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Per la seconda partita consecutiva il migliore in campo è il portiere

Le pagelle di Novara-Pescara

1 Pigliacelli_7
Per la seconda volta consecutiva il portiere del Pescara è il migliore in campo della sua squadra. Nella partita precedente fu Belardi, a Novara è stato il turno di Pigliacelli che così riscatta qualche indecisione avuta fino a oggi. Almeno tre interventi risolutivi e numerose uscite in presa alta, oltre al suo bel lancio con i piedi, consentono alla sua squadra di tornare imbattuta da Novara.

6 Zauri_6
Un intervento provvidenziale nel primo tempo a portiere battuto gli vale, da solo la sufficienza in pagella, per il resto ordinaria amministrazione e una partita alla quale, ormai, ci ha abituati. Attento in difesa, assente in fase d’impostazione

23 Cosic_6,5
Partita attenta con qualche errore in fase di anticipo nel momento cruciale della gara. La sua crescita è costante e con il passare dei minuti acquisisce quella sicurezza nei propri mezzi indispensabile per potersi affermare in campionato professionistico. Deve giocare con più continuità per migliorare ancora.

5 Capuano_6
Al rientro dopo l’infortunio disputa una buona gara senza eccessi e senza errori. Ci mette impegno e grinta, qualità che ha sempre mostrato e che sono insite nel suo modo di giocare. Certamente positivo il suo rientro in squadra come titolare.

14 Balzano_6
Affoga nel grigiore generale anche se un paio da un paio di suoi spunti nascono le azioni più interessanti della partita. Qualche errore di troppo in fase di contenimento, recuperata da una costante ricerca della giocata in fase di proposizione dell’azione offensiva.

16 Brugman_6,5
Ancora una volta bravo l’uruguagio che, a tratti, si dimostra un calciatore di categoria superiore. Alcuni suoi spunti illuminano una partita altrimenti brutta e noiosa. Compie un paio di errori in fase di contenimento che non gli consentono di guadagnare mezzo voto in più

18 Rizzo_5,5
Partita anonima e senza spunti. Quando la squadra non gira non è certo lui l’uomo che può cambiare volto alla partita. Si batte bene e fino in fondo, ma soffre la mancanza di almeno un altro uomo di centrocampo a condividere le sue fatiche.

3 Frascatore_5
Rientro non positivo per Frascatore che disputa una partita insufficiente. Impreciso negli appoggi si lascia sfuggire quasi sempre il suo avversario diretto. Essendo più portato ad offendere che a difendere non era certo la partita di ieri quella più indicata per fare bella figura.

46 Mascara_4,5
Ancora una prestazione molto sotto la sufficienza per uno degli uomini voluti dall’allenatore siciliano. Schierato da esterno, non attacca mai lo spazio senza palla, non pressa e sbaglia anche gli appoggi più semplici. Si nota solo per due punizioni che appoggia al limite dell’area di rigore avversaria. Totalmente al di fuori del coro.

19 Maniero_6
Corre, lotta e subisce tanti falli il capocannoniere della squadra. Purtroppo solo una conclusione in porta, di testa e che finisce fuori, per una partita altrimenti giocata con molta passione e spirito di sacrificio. Sarebbe interessante vederlo all’opera in una squadra che crea azioni offensive a ripetizione.

27 Ragusa_6
Questa volta solo qualche buon spunto e nulla più. Non riesce a prendere per mano la squadra e tirarla fuori dall’anonimato. Soffre, come Brugman e Rizzo, la mancanza in campo di almeno un altro centrocampista in grado di collegare meglio e con più continuità la fase di possesso con la fase di non possesso.

15 Bocchetti_sv

7 Politano_6
Gioca pochi minuti e merita la sufficienza per la qualità delle sue giocate e per la vitalità mostrata che tiene in apprensione l’intera difesa piemontese. All’annuncio delle formazioni ci si stupisce per la sua assenza. Un calciatore determinate per questa squadra.

31_Padovan_sv

Pasquale Marino_5,5
Schierare Mascara dal primo minuto è come esterno alto è una scelta sbagliata a prescindere direbbe Totò. Una scelta che il campo, purtroppo per Marino, conferma sbagliatissima. Una delle conseguenze di questa scelta è Politano in panchina, un errore che penalizza l’intera squadra. Ancora panchina anche per Federico Viviani che, a questo punto della stagione, se chiedesse di essere ceduto a gennaio, non avrebbe certo tutti i torti.

