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Si salvano in pochi, Brugman il migliore ancora una volta

Le pagelle di Bari-Pescara

25 Emanuele Belardi_6
Non ha responsabilità sul gol del Bari, per il resto ordinaria amministrazione per un portiere abituato a grandi interventi.

6 Luciano Zauri _sv
Gioca uno scampolo di partita perché costretto ad uscire per un brutto infortunio.

21 Raffaele Schiavi_5
Nel momento più importante della partita, l’azione che porta al gol i padroni di casa, perde per strada il centravanti dei biancorossi pugliesi e regala la vittoria al Bari.

15 Antonio Bocchetti_6
Anche l’esperto Bocchetti riscatta la brutta prestazione offerta contro il Varese e sfodera una buona prestazione per quantità e qualità.

14 Antonio Balzano_6
Partita ampiamente sufficiente per il capitano che anche in occasione della sesta sconfitta consecutiva può uscire a testa alta dal campo.

28 Andrea Bovo_5
Disputa una partita anonima da tutti i punti di vista. Né incontrista tantomeno mezzala. Il risultato è che Brugman è costretto a giocare da solo in mezzo al campo.

16 Gaston Brugman_6,5
Il migliore in campo dei suoi per lucidità, quantità e qualità. Quando imbecca Antonino Ragusa, nell’azione che precede il vantaggio del Bari, sembra più Gianni Rivera che un giovane uruguagio.

29 Andrea Rossi_5
Ancora una volta impalpabile la sua presenza in campo. Non sembra essere in grado di dare una svolta alla sua stagione

7 Matteo Politano_5
Entra nel vivo del gioco, a modo suo, una sola volta al 9° del secondo tempo quando, palla al piede, percorre tutto il campo superando in dribbling un paio di avversari per poi sbagliare clamorosamente la conclusione a rete.

19 Pippo Maniero_5
Forse la peggior prestazione della stagione per Pippo Maniero. Impacciato e spesso in ritardo non offre il contributo necessario alla causa dei compagni.

27 Antonino Ragusa_5
Per la seconda volta consecutiva Ragusa non fornisce una prestazione adeguata alla sua qualità. Al 28° del secondo tempo imbeccato da Brugman s’invola verso la porta avversaria, ma calcia malamente tra le braccia del portiere.

33 Dario Zuparic_6
Una buona gara per il giovane Dario che veniva da alcune prestazioni largamente insufficienti. Salva la porta del Pescara in almeno due occasioni con interventi perfetti per tempismo ed efficacia

11 Aniello Cutolo_sv
Gioca troppo poco per poter essere giudicato.

32 Nando Sforzini_sv
Anche per Sforzini vale lo stesso discorso fatto per Cutolo.

Pasquale Marino_4,5
La sesta sconfitta consecutiva è fatale per Pasquale Marino che alla fine della partita viene esonerato e dunque lascia la panchina del Pescara. Una storia sportiva iniziata sotto i migliori auspici e finita nel peggiore dei modi e come, probabilmente, nessuno si sarebbe aspettato.

Dentro Serse Cosmi, fuori Pasquale Marino, la scelta del Pescara per risalire la china

La sesta sconfitta consecutiva decide il futuro di Marino
È stato dunque di nuovo il Bari a decidere la sorte di Pasquale Marino. Era già successo in passato e la storia si è ripetuta. Un Pescara svogliato e senza grinta, soprattutto nel primo tempo, perde la sesta partita consecutiva e la società decide di esonerare l’allenatore siciliano che tanto entusiasmo aveva riportato in città.
Come non ricordare infatti la sua presentazione al porto turistico di Pescara, i canti e i proclami d’inizio stagione? Un precampionato partito con i botti, bel calcio e risultati, poi le prime avvisaglie di ciò che sarebbe successo in questo disastroso inizio di 2014. La squadra ha perso strada facendo tutto quello che di buono era riuscita a fare nella parte centrale del girone di andata. Il bel gioco è diventato un pallido e sbiadito ricordo e anche la classifica è diventata diversa, più anonima, forse, non consona alla caratura tecnica di questa rosa.
Si è giunti così all’esonero dell’allenatore. I dirigenti hanno preso questa decisione solo dopo la sesta sconfitta consecutiva, concedendo all’allenatore siciliano molte opportunità.

