre un problema per un difensore.

21 Schiavi_5,5
Vale il giudizio espresso per Bocchetti soprattutto in relazione al gol del Cesena, per il resto disputa una buona partita con qualche intervento importante in fase difensiva. Rappresenta una sicurezza per la squadra.

10 Viviani_6,5
Disputa un buon primo tempo anche se i compagni lo cercano poco e lui, in alcune occasioni, gioca a nascondersi. Da due suoi bei recuperi si sviluppano due azioni offensive del Pescara molto pericolose. Quando sembra aver preso in mano le redini del gioco Marino lo sostituisce.

20 Nielsen_6,5
Il migliore del centrocampo del Pescara. Corre per tutta la durata della partita e sopperisce anche alle lacune fisiche di qualche suo compagno di squadra. È l’unico che “attacca lo spazio”, reminiscenza di un gioco offensivo che si vede sempre più raramente. Una pedina insostituibile per questa squadra.

18 Rizzo_5,5
Al rientro dopo l’infortunio non poteva certo fare molto di più. Una partita generosa fatta di corsa e di contrasto al gioco degli avversari. La forma non ancora ottimale lo rende più falloso del solito. Il suo recupero è importante per avere ricambi utili a centrocampo.

11 Cutolo_5,5
Un buon primo tempo fatto di dribbling e corsa. I compagni lo cercano e lui si fa trovare pronto. Non riesce però ad essere decisivo e a rompere l’equilibrio della partita. Nel secondo tempo sparisce, letteralmente, dal campo per una condizione fisica che stenta a diventare ottimale.

19 Maniero_4,5
Impalpabile per tutta la durata della partita. Partecipa poco all’azione della squadra nonostante il gioco della squadra preveda un suo coinvolgimento minimo. In ogni caso, ad oggi, non sembra poter essere lui il calciatore giusto per concretizzare il lavoro del gruppo.

7 Ragusa_5
Ritorna nel ruolo in cui aveva fatto molto bene all’inizio della stagione, ma i risultati non sono molto positivi. L’impegno c’è ma la sua partita rimane anonima per tutti i 90 minuti. Una paio di spunti e nulla più. Il suo rendimento è identico a quello della squadra: una buona partenza per arenarsi alle prime difficoltà.

25_Belardi_6,5
Entra in campo per l’espulsione del giovane Pigliacelli e, come successe lo scorso a Pelizzoli, para un rigore. Anche in quella occasione fu un pareggio per 1-1. Si mette in evidenza anche in altre occasioni e merita un’ampia sufficienza. L’inchino per salutare i tifosi dopo il rigore parato è l’azione più bella della partita.

7 Politano_7
Come spesso succede in questo inizio di stagione l’allenatore gli concede solo pochi minuti, ma lui li sfrutta per bene. Segna un gol importantissimo che permette alla squadra di pareggiare una partita che sembrava ormai persa. Si mette in evidenza in un altro paio di occasioni per la grande eleganza di palleggio e la semplicità con cui è capace di giocare al calcio.

31 Padovan_6
L’allenatore gli concede uno scampolo di partita che capitalizza nel migliore dei modi mettendo il piede nell’azione del gol. Sembra essere un buon calciatore, ma se non gli si concede un’opportunità sarà difficile valutarlo.

Pasquale Marino_4,5
Nella partita contro il Cesena commette errori di valutazione che non emergono in tutta la loro gravità solo grazie al gol di Politano. In primo luogo la sostituzione di Viviani che, fino a quel momento era uno dei migliori in campo. Avrebbe potuto tenere il centrocampista ex Roma in campo e far uscire l’impalpabile Maniero spostando Cutolo al centro dell’attacco. Così come anche l’uscita anzitempo di Rizzo non convince soprattutto perché c’era Cutolo in evidente debito d’ossigeno. Le sue scelte non prevedono Politano titolare, forse il miglior calciatore dell’intera rosa, e questa scelta rischia di diventare il tormentone dell’anno. Largamente insufficiente.

