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«Grande è la confusione sotto il cielo, perciò la situazione è favorevole»

L’ennesima formazione e l’ennesima sconfitta
Siamo in periodo di elezioni e dunque per essere in totale sintonia con il tempo che viviamo mi sembra giusto citare uno dei pensieri più noti di Mao Tse-tung. Nei periodi di grande confusione bisogna sapere approfittare della situazione negativa per progettare il futuro in maniera più radicale. Questo significa in estrema sintesi la frase di Mao, «Grande è la confusione sotto il cielo, perciò la situazione è favorevole».
A Padova Serse Cosmi schiera l’ennesima formazione. Cambia ancora uomini come se si trovasse sulla giostra di un Luna park e schiera l’inedita coppia d’attacco Politano-Caprari.
Cosa si può aggiungere di più su questo terreno se non quello che abbiamo ripetuto in maniera forse anche ossessiva in queste ultime settimane?
Mentre Cosmi parlava di aggancio alla zona play off anche quando la logica consigliava prudenza, noi di calcio Totale sottolineavamo l’inadeguatezza della squadra e dello stesso allenatore. Non erano nelle condizioni di raggiungere quell’obiettivo, la squadra per un errore di valutazione commesso da tutti, il tecnico perché si dimostrava, partita dopo partita, inadeguato per quel compito.

Cosmi non è riuscito a dare un’identità alla squadra
La pecca più grave compiuta dall’allenatore umbro è stata di non aver saputo dare un’identità tattica alla squadra. Ha dimostrato di non avere le idee chiare e questo primo errore ha causato il secondo, altrettanto grave, di utilizzare formazioni diverse in ogni partita. Una squadra dunque allo sbando da un punto di vista tattico che non ha saputo trovare al suo interno la forza per rendere meno amaro il campionato.
Cosmi aveva assicurato che gli obiettivi del Pescara non erano cambiati e che il raggiungimento dei play off restava il traguardo della stagione.
I fatti hanno dimostrato che si sbagliava sia nella previsione quanto nella valutazione della squadra.

Dall’addio a Cosmi deve nascere un nuovo Pescara
Tra qualche anno nessuno si ricorderà del passaggio di Cosmi sulla panchina che fu di Galeone e Zeman, in molti si ricorderanno di quest’annata scialba e negativa.
Si volti pagina dunque e si riparta da un’allenatore che porti in dote non la dialettica o la teatralità dei suoi gesti, ma idee tattiche precise. Un allenatore in grado di schierare una squadra in grado d’imporre il proprio gioco indipendentemente dall’avversario che si trova di fronte. Un allenatore capace di lavorare con i giovani e che sia disposto a lavorare su un periodo medio lungo in riva all’Adriatico.
Noi di calcio Totale abbiamo già espresso le nostre preferenze, ma non spetta a noi operare le scelte.
Noi, come molti crediamo, abbiamo solo voglia di girare pagina e di tornare allo stadio per cantare il nostro inno al bel calcio che faceva più o meno così: «Che bello è…quando esco di casa…per andare alla stadio…a vedere il Pescara…».

Si salva solo Rossi

Le pagelle di Pescara-Virtus Lanciano

Questa settimana per le pagelle di Calcio Totale ci sono solo i voti. La prestazione è stata talmente brutta che non merita di essere giudicata anche con giudizi.

22 Pelizzoli_5

3 Salviato_4,5

5 Capuano_5,5

15 Bocchetti_5

14 Balzano_5,5

28 Bovo_5,5

46 Mascara_5

27 Ragusa_5

29 Rossi_6,5

19 Maniero_6

32 Sforzini_5

6 Zauri_sv

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Serse Cosmi_5

Il Pescara conquista la salvezza, quasi matematica, contro Siena e Lanciano

Continua la confusione tattica
Alla vigilia di Carpi-Pescara, e dunque prima delle sfide contro Siena e Lanciano, l’allenatore del Pescara Serse Cosmi continuava a parlare di play off svelando ai più che non aveva ben chiaro il reale valore della rosa a sua disposizione. Ovvero, ha dato l’impressione di non aver compreso che l’unico obiettivo possibile, a quel punto della stagione, era la salvezza matematica da conquistare nel più breve tempo possibile. E così, forte delle sue convinzioni, contro il Carpi ha schierato l’ennesima, nuova, formazione. Fuori Gianluca Caprari e dentro Matteo Politano. Dentro Giuseppe Rizzo e fuori Matti Nielsen. Quando poi Caprari è entrato per sostituire Pippo Maniero, Cosmi ha offerto ai tifosi del Pescara l’opportunità di vedere Antonino Ragusa impiegato come punta centrale, forse l’unico ruolo che il forte attaccante siciliano non aveva ancora ricoperto sotto la guida tecnica dell’ex allenatore del Perugia.
Dichiarazioni e scelte tecniche che lasciano perplessi per diversi motivi.
Il Pescara di Serse Cosmi non ha un’identità tattica e cerca la via del gol con azioni che non si ripetono mai uguali a se stesse. Le scelte tecniche sono perciò una diretta conseguenza della confusione, soprattutto tattica, che regna in riva all’Adriatico dal suo arrivo.

