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Due vittorie consecutive per scalare la classifica

Tre gol a Trapani e uno contro la Pro Vercelli, due vittorie che proiettano il Pescara nella parte alta della classifica.
Un Pescara bello e vincente che rispecchia il suo allenatore, preparato, sempre sicuro di se e con il sorriso sulle labbra. Una filosofia di vita e di gioco che ben si sposa con le esigenze di una piazza da sempre desiderosa di emergere e affermarsi.
A Pescara non basta vincere, bisogna vincere giocando un buon calcio. In casa come in trasferta e, per il momento, Massimo Oddo sta dimostrando di essere l’uomo giusto al posto giusto, nel momento giusto.

Innovazioni tattiche e gioco lineare
Ciò che più mi piace del gioco del Pescara di Massimo Oddo è la semplicità con la quale la squadra crea gioco. Una semplicità che è già un punto di arrivo. Accanto alla semplicità e linearità delle trame di gioco aggiungerei un’innovazione tattica destinata a fare proseliti: la rotazione del capacitore di gioco, il playmaker.
All’inizio della stagione sembrava più una necessità dovuta alle contingenze che una scelta, ma con il passare delle giornate è diventato un marchio di fabbrica. A turno, uno dei tre centrocampisti, si abbassa sulla linea dei difensori e diventa il riferimento per i compagni nell’impostazione del gioco. Questo avviene meno quando a giocare in quel ruolo c’è Mandragola, più di frequente quando il giovane talento genoano non è in campo. Nel calcio contemporaneo non s’inventa più nulla, l’innovazione proposta da Oddo è importante anche per questa ragione.

La società si riorganizza
Il tema dell’assetto societario è troppo importante per liquidarlo con due battute, ce ne occuperemo nelle prossime puntate quando si sarà depositata la polvere che si è alzata in questi giorni. Ciò che si può dire in queste ore è che la società è riuscita a costruire una buona squadra che può recitare un ruolo da protagonista nel campionato di serie B. Perché ciò accada c’è bisogno però che tutte le componenti funzionino al meglio e remino nella stessa direzione. Questo ci aspettiamo e questo si aspettano tutti i tifosi del Pescara.

Buon calcio a tutti.

Pescara-Pro Vercelli_23 ottobre 2015

Foto della settimana_08

Al gol della vittoria tutta la panchina esulta. Il Pescara comincia a “volare”.

Pescara-Pro Vercelli_29 aprile 2015

Gianluca Caprari segna un gol “pesantissimo” che regala la vittoria alla sua squadra in piena corsa per i play off

Il Pescara ripristina la regola del quattro

La vittoria, larga, del Pescara contro la Pro Vercelli allontana “cattivi pensieri” e “riaccende” il campionato dei biancazzurri.
Se si dovesse valutare una squadra solo in base ai risultati ottenuti sul campo sarebbe molto difficile esprimere un giudizio sul Pescara di Marco Baroni. Un campionato, quello dei biancazzurri, indefinibile. Vittorie inaspettate e sconfitte altrettanto inaspettate. Con 29 reti all’attivo vanta il secondo miglior attacco della cadetteria dopo la capolista Carpi e in comproprietà con il Trapani, mentre con 25 reti al passivo è una delle peggiori difese, migliore soltanto di Varese, Cittadella e Trapani.
Una squadra che sfugge a qualunque definizione.

Un problema tattico, tecnico, di allenatore o ci nascondiamo dietro la psicologia?
La squadra, almeno fino ad oggi, non ha mai mostrato un’identità tattica riconoscibile, questo è, dal mio punto di vista, il problema principale. Ha iniziato la stagione giocando con un modulo, il 4-3-3, lo ha cambiato in corso d’opera passando al 4-4-2, ma indipendentemente dai moduli di gioco non ha mai espresso con continuità un buon calcio che è sempre propedeutico al raggiungimento di buoni risultati.
La rosa a disposizione del tecnico è una buona rosa con cinque/sei calciatori di livello alto per la serie B, Melchiorri, Politano, Lazzari, Memushaj, Salamon e, da quando rientrerà, Gaston Brugman. Nel corso della stagione si sta rivelando un buon portiere Aresti, così come Zampano, il cui rendimento è oggettivamente al di sotto delle aspettative, è comunque un calciatore buono categoria. Stesso discorso può essere valido per Pasquato e Maniero. Una buona rosa che non riesce ad imporsi in un campionato modesto come quello attuale sposta, inevitabilmente, l’analisi sul valore del tecnico.

Reiteriamo la domanda: è Baroni l’uomo giusto per la panchina del Pescara?
Ci riformuliamo e formuliamo a tutti voi l’interrogativo della scorsa settimana: è baroni l’uomo giusto per la panchina del Pescara. Per spiegare l’andamento negativo e comunque altalenante della squadra avendo escluso la qualità tecnica della rosa e, ovviamente, la scusa “del problema psicologico” non resta che parlare dell’allenatore.
Il limite più grande del Baroni attuale è che non rischia facendo giocare la squadra con un baricentro troppo basso. La qualità dei calciatori a disposizione, soprattutto in attacco, a dire la verità, farebbe pensare a una squadra votata costantemente al possesso palla nella metà campo avversaria, invece ciò non accade e questo è, forse, il problema da risolvere al più presto.

Pro Vercelli-Pescara_6 dicembre 2014

Matteo Politano segna un bellissimo gol con “la sua azione”. Parte dall’out di destra, dribbla un paio di avversario e realizzat la rete del 2-0 con un rasoterra che passa tra palo e portiere.

Alla ricerca di punti e di un’identità tattica

La partita, persa, contro il Sassuolo, può rilanciare il Pescara?
La maggior parte dei commentatori ha valutato positivamente la prova del Pescara contro il Sassuolo dell’ex Eusebio Di Francesco. Una sconfitta di misura che elimina i biancazzurri dalla Coppa Italia, ma restituisce un po’ di tranquillità e morale alla squadra di Marco Baroni dopo la brutta prestazione offerta contro la Virtus Lanciano.
Una partita infrasettimanale in cui il Sassuolo ha schierato calciatori che giocano poco durante il campionato e dunque con pochi minuti nelle gambe, ma pur sempre un avversario di serie A e i biancazzurri non hanno demeritato.
Come purtroppo capita sempre più spesso Melchiorri e compagni si sono lamentati dell’arbitraggio, la recriminazione maggiore è per un possibile calcio di rigore non assegnato, e anche la fortuna non ha aiutato i biancazzurri che hanno colpito un palo nei minuti finali della gara.

In Piemonte a caccia di punti per una classifica migliore
Archiviata la pratica Coppa Italia si torna a giocare per il campionato e la squadra biancazzurra affronta in trasferta la Pro Vercelli. I piemontesi occupano una posizione di centroclassifica. Con 21 punti si trovano a 4 punti di distanza dalla zona play off e a 4 punti dalla zona play out. Una vittoria potrebbe proiettarli definitivamente nella zona alta della classifica, mentre una battuta d’arresto significherebbe restare sospesi nello stesso limbo in cui si trovano adesso.
Una partita dunque difficile per il Pescara che invece è costretto a conquistare punti per staccarsi dalla “zona rossa” della classifica. Questa la ragione che rende molto importante la trasferta in terra di Piemonte per i ragazzi di Baroni che, prima della sosta, dovranno far visita anche al Perugia e al Livorno di Carmine Gautieri.

Cinque gare prima della sosta che possono decidere il futuro di Baroni
Prima della lunga sosta del campionato, ricordiamo che il Pescara disputerà l’ultima partita il 28 di dicembre a Livorno e riprenderà il 17 di gennaio sempre in trasferta ma a Trapani, i biancazzurri disputeranno cinque gare. Un mini torneo che può dire molto sul futuro prossimo del Pescara. Sia in relazione alle ambizioni della squadra sia sul futuro del suo allenatore.
Fino ad oggi, nonostante il Pescara stia disputando un brutto campionato, Marco Baroni non è stato, almeno ufficialmente, mai messo in discussione da parte della società. Dopo questo ciclo di partite e anche in relazione alla lunga sosta, qualcosa potrebbe cambiare soprattutto se non dovessero arrivare i risultati desiderati.

4ª e 5ª giornata_20 e 23 settembre 2014

Il gioco delle coppie, nel senso di partite accoppiate nel giro di un paio di giorni. Ogni turno infrasettimanale scombussola un po’ i piani e mescola le carte e il primo della stagione non ha fatto eccezione. Non danno tempo di pensare e costringono le squadre a tuffarsi dentro gli impegni in apnea per uscirne con connotati diversi. Perché, che si migliori o peggiori, o resti uguale, il trend precedente, in ogni caso qualcosa cambia, non fosse altro che in termini di conoscenza di se stesse.

Per andare sul pratico, il Perugia ormai ha capito di avere la scorsa dura, due pareggi (il secondo a Modena più gradito del primo in casa contro il Vicenza). Ma la vera sorpresa è la Pro Vercelli che con due successi davvero clamorosi, 4-0 al Varese e blitz in casa del Cittadella, si rifà completamente il look. Bene anche il Carpi che saccheggia Lo Spezia il Crotone che aveva vinto la sua prima a Bologna e ha pareggiato all’ultimo minuto con il Catania e poi il Frosinone, che delude un po’ contro l’Avellino, ma non dimentichiamo quello che aveva combinato a Lanciano. Tutte queste squadre se il campionato finisse oggi sarebbero in lotta per la serie A, particolare che in questo periodo non significa niente, tranne una certezza: 4 punti nell’accoppiata fanno sempre bene, anzi sono il meglio auspicabile, considerato che farne 6 è un’eccezione.

Poi ci sono quelle dei 3 punti come Bari, Livorno e Bologna, sempre con un pizzico di rimpianto in corpo. In questo caso sono proprio le tre favorite. Tra queste il Bologna ha una particolarità: ha vinto due volte in trasferta e mai al Dall’Ara. Brescia, Modena e Trapani hanno smosso (lentamente) la loro classifica con due pareggi, poi si passa alle intristite da 1 solo punto, come Pescara, Ternana, Virtus Entella e Virtus Lanciano, al preoccupatissimo Varese che le ha perse entrambe ed è stato penalizzato dal calendario che gliele ha propinate tutte e due in trasferta. Questo a livello di punti, poi c’è l’aspetto psicologico che conta molto e potrebbe incidere anche domani,

Pillole statistiche. Nella quarta giornata sono iniziate le goleade (Virtus Lanciano-Frosinone 1-5, Pro Vercelli-Varese 4-0 che hanno infranto il limite (che resisteva) di 2 gol di scarto, il martedì invece siamo tornati al massimo equilibrio con 1 solo gol di scarto.
Caselle a zero. Ci sono tre solo squadre ancora imbattute, Perugia, Carpi e Trapani. Sempre tre sono quelle che non hanno ancora assaggiato il gusto del successo, Catania e Pescara, che si troveranno domenica in una coda-coda, e la matricola Virtus Entella, debuttante piena di veterani.

Bomber. Ragusa (3 gol in due partite) dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, che in questa categoria fa la differenza. Bene anche Sansovini, Cerri e Melchiorri, il fiuto del gol non ha età. In gran spolvero, più per le giocate che per i gol, pure il livornese Aniello Cutolo.

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