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Rinus Michels, l’inventore del calcio totale

Rinus Michels (Amsterdam, 9 febbraio 1928 – Aalst, 3 marzo 2005)

All’inizio degli anni settanta due squadre olandesi monopolizzarono l’attenzione del mondo calcistico europeo: l’Ajax e il Feyenoord. La prima vinse tre Coppe dei Campioni consecutive e la seconda una al suo primo tentativo. Queste affermazioni sportive scatenarono i club più titolati del Continente a cercare i nuovi fenomeni con il risultato immediato d’impoverire tecnicamente il campionato olandese. Ma come in una favola mentre il movimento calcistico orange era sul punto di dichiarare un fallimento tecnico irrompe sulla scena Rinus Michels. Selezionatore della nazionale maggiore per i mondiali del 1974 costruì una squadra formidabile con una fusione perfetta tra i calciatori dell’Ajax e del Feyenoord.
Nasceva il calcio totale.
Un nuovo modo d’intendere il calcio che si fondava su una grande forza atletica e su un principio assolutamente rivoluzionario: ogni calciatore doveva saper far tutto. La squadra giocava con quattro difensori in linea, (Surbier, Haan, Rijsbergen, Krol) che giocando molto alti, “inventarono” il fuorigioco sistematico, tre centrocampisti (Jansen, Neeskens, Van Hanegem) e tre attaccanti. Un 4-3-3 che per la prima volta utilizzava tre calciatori offensivi, due dei quali, (Rep e Rensenbrink) giocavano molto larghi sulle fasce e Johan Cruijff libero di muoversi per tutto il terreno di gioco.
Il prototipo del nuovo calciatore che poteva giocare ovunque fu, senza ombra di dubbio, Johan Neeskens. La stella assoluta di quella squadra, Johan Cruijff.
L’inventore del calcio totale fu dunque Rinus Michels. Il primo ad aver vinto nel suo paese d’origine, l’Olanda, il campionato prima da calciatore e successivamente da allenatore.
La sua fantastica Olanda si piazzò per due campionati mondiali consecutivi al secondo posto. Nel 1974 in Germania contro i padroni di casa e quattro anni più tardi nell’Argentina di Videla, ancora una volta contro i padroni di casa. Vincerà il titolo di campione europeo dieci anni più tardi, nel 1988, e sempre in Germania con un’altra squadra formidabile che si fondava sul trio Rijkaard, Gullit, Van Basten.
Nel 1999 la FIFA ha eletto Rinus Michels Allenatore del secolo.

Olanda 1974
Jongbloed,
Surbier, Haan, Rijsbergen, Krol,
Jansen, Neeskens, Van Hanegem,
Rep, Cruijff, Rensenbrink,
allenatore Rinus Michels

Pillole di calcio totale (seconda puntata)

Marco Van Basten il “cigno di Utrecht”

Marcel Van Basten (31 ottobre 1964_Utrecht, Paesi Bassi)

Marco Van Basten ha esordito nella massima serie del campionato olandese a diciassette anni e mezzo, il 3 aprile 1982 contro il NEC Nijmegen, sostituendo in quella occasione il più grande calciatore europeo di tutti i tempi, Johan Cruyff. La squadra, ovviamente, era l’Ajax.
Nelle tre stagioni successive e sempre con la maglia bianca con banda rossa dei lancieri dell’Ajax, segna e vince tutto ciò che è possibile vincere. Per tre anni il campionato olandese e la coppa d’Olanda e per quattro la classifica dei cannonieri con 128 reti realizzate in 133 partite. Numeri da record che lo proiettano in una dimensione europea pur essendo poco più che ventenne.
Il successo in patria lo spinge verso la maglia rossonera del Milan con la quale diventerà uno dei più grandi attaccanti della storia del calcio mondiale. Con Rijkaard e Gullit formerà un trio fantastico e contribuirà in maniera decisiva ad arricchire il palmarès del club di via Turati.
Con la maglia rossonera vince per tre volte il Pallone d’oro, (1988, 1989, 1992) e nel 1992 il FIFA world player, oltre a quattro scudetti ed altrettante Supercoppe italiane, tre Champions League, tre Supercoppe Europee e due Coppe Intercontinentali.
Nel 1988 trascina la nazionale del suo paese, l’Olanda, alla vittoria del Campionato Europeo con un gol in finale che entra di diritto nella galleria dei gol più belli di sempre. Un gol che rende felice, commosso e vincente il “papà” del calcio totale, Rinus Michels, che dalla panchina si gode il meritato successo che giunge per lui con quasi quindici anni di ritardo.
Il “cigno di Utrecht”, questo il nome con il quale fu ribattezzato in omaggio alla bellezza del suo calcio, a dispetto dei 188 centimetri di altezza e degli 80 kg di peso forma è stato un calciatore con una tecnica raffinatissima. Forte nell’uno contro uno come, ovviamente, nel colpo di testa, ha realizzato i suoi gol più belli in acrobazia, em bycicleta, regalando a tutti gli amanti del calcio gioie indimenticabili. La sua carriera agonistica si ferma sul più bello a soli ventotto anni per un infortunio alla caviglia, ma prosegue come allenatore. Esordio sulla panchina dello Jong Ajax e dopo un anno arriva la chiamato sulla panchina più importante d’Olanda, quella della nazionale.
Ha guidato gli arancioni d’Olanda al Mondiale del 2006 e all’Europeo del 2008 per trasferirsi sulla panchina della squadra che lo aveva lanciato nel grande calcio: l’Ajax. Attualmente allena l’Heerenveen, squadra che milita nella massima divisione olandese.

pillole di calcio totale (settima puntata)

Johan Cruijff, il Profeta del gol

Johan Cruijff (Amsterdam, 25 aprile 1947)

La storia calcistica di Johan Cruijff, il Profeta del gol così come lo definì Sandro Ciotti che firmò la regia del film dedicato al fuoriclasse olandese, nasce tra le strade di Amsterdam, la sua città natale. Segna una quantità industriale di gol fin dalle giovanili dell’Ajax, entra a far parte della squadra all’età di dieci e anni, e con il gol manterrà un rapporto molto stretto per tutta la durata della sua carriera calcistica. L’esordio nel massimo campionato olandese avviene quando non ha ancora compiuto diciassette anni ed ovviamente è coronato da un gol.
L’anno successivo sulla panchina dei Lancieri con maglia bianca e solcata da una banda verticale rossa, siede Rinus Michels, non ancora il padre del calcio totale, ma in quel momento giovane allenatore ed ex punta di diamante proprio dell’Ajax. L’incontro tra i due produrrà effetti fin ad allora impensabili per il calcio olandese e porterà benefici per entrambi.
Ed è proprio in quel laboratorio di calcio che fu l’Ajax di Michels che iniziò la leggenda di Johan Cruijff. Un calciatore completo e universale, capace cioè di giocare in qualunque ruolo dal centrocampo in avanti, aveva nel dribbling in velocità, forse, la sua arma migliore. Giocava a tutto campo e non lasciava nessun riferimento ai suoi marcatori e proprio per questo motivo era, praticamente immarcabile.
Con la maglia dell’Ajax ha segnato 204 gol in 276, quasi un gol a partita. La sua media non è molto diversa se si guarda lo score di tutta la carriera, 369 gol in 662 partite. Il suo palmares è da brividi.
9 campionati e 6 coppe nazionali d’Olanda, 1 campionato e una coppa del Re in Spagna con la maglia del Barcellona. Ancora 3 Coppa dei Campioni, 1 Coppa UEFA e 1 Coppa Intercontinentale. Soprattutto vincitore per 3 volte del Pallone d’Oro quale miglior calciatore europeo. Numerosi anche i trofei vinti nella sua carriera d’allenatore, in particolare la Coppa dei campioni vinta sulla panchina degli azulgrana del Barcellona.
Giocava con la maglia numero 14 e in occasione del suo sessantesimo compleanno l’Ajax ha deciso di non assegnarla più a nessun calciatore. Nel decennio tra il 1964 e il 1974, anno che coincide con l’affermazione globale del calcio totale, è stato costantemente tra i primi tre calciatori al mondo e comunque tra i migliori della storia del calcio mondiale.
Gioannin Brera lo chiamò il Pelè bianco.

pillole di calcio totale (terza puntata)

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