«Il risultato è casuale, la prestazione no»

A Novara il Pescara conquista un buon pari disputando una partita noiosa
Il pareggio conquistato in Piemonte consente ai biancazzurri di allungare la serie positiva di risultati con una brutta prestazione che rischia di allontanare sempre più il pubblico dal calcio. Bisogna scriverlo o anche solo dirlo, senza reticenze. Queste prestazioni allontanano chiunque dal gioco del calcio, tranne coloro a cui interessa solo il perché delle cose e mai il come. Lo spettacolo offerto dalle due squadre in campo, anche il Novara infatti non ha brillato per qualità del gioco espresso, spiega il perché delle sparute presenze umane in uno stadio che si presentava, desolatamente, vuoto.
Il calcio è bello ed è coinvolgente quando appassiona. Quando i protagonisti disegnano sul campo geometrie euclidee. Quando gli allenatori osano. Quando in campo si afferma la voglia di vincere e non quella di non perdere. Quando la sfrontatezza della gioventù annichilisce il mero ragionamento che si basa sul calcolo e sulle opportunità. Quando i tifosi sognano di poter vincere contro qualunque avversario. Se il calcio non è questo, semplicemente non è.

Due squadre timorose che non volevano perdere
A Novara invece si sono affrontate due squadre che non volevano perdere. Entrambe schieravano cinque difensori puri più il portiere ovviamente: sei/undicesimi votati al “primo non prenderle”. Due schieramenti, 3-4-3 per il Pescara e 3-5-2 per il Novara, studiati per tenere la propria squadra dietro la linea del pallone pronta a ripartire in contropiede. Una versione aggiornata del catenaccio e contropiede all’italiana che, per paura del significato autentico delle parole, in molti oggi chiamano ripartenze.
Il Novara, forse anche per una manifesta superiorità numerica a centrocampo, ha provato, soprattutto nel primo tempo, a proporre trame offensive che non hanno avuto un buon esito sia per la buona prova di Pigliacelli sia per un difetto di fondo: erano il frutto di giocate singole più che di un gioco corale e di squadra.
Il Pescara invece dopo un primo tempo non pessimo, nel quale comunque non ha mai tirato in porta, ha disputato un secondo tempo da dimenticare. Nessuna pressione in fase non possesso e, come nel primo tempo, nessun tiro in porta. Eppure il Pescara, così come il Novara, ha in rosa calciatori di grande qualità tecnica certamente in grado di creare e proporre gioco offensivo.

Obiettivi futuri: vittoria contro il Carpi e riconquistare gli amanti del calcio
La sfida casalinga contro il Carpi offre a Marino la possibilità di proseguire nella serie positiva e di accorciare ulteriormente la distanza che separa il Pescara dalla zona play off. Ci sono tutte le premesse per ottenere un risultato positivo e prendere slancio per affrontare la trasferta di Siena e, soprattutto, l’attesissimo derby contro i rossoneri del Lanciano. Tre partite che possono determinare una svolta positiva nel cammino dei biancazzurri prima di affrontare le sfide che separano dalla lunga sosta invernale. Sfide nelle quali oltre al risultato c’è bisogno, necessariamente, di coniugare l’utile al dilettevole. Ovvero conquistare punti e giocare bene al calcio, perché i tifosi potrebbero stufarsi di seguire una squadra che non diverte, non osa e in ultima analisi conquista pochi punti. Non dimentichi Marino che il calcio, anche questo calcio spesso ostaggio del business e di qualche mascalzone, è, per la maggioranza degli sportivi, uno sport e un gioco, e proprio per questo deve soprattutto soddisfare le esigenze degli sportivi. Se si dovessero ripetere prestazioni come quella di Novara il “giocattolo” rischia di rompersi e di diventare un passatempo per pochi. Invece, tutti, abbiamo bisogno di divertirci e di sorridere. E cosa più di un gol o di una bella giocata possono esaudire questo desiderio?

Belardi e Ragusa i migliori in campo: sempre loro

Le pagelle di Pescara-Ternana

25 Belardi_8
Salva la porta biancazzurra al ’6 e al ’26 del primo tempo e si ripete con altrettanta bravura al ’39. Esce, ed è sostituito da Pigliacelli, al ’15 del secondo tempo per un fallo subito in precedenza da un attaccante umbro. Rappresenta in questa fase del campionato, con Antonino Ragusa, il valore aggiunto del Pescara. Indispensabile

6 Zauri_6
Buona partita per il difensore abruzzese che risolve diverse situazioni di gioco complicate per il Pescara con calma e buona tecnica. Riscatta, in parte, le ultime prestazioni che non erano state all’altezza del suo blasone.

23 Cosic_5
Incerto in occasione del gol del momentaneo pareggio della Ternana non offre un contributo determinante alla squadra. Non sempre attento in fase di copertura, inesistente in fase d’impostazione.

15 Bocchetti_5,5
Nel primo tempo soffre oltre ogni misura le accelerazioni degli umbri sulla sua corsia mostrando limiti difficilmente colmabili. Nel secondo tempo si riscatta con il salvataggio in extremis dopo un’uscita a vuoto di Pigliacelli, salvando partita e risultato.