Politano e Rossi non bastano per evitare la prima sconfitta casalinga

Le pagelle di Pescara-Bari

22 Pelizzoli_6
Al gol di Galano, realizzato al 12 del primo tempo, resta immobile fuori dai pali della porta come tutti i suoi compagni di reparto. Nel corso della gara con due buoni interventi nega la Bari la rete dello 0-2

14 Balzano_5
Il capitano non ci ha abituati a prestazioni in tono minore. Sbaglia molto in fase di appoggio, ma anche in fase di non possesso. Nel finale di gara s’infortuna e la sua presenza è a rischio per la prossima gara contro l’Avellino.

29 Rossi_6
Più appariscente e propositivo del compagno di reparto, Schiavi, al rientro in prima squadra. Si propone con continuità e sembra essere in una forma fisica migliore dei suoi compagni. Purtroppo la sua prestazione non incide sul risultato finale.

5 Capuano_5
In questa occasione non commette errori significativi. La voglia di riscatto è evidente e nella foga di far bene si procura anche un infortunio alla spalla che rende a rischio il suo impiego nella gara infrasettimanale di campionato.

21 Schiavi_5,5
Al 3’ minuto gi gioco si fa ammonire per un intervento falloso sulla linea di centrocampo. Non si lascia intimorire da questo episodio e alla fine della partita è il calciatore che recupera più palloni per la sua squadra e con 58 passaggi riusciti il più propositivo.

20 Nielsen_5.5
Corre per tutta la partita e, a differenza della contro il Varese, sbaglia poco in fase d’impostazione. Si perde nella confusione generale della squadra

10 Viviani_5
Con una punizione simile a quella di Varese stava per regalare il pareggio alla sua squadra, ma il palo gli dice di no. Ordinato e preciso non incide in maniera significativa sullo svolgimento della manovra. La confusione che regna in mezzo al campo dipende anche dalla sua prestazione.

7 Ragusa_5
Partita sottotono per il siciliano costretto a cambiare posizione più volte nel corso della partita. Quando riesce a trovare la giusta posizione, con un’azione delle sue, riesce a far male agli avversari.

11 Cutolo_5
Ha avuto la palla del pareggio sui piedi al 34’ del primo tempo, su una splendida azione personale di Politano, che fallisce clamorosamente. Mostra una condizione fisica inadeguata per poter reggere il ritmo del campionato di serie B. In questo momento non è utile alla squadra.

19 Maniero_5
Gioca solo un tempo per un infortunio che lo costringe ad abbandonare il campo all’inizio del secondo tempo. Fallisce una clamorosa occasione da gol. L’impegno c’è, come in tutte le partite fin’ora disputate, ma la prestazione è insufficiente.

7 Politano_6,5
Il migliore in campo senza ombra di dubbio. Salta regolarmente il diretto avversario creando quella superiorità numerica indispensabile per poter vincere le partite. Mostra una buona condizione fisica nonostante per trenta minuti del primo tempo sia costretto, in fase di non possesso, ad inseguire De Falco.

13 Vukusic_4,5
Entra all’inizio del secondo per sostituire Maniero e disputa una partita anonima e incolore. Incapace d’interagire con la squadra vaga per tutto il fronte d’attacco alla vana ricerca del pallone.

9 Piscitella_6
Al giovane attaccante scuola Roma servirebbero più minuti per dimostrare il suo valore. Entra in campo in una fase della partita in cui la confusione regna sovrana. S’impegna a fondo e crea, in un paio di occasioni, quella superiorità numerica che solo Politano è stato in grado di creare.

23 Cosic_5
Sostituisce Capuano e lo fa rimpiangere. Impacciato e impreciso anche negli appoggi più semplici compie un paio di errori che poteva avere conseguenze disastrose per il Pescara.

Pasquale Marino_5
La confusione di buona parte del primo tempo dei biancazzurri è l’errore più evidente che compie Pasquale Marino. Schiera la squadra in modo inusuale e costringe Politano, il migliore dei suoi, a inseguire il portatore di palla avversario. Gli infortuni del secondo tempo rendono obbligate le sostituzioni e anche per questo non riesce a cambiare il corso della partita.

Prima sconfitta stagionale per il Pescara di Pasquale Marino

Il Pescara fa la partita, ma vince il Varese
Non è stata una gran partita quella del Pescara a Varese, ma con altrettanta franchezza si può affermare che il Varese ha giocato peggio della squadra di Marino. Ha saputo capitalizzare più dei biancazzurri e proprio per questa ragione ha vinto la partita.
Nell’arco dell’incontro il Pescara ha esercitato una superiorità evidenziata anche dai numeri, 62% di possesso palla contro il 38% e quasi 12 minuti di supremazia territoriale contro i 6 del Varese, e questo dimostra la bontà della qualità del gioco che i ragazzi di Marino sono capaci di produrre. Qualità del gioco e delle giocate che si ferma al limite dell’area di rigore dove, spesso, s’infrangono le buone intenzioni e le trame di gioco ordite collettivamente. La manovra infatti è sempre ben organizzata, sia che giochi Brugman sia che giochi Viviani, come nel secondo tempo di Varese. Gli esterni bassi hanno memorizzato i movimenti e accompagnano sempre bene l’azione, ma quando si tratta di concretizzare tutto ciò che è stato costruito viene trasformato in altro. Non che il Pescara soffra di una crisi di realizzazione, ha segnato in tutte le partite, tre gol all’esordio e due gol per ogni gara successiva per un totale di 9 reti all’attivo, ma dovrebbe concretizzare di più la mole di gioco che sviluppa.

Non è una squadra per solisti e la difesa registra alcune importanti défaillance
Soprattutto non può essere una squadra per solisti e in questa fase della stagione non può sostenere contemporaneamente Mascara e Cutolo. Entrambi in fase di non possesso palla non sono in grado di dare il contributo che la squadra richiede e se a ciò si aggiunge che anche Maniero partecipa poco alla fase di recupero palla le difficoltà del momento sono facilmente spiegate. Si devono considerare inoltre anche gli errori individuali compiuti ripetutamente dai difensori che hanno compromesso le partite contro il Varese, il Crotone e il Trapani. Errori che non necessariamente si ripeteranno all’infinito.
Pelizzoli sta deludendo le aspettative così come Capuano che concede sempre qualche metro di troppo al diretto avversario. Pesa l’assenza contemporanea di Schiavi e Rossi, due dei migliori rinforzi arrivati con il mercato estivo, calciatori di esperienza e qualità superiore che in precampionato e all’esordio contro la Juve Stabia avevano destato un’ottima impressione. Per migliorare prestazione e risultati della squadra c’è bisogno del loro ritorno a pieno regime in squadra e del contributo positivo di Pelizzoli.

Bisogna avere pazienza e non pretendere tutto e subito
In un quadro certo non brillante emergono però molte note positive. La squadra sembra avere assimilato le idee di Marino, è capace di organizzare bene il proprio gioco ed ha quasi sempre in mano le redini del gioco. Manca, al momento, la capacità di chiudere la partita e gestire il risultato. È una questione di tempo, ma anche di scelte tecniche.
Il Politano visto prima dell’infortunio non può non essere titolare in questa squadra, così come Ragusa può dare un contributo molto più decisivo se opera come esterno alto. Politano a destra e Ragusa a sinistra possono rivelarsi un’arma importante per il Pescara e Mascara, voluto fortemente da Marino, può trovare una nuova collocazione al centro dell’attacco nelle partite in cui Maniero dovesse essere completamente assente dalla manovra. Così come rinunciare al Brugman d’inizio stagione sarebbe un errore. Quest’ultimo potrebbe occupare la casella lasciata libera a centrocampo da Ragusa e lasciare la cabina di regia a Viviani che ha mostrato, nei quarantacinque minuti in cui ha giocato a Varese, di poter essere un calciatore determinante e decisivo per questa squadra.

Due rigori negano la seconda vittoria del campionato al Pescara di Pasquale Marino

Secondo pareggio consecutivo per la squadra biancazzurra
Parte di slancio il Pescara nella seconda gara interna della stagione all’Adriatico contro il Crotone allenato da Massimo Drago e nei primi dieci minuti sembra aver già trovato il bandolo della matassa. L’illusione dura poco però perché per venti minuti c’è solo una squadra in campo e questa è il Crotone. Il Pescara è costantemente in inferiorità numerica a centrocampo ed è costretta a giocare sempre dietro la linea del pallone. Cutolo e Mascara così come Ragusa e Nielsen non riescono a trovare le giuste distanze e subiscono l’azione manovrata dei calabresi.
Cambia completamente la partita, per la terza volta all’inizio della gara, al pronti via del secondo tempo. Le distanze tra reparto e reparto adesso sono giuste e l’iniziativa ritorna nei piedi di Brugman che fa girare bene la palla e tutta la squadra.
Per tutto il secondo tempo il Pescara sembra legittimare la vittoria che sta conquistando sul campo, ma un’entrata in ritardo di Bocchetti regala il rigore del 2-2 a Torromino.
Si potrebbe recriminare per un rigore non assegnato per fallo su Nielsen, ma questo tipo di recriminazioni non appartengono al codice genetico di questa squadra. E questo è un bene.

Continua e costante crescita del gioco espresso dai ragazzi di Marino
Se si escludono venti minuti del primo tempo la partita del Pescara contro il Crotone può essere considerata in maniera positiva. C’è una continua ed evidente crescita del gioco che la squadra è in grado di sviluppare e gli automatismi, soprattutto sulla corsia di destra, l’ormai nota e famosa “catena”, consentono ai ragazzi di Marino di esprimere un gioco sempre armonioso e con alcune variazioni tattiche interessanti.
Quasi tutti i calciatori interpretano bene la parte loro assegnata anche se qualche distinguo, pur minino, va fatto e le pagelle di questa settimana risentono di questa riflessione. Il danese Nielsen guadagna la palma di miglior in campo grazie anche alla realizzazione di un bel gol che regala il momentaneo vantaggio ai biancazzurri. Migliora, partita dopo partita, il rendimento di Brugman che in occasione dell’ultima partita, si è distinto anche per alcune giocate in fase di non possesso palla, in quello che sembrava essere il suo tallone d’Achille. Pronto riscatto anche per Pelizzoli, dopo la prova negativa di Trapani, che con uno strepitoso intervento impedisce al Crotone di realizzare almeno un’altra rete.

Esordio stagionale per Matteo Politano
Ha fatto il suo esordio in serie B, anche se solo per pochi minuti, Matteo Politano che tanti consensi aveva riscosso per le sue prestazioni durante le partite del precampionato. Nei primi giorni di ritiro c’era chi azzardava paragoni con Lorenzo Insigne. Non è questo il tempo dei paragoni. Politano è un giovane calciatore, nato nel 1993, e ha il diritto di crescere e maturare con calma e senza pressioni. Ha grandi doti tecniche e una buona corsa, ma soprattutto rende tutte le giocate molto semplici. In questo senso sembra davvero un predestinato. Adesso che è disponibile, Marino avrà più possibilità di scelta e, certo, tutta la squadra ne trarrà beneficio.

Nielsen il migliore, Pelizzoli e Brugman seguono a ruota…

Le pagelle di Pescara-Crotone

22 Pellizzoli_6,5
Riscatta la brutta prestazione di Trapani con una grande parata su Torromino al 57′ che salva porta e risultato. Se avesse intercettato anche il secondo rigore dell’attaccante calabrese, ci è andato molto vicino, avrebbe meritato la palma di migliore in campo.

14 Balzano_6
Il capitano dei biancazzurri è ormai una sicurezza assoluta. Affidabile sia in fase di possesso sia in fase di non possesso palla. I pericoli maggiori per gli avversari arrivano sempre dalla “catena” di destra che quando ritroverà, a pieno servizio, anche Matteo Politano diventerà l’arma in più della squadra.

6 Zauri_5
Poco propositivo in fase di possesso palla non consente alla squadra di salire in modo armonioso e per i biancazzurri, ormai abituati alla spinta continua di Rossi o di Frascatore, è uno dei problemi più evidenti in questa partita. Da un calciatore con il suo curriculum è lecito attendersi di più.

29 Bocchetti_5,5
Interviene in leggero ritardo in occasione dell’azione del secondo rigore e concede agli avversari la possibilità di pervenire al pareggio e questo episodio pesa, e non poco, sul giudizio finale.

5 Capuano_6
Disputa una buona partita mantenendo la calma soprattutto nei venti minuti del primo tempo in cui i calciatori del Crotone sembrano essere in numero superiore ai biancazzurri. La sua crescita è continua e diventa sempre più un punto fermo e inamovibile della squadra.

16 Brugman_7
Ancora una buona prova per l’uruguagio del Pescara. Nei primi dieci minuti quando la squadra ha in mano il pallino del gioco mette in evidenza tutti i suoi pregi. Sparisce dalla scena nei venti minuti successivi con tutta la squadra per riemergere all’inizio del secondo tempo. Al 62’ recupera un buon pallone e serve su un piatto d’argento la palla del 3-1 a Maniero che non ne approfitta. Quando riuscirà a prendere per mano la squadra anche nei momenti difficili sarà davvero un nuovo valore aggiunto.

20 Nielsen_7
Un grande senso della posizione e acume tattico gli consentono, insieme a un movimento pressoché continuo, di essere presente in ogni zona del campo. Risulta sempre tra i protagonisti migliori delle “catene” che si sviluppano sulla corsia di destra. Il gol che realizza, una vera e propria prodezza balistica, gli consegna la palma di migliore in campo.

46 Ragusa_6,5
Al pronti via, si era la 7’ del primo tempo, con un’azione delle sue sfiora il gol del vantaggio dando l’impressione di poter vincere la partita da solo. Poi una lunga pausa che coincide con il miglior momento del Crotone. Nel secondo tempo si guadagna un’ampia sufficienza con l’assist che consente a Nielsen di realizzare il gol del momentaneo vantaggio.

11 Cutolo_6
Una prestazione generosa sempre sul punto di decollare, ma che non decolla mai. Non offre, in fase di non possesso palla, la giusta copertura ai centrocampisti e consente al Crotone di giocare spesso in superiorità numerica. Da lui ci si aspetta un contributo qualitativamente e quantitativamente migliore che, certo, arriverà con una migliore condizione fisica.

19 Maniero_5,5
Si conferma cecchino implacabile e alla prima occasione utile realizza la rete che porta il Pescara sul risultato di parità. Sfiora il raddoppio all’ultimo giro di lancetta del primo tempo. Nel secondo tempo, quando la squadra cresce e prova a vincere la partita, sparisce dal campo e diventa protagonista assente della partita. Gli manca la continuità di rendimento nell’arco dei novanta minuti.

27 Mascara_5
L’impegno non manca, ma quella contro il Crotone non è una buona prestazione per l’ex nazionale siciliano. Procura il rigore del momentaneo vantaggio dei calabresi con un’intervento goffo e non riesce più a giocare con semplicità ed efficacia. Non trova la posizione in campo nei venti minuti del primo tempo in cui la squadra soffre il pressing e il gioco, palla a terra, del Crotone.

18 Rizzo_5,5
Entra in campo nel momento in cui il Pescara dovrebbe produrre il maggior sforzo per riagguantare la vittoria e offre un buon apporto alla squadra. Svolge il compito assegnato con ordinato e precisione. Non riesce però ad incidere sul risultato.

7 Politano_6
Marino gli concede pochi minuti che gli consentono di fare il suo esordio nel campionato di serie B. Pur toccando pochi palloni si fa apprezzare per la semplicità delle sue giocate e per la capacità, non comune, di vedere il gioco. Il suo rientro in squadra è importante perché offre all’allenatore alternative valide al tridente fin qui schierato.

Pasquale Marino_6
La squadra che sta costruendo cresce bene, migliorandosi, partita dopo partita. Da cancellare i venti minuti del primo tempo in cui il Crotone è sempre in superiorità numerica a centrocampo, ma nello stesso tempo è da apprezzare la tranquillità con la quale riesce a riemergere all’inizio della ripresa. Le molte assenze e la forma non ancora smagliante di alcuni dei protagonisti in campo consentono di essere tranquilli per il prosieguo del campionato.

Maniero su tutti, poi Balzano, Brugman e Mascara

Le pagelle di Pescara-Juve Stabia

22 Pellizzoli_6.5
Garantisce sicurezza alla difesa e a tutta la squadra fin dalle prime battute. L’ottimo senso della posizione lo rende fortissimo tra i pali e padrone assoluto dell’area piccola. Al 67 regala al pubblico un grande gesto tecnico alzando sulla traversa uno dei pochi tiri in porta della Juvestabia.

14 Balzano_7
Sulla corsia destra, presidio assoluto del neo capitano biancazzurro, non si passa. Si presenta alla prima di campionato con una buona forma fisica e con la consueta volontà di fare bene. La catena di destra è già un punto fermo dello scacchiere che sta costruendo Pasquale Marino. Uomo assist per i primi due gol di Pippo Maniero, il campionato per lui non poteva cominciare meglio di così.

21 Schiavi_6
Esce per infortunio al 40’ del primo tempo e, dunque, la sua prima di campionato non può dirsi fortunata. Fino a quando è restato in campo ha svolto con maestrìa il suo compito.

29 Rossi_6
La sua prima all’Adriatico dura solo 35 minuti poi esce per infortunio e al suo posto entra il giovane Frascatore. Svolge con ordine i compiti assegnati dall’allenatore.

5 Capuano_6
In poco meno di un tempo cambia il 50% degli elementi della difesa e nessuno se ne accorge e gran parte del merito è suo. Una partita senza sbavature favorita da un attacco, quello della Juvestabia, che non punge.

16 Brugman_7
Nella sera dell’esordio e della prima vittoria stagionale il giovane “uruguagio” non fa rimpiangere l’assenza di Federico Viviani e anzi gioca la sua miglior partita di questo inizio di stagione. Ordinato e senza sbavature è a suo agio nel “giro palla” che caratterizza il nuovo Pescara. Alla mezzora del secondo tempo con una splendida azione personale segna il gol che chiude, definitivamente, la partita.

8 Bjarnason_6
Ordinaria amministrazione per il biondo Bjarnason che con Nielsen forma una coppia di centrocampo che fa del dinamismo l’arma migliore. L’inconsistenza del centrocampo avversario gli consente di trascorrere una serata molto tranquilla.

20 Nielsen_6
Vale lo stesso giudizio espresso per Bjarnason. Non serve una prestazione super per avere la meglio sul centrocampo delle “vespe giallo nere”. Svolge con buona applicazione i compiti assegnati.

46 Mascara_7
Arrivato a Pescara da pochi giorni impiega ancora meno per prendersi la fascia sinistra dello scacchiere di Marino e “costringere” Ragusa a giocare sulla fascia destra. Sempre presente e attivo nel gioco della squadra mostra fin dai primi minuti la stoffa del leader in campo. Non perde una sola palla e soprattutto legge la partita in maniera impeccabile. Tutti in piedi a battere le mani quando è sostituito da Aniello Cutolo a nove minuti della fine della partita.

19 Maniero_8
Segna due splendidi gol nel primo tempo e si candida autorevolmente a essere la punta centrale del Pescara di Pasquale Marino. L’incipit del suo campionato ricorda un altro inizio: quello di Ciro Immobile nell’anno dell’ultima promozione in serie A. S’impegna su tutti i palloni e sfiora la tripletta dopo aver recuperato un bel pallone a centrocampo. La sua esplosione d’inizio stagione è un’autentica epifania.

27 Ragusa_6.5
Per far posto a Mascara sulla corsia di sinistra, marino gli affida la fascia destra e Antonino Ragusa non tradisce le attese del suo allenatore. Forse meno brillante del solito disputa comunque una buona gara. All’80 parte palla al piede e salta tre avversari in quella che può essere considerata la sua azione tipo e fa molto male agli avversari. Uno degli elementi imprescindibili della squadra.

3 Frascatore_6
Entra dopo poco più di mezz’ora per sostituire Andrea Rossi e dopo alcune incertezze nei primi minuti di gioco si assesta su un buon livello di gioco. Per valutare bene le sue capacità bisognerà attendere avversari più consistenti.

15 Bocchetti_6
Sostituisce Raffaele Schiavi poco prima della fine del primo tempo e l’assetto della squadra non subisce nessun trauma. Affidale, esperto, sarà determinate nel corso del lungo campionato di serie B.

11 Cutolo_s.v.
Gioca solo pochi minuti per poter essere valutato.

Pasquale Marino_7
Miglior esordio non poteva esserci per Pasquale Marino. Il suo Pescara gioca un calcio propositivo che si basa sul collettivo. Difesa bassa, giro palla e sovrapposizione su entrambe le corsie sono le caratteristiche principali del laboratorio calcistico che sta prendendo forma in riva all’Adriatico. Nell’unica sostituzione che ha potuto decidere, le prime due sono state dettate da infortuni, concede una meritata passerella a Mascara.

Il Pescara ha già un’identità e vince la prima partita di campionato

Buona la prima. Il Pescara ha già un’identità e batte 3-0 la Juve Stabia
Miglior esordio non poteva esserci per il nuovo Pescara di Pasquale Marino che il Pescara vince la prima sfida del campionato battendo 3-0 la Juve Stabia.
Una buona prestazione della squadra biancazzurra che ha nell’organizzazione del gioco la sua leadership. Un gioco corale che, nonostante la condizione fisica non sia ottimale, è già molto godibile.
Difesa bassa, giro palla e sovrapposizioni sulle fasce le caratteristiche che, per il momento, la squadra ha messo in mostra. L’azione parte sempre da piedi dei difensori centrali con una trama di gioco predilige la manovra avvolgente alle verticalizzazioni e la triangolazione al lancio lungo.
In questo senso la squadra ha già un’identità e una fisionomia molto riconoscibili e utilizzando un termine molto inflazionato nel gergo calcistico, si può dire che “giochi a memoria”.
Il Pescara finisce la partita in crescendo mostrando una buona concentrazione. E proprio nel finale di partita il risultato poteva diventare anche più largo a favore della squadra adriatica.

Maniero conquista anche Pasquale Marino
Protagonista assoluto della partita è stato Pippo Maniero che realizza una doppietta personale nella gara d’esordio.
La storia calcistica del giovane attaccante di scuola Juve sembra uscire da un romanzo d’appendice. Nella stagione dei record di due anni, che vide a fine stagione la promozione della squadra in serie A, tutti lo consideravano il centravanti titolare della squadra e invece così non fu. Non giocò la prima partita a Verona lasciando il posto a Ciro Immobile che da quel giorno diventò titolare inamovibile. Quest’anno la situazione sembra essersi ribaltata.
Nei primi giorni di ritiro infatti il titolare sembrava essere Nando Sforzini e invece, grazie anche all’indisposizione fisica del compagno di squadra, Pippo a suon di gol sta costruendo un futuro che può divetare roseo per lui e per la sua squadra. Il feeling con il pubblico dell’Adriatico c’è sempre stato e i gol, 4 in tre partite, non possono che rafforzare un legame già molto forte e sentito in città.

Mascara è già leader in campo, standing ovation per lui
Non ha impiegato molto tempo per ottenere una maglia da titolare Peppe Mascara che fa il suo esordio all’Adriatico pochi giorni dopo il suo arrivo in città, complice anche l’imprevista indisponibilità di Politano.
Si prende la fascia sinistra del versante offensivo, appannaggio di Antonino Ragusa per gran parte della fase di precampionato, e dimostra fin dalle prime battute che l’insistenza con cui l’ha richiesto mister Marino aveva solide fondamenta.
Leader in campo fin dal primo minuto. I compagni lo cercano anche in fase di non possesso palla e lui si fa trovare sempre pronto. Svolge in maniera disciplinata i compiti che gli assegna l’allenatore anche se negli ultimi cinque minuti in cui è in campo è capace di trovare una nuova posizione che gli consente di confezionare alcuni assist che avrebbero potuto avere miglior sorte.
Marino gli concede la passerella finale con un cambio che arriva a nove minuti dalla fine della partita e che trascina il pubblico alla prima standing ovation della stagione. Così come l’allenatore che l’ha voluto a Pescara anche lui sembra essere un lusso per la serie B.

12.500 spettatori nella partita d’esordio
Che il nuovo Pescara allestito dal presidente Sebastiani, l’amministratore delegato Iannascoli e i soci della Pescara calcio piacesse ai tifosi biancazzurri era ormai chiaro a tutti, ma che alla prima partita della stagione, contro una squadra non certo blasonata come la Juve Stabia, fossero presenti in 13.000 nessuno lo avrebbe ipotizzato.
Una grande testimonianza di affetto e di gradimento dunque da parte dei tifosi per una squadra allestita per disputare un campionato di alto livello. L’obiettivo dichiarato è quello di far dimenticare in fretta il bruttissimo campionato dello scorso anno anche se i tifosi, dopo le prime uscite stagionali, cominciano a sognare in grande e si preparano a vivere una nuova stagione da protagonisti come fu quella di due anni fa.

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