Si chiude l’era Marino e si apre l’interregno di Serse Cosmi
Il Pescara volta pagina e sulla panchina dei biancazzurri siede oggi Serse Cosmi, ritenuto da tutto l’ambiente, società, tifosi, addetti ai lavori, uomo capace di risollevare e mettere sul binario giusto il campionato degli abruzzesi.
E Cosmi, fin dal primo allenamento, non ha tradito le attese. Subito pallone per i calciatori che dopo vari esercizi a centrocampo e sempre con la palla tra i piedi, hanno disputato la prima partitella in famiglia.
Cosmi a bordo campo si sbraccia e da indicazioni. «Accorcia», «vicino, vicino», chiede ai suoi giocatori di aiutarsi in campo. Di non lasciare mai solo un compagno in possesso di palla. Poca teoria e molta pratica. Una sorta di “Tiki taka” alla umbra. Palla corta e pedalare, si sarebbe detto in un tempo altro.

«Gli obiettivi restano gli stessi d’inizio campionato»
E nella conferenza stampa di presentazione mette in chiaro, fin dal primo momento, che gli obiettivi restano gli stessi d’inizio stagione. Sedici partite per centrare i play off, senza se e senza ma. Un inizio all’attacco dunque, senza fare melina, ma parlando guardando, dritto, negli occhi l’interlocutore. Serviva una persona di questa vaglia in momento così difficile del campionato. Il primo esame, Serse Cosmi, lo ha superato a pieni voti, adesso però c’è il campo e sul campo gli avversari. Basta aspettare pochi giorni perché sabato è già campionato. Benvenuto a Pescara, Serse.

Belardi su tutti, poi Brugman e Maniero

Le pagelle di Pescara-Varese

25 Emanuele Belardi_6,5
Al 37 del primo tempo timbra il cartellino su un gran tiro di Di Roberto e di ripete in almeno altre due occasioni. Il migliore in campo dei biancazzurri, è certamente una delle note positive della stagione.

3 Simone Salviato _5
Una partita strana quella di Salviato, alterna buone cose ad altre meno buone. Soprattutto si fa ammonire e salterà, per questo, la trasferta di Bari. La sua prova è insufficiente.

33 Dario Zuparic_4,5
Un autentico disastro, da due errori consecutivi, sul primo rischia anche l’espulsione diretta, nascono le occasioni più ghiotte per il Varese. Continua il suo periodo difficile. Sarebbe il caso di concedergli qualche turno di riposo.

15 Antonio Bocchetti_4,5
Con Zuparic forma la coppia meno assortita di centrali di tutta la rosa del Pescara. In ritardo su molti palloni, costringe Balzano a un super lavoro in fase di copertura. Più a suo agio nel ruolo di esterno basso.

14 Antonio Balzano_6
Una buona prestazione quella del capitano inficiata dalla quinta sconfitta consecutiva. Corre e lotta su ogni pallone e rimedia ad alcuni errori della coppia centrale.

28 Andrea Bovo_5
Parte bene, ma poi si spegne man mano che la partita entra nel vivo. Utile nei movimenti senza palla poco convincente come incontrista e più in generale in fase di non possesso.

16 Gaston Brugman_6,5
Contende la palma del migliore in campo a Emanuele Belardi. Una partita ordinata in cui si mette in evidenza oltre che nella fase di possesso anche nella fase di non possesso. Predica, purtroppo, nel deserto.

18 Giuseppe Rizzo_5
Partita inconsistente. Non entra mai nel vivo del gioco, piuttosto tende a nascondersi. Non incide, soprattutto sembra un corpo estraneo alla squadra.

7 Matteo Politano_5
La sua solita partita con alti e bassi, discontinua. Quando ha la palla tra i piedi delizia la platea e aiuta la squadra, ma si assenta troppo spesso dal gioco.

10 Mahamadou Samassa_sv
Sembrava essere partito bene, ma dopo una ventina di minuti è costretto ad uscire per un problema muscolare che, probabilmente, lo terrà lontano dai campi di calcio per almeno un mese.