14 Balzano_6
Non è la sua miglior partita. Gioca molto frenato e sempre dietro la linea del pallone. Si adegua al ritmo della squadra che, soprattutto nel secondo tempo si abbassa molto e gioca spesso con cinque calciatori sulla linea difensiva.

16 Brugman_6,5
Partita ordinata con un paio di spunti, questa volta in fase di non possesso che testimoniano la continua crescita qualitativa dell’uruguagio. Propone un paio di azioni che i compagni non riescono a concludere a rete. Splendida una diagonale difensiva che evita pericoli per la porta biancazzurra. Ampiamente sopra la sufficienza.

18 Rizzo_6
C’è e il suo contributo è sempre importante nel centrocampo biancazzurro. In fase di non possesso è il calciatore più importante dello scacchiere di Pasquale Marino e, partita dopo partita, cresce anche in fase d’impostazione.

29 Rossi_6,5
Un primo tempo ottimo in cui mette il piede in tutte le azioni più pericolose della sua squadra. Nel secondo tempo sparisce con tutta la squadra abbassandosi, al pari di Balzano sull’altra corsia, troppo e concedendo ampi spazi di manovra all’avversario.

11 Cutolo_4
Nel primo tempo tocca solo due palloni, al ’26 e al ’43. Nel secondo tempo, fino a quando è rimasto in campo, prova a mettere più grinta in campo, ma il risultato è lo stesso. Si conferma un peso insostenibile per la squadra.

46 Mascara_4,5
Al ’9 del primo tempo scambia il rettangolo verde per il tendone del circo e segna in modo irreversibile la sua prestazione. Al ’29 in uno dei pochi palloni che tocca nel primo tempo sbaglia clamorosamente un appoggio semplicissimo così sul finire del tempo fallisce addirittura uno stop a seguire. Pregevole l’assist a Ragusa, indispensabile per il gol vittoria di Pippo Maniero. Marino gli concede di giocare tutta la partita, ma non si riesce a comprendere il perché.

27 Ragusa_7,5
Questa volta lo scettro del migliore in campo spetta a Belardi, ma Antonino Ragusa disputa una grande partita. Segna un bel gol e da solo, con le sue perfide incursioni, è capace di far ammonire ben cinque calciatori della Ternana. Si conferma il calciatore più importante della rosa biancazzurra.

1 Pigliacelli_5
Entra per sostituire il miglior in campo del Pescara, Belardi, e dopo tre minuti, con la complicità dei compagni di reparto, subisce gol. Nel finale di gara una sua uscita a vuoto per poco non consente alla Ternana di pareggiare i conti per la seconda volta. Non è stata certa una partita fortunata per lui.

19 Maniero_7
Dopo il gol della vittoria, segnato con splendida coordinazione, corre verso la tribuna per salutare e dedicare il gol a Ciro Immobile. Si dimostra cecchino infallibile e nei pochi minuti che gli concede l’allenatore dimostra che quel posto, al centro dell’attacco, può e deve essere il suo, soprattutto se chi glielo insidia si chiama Mascara.

5 Capuano_sv

Pasquale Marino_6
Il suo Pescara conquista una vittoria che vale molto più dei tre punti conquistati sul campo. In questa occasione, con gli uomini contati per defezioni di diversa natura, infortuni e nazionale, non ha molta scelta e manda in campo, probabilmente, la miglior formazione possibile ad eccezione di Cutolo. La squadra dimostra di essere fragile soprattutto quando deve gestire il risultato, su questo dovrà lavorare molto il tecnico di Marsala.

Una vittoria che vale molto più dei tre punti in palio

Il Pescara conquista la seconda vittoria consecutiva e il decimo punto in quattro partite, portando a quattro la serie positiva.
Ottima vittoria per i biancazzurri che disputano una partita dai due volti: buona nel primo tempo e mediocre nel secondo. Nel primo tempo con la Ternana sempre in partita il Pescara, pur non disegnando trame di gioco indimenticabili, chiude in vantaggio con un gol di Antonino Ragusa, sfiorandone un secondo sempre con l’attaccante siciliano.
Nel secondo tempo invece la squadra non riesce a proporre il proprio gioco e abbassa troppo il suo baricentro. In fase di non possesso gioca sistematicamente con cinque difensori lasciando Brugman e Rizzo in costante inferiorità numerica a centrocampo. Questa metamorfosi non si può spiegare solo con una maggiore pressione della Ternana, ma è diventato, purtroppo, un tratto distintivo della squadra.

