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Prestazione negativa, cinque politico per tutti. 4 a Serse Cosmi

Le pagelle di Ternana-Pescara

Questa settimana per le pagelle di Calcio Totale ci sono solo i voti. La prestazione è stata talmente brutta che non merita di essere giudicata anche con giudizi.

22 Pelizzoli_5

6 Zauri_5

33 Zuparic_5

5 Capuano_5

3 Salviato_5

16 Brugman_5

20 Nielsen_5

29 Rossi_5

46 Mascara_5

8 Caprari_5

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33 Sforzini_5

18 Rizzo_sv

7 Politano_sv

Serse Cosmi_4

A Brescia è stato toccando il fondo. Adesso si deve risalire

I perché della prestazione più brutta della stagione
La prestazione negativa di Brescia ha ragioni profonde che non possono essere liquidate con un semplicistico «fattore psicologico» o peggio ancora ricorrendo alla «precaria condizione fisica». Queste due argomentazioni sono certamente delle concause, ma non rappresentano il problema maggiore. Ciò che ha inciso maggiormente nella prestazione negativa della squadra (ma anche la partita contro la Reggina non era stata molto diversa soprattutto la prima mezz’ora della gara), risiede nel nuovo assetto tattico della squadra dal quale discende anche la scelta degli uomini. Scelta che ha determinato nuovi equilibri e gerarchie nel gruppo e che, per questa ragione, accomuna Serse Cosmi a Pasquale Marino.

Il tema tattico
Cosmi fa giocare il Pescara con un possesso palla prolungato, con almeno tre uomini sempre molto vicini tra loro, per poi aprire improvvisamente il gioco sulle fasce e favorire il cross per Sforzini. Un modo di giocare che abbiamo ribattezzato “Tiki Taka alla umbra”. Per il resto la squadra è molto corta, con distanze minime tra i reparti, spesso a presidio della propria metà campo. Queste le intenzioni sulla carta.
Quando il gioco riesce la squadra ne trae benificio e disputa anche buone partite, si pensi per esempio alla gara contro il Latina, ma quando il possesso palla non è effettuato in modo continuativo e gli esterni di centrocampo non accompagnano l’azione, il gioco diventa monotono e prevedibile. Per ciò che si è visto fino alla partita di Brescia, la squadra di Serse Cosmi gioca solo in questo modo e dunque se il play non è in giornata il giro palla risulta inefficace e la squadra soffre.

La scelta degli uomini
Il gioco di Cosmi dunque non prevede un uso sistemico del rettangolo di gioco in tutta la sua ampiezza e da questa scelta tattica discende perciò la scelta degli uomini da schierare. Infortuni e squalifiche a parte ovviamente.
Questo è il motivo per cui Antonino Ragusa non agisce più nella porzione di campo dove ha reso meglio e invece lo abbiamo visto spesso fare il quinto di centrocampo con compiti più difensivi che offensivi. Stesso discorso vale per Matteo Politano, non utilizzato con continuità e in una posizione in cui, oggettivamente, rende di meno. Infine la scelta di utilizzare Mascara come doppio play ha portato, nella partita contro il Brescia soprattutto, all’utilizzo di Brugman come mezzala. L’unica certezza del Pescara edizione 2013/2014, Brugman play alla Verratti, spazzata via dal nuovo credo tattico.
È evidente che quando s’interviene su una squadra in crisi, il Pescara affidato a Cosmi veniva da sei sconfitte consecutive, mettendo in discussione le uniche note positive (Brugman, Politano e Ragusa) è difficile che la squadra possa, nel medio periodo, trarre dei benefici.
Il calcio non è materia prevalentemente filosofica, gioca sempre chi è più bravo e chi è più in forma, indipendentemente dai moduli o dalle concezioni tattiche.
Forza dunque Serse, resetta tutto e manda in campo i migliori facendo giocare ognuno nel ruolo in cui rende di più, senza se senza ma.