27 Antonino Ragusa_5
Non è il solito Ragusa, prova ad innescare la quarta in più di un’occasione, ma non è la sua giornata. Il Pescara attuale non può fare a meno del suo contributo.

19 Pippo Maniero_6
Inizialmente il tecnico gli preferisce il nuovo arrivo Samassa, ma, quando il compagno di squadra esce per infortunio, si riprende il ruolo di titolare che gli spetta di diritto per la capacità realizzativa che sta dimostrando durante tutto il corso del campionato.

8 Gianluca Caprari_5
Entra in campo quando la partita è compromessa.  Anche lui, come i suoi compagni di squadra è incapace, in questa fase della stagione, di «buttare il cuore oltre l’ostacolo».

Aniello Cutolo_sv
Entra negli ultimi dieci minuti di partita e sostituisce il migliore in campo. Nessuno si è accorto della sua presenza in campo.

Pasquale Marino_4,5
Giunge anche la quinta sconfitta consecutiva per il Pescara e per Marino non si preannunciano tempi buoni. Nella conferenza stampa post partita l’allenatore riconosce le difficoltà della squadra e di tutto il gruppo, da l’impressione di essere ancora il leader del gruppo.

Il Pescara del 2014 sa solo perdere

Contro il Varese si ripete il penoso spettacolo delle ultime partite
Contro i lombardi allenati da Carmine Gautieri si rivede il Pescara di questi ultimi tempi. Una squadra senza furore agonistico e senza grinta che alla prima occasione prende gol e non è capace di risalire la china.
Una squadra svogliata, incapace di giocare con continuità e profitto, soprattutto una squadra che allontana gli amanti del gioco del calcio dallo stadio.
La sconfitta contro il Varese, la quinta consecutiva, prima ancora che una sconfitta sul piano tecnico-tattico è stata una sconfitta sul piano mentale. Troppo diverso è stato l’atteggiamento delle due squadre in campo. Il Varese infatti, pur non dimostrando niente di straordinario, ha evidenziato una volontà che non avevano i calciatori del Pescara. Troppo svogliati per essere vincenti. Troppo assenti per essere protagonisti.

E adesso che tipo di campionato ci si può aspettare da una squadra così?
Dopo la sconfitta contro il Varese, il Pescara scivola verso una posizione di classifica sempre più anonima ed è difficile ipotizzare, in questi giorni di sconfitte, quale potrà essere il futuro prossimo di questa squadra. Gli obiettivi prefissati all’inizio della stagione avevano nei play off l’ambito premio. Se il campionato terminasse oggi il Pescara non centrerebbe quell’obiettivo. Tocca dunque a Pasquale Marino, in misura maggiore rispetto ad altri, fare in modo che la stagione si concluda con il conseguimento degli obiettivi prefissati. La società gli ha rinnovato la fiducia anche perché la squadra sembra essere tutta dalla sua parte. Il tecnico siciliano ha le competenze e l’esperienza giusta per uscire da questa crisi, di gioco e di risultati, e riportare il Pescara in una posizione in classifica più consona al suo blasone e alla sua attuale caratura tecnica, ma deve fare in fretta.

Le trasferte di Bari e Avellino decisive per il Pescara e per l’allenatore
Le prossime due partite saranno decisive per stabilire il reale valore della squadra, ma anche il futuro dell’allenatore. In Puglia e in Campania il Pescara deve ottenere due risultati positivi perché il tempo degli esperimenti o delle titubanze è terminato. Il gruppo deve, finalmente, diventare una squadra e deve farlo in questi giorni. Se non si coglie questa opportunità potrebbe essere troppo tardi. Troppo tardi per i calciatori, troppo tardi per l’allenatore. Soprattutto troppo tardi per il Pescara.