A Novara per il salto di qualità
Il filotto di risultati positivi porta la squadra in una posizione di classifica che rispecchia meglio e di più i valori tecnici della stessa. Diciotto punti in quattordici partite non rappresentano un grande bottino ma consentono ai ragazzi di Marino di essere a meno cinque (o meno due) dalla zona playoff e a più cinque dalla zona playout. Mai come in questo momento dunque il Pescara è a un bivio. Deve cioè dimostrare, innanzitutto a se stessa, se può essere una delle protagoniste di questo campionato o una delle delusioni. La posizione di classifica consente in questo momento di osare per provare a fare il definitivo salto di qualità e l’occasione si presenta già nella prossima trasferta. Il Novara non naviga in buone acque, ha esonerato il suo allenatore ed è invischiata in piena zona playout. Per tirarsi fuori dalla zona rossa della classifica deve assolutamente vincere la partita contro i biancazzurri. L’occasione è dunque propizia anche perché fino a questo punto del campionato il Pescara ha espresso il meglio di se proprio fuori casa.

Il Pescara deve lavorare sulla fase di non possesso palla
Per il definitivo salto di qualità il Pescara deve recuperare gli infortuni e i calciatori delle nazionali, ma deve migliorare, e molto, il suo modo di stare in campo. La fase più preoccupante è quella di non possesso palla. Quando il pallino è in mano all’avversario la squadra si schiaccia troppo sulla difensiva e non effettua nessun tipo di pressing sui portatori di palla avversari. Subisce a centrocampo e fino a quando giocheranno Mascara e Cutolo la sua inferiorità numerica sarà cronica.
Occorre dunque un nuovo cambio di marcia soprattutto da un punto di vista tattico, ma occorre anche che Marino riveda le sue graduatorie di merito.
Il turno dei più giovani in rosa sembra essere giunto perché troppe sono state le occasioni che hanno avuto Mascara, Cutolo, Bocchetti e lo stesso Zauri che pure tra i quattro ha il rendimento migliore. Per competere a livelli più alti c’è bisogno della gioventù, della sfacciataggine della gioventù.

Buona la vittoria e i tre punti, da archiviare in fretta la prestazione e la partita

Seconda vittoria consecutiva in trasferta
Il Pescara conquista la seconda vittoria consecutiva in trasferta e allunga la sua serie positiva conquistando sette punti nelle ultime tre gare disputate. Una partita sbloccata con una grande giocata, ma che ha fatto sbadigliare i tifosi e gli appassionati che l’hanno seguita. Giocata a ritmi troppo bassi per poter soddisfare anche il palato meno esigente. Dopo un paio di spunti iniziali del solito Ragusa, gol incluso, il Pescara ha controllato la partita (così si esprimono gli allenatori e la maggior parte dei commentatori) senza subire molto (idem).
Tradotto in termini meno popolari e ruffiani, ma certo più vicini alla realtà dei fatti, il Pescara ha giocato una brutta partita, ma ha conquistato tre punti importanti.
Tre punti che collocano la squadra biancazzurra nella parte sinistra della classifica, in una posizione più consona alla qualità della sua rosa e alle aspettative di società e tifosi. Tre punti importanti che consentono a Marino di preparare con tranquillità la sfida contro la Ternana che ha battuto nel posticipo l’Empoli secondo in classifica.

Le note positive: Ragusa e Zuparic
La partita con il Cittadella, o meglio anche la partita con il Cittadella, ha dimostrato che la collocazione migliore in campo per Antonino Ragusa è quella di esterno alto. Un’indicazione di cui Marino dovrebbe tenere conto per evitare di ripetere sempre gli stessi errori. In quella posizione grazie alla sua forza fisica e alla tecnica non comune di cui dispone, fa sempre la differenza e rappresenta un vero valore aggiunto per la squadra. Quando il suo raggio d’azione non è tutta la lunghezza del campo di calcio (questo succede quando è schierato a centrocampo) Ragusa può mettere a frutto tutte le sue migliori caratteristiche e garantire ai compagni diverse soluzioni per cercare il gol. Identica riflessione riguarda il gioiellino dell’under 21 croata, Dario Zuparic. Gioca la sua seconda partita da titolare e risulta essere, per la seconda volta consecutiva, il migliore del suo reparto. Ci si chiede perché abbia dovuto attendere ben dieci giornate di campionato per poter essere titolare, soprattutto se si considera la media gol subiti dalla difesa biancazzurra. Il suo rendimento può essere un’iniezione di fiducia per quei calciatori che fino ad oggi non sono riusciti a giocare o che hanno giocato scampoli di partita.

Salernitana-Nocerina, il buco nero del calcio
E infine ciò che è successo sul campo della Salernitana impone una riflessione seria e definitiva sul rapporto tra tifo organizzato (?), società di calcio, forze di polizia e Lega calcio. La rappresentazione d’impotenza delle istituzioni e lo spettacolo indecoroso offerto dalla Nocerina in campo richiede decisioni risolutive, perché se non s’interviene si rischia di celebrare, con il consenso tacito di tutti gli attori in campo, il funerale al calcio italiano.