Questi calciatori sono stati, tutti, sopravvalutati
L’allenatore umbro non è ovviamente l’unico responsabile del fallimento tecnico di questa stagione. Non dobbiamo infatti dimenticare il contributo che ha dato, in questo senso, la gestione tecnica di Pasquale Marino, soprattutto non si deve trascurare lo scarso rendimento di quasi tutti i componenti della rosa.
È ormai chiaro a tutti che i calciatori che formano l’organico del Pescara sono stati, quasi tutti, sopravvalutati. Giornalisti, tifosi, società, addetti ai lavori, pensavano che questa squadra potesse conquistare con relativa facilità l’accesso ai play off per giocarsi, realisticamente, la possibilità di un pronto ritorno nella massima serie. Non è stato così, non sarà così, purtroppo.
Non è ancora tempo di bilanci, ma si può affermare con poche possibilità di errore che se si escludono Brugman, il Ragusa del girone di andata e un paio di altri calciatori, tutti hanno reso molto meno di quanto ci si aspettasse. Una rosa dunque non all’altezza del compito e due allenatori che, in ogni caso, hanno reso anch’essi molto meno del valore che tutti gli attribuivano.

Contro il Siena e il Lanciano i punti necessari per la salvezza
Nella doppia sfida casalinga contro Siena e Lanciano giunge un parziale riscatto, non dal punto di vista del gioco espresso ma dalla conquista di quattro punti su sei a disposizione. Manca un punto per la salvezza matematica che potrebbe arrivare già dalla prossima trasferta contro il Padova già retrocesso.
Il tempo dei bilanci è dunque giunto e dalla prossima settimana si dovrà cominciare a programmare il futuro che non può prevedere Serse Cosmi in panchina anche per il prossimo anno.

Il Pescara delude ancora

La sconfitta di Carpi avvicina, pericolosamente, i biancazzurri alla zona che scotta
Alla vigilia di Carpi-Pescara, l’allenatore del Pescara Serse Cosmi continuava a parlare di play off svelando ai più che non aveva ben chiaro il reale valore della rosa a sua disposizione. Ovvero, ha dato l’impressione di non aver compreso che l’unico obiettivo possibile, a questo punto della stagione, era la salvezza matematica da conquistare nel più breve tempo possibile. E così, forte delle sue convinzioni, contro il Carpi ha schierato l’ennesima, nuova, formazione. Fuori Gianluca Caprari e dentro Matteo Politano. Dentro Giuseppe Rizzo e fuori Matti Nielsen. Quando poi Caprari è entrato per sostituire Pippo Maniero, Cosmi ha offerto ai tifosi del Pescara l’opportunità di vedere Antonino Ragusa impiegato come punta centrale, forse l’unico ruolo che il forte attaccante siciliano non aveva ancora ricoperto sotto la guida tecnica dell’ex allenatore del Perugia.
Dichiarazioni e scelte tecniche che lasciano perplessi per diversi motivi.
Il Pescara di Serse Cosmi non ha un’identità tattica e cerca la via del gol con azioni che non si ripetono mai uguali a se stesse. Le scelte tecniche sono perciò una diretta conseguenza della confusione, soprattutto tattica, che regna in riva all’Adriatico dal suo arrivo.

Questi calciatori sono stati, tutti, sopravvalutati
L’allenatore umbro non è ovviamente l’unico responsabile del fallimento tecnico di questa stagione. Non dobbiamo infatti dimenticare il contributo che ha dato, in questo senso, la gestione tecnica di Pasquale Marino, soprattutto non si deve trascurare lo scarso rendimento di quasi tutti i componenti della rosa.
È ormai chiaro a tutti che i calciatori che formano l’organico del Pescara sono stati, quasi tutti, sopravvalutati. Giornalisti, tifosi, società, addetti ai lavori, pensavano che questa squadra potesse conquistare con relativa facilità l’accesso ai play off per giocarsi, realisticamente, la possibilità di un pronto ritorno nella massima serie. Non è stato così, non sarà così, purtroppo.
Non è ancora tempo di bilanci, ma si può affermare con poche possibilità di errore che se si escludono Brugman, il Ragusa del girone di andata e un paio di altri calciatori, tutti hanno reso molto meno di quanto ci si aspettasse. Una rosa dunque non all’altezza del compito e due allenatori che, in ogni caso, hanno reso anch’essi molto meno del valore che tutti gli attribuivano.

Contro il Siena i punti necessari per la salvezza
Prima di fare il bilancio di una stagione comunque deludente c’è da terminare il campionato in corso, soprattutto c’è da conquistare, matematicamente, la salvezza e con essa la possibilità di disputare anche il prossimo anno il campionato di serie B.
Si metta da parte tutto e ci si concentri sull’unico obiettivo raggiungibile. Nella partita contro il Siena non conta giocare bene o convincere, conta solo conquistare la vittoria.
«After all, tomorrow is another day!» recita uno degli explicit più famosi della storia del cinema. «Dopotutto, domani è un alto giorno» appunto, pensiamo positivo.

Tutti senza voto, allenatore compreso

Le pagelle di Carpi-Pescara

Questa settimana per le pagelle di Calcio Totale tutti senza voto.

22 Pelizzoli_sv

6 Zauri_sv

5 Capuano_sv

15 Bocchetti_sv

14 Balzano_sv

18 Rizzo_sv

16 Brugman_sv

3 Salviato_sv

7 Politano_sv

19 Maniero_sv

27 Ragusa_sv

8 Caprari_sv

20 Nielsen_sv

32 Sforzini_sv

Serse Cosmi_sv

Il Pescara è sempre più incolore

Le pagelle di Pescara-Novara

Questa settimana per le pagelle di Calcio Totale ci sono solo i voti. La prestazione è stata talmente brutta che non merita di essere giudicata anche con giudizi.

22 Pelizzoli_5

6 Zauri_5,5

15 Bocchetti_5

5 Capuano_5

14 Balzano_5,5

33 Zuparic_5

16 Brugman_5

3 Salviato_5

27 Ragusa_5,5

8 Caprari_5,5

19 Maniero_5,5

20 Nielsen_5

46 Mascara_sv

11 Cutolo_sv

Serse Cosmi_4,5

Una squadra che non sa più vincere, ma soprattutto convincere

Il pareggio con il Novara stabilisce il reale valore della squadra
Un’altra partita archiviata in questo triste e noioso campionato per il Pescara. Per fortuna ci pensa Cosmi a movimentare la giornata cambiando per l’ennesima volta assetto tattico e formazione. In questa occasione il tecnico umbro schiera tre attaccanti, due esterni puri come Ragusa e Caprari e Maniero come punta centrale, che agiscono quasi sulla stessa linea in fase di possesso palla, una vera novità. Zuparic viene riportato in mediana a coprire le spalle a Brugman e Bocchetti ritrova una maglia da titolare al centro della difesa. L’ennesimo cambiamento non porta però grandi vantaggi alla causa biancazzurra, la squadra, al contrario, è in evidente regressione tattica e quello di buono che era stato fatto in questo campionato è ormai solo un pallido ricordo.
Questa girandola di moduli, che differiscono per cambiamenti progressivi, e di uomini ha avuto come esito certo lo sgretolamento, direi scientifico, delle poche certezza che la squadra aveva acquisito durante il campionato.

Lo strano caso di Brugman, Politano, Belardi e Ragusa
Pur tra alti e bassi la squadra aveva infatti acquisito, cammin facendo, alcune certezze sulle quali costruire il proprio campionato. In primo luogo il ruolo di Brugman come play che aveva stupito tutti a partire proprio dall’allenatore Pasquale Marino che aveva accantonato un talento come Federico Viviani per far giocare l’uruguagio. La redditività di Matteo Politano che aveva saputo conquistare una maglia da titolare come esterno alto in un reparto che vede tanti calciatori in rosa. Antonino Ragusa, protagonista di uno strepitoso girone di andata agendo da esterno alto. E infine la scoperta di Belardi che aveva saputo bene interpretare il ruolo di estremo difensore risultando decisivo, ai fini del risultato, in più di una occasione.
Ebbene queste poche certezze che la squadra aveva faticosamente “trovato” lungo il suo cammino, oggi non esistono più. Belardi e Politano siedono in panchina, il primo non ha più giocato mentre per il secondo ci sono solo scampoli di partita, Ragusa ha ricoperto tutti i ruoli tranne quello che gli aveva garantito un rendimento molto alto e Brugman, in qualche occasione ha dovuto lasciare la bacchetta di direttore d’orchestra a Beppe Mascara.

Adesso servono i punti per conquistare la salvezza matematica
Giunti a questo punto del campionato però ha poco senso continuare a dissertare di tattica e di uomini da schierare, perché è evidente a tutti che la squadra non è stata e non sarà, purtroppo, tra le protagoniste in positivo del campionato. A questo punto del campionato e nelle condizioni in cui è arrivato il Pescara occorre solo conquistare, prima possibile, il diritto a disputare anche per il prossimo anno il campionato di serie B. Quando ciò avverrà, e solo in quel momento, avrà senso parlare nuovamente di tattica e di uomini da schierare.

Prestazione negativa, cinque politico per tutti. 4 a Serse Cosmi

Le pagelle di Ternana-Pescara

Questa settimana per le pagelle di Calcio Totale ci sono solo i voti. La prestazione è stata talmente brutta che non merita di essere giudicata anche con giudizi.

22 Pelizzoli_5

6 Zauri_5

33 Zuparic_5

5 Capuano_5

3 Salviato_5

16 Brugman_5

20 Nielsen_5

29 Rossi_5

46 Mascara_5

8 Caprari_5

27 Ragusa_5

33 Sforzini_5

18 Rizzo_sv

7 Politano_sv

Serse Cosmi_4

Questa settimana solo voti, niente giudizi per la più brutta prestazione della stagione.

Le pagelle di Brescia-Pescara

Questa settimana per le pagelle di Calcio Totale ci sono solo i voti. La prestazione è stata talmente brutta che non merita di essere giudicata anche con giudizi.

25 Emanuele Belardi_6

7 Matteo Politano_5,5

19 Pippo Maniero_5,5

16 Gaston Brugman_5

33 Dario Zuparic_5

6 Luciano Zauri_5

14 Antonio Balzano_5

27 Antonino Ragusa_5

1 Tomas Svedkauskas_5

23 Uros Cosic_5

15 Antonio Bocchetti_5

46 Giuseppe Mascara_5

8 Gianluca Caprari_5

33 Fernando Sforzini_4,5

Serse Cosmi_4,5

A Brescia è stato toccando il fondo. Adesso si deve risalire

I perché della prestazione più brutta della stagione
La prestazione negativa di Brescia ha ragioni profonde che non possono essere liquidate con un semplicistico «fattore psicologico» o peggio ancora ricorrendo alla «precaria condizione fisica». Queste due argomentazioni sono certamente delle concause, ma non rappresentano il problema maggiore. Ciò che ha inciso maggiormente nella prestazione negativa della squadra (ma anche la partita contro la Reggina non era stata molto diversa soprattutto la prima mezz’ora della gara), risiede nel nuovo assetto tattico della squadra dal quale discende anche la scelta degli uomini. Scelta che ha determinato nuovi equilibri e gerarchie nel gruppo e che, per questa ragione, accomuna Serse Cosmi a Pasquale Marino.

Il tema tattico
Cosmi fa giocare il Pescara con un possesso palla prolungato, con almeno tre uomini sempre molto vicini tra loro, per poi aprire improvvisamente il gioco sulle fasce e favorire il cross per Sforzini. Un modo di giocare che abbiamo ribattezzato “Tiki Taka alla umbra”. Per il resto la squadra è molto corta, con distanze minime tra i reparti, spesso a presidio della propria metà campo. Queste le intenzioni sulla carta.
Quando il gioco riesce la squadra ne trae benificio e disputa anche buone partite, si pensi per esempio alla gara contro il Latina, ma quando il possesso palla non è effettuato in modo continuativo e gli esterni di centrocampo non accompagnano l’azione, il gioco diventa monotono e prevedibile. Per ciò che si è visto fino alla partita di Brescia, la squadra di Serse Cosmi gioca solo in questo modo e dunque se il play non è in giornata il giro palla risulta inefficace e la squadra soffre.

La scelta degli uomini
Il gioco di Cosmi dunque non prevede un uso sistemico del rettangolo di gioco in tutta la sua ampiezza e da questa scelta tattica discende perciò la scelta degli uomini da schierare. Infortuni e squalifiche a parte ovviamente.
Questo è il motivo per cui Antonino Ragusa non agisce più nella porzione di campo dove ha reso meglio e invece lo abbiamo visto spesso fare il quinto di centrocampo con compiti più difensivi che offensivi. Stesso discorso vale per Matteo Politano, non utilizzato con continuità e in una posizione in cui, oggettivamente, rende di meno. Infine la scelta di utilizzare Mascara come doppio play ha portato, nella partita contro il Brescia soprattutto, all’utilizzo di Brugman come mezzala. L’unica certezza del Pescara edizione 2013/2014, Brugman play alla Verratti, spazzata via dal nuovo credo tattico.
È evidente che quando s’interviene su una squadra in crisi, il Pescara affidato a Cosmi veniva da sei sconfitte consecutive, mettendo in discussione le uniche note positive (Brugman, Politano e Ragusa) è difficile che la squadra possa, nel medio periodo, trarre dei benefici.
Il calcio non è materia prevalentemente filosofica, gioca sempre chi è più bravo e chi è più in forma, indipendentemente dai moduli o dalle concezioni tattiche.
Forza dunque Serse, resetta tutto e manda in campo i migliori facendo giocare ognuno nel ruolo in cui rende di più, senza se senza ma.

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