Tra alti e bassi il Pescara riaggancia la zona play off

La vittoria contro il Latina riaccende i sogni del Pescara
Dopo la sconfitta interna contro la capolista Palermo che aveva fatto arrabbiare molto Serse Cosmi giunge, inaspettata, un’altra vittoria esterna contro una diretta concorrente per la volata finale. Una vittoria che allontana i venti di una nuova crisi di risultati, rilancia l’undici biancazzurro in chiave promozione e ripaga della delusione per la sconfitta patita contro la capolista Palermo. I rosanero si erano dimostrati nettamente superiori al Pescara sia nei confronti individuali sia nel gioco di squadra. E anche il confronto tattico tra gli allenatore aveva fatto pendere l’ago della bilancia dalla parte di Beppe Iachini a scapito di Serse Cosmi. Troppo forti dunque gli isolani che ormai veleggiano tranquilli verso un immediato e diretto ritorno in serie A.
Nessuna delle concorrenti infatti è in grado di sbarrare il passo alla squadra di Zamparini che dopo le titubanze iniziali, dovute in gran parte all’inesperienza dell’allenatore prescelto, hanno trovato una nuova identità grazie al tecnico marchigiano che si appresta a vivere la seconda promozione consecutiva in serie A.

Cosmi cambia la formazione e il Pescara torna alla vittoria
L’allenatore umbro mischia le carte in suo possesso, accantona Politano e Ragusa per fare spazio a Caprari e Mascara, e vince per la seconda volta consecutiva in trasferta.
Cosmi s’inventa Beppe Mascara doppio play in affiancamento a Brugman e sorprende tifosi, commentari e, probabilmente, anche l’allenatore del Latina. Una mossa tattica che ha dato i suoi frutti perché ha reso meno statico e scontato il gioco della squadra. Il tiki taka alla umbra che avevamo visto nelle prime partite è stato sostituito da un giro palla, sempre abbastanza lento, ma che ha cercato nell’utilizzo di tutta l’ampiezza del rettangolo di gioco soluzioni alternative per la ricerca della porta avversaria. Lo stesso Capari ha spesso ripiegato, sovrapponendosi spesso ai portatori di palla, ma al momento giusto si è fatto trovare pronto all’interno dell’area di rigore per finalizzare l’azione. Un passo in avanti dunque sul piano del gioco che necessità adesso di una continuità di rendimento.

Ragusa la vittima sacrificale
Chi ha pagato maggiormente lo scotto di questa mini rivoluzione tecnico-tattica è stato Antonino Ragusa, ovvero il migliore, insieme a Brugman, di tutta la truppa nel girone di andata. E fino a quando il Pescara cercherà la via del gol attraverso una fitta rete di passaggi che non prevede l’utilizzo sistematico di tutta l’ampiezza del rettangolo di gioco Ragusa sarà sempre più penalizzato. Più in generale mi pare che le novità tattiche introdotte da Cosmi, se saranno confermate, non prevedano l’utilizzo del forte esterno siciliano. Il calcio, si sa, è uno sport collettivo e vince sempre la squadra e mai il singolo. Sono prioritarie le esigenze del gruppo rispetto a quelle dei singoli, ma lasciare in panchina un talento come Ragusa, così come il talento cristallino di Matteo Politano, è una scelta che potrebbe rivelarsi perdente sul medio e lungo periodo.