La partita contro il Brescia può diventare l’istantanea di un intero campionato: vorrei, ma non posso

Il Pescara regge solo per settantacinque minuti
Dopo la vittoria di Reggio Calabria tutti avrebbero voluto vedere un Pescara con la voglia di bissare il successo e di regalare ai tifosi la seconda vittoria consecutiva di questo, strano, campionato di serie B. Così non è stato, ovvero l’illusione di conquistare la seconda vittoria casalinga è durata settantacinque minuti.
Fino al gol del momentaneo 3-2, un gran gol realizzato da Caracciolo con Belardi immobile come in occasione del primo gol delle rondinelle, i biancazzurri avevano disputato una buona gara, ma dopo il gol dell’Airone la partita è cambiata e il Pescara è sparito dal campo. Nonostante la superiorità numerica, il Brescia è rimasto in dieci uomini per l’espulsione di Zambelli, la vittoria non c’è stata e ci si è dovuti accontentare di un pareggio che non migliora la posizione in classifica. Inoltre l’uscita dal campo di Ragusa, a venticinque minuti dalla fine della partita, per crampi arricchisce l’analisi della partita di un ulteriore tema: la preparazione fisica della squadra è adeguata?

Marino ripete sempre gli stessi errori
Con la squadra in superiorità numerica e in vantaggio di un gol, i ragazzi di Marino non sono riusciti a vincere la partita. I calciatori in campo hanno commesso l’errore di farsi schiacciare nella propria metà campo da una squadra che schierava negli ultimi quindici minuti quattro attaccanti e un trequartista, ma anche l’allenatore ha le sue responsabilità. Marino dimostra di non saper leggere la partita durante il suo svolgimento e di non saper cambiare il tema tattico in corso d’opera. Infine opera sempre gli stessi cambi. Non rinuncia nemmeno in questa occasione a concedere minuti di gioco a Cutolo, che dunque gioca ancora una volta insieme a Mascara, e continua a ritenere inadeguati i giovani di cui dispone in rosa. È una scelta legittima la sua che contestiamo dall’inizio della stagione. Per essere più espliciti credo si tratti di un errore, e la buona prova di Zuparic, al suo esordio assoluto dovuto solo all’indisponibilità contemporanea di Capuano e Schiavi, lo dimostra.
Cutolo e Mascara, ma anche Zauri e Bocchetti, hanno dimostrato in queste prime undici partite di non essere utili alla squadra, l’allenatore ne prenda atto e volti, definitivamente, pagina.

A Cittadella sfida tra pari?
Dopo l’ennesimo pareggio, il sesto, il Pescara parte dunque alla volta di Cittadella dove affronterà la squadra allenata da Claudio Foscarini che ha conquistato in queste prime undici giornate di campionato 14 punti, due punti in più rispetto ai biancazzurri di Marino, e che, oggettivamente, non può contare su una rosa competitiva come quella del Pescara. Una partita delicata e difficile soprattutto sotto il profilo psicologico, perché una nuova battuta di arresto sarebbe incomprensibile ai più. Il divario tecnico tra le due formazioni è evidente e dopo la prova d’immaturità fornita negli ultimi venti minuti della partita contro il Brescia ci si attende una prova che riscatti il passo falso compiuto nell’ultima partita disputata.
Solo quattro squadre hanno fatto del peggio del Pescara fino ad oggi. Non è questo il posto in classifica che la rosa dei biancazzurri merita, non è questo il posto in classifica che società e pubblico si aspettavano all’inizio del campionato.

La vittoria di Reggio Calabria allontana la crisi e impone a Pasquale Marino una riflessione sulle scelte tecniche fin qui operate

Marino cambia la squadra e vince la partita
Fuori Cutolo e Mascara, dentro Politano e Maniero e il Pescara va. La tentazione di una semplificazione di questa natura è forte perché la vittoria di Reggio Calabria, che regala momenti di tranquillità al Pescara e al suo allenatore, si presta a questa lettura.
La squadra trae giovamento dall’innesto di elementi non statici come i “big” che siedono in panchina e ottiene una vittoria che può segnare una svolta per il campionato del Pescara. Marino insiste con il nuovo modulo, 3-4-3, ma ricostruisce completamente la linea d’attacco inserendo dal primo minuto il tanto atteso Politano e il capocannoniere della squadra, Maniero. Entrambi non tradiscono le aspettative e diventano protagonisti della serata con una rete a testa. Il terzo gol, che si rivelerà decisivo, è messo a segno da Antonino Ragusa che sancisce la nascita di un nuovo e più produttivo tridente d’attacco.

Adesso avanti tutta con i più giovani
La vittoria di Reggio Calabria non risolve tutti i problemi evidenziati dal Pescara in questa prima fase del campionato, ma indica una strada da seguire: dare spazio e fiducia ai più giovani. Il Pescara ha una rosa molto competitiva costituita da giovani promesse che devono trovare spazio nell’undici titolare. E così dopo Politano siamo curiosi di vedere in prima squadra, e in pianta stabile, Federico Viviani, Piscitella e Frascatore. Così come ci aspettiamo che sia giunto anche il turno di Padovan.
Pasquale Marino deve proseguire nella scelta di rinnovare la squadra così come è successo a Reggio Calabria e affidare il suo futuro e quello della stagione biancazzurra ai tanti ragazzi che il duo Repetto-Acri hanno saputo mettere insieme durante il calciomercato. Sono loro il presente e il futuro di questa squadra e non ha più senso tenerli a bagnomaria a poltrire in panchina. Se è sempre vero che gioca chi è più in forma, non ci possono essere più titubanze e dubbi.

Nella settimana più difficile per il Pescara, il presidente parla di nuovi, possibili, acquirenti del pacchetto di maggioranza della società
Nella settimana più difficile per il Pescara, quella che ha preceduto la trasferta di Reggio, il presidente Daniele Sebastiani parla di nuovi, possibili, acquirenti per il Pescara e non esclude che questa possibilità diventi realtà.
Perché un imprenditore straniero, si parla di un gruppo russo, dovrebbe essere interessato al Pescara calcio? Quale interesse economico può muovere un imprenditore di un altro paese ad acquistare il pacchetto di maggioranza di una società di calcio di serie B con un bacino di utenza molto limitato?
Domande alle quali, oggi, è impossibile dare una risposta non conoscendo i termini dell’operazione. Possiamo solo porci delle domande ed esprimere sensazioni.
Il Pescara non è l’Inter, tantomeno la Roma, le uniche squadre italiane con proprietà straniera, e non ha dunque un nome spendibile nell’universo del mondo del calcio. Per questa ragione le sensazioni al riguardo non sono positive.
Mi piace pensare invece che la proprietà del Pescara resti saldamente in mano a pescaresi e che al timone della società continuino ad esserci appassionati tifosi del delfino biancazzurro.

Politano, Maniero e Ragusa fanno riemergere il Pescara

Le pagelle di Reggina-Pescara

25 Belardi_6,5
Salva la porta del Pescara in due occasioni con interventi non banali. Subisce due gol sui quali ha poche responsabilità. Sull’autorete di Schiavi praticamente nessuna, sul secondo gol della Reggina, forse, avrebbe potuto presidiare meglio l’area piccola.

23 Cosic_5
Impalpabile. Fino a quando resta in campo il suo contributo si rivela insufficiente. Soprattutto non si riesce a capire quali siano le sue qualità migliori.

21 Schiavi_5
Incappa in una serata nera da un punto di vista degli episodi. Prima l’autorete, causata da un’entrata in ritardo sulla palla, mentre in occasione del secondo gol della Reggina non riesce a “marcare” da dietro e come si dovrebbe il nuovo entrato Gerardi che, libero in mezzo all’area di rigore insacca di testa alle spalle di Belardi. Sfiora il gol del pareggio con un bell’intervento in elevazione.

6 Zauri_7
Sfodera la migliore prestazione da quando veste la maglia del Pescara. Preciso e puntuale in fase di non possesso, si segnala in particolare per due grandi interventi difensivi. Nel primo tempo con una diagonale difensiva gli consente di deviare in angolo un insidioso traversone proveniente dalla sinistra e nel secondo tempo con un prodigioso salvataggio sulla linea di porta. Deve partecipare di più all’azione di costruzione della manovra offensiva.

14 Balzano_7
Ancora una buona prestazione per il capitano. Dalla sua zona nascono sempre i pericoli maggiori per gli avversari. Sia che giochi nella difesa a quattro sia che giochi nel centrocampo a cinque è l’uomo ovunque del Pescara.

16 Brugman_6,5
Preciso e ordinato come sempre in questo inizio di campionato. L’uruguagio è ormai una certezza del centrocampo biancazzurro. Unisce qualità e quantità per tutta la durata della partita. In constante miglioramento anche la fase di non possesso palla.

18 Rizzo_6
Quando il calcio era in bianco e nero la partita di Rizzo si sarebbe commentata così: «svolge un lavoro oscuro ed è una sicurezza per i compagni». Non si possono muovere appunti al mediano del Pescara, ma, oggettivamente, è lecito attendersi di più.

29 Rossi_5
Aveva iniziato il campionato molto bene e invece da quando è rientrato dall’infortunio le sue prestazioni non raggiungono mai la sufficienza. Pur essendo sempre presente nelle azioni che si sviluppano sulla catena di sinistra, non offre il contributo che è lecito aspettarsi da un calciatore con la sua qualità ed esperienza.