In Calabria si spegne la luce per il Pescara

Il Crotone infligge la quarta sconfitta consecutiva ai biancazzurri
La squadra di Massimo Drago ammirata contro il Pescara di Pasquale Marino è sembrata, a tratti, la squadra vincente di Zeman. Squadra corta che ripartiva velocissima con triangolazioni belle da vedere e molto efficaci contro le quali nulla hanno potuto Schiavi & company. Troppo veloci i calabresi, in grado di giocare un calcio che non lascia tempo agli avversari di organizzare una difesa adeguata, soprattutto in grado di arginare le incursioni degli esterni. L’azione del secondo gol dei calabresi è stata l’esatta fotografia del match. Da una parte una squadra che cerca la porta avversaria e il gol attraverso un gioco studiato a memoria e con una velocità di esecuzione contro la quale gli avversari hanno poco da opporre. Dall’altra parte una squadra ferma sulle gambe e non in grado di organizzare alcuna resistenza. Soprattutto incapace di mettere pressione ai portatori di palla rossoblu.

È solo una questione di modulo?
In tanti sostengono che una delle ragioni della crisi di gioco e di risultati sia imputabile al modulo di gioco. Ovvero non si è soddisfatti del 3-4-3 e si vorrebbe un passaggio al più “pescarese” 4-3-3.
C’è da dire, ad onor del vero, che sono pochi, pochissimi, gli allenatori che riescono a far giocare le proprie squadre in maniera riconoscibile e sempre uguale, e che invece la tendenza attuale degli allenatori è utilizzare più moduli di gioco, tutti prevalentemente difensivi. Indipendentemente dal modulo utilizzato, infatti, quasi tutti gli allenatori in fase di non possesso preferiscono difendersi con cinque calciatori.
Pasquale Marino è un allenatore in sintonia con questa tendenza, ovvero utilizza il modulo che ritiene più opportuno in relazione ai calciatori che ha disposizione.
Non credo sia dunque un problema di modulo di gioco.

Un gruppo che non è ancora diventato una squadra
Il Pescara sta dimostrando di non essere una squadra. È un buon gruppo che non riesce a dare una svolta positiva e definitiva al suo campionato. Fino ad oggi ha alternato buone prestazioni a pessime prestazioni. Non ha mai entusiasmato, ha spesso dato la sensazione di essere sul punto di far valere tutto il suo potenziale, ma in realtà non è mai successo.
Il Pescara è una squadra che gioca un buon calcio, ma a ritmi troppo bassi. Soprattutto una squadra priva di furore agonistico, certamente non conscia delle proprie potenzialità.
Difficile dunque individuare, in maniera univoca, le responsabilità di queste brutte prestazioni. Ovvero poter dire la responsabilità è tutta dell’allenatore, la responsabilità è tutta dei calciatori. La responsabilità è della società.
L’unica certezza è che se il Pescara dovesse continuare a giocare così come ha fatto a Crotone l’epilogo del campionato non riserverà niente di positivo.

Zuparic e Schiavi i peggiori in campo, Ragusa ancora il migliore

Le pagelle di Crotone-Pescara

25 Emanuele Belardi_5
Quando un portiere subisce tre gol c’è ben poco da giudicare. Non serve nemmeno analizzare i gol per capire se si sarebbero potuti evitare. Effettua un paio d’interventi che evitano un passivo ancora più pesante e questo giustifica il suo 5 in pagella.

23 Uros Cosic _5
Affonda con tutti suoi compagni di reparto e di squadra. All’inizio della partita sembra in grado di riscattare le sue ultime brutte prestazioni, ma con il passare dei minuti la sua gara annega nella mediocrità collettiva.

21 Raffaele Schiavi_4,5
Una partita piena di errori che culmina con l’espulsione che poteva arrivare molto prima per un fallo che l’arbitro punisce con una punizione per il Crotone, ma non con l’ammonizione per il centrale biancazzurro. Salterà la prossima partita e questa è la seconda brutta notizia.

33 Dario Zuparic_4,5
Una partita piena di errori e ingenuità. Si era messo in evidenza nel girone di andata come compagno di reparto di Brugman limitandosi a quello che una volta i commentatori chiamavano «lavoro oscuro». Chiamato a compiere un lavoro in chiaro ha fallito clamorosamente la prova.

14 Antonio Balzano_5
Questa volta la generosità non basta ad evitare anche per il capitano un’insufficienza grave. Corre e si propone, ma la squadra non c’è e non è in grado di reagire allo strapotere tecnico tattico del Crotone.

16 Gaston Brugman_5,5
Meno peggio dei suoi compagni. Lucido nella fase d’impostazione e sempre più efficace in fase d’interdizione. Uno dei pochi da salvare in una giornata da dimenticare al più presto.