È già il Pescara di Serse Cosmi

I biancazzurri vincono in Liguria e si ri-candidano per la promozione in serie A
Diciamo la verità in pochi credevano in questo exploit del Pescara. Tutti speravano che la “cura” Cosmi producesse effetti positivi, ma in pochi avrebbero scommesso su un riscatto così immediato, soprattutto così limpido. Il Pescara di queste ultime tre giornate è infatti una squadra completamente diversa dalla precedente, gioca un calcio diverso. La prima prediligeva un giro palla che trovava il suo sbocco naturale sulle fasce esterne, disegnava triangoli che si ripetevano, sempre uguali, in ogni zona del campo, la seconda invece ha abbandonato le corsie esterne e il giro palla della prima edizione per proporre una sorta di Tiki Taka alla umbra.
Le azioni più pericolose della squadra di Serse Cosmi si sviluppano infatti con una trama di passaggi più fitta e ripetuta e con almeno tre calciatori biancazzurri molto vicini tra loro che fanno girare la palla almeno due volte sulla stessa porzione di campo per poi affidarsi al lancio lungo per la torre, Nando Sforzini.

Sette punti su nove. Quattro gol realizzati e uno solo subito
Grazie a questi accorgimenti tattici e a un lavoro non meno importante sulla psicologia del gruppo, questo nuovo Pescara conquista sette punti sui nove disponibili, soprattutto ha subito un solo gol in tre partite. Una squadra rinata dopo un lungo periodo in cui ha sofferto anche contro squadre di caratura tecnica molto inferiore. Cosmi, come ha più volte ribadito in queste sue prime settimane in riva all’Adriatico, ha trovato una squadra ben impostata da un punto di vista fisico e con nozioni tattiche importanti per la serie B, ha saputo far tesoro di questo e contemporaneamente ha imposto una svolta radicale, soprattutto da un punto di vista tattico, che si sta rivelando vincente. Il nuovo Pescara è diventato più opportunista, riesce a concretizzare quasi tutte le palle gol che costruisce e, pur concedendo la supremazia territoriale agli avversari, concede poche occasioni da gol.

Pescara-Palermo per capire quanto valgono i biancazzurri
E adesso tutti con il fiato sospeso aspettando Pescara-Palermo, la partita più importante dell’anno che giunge nel momento migliore per i biancazzurri. L’appuntamento è tra quelli da segnare in rosso sul calendario soprattutto per un campionato che si sta rivelando essere molto scadente da un punto di vista tecnico. Il Pescara ha l’occasione giusta per dimostrare di essere, così come sostengono in molti, una delle squadre più accreditate per il salto di categoria. Il big match contro i rosanero di Beppe Iachini farà capire il reale valore delle due squadre e il Pescara dovrà provare a vincere la partita per voltare definitivamente pagina e dare un nuovo e positivo significato al suo campionato.
Ci sono dunque tutti gli ingredienti per assistere a una bella partita di calcio e godersi, finalmente, lo stadio Adriatico pieno in ogni ordine di posto.

Continua a brillare la stella di Brugman. Con lui Politano, Salviato, Zuparic e Pelizzoli guadagnano un 7

Le pagelle di Pescara-Cesena

22 Ivan Pelizzoli_7
Inoperoso per tutta la partita si guadagna lo stipendio e il voto in pagella parando il rigore di Gagliardini che avrebbe potuto riaprire la partita.

6 Luciano Zauri_6,5
Con il rientro dell’abruzzese Zauri la difesa acquista sicurezza e non concede nulla ai pur temibili attaccanti del Cesena, Succi e Marilungo.

21 Raffaele Schiavi_6
Una partita tranquilla e senza errori, ma anche senza azioni degne di essere ricordate.

15 Antonio Bocchetti_6
Un nuovo gettone di presenza per Antonio Bocchetti che dimostra, partita dopo partita, di essere calciatore importante per questa squadra.

3 Simone Salviato_7
Buona partita, la migliore disputata fino a oggi, per il nuovo esterno del Pescara. Spinge per tutta la gara e dal suo piede parte la palla che consente a Politano di mettere al sicuro il risultato. Con il rientro del capitano, Antonio Balzano, potrebbe formare la coppia ideale di esterni per provare a risalire la classifica.

33 Dario Zuparic_7
Torna a centrocampo Zuparic e il Pescara ritrova, come d’incanto, gol, vittoria e un buon assetto tattico. Sta conquistando sul campo e con prestazioni positive la palma di calciatore “ovunque” dei biancazzurri.