7 Politano_7
Gioca, segna e si diverte. Non partecipa con continuità al gioco della sua squadra, ma questo dipende dai pochi minuti che gli ha concesso finora l’allenatore. Dimostra in ogni caso che la squadra ha bisogno di lui e lui della squadra. Molto dotato tecnicamente quando avvertirà la fiducia incondizionata dell’allenatore e dei compagni di squadra diventerà l’arma in più del Pescara.

19 Maniero_7
La corsa per abbracciare Pasquale Marino dopo il gol del pareggio gli vale mezzo voto in più. Resta il calciatore che per lunghi tratti della partita è assente, ma è un ragazzo dotato tecnicamente e, soprattutto, in grado di costruire e cementare un gruppo. Bravo Marino a concedergli una nuova possibilità.

27 Ragusa_6,5
Segna un gol ai suoi ex compagni di squadra e per rispetto non esulta, ma si vede dai suoi occhi che è contento. Il gol realizzato è la summa dei suoi pregi. Scaltrezza, grande abilità e potenza. Se riuscirà a giocare nella stessa posizione, esterno alto di sinistra, almeno per qualche partita può tornare ad essere il calciatore ammirato da tutti all’inizio della stagione.

15 Bocchetti_5
Entra all’inizio della ripresa per sostituire Cosic, ma il suo contributo alla causa non è molto diverso dal compagno che sostituisce. Si lascia scappare Di Michele, non certo un giovane di primo pelo, in più di un’occasione. Non sembra essere in grado di dare di più.

46 Mascara_sv

11 Cutolo_sv

Pasquale Marino_6,5
Passeggia nervoso davanti alla sua panchina per quasi tutta la durata dell’incontro e non si rilassa nemmeno quando tutta la squadra, in occasione del primo gol e accompagnata da Maniero, gli regala una testimonianza d’affetto che emoziona. Ha il merito di cambiare l’undici titolare e il risultato gli da ragione.

Il Pescara Il più brutto dell’anno perde in casa contro il Latina e scivola al terz’ultimo posto in classifica. Basterà il ritiro imposto dalla società per rialzarsi?

Una sconfitta senza appello
La brutta partita disputata dal Pescara contro il Latina, mutatis mutandis ha riportato alla mente il campionato disastroso dello scorso anno. Una squadra senz’anima e senza idee, capace d’indispettire anche il più tranquillo degli osservatori. I numeri esprimono un giudizio durissimo: dieci partite disputate e otto punti conquistati. Quattro sconfitte, cinque pareggi e una sola vittoria che relegano i biancazzurri al terz’ultimo posto in classifica. Nessuno avrebbe osato pensare tanto.
Contro il Latina la narrazione di Pasquale Marino, che fino alla vigilia di quest’ultima partita ha sempre e solo parlato di una squadra in salute penalizzata da errori arbitrali e sfortuna, si svela per quello che era: una visione distorta della realtà.
Pescara-Latina è stata una brutta partita e a ciò hanno contribuito entrambe le squadre in campo. In particolare il Pescara, chiamato ad una pronta riscossa dopo la sconfitta di Palermo, ha fallito il suo obiettivo e da oggi deve realisticamente ridimensionare i suoi obiettivi per questa stagione.

Gli errori di Pasquale Marino
Secondo Pasquale Marino la migliore squadra possibile in questo momento è quella schierata contro il Latina, io non sono d’accordo.
Frascatore, Politano, Padovan, Zuparic e Pigliacelli non sono inferiori a Zauri, Bocchetti, Cutolo, Mascara e Belardi, e un calciatore come Federico Viviani non può essere relegato in panchina. Nella settimana che ha preceduto la gara contro il Latina, Viviani ha giocato da protagonista con la maglia della nazionale under 21, ricevendo da tutti i quotidiani, sportivi e non, otto in pagella. Non farlo giocare significa essere autolesionisti.
Ma anche se non si contestassero all’allenatore siciliano le scelte compiute prima della partita, i suoi errori durante la gara sono sotto gli occhi di tutti.
Marino dimostra di non essere in grado di correggere l’assetto tattico della sua squadra durante lo svolgimento della gara. Contro il Latina infatti, pur essendo in svantaggio per 1-0 e con gli avversari che schieravano una sola punta, ha continuato a mantenere cinque difensori in campo. I cambi effettuati dal Pescara, tardivi come sempre in questa stagione (Politano dal 16 del s.t., Viviani dal 24 del s.t. e Padovan dal 31 del s.t.), non hanno mutato l’assetto tattico della squadra e, anche per questo motivo, si sono rivelati inutili.

Una salvezza tranquilla per programmare con calma il futuro
A questo punto della stagione e con i risultati acquisiti sul campo la società deve rivedere i suoi programmi per il presente, ma anche per il futuro.
Da un punto di vista sportivo, il nuovo obiettivo della squadra non può che essere quello di raggiungere il più presto possibile il traguardo della permanenza in serie B. Più complessa la situazione per ciò riguarda l’allenatore e la programmazione futura. Marino ha fatto le sue scelte, ovviamente più che legittime, e queste non prevedono l’utilizzo della maggior parte dei calciatori giovani, i più bravi a mio avviso, come titolari della squadra. Questa scelta, ormai nota e ribadita in quasi tutte gli incontri con la stampa, non può non destare preoccupazione nella società che, al contrario di Marino, in fase di calcio mercato ha puntato su un gruppo di giovani calciatori per costruire il Pescara del presente e del futuro. Le scelte dell’attuale allenatore indicano invece una strada diversa e opposta. Per queste ragioni credo sia necessario un chiarimento, tra società e allenatore, per comprendere la linea di marcia che vuol seguire Marino e riflettere sull’opportunità o meno di confermare l’allenatore alla guida tecnica della squadra, indipendentemente dal risultato della prossima gara contro la Reggina. Per queste ragioni, la settimana di ritiro imposta dalla società può essere utile non solo ai calciatori, ma anche al tecnico e alla società per confrontarsi e chiarirsi le idee.

Tutti giù, tranne il capitano: Antonio Balzano

Le pagelle di Pescara-Latina

25 Belardi_5
Prende un gol dalla lunga distanza e quando ciò accade c’è sempre la complicità, seppur minima, del portiere. Per il resto una sola parata con plastico tuffo e deviazione in angolo più per i fotografi e i tifosi, si sarebbe detto quando il calcio era in bianco e nero, che per necessità.

6 Zauri_4,5
Imbarazzante la sua prestazione. Statico non effettua nessun movimento senza palla e quando Ghezzal gli sfugge a centrocampo fa quasi tenerezza vedere come non riesce a fermare l’attaccante del Latina pur essendosi “appeso” al suo pantaloncino.

21 Schiavi_5,5
Nella peggior prestazione collettiva della stagione è difficile distinguersi. Il centrale biancazzurri, in una prestazione tendenzialmente anonima, si segnala per una bella diagonale difensiva su Jonathas che evita il possibile vantaggio dei laziali.

15 Bocchetti_5
Si nasconde nell’anonimato con tutta la squadra. Non è certo da lui che ci si può attendere il “colpo di reni” per rimettere in sesto la barca.

14 Balzano_6,5
Sbaglia più del solito in fase di costruzione, ma è sempre dalla sua zona che il gioco prende forma. Colpisce una traversa con un bel tiro dalla distanza e sfiora il gol in un’altra occasione. Ci fossero undici Balzano in squadra, il Pescara sarebbe in tutt’altra posizione di classifica

29 Rossi_5
Prestazione sottotono per il laterale di Marino e, purtroppo, comincia a diventare la norma. Non si segnala quasi mai in fase d’impostazione e di conseguenza non crea mai pericoli per gli avversari. Si segnala per qualche buon’azione in fase di copertura, ma non gli serve per evitare la piena insufficienza.

16 Brugman_5
Meno brillante del solito concede troppi metri al centrocampo avversario. In tre occasioni perde palla a centrocampo concedendo al Latina tre occasioni importanti. Anche per lui insufficienza piena.

18 Rizzo_5
Non ripete la buona prova di Palermo e, pur correndo per tutta la partita, non riesce ad essere propositivo per la sua squadra. Quando la squadra non gira non è certo lui il calciatore che può accendere la luce.

11 Cutolo_4,5
Prestazione largamente insufficiente per il “pupillo” di Marino che, in questa occasione, non riesce nemmeno a fingere di giocare. La sua condizione fisica continua ad essere precaria così come i suoi inutili dribbling che, fino ad oggi, non hanno portato nessun vantaggio alla squadra.

46 Mascara_4,5
Con Zauri e Cutolo il peggiore in campo. Resta in campo per 75 minuti e nessuno capisce il perché. Nel dopo partita l’allenatore ha dichiarato che ha deciso di farlo giocare perché aveva disputato una buona partita a Palermo, adesso dunque è giunto il tempo di farlo accomodare in panchina.

27 Ragusa_5,5
Prova sotto le aspettative per Antonino Ragusa, anche se bisogna ammettere che con Balzano è l’unico che prova a dare una scossa alla squadra. Cerca in più di una occasione la sua tipica azione in profondità, ma errori personali e una squadra che non c’è, rendono vano ogni tentativo.

7 Politano_sv

10 Viviani_sv

31 Padovan_sv

Pasquale Marino_4
Il peggior Pescara della stagione mette d’accordo, per la prima volta in stagione, addetti ai lavori e allenatore che giudicano nello stesso modo la partita. Il Pescara di Marino dopo dieci giornate di campionato è terzultimo con otto punti, quattro sconfitte, cinque pareggi e una vittoria. Nessuno all’inizio del campionato avrebbe potuto immaginare questo fallimento tecnico tattico.

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