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Un pareggio che lascia l’amaro in bocca

Il Pescara fuori dalle mura amiche ritrova se stesso e punti che fanno classifica. A Bologna, contro la squadra con la migliore rosa del campionato, i biancazzurri giocano una buona partita e conquistano un pareggio che gli consente di conquistare il nono posto della classifica con 32 punti, a ridosso della zona play off.
Un pareggio che lascia l’amaro in bocca perché si ha la sensazione che, soprattutto nella fase finale della gara, si sia sciupata una buona occasione per rosicchiare punti a una big del campionato. È mancata un po’ di spregiudicatezza ai ragazzi di Baroni per provare a vincere una partita che avrebbero potuto vincere.

Finalmente non si parlerà più di mercato
Si chiude la sessione invernale del calcio mercato e il Pescara che aveva, soprattutto, l’esigenza di sfoltire la rosa, si trova con lo stesso numero di calciatori agli ordini di mister Baroni. Sono partiti Maniero, Appelt Pires, Nielsen, Cosic, Da Silva, Sowe e Pogba, si registra inoltre la cessione a titolo definitivo di Marco Capuano al Cagliari, e sono arrivati in riva all’Adriatico, Abecasis, Pettinari, Bruno, Gessa, Fornasier, Vrodlojak, Rossi e, soprattutto Marco Sansovini. La squadra era competitiva prima del mercato e lo resta anche adesso, nonostante la cessione di Pippo Maniero. Tocca adesso a Marco Baroni dimostrare di essere un allenatore all’altezza delle aspettative di una piazza esigente come quella di Pescara.

In attesa di capire cosa può ottenere il Pescara da questo campionato
Ciò che non è ancor chiaro dopo il girone di andata è il reale valore della squadra, ovvero capire quale possa essere l’obiettivo massimo per questa stagione. In molti, e noi tra questi, pensano che l’obiettivo minimo non possa che essere la disputa dei play off. Lo dicono anche i calciatori, non ultimo il “sindaco” Marco Sansovini, lo pensano i tifosi e gli addetti ai lavori. Anche l’attuale classifica conferma che l’obiettivo sia alla portata del Pescara. Certo è che per ottenerlo bisogna tornare a vincere le partite casalinghe e osare di più. La qualità tecnica della rosa e la buona intesa raggiunta dalla squadra fanno ben sperare in questo senso. Non resta dunque che attendere le prossime gare, partendo dalla sfida di domani contro il Cittadella di Claudio Foscarini.

Bologna-Pescara_31 gennaio 2015

L’impegno dei biancazzurri nel riscaldamento pre partita testimonia l’impegno e la volontà del gruppo d’imporsi anche sul campo del Bologna.  In testa al gruppo Salamon che risulterà essere anche il migliore in campo.

Salamon, leader indiscusso della difesa. Fornasier sul podio

Le pagelle di Bologna-Pescara

15 Salamon 7

6 Fornasier 6,625

24 Selasi 6,625

1 Fiorillo 6,375

10 Caprari 6,33

7 Politano 6,25

32 Memushaj 6,25

9 Melchiorri 6,25

2 Pucino 6,125

8 Bjarnasson 5,875

25 Pasquato 5,875

29 Rossi 5,75

16 Brugman sv

13 Zuparic sv

Marco Baroni 6

Manca la prova di maturità e la continuità

Ciò che manca al Pescara edizione 2014/2015 è la continuità dei risultati e una prova di maturità che solo il campo può consegnare. E la partita persa in casa contro la Ternana è la prova evidente di questa affermazione.
In molti si aspettavano una vittoria per tante ragioni. Un avversario privo di molti titolari, la volontà della squadra, manifestata a parole da tanti protagonisti, di dare una svolta definitiva al campionato, la superiorità, presunta, della squadra biancazzura rispetto ai rossoverdi umbri. Così non è stato e il Pescara ha perso una buona occasione per affermarsi come una delle protagoniste, positive, del campionato.

Buon primo tempo, ma è mancato il colpo del ko
Eppure la partita contro la Ternana era iniziata bene, un buon primo tempo lasciava sperare in un finale diverso, ma così non è stato. La squadra non è stata capace di chiudere la partite nella prima frazione di gioco quando avrebbe meritato il pareggio. Fa tutto il Pescara. Solito errore in difesa e vantaggio degli umbri al primo giro di orologio. La squadra recupera subito lo svantaggio con un Bjarnason sempre più convincente, ma non riesce a sancire la superiorità manifestata sia in termini di gioco sia in termini territoriali. Nel secondo tempo infatti cresce la Ternana e si spegne sempre più velocemente il Pescara con il passare dei minuti.

La sconfitta non è un dramma, ma non si può nemmeno gioire
La Ternana vince una partita che poteva anche perdere, ma non “ruba” niente all’Adriatico. Il Pescara invece resta al palo e rimanda a momenti altri gioie per i suoi tifosi. Già dalla partita di domani, la sfida contro il Bologna è anche per questo motivo molto stimolante, questo può succedere. Una squadra che ha già dimostrato di rendere di più e meglio in trasferta potrebbe riprendere la marcia verso la conquista di posizioni più consone alla qualità della rosa a disposizione di baroni, che non sarà la migliore della categoria, ma certo è tra le prime della cadetteria.
Certo il Bologna non è un avversario facile da affrontare, i nuovi acquisti e una compagine societaria di alto profilo, basti pensare a Fenucci e Corvino rispettivamente Amministratore delegato e Direttore sportivo, fanno del Bologna una delle squadre più accreditate per la promozione in serie B.
Bologna rievoca ricordi felici per i tifosi del Pescara, chissà che non si possa, già da domani, aggiornare l’album dei successi in terra bolognese.

Politano il migliore e Bjarnason conferma il suo buon momento di forma

Le pagelle di Pescara-Ternana

7 Politano 6,66

8 Bjarnasson 6,5

15 Salamon 6,16

26 Da Silva 6,16

32 Memushaj 6

24 Selasi 6

2 Pucino 6

13 Zuparic 6

25 Pasquato 6

29 Rossi 6

9 Melchiorri 5,33

11 Zampano 5,16

18 Aresti 5

16 Brugman sv
Marco Baroni 5,16

Pescara-Ternana_24 gennaio 2015

I tifosi della Curva Nord rendono omaggio a Marco Mazza, al secolo Bubù, a otto anni dalla sua prematura scomparsa. Massimo Mucciante riesce a cogliere uno dei momenti più significativi della giornata.

Trapani-Pescara_17 gennaio 2015

Matteo Politano, uno dei protagonisti assoluti della stagione agonistica del Pescara, fissato dall’obiettivo di Massimo Mucciante come sospeso in aria, sotto lo sguardo vigile del guardalinee.

Quattro gol anche al Trapani, adesso il gioco si fa serio

Il Pescara si ripresenta al campionato di serie B e ai suoi tifosi nello stesso, identico, modo, in cui li aveva lasciati prima della pausa natalizia. Forte e autorevole, soprattutto come una macchina da gol, soprattutto in trasferta. Anzi, la squadra ammirata contro il Trapani, lascia sperare che con il passar delle giornate il meccanismo possa funzionare sempre meglio.
Una partita, quella vinta contro i siciliani, senza sbavature, condotta in modo autorevole, da grande squadra. Forse per la prima volta in questo campionato il Pescara ha svelato le sue reali potenzialità: una squadra che può competere per la vittoria del campionato.

La cessione di Maniero non pregiudica niente, anzi…
In molti hanno criticato la società biancazzurra per la cessione dell’ex capitano Riccardo Maniero al Catania. Le critiche sono state molto dure sia in relazione all’aspetto finanziario sia in relazione all’aspetto tecnico. Da un punto di vista finanziario la società ha spiegato il motivo delle sue scelte e ognuno può formulare la propria idea e un giudizio autonomo, mentre da un punto di vista tecnico, si può affermare che la cessione di Maniero non indebolisce la squadra, anche se non dovesse arrivare nessun altro attaccante in squadra.
Per il tipo di gioco che predilige, e soprattutto ha nelle sue corde, l’allenatore dei biancazzurri, un brevilineo che affianchi Melchiorri è la soluzione ideale. E per quello che si è visto fino ad oggi, sul versante delle potenzialità di gioco espresse dalla squadra, Pasquato e Caprari possono garantire un rendimento superiore all’assetto precedente.

Adesso nessun colpo a sorpresa
Si stia attenti dunque in questo ultimo scorcio di mercato a non commettere errori realizzare colpi a sorpresa. La rosa del Pescara è di buon livello e non necessita di ulteriori ritocchi soprattutto nel reparto offensivo. Anzi, al contrario c’è bisogno di sfoltire la rosa per arrivare ad un numero adeguato di calciatori e creare così un gruppo ancor più coeso e unito. Baroni segua il suo istinto e faccia giocare la squadra così come ha in mente senza farsi condizionare dai numeri o dal calcio spettacolo. Non accetti consigli da nessuno e faccia emergere la grande qualità dei calciatori che ha a disposizione. In un calcio che guarda solo al risultato serve questo. Per i sognatori, e io so di appartenere a questa categoria, ci saranno tempi altri e in ogni caso ci si può sempre accomodare in divano e schiacciare il tasto play a film già visti che fa sempre piacere rivedere.

Pasquato non fa rimpiangere “Pippo” Maniero

Le pagelle di Trapani-Pescara

25 Pasquato 7,875

9 Melchiorri 7,375

7 Politano 7,25

8 Bjarnasson 7,125

32 Memushaj 6,75

18 Aresti 6,5

24 Selasi 6,625

10 Caprari 6,625

13 Zuparic 6,25

11 Zampano 6,25

2 Pucino 6

17 Cosic 5,5

16 Brugman sv

Paolucci sv

Marco Baroni 7,5

Finalmente ritorna il campionato

È il caso di dirlo con molta franchezza, meno male che ritorna il calcio giocato. Le partite, i gol, gli errori, le critiche sulla formazione, le critiche all’allenatore. Meglio, molto meglio questo delle chiacchiere vuote e senza senso che si è soliti fare durante le pause del campionato. Soprattutto quando questo vuoto è riempito da radio-mercato, capace di amplificare quel vuoto piuttosto che riempirlo.
Nel tempo dei social media che stiamo vivendo poi il calciomercato diventa, spesso, un esercizio di stile fine a se stesso. Voci che si rincorrono senza nessuna verifica con i diretti interessanti mettono in circolo notizie che non hanno nessuna fondatezza, buone solo ad alimentare malcontento o eccitazione tra i tifosi che durano fino alla smentita di turno.

Le statistiche dicono che vince chi cambia meno
Ma è davvero positivo cambiare tanti calciatori durante le sessioni di calciomercato?
Le statistiche dicono di no. Chi cambia molto e spesso è destinato a fallire da un punto di vista sportivo. Rivoluzionare la propria rosa di calciatori è indice di una scarsa programmazione che incide sui risultati sportivi in maniera inequivocabile. Più si cambia più non si vince. E l’Italia in questa speciale classifica tra i campionati più importante del Vecchio Continente, occupa il primo posto, in negativo.
La girandola di calciatori penalizza soprattutto i giovani che non potendo restare a lungo nella stessa squadra, pagano il prezzo più alto. Il Italia solo il 9,6% dei calciatori proviene dal vivaio, mentre in Francia la media sale al 24,6%. Analizzando i «dall’analisi di 31 campionati europei risulta che la parte alta della classifica sia frequentata da club più stabili (dove la percentuale di nuovi giocatori si ferma al 38,5%) mentre i bassifondi sono appannaggio dei club più frenetici sul mercato (43,8% di nuovi acquisti)».

Cosa conviene fare?
La risposta è semplice: programmare e affidarsi a progetti di medio e se durante il tragitto i risultati non arrivano, in ogni caso, conviene cambiare il meno possibile.
Se analizziamo la storia sportiva più recente del Pescara troviamo conferma in ciò che si è sostenuto. Tutte le volte che la rosa è stata rivoluzionato i risultati non sono mai arrivati. Valeva per gli anni precedenti, vale anche per l’anno in corso. Dopo la rivoluzione, sportiva ovviamente, dell’estate scorsa bene farebbe la dirigenza dei biancazzurri a cambiare il meno possibile. La rosa costruita in estate è ampia e andrebbe, eventualmente, solo sfoltita. Ovvero si dovrebbero effettuare operazioni in uscita piuttosto che in entrata e insistere su un gruppo che, dopo le difficoltà iniziali, sta dimostrando di avere le qualità tecniche e umane per risalire la china.

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