28 Andrea Bovo_5
Gioca molti palloni, ma non riesce a dare una scossa all’apatia di cui è vittima la squadra. Nel primo tempo si propone con più continuità, nel secondo tempo affonda sotto le ripartenze velocissime dei calabresi che sembrano essere di una categoria superiore rispetto ai biancazzurri.

21 Andrea Rossi_5
Partita incolore per un calciatore che dovrebbe assicurare alla squadra una spinta continua sulla fascia sinistra. Affonda con tutta la ciurma.

7 Matteo Politano_5
Segno meno anche per il talentino scuola Roma. Un solo acuto in tutta la partita è poco per lasciare il segno e portare buoni risultati alla squadra.

19 Pippo Maniero_5
Non incide perché poco servito o servito male. Si propone in un paio di occasioni attaccando lo spazio, ma i suoi compagni non lo seguono. Non sembra essere più in grado di portare in alto la squadra con i suoi gol

27 Antonino Ragusa_6
Nella giornata negativa del Pescara si salva solo lui, ancora una volta il migliore dei biancazzurri. Soprattutto nel primo tempo gioca molti palloni ed esercita un pressing sul portatore di palla avversario che spesso ha successo. Predica nel deserto.

8 Gianluca Caprari_5
Entra a partita in corso, ma non riesca a cambiare le sorti dell’incontro. Impalpabile, si perde nella mediocrità complessiva della squadra.

32 Nando Sforzini_sv
Ancora qualche minuto per l’attaccante arrivato lo scorso anno per portare in salvo il Pescara. Non sembra essere in grado di poter giocare in una squadra con le ambizioni del Pescara.

3 Simone Salviato_sv
Un paio d’interventi alla «viva il parroco» non ci mettono in grado poter esprimere un giudizio.

Pasquale Marino_4,5
Il Crotone del suo ex compagno di squadra Massimo Drago infligge una lezione di calcio al suo Pescara e l’allenatore siciliano non è in grado d’invertire la rotta. Mette in campo una squadra svogliata che non lotta, ma soprattutto viene surclassata sul piano della corsa. Perde la partita sia da un punto di vista tattico sia da un punto di vista atletico.

Il Trapani vince all’Adriatico, ma è il Pescara che domina la scena

Una sconfitta che ha lo stesso sapore di una vittoria
È sempre difficile parlare e pensare in termini positivi dopo una sconfitta, soprattutto se la sconfitta è la terza consecutiva, ma indubbiamente il Pescara sceso in campo contro il Trapani è stato un buon Pescara.
In balìa dell’avversario per i primi dieci minuti di gara, dal ventesimo del primo tempo ha preso in mano il pallino del gioco e l’ha tenuto fino alla fine della partita.
Il solito Ragusa, Caprari e Maniero hanno avuto la possibilità di andare a segno più di una volta, soprattutto i biancazzurri hanno creato gioco pur restando per più di un tempo in inferiorità numerica. La squadra è stata sempre compatta, le distanze tra i reparti molto corte. Una buona condizione fisica ha consentito a tutti i calciatori di provare, fino all’ultimo minuto, a ribaltare il risultato. Non ci sono riusciti, ma la prestazione è stata buona e questo fa ben sperare per il prosieguo del campionato.

Gestire meglio le fasi iniziali della gara e più cattiveria sotto porta
Come è già capitato in altre occasioni il Pescara soffre l’inizio di partita. Quasi che la squadra avesse bisogno, in ogni occasione, di una scossa per cominciare a giocare come sa. Sembra essere più un problema psicologico, di approccio mentale alla gara, piuttosto che una questione tecnico-tattica. Pasquale Marino dovrà lavorare molto su questo aspetto e dovrà farlo in tempi rapidi. Il secondo aspetto da migliorare è la cattiveria sotto porta. La squadra, in alcune occasioni, sembra essere più concentrata sulle trame di gioco piuttosto che sulla capitalizzazione delle azioni create. Bisogna acquisire una “cattiveria” che questa squadra non sembra avere per capitalizzare al massimo le occasioni che riesce a produrre.

Errori arbitrali e nuovi innesti
Anche in questo campionato gli arbitraggi non sono favorevoli al Pescara. Successe anche nell’anno di Zeman, in quell’occasione la squadra dimostrò di essere più forte non solo degli avversari ma anche dei tanti errori arbitrali che caratterizzarono la stagione. Contro il Trapani l’arbitro, il sig. Fabbri di Ravenna, ha arbitro male, molto male. Bene farebbe la società ad alzare la voce nelle riunioni ufficiali per difendere il lavoro della squadra e dell’allenatore. Così come bene farebbero i calciatori a moderare la loro generosità agonistica per evitare inutili e ingiusti cartellini rossi come quello di Rizzo contro il Trapani.

Il solito Ragusa e uno Zuparic sempre più sicuro

Le pagelle di Juve Stabia-Pescara

25 Emanuele Belardi_6
Subisce due gol, uno dei quali su rigore, ma non ha grandi responsabilità. Nell’unico intervento della partita compie invece una grande parata e si conferma come uno dei migliori della sua squadra

12 Luciano Zauri_5,5
Una partita attenta e senza sbavature fino ai dieci minuti finali in cui, con la complicità di tutti i suoi compagni, non riesce a gestire la partita e il risultato.

21 Schiavi_6
Al rientro al centro della difesa disputa una gara con un rendimento sopra la sufficienza macchiata dai dieci minuti finali in cui non riesce, al pari dei suoi compagni di reparto, a fermare le “vespe” campane.

33 Dario Zuparic_6
Non ci fosse stata l’inutile espulsione finale avrebbe meritato la palma del migliore in campo. Schierato sulla linea dei difensori dimostra di meritare una maglia da titolare indipendentemente dal ruolo in cui è schierato.

27 Antonino Ragusa_6,5
Inizia il nuovo anno così come aveva terminato quello vecchio lottando su tutti i palloni e uscendo dal campo con la maglia sudata. Il migliore dei biancazzurri, per distacco.

18 Giuseppe Rizzo_5
Partita scialba e anonima per l’incontrista calabrese. Non entra mai in partita, si limita controllare la situazione.

16 Gaston Brugman_5,5
Una discreta prestazione che però non contagia il resto della squadra. Avrebbe dovuto alzare il baricentro della squadra con più continuità, soprattutto negli ultimi, fatali, dieci minuti di gara.

21 Andrea Rossi_5
Prestazione insufficiente per Andrea Rossi che gioca più a nascondino che a calcio. Non si propone con continuità pur non avendo un grande avversario da contrastare.

7 Matteo Politano_6
Una partita con alti e bassi. Quando entra in possesso della palla crea sempre molti pericoli per la difesa dei campani. La sua azione è però poco continua e con molte pause.

19 Pippo Maniero_5
Lotta su tutti i palloni che riceve, ma non lascia il segno. Non tira mai indietro la gamba e questo non basta. Per disputare un campionato di alto livello bisogna incidere sulla gara.

8 Gianluca Caprari_5
Esordio anonimo per Gianluca Caprari che rientra a Pescara dopo la parentesi romana, sponda giallorossa, che lo ha visto fare solo molta panchina. Avulso dalla manovra cerca nell’azione personale la soluzione che non arriva

11 Aniello Cutolo_4,5
Gioca poco più di quindici minuti sufficienti comunque per comprendere, ancora una volta purtroppo, che questa non è una stagione fortunata per lui. Al 33’ su una veloce ripartenza mostra tutti i suoi limiti fisici che non gli consentono di esprimersi al meglio.

32 Nando Sforzini_sv
Gioca troppo poco per poter essere valutato.

23 Uros Cosic_5
È l’autore del fallo che provoca il calcio di rigore per la Juve Stabia e questo giustifica, da solo, il suo voto.

Pasquale Marino_5
Al pronti via la prima sorpresa: Ragusa schierato a centrocampo e Caprari al suo posto come esterno alto. Scelta che si rivela sbagliata perché costringe e relega Ragusa troppo distante dalla porta avversaria. Soprattutto la squadra non entra in campo con le motivazioni e la grinta necessaria per poter vincere la partita. Dovrà lavorare soprattutto su questo aspetto.

Il Pescara comincia il nuovo anno con una brutta sconfitta contro l’ultima della classe

A Castellamare di Stabia una falsa ripartenza per i ragazzi di Pasquale Marino
Il Pescara inizia il 2014 con una brutta sconfitta contro una squadra già virtualmente retrocessa. La squadra allenata da Pea, che si conferma un tecnico incapace di dare un gioco propositivo alle sue squadre, ha dimostrato di valere l’ultimo posto in classifica e ciò rende ancora più incomprensibile la partita dei biancazzurri.
Il Pescara è sceso in campo demotivato e senza grinta. Nel calcio globalizzato e senza qualità di oggi la differenza tra due squadre in campo risiede quasi esclusivamente nelle motivazioni. Chi non ha motivazioni non vince mai. Materia di studio per psicologi piuttosto che per allenatori di calcio. Per queste ragione il compito di Marino non è semplice, proprio perché c’entra poco con lo sport agonistico in senso stretto, ma è un lavoro necessario.

Antonino Ragusa è il valore aggiunto del Pescara, non può essere il tappabuchi
Oltre la psicologia ci sono però alcune scelte sbagliate dell’allenatore. Spostare Antonino Ragusa a centrocampo si è rivelata una scelta errata. Un film già visto nel girone di andata e che, sinceramente, si spera di non rivedere più. Ragusa è il miglior calciatore della rosa del Pescara, uno dei pochi che in serie B può fare la differenza. La sua potenza esplosiva diventa determinate se gioca negli ultimi trenta metri, sacrificarlo in nome della sua duttilità è un errore. Al contrario il gioco della squadra va costruito cercando di sfruttare al meglio le sue potenzialità. Potrebbe segnare molto di più se la punta centrale accentuasse i movimenti senza palla, soprattutto se “attaccasse lo spazio” con più convinzione e continuità durante il corso della partita. In questo senso l’utilizzo di Mascara nel ruolo di punta centrale, in alternativa a Maniero, potrebbe essere una delle carte da giocare nel girone di ritorno. Un calciatore come Mascara, esperto e tatticamente prezioso, può contribuire alla crescita tecnico tattica del gioiellino siciliano.

Il mercato di gennaio non è la panacea di tutti i mali
In molti attendono rinforzi dal mercato di gennaio. Inviterei tutti a riflettere al mercato di riparazione dello scorso anno, quello della serie A. Non approdarono in riva all’Adriatico calciatori in grado di migliorare la squadra, anzi successe il contrario. La rosa del Pescara è già molto competitiva, servono un paio di rincalzi, soprattutto per il cambio di modulo (si è passati dal 4-3-3 al 3-4-3) effettuato, ma nulla di più. Nell’attesa di valutare i nuovi acquisti sul campo, salutiamo Gianluca Caprari. Il suo ritorno a Pescara è una buona notizia, speriamo ci faccia rivivere le stesse emozioni della prima volta.
Nel frattempo, buon girone di ritorno a tutti.

Giovedì 9 gennaio, festa del club donne biancazzurre a Pescara

Giovedì 9 gennaio 2014 alle ore 20.00, presso il Ristorante Parco dei Principi di Pescara, si terrà la tradizionale festa del Pescara Club Donne Biancazzurre.
Alla serata parteciperà la Pescara Calcio al completo con calciatori, staff tecnico e dirigenti. Le socie del Club, le autorità locali e  i tifosi biancazzurri festeggeranno la loro squadra del cuore. La conviviale sostituisce il Babbo Natale Biancazzurro che il club organizza annualmente in occasione delle festività annullato lo scorso dicembre per volontà della presidente Nella Grossi che spiega: «Avevamo perso da poche settimane il nostro amato capitano e team manager Vincenzo Zucchini e non eravamo nello spirito giusto. Con l’inizio del 2014, desideriamo incontrare la Pescara Calcio in segno di gratitudine per le emozioni che ci sta regalando e come buon auspicio per l’anno appena iniziato».
La Festa si articolerà in varie fasi: ad una cena di pesce seguiranno momenti musicali ed una sorpresa.
La serata sarà trasmessa in diretta dal sito www.lavocedeipescaresi.net

Per informazioni e prenotazioni, rivolgersi al numero 347.4575898

 

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