16 Gaston Brugman_7
Esce per un leggero infortunio quando la partita è ormai al sicuro. Tra tutti i cambiamenti che la squadra ha subito in questo campionato, schemi e uomini, con Ragusa, è l’unico punto fermo e insostituibile della compagine biancazzurra.

29 Andrea Rossi_5
Non riesce ad esprimere, nemmeno nella giornata che segna il ritorno alla vittoria per il Pescara, quello che ci si aspetta da lui. Svolge il suo compito senza particolari sbavature, ma senza neanche un acuto.

7 Matteo Politano_7
Sesta rete per il gioiellino scuola Roma che si riprende la maglia di titolare, lasciata temporaneamente nella trasferta di Avellino, e dimostra al nuovo allenatore che questo Pescara non può fare a meno delle sue giocate.

32 Nando Sforzini_5,5
Gioca la seconda partita consecutiva e questa è la notizia più importante per i dirigenti e l’allenatore. Lotta su tutti i palloni, ma come nella partita di Avellino sbaglia clamorosamente e a pochi passi dalla porta avversaria un gol facile facile.

8 Gianluca Caprari_6,5
Si guadagna la maglia da titolare anche per la bella rete del pareggio realizzata in Irpinia e non tradisce le attese. Disputa una buona partita fino a quando cede il passo a Cutolo al 14° della ripresa.

11 Aniello Cutolo_5,5
Cosmi gli regala mezz’ora di partita a risultato acquisito. Lui ci mette impegno e buona volontà, ma non sono sufficienti per lasciare il segno.

18 Giuseppe Rizzo_sv

28 Andrea Bovo_sv

Serse Cosmi_7
Due partite, contro Avellino e Cesena che non sono proprio le ultime della classe, e quattro punti in cascina. Si presenta bene Serse Cosmi. Il gioco lascia a desiderare, ma nessuno a Pescara, in questo periodo del campionato, chiede frizzi e lazzi. Servono punti e Cosmi, su questo aspetto, non tradisce le attese.

Due partite, quattro punti conquistati. Il campionato può ricominciare…

Il Pescara batte il Cesena e riapre il suo campionato
Dopo il pareggio di Avellino giunge la vittoria contro il Cesena e diventano quattro i punti conquistati in due giornate dalla squadra di Serse Cosmi. Una partita, quella vinta dai biancazzurri contro i romagnoli, che riporta tranquillità e ossigeno a una squadra che nel 2014 non aveva conquistato nessun punto.
L’allenatore umbro cambia modulo e schiera il Pescara con un 3-4-2-1 soprattutto per potere utilizzare contemporaneamente Caprari e Politano. La scelta si è rivelata vincente non solo per il risultato conquistato sul campo, bisogna in ogni caso ricordare che il Cesena si è presentato in Abruzzo largamente rimaneggiato schierando tra i pali il quarto portiere, ma per la tranquillità che hanno mostrato i due baby scuola Roma. Una partita giocata a un ritmo basso che ha consentito ai ragazzi di Cosmi di proseguire sulla strada di una ritrovata autostima, smarrita con le troppe sconfitte subite negli ultimi tempi.

A Cosmi la società aveva chiesto di rivitalizzare il Pescara e il tecnico umbro c’è riuscito
Forse sono troppo poche due partite per scrivere che Cosmi ha rivitalizzato davvero il Pescara, però se il Pescara può guardare con occhi diversi al futuro prossimo lo deve ai quattro punti conquistati contro Avellino e Cesena, due protagoniste assolute del campionato cadetto.
Cosmi è arrivato in punta di piedi, non ha parlato male del suo predecessore, anzi ne ha valorizzato il lavoro, e si è concentrato sul dialogo con i suoi nuovi calciatori. Ha cercato di capire le ragioni di ognuno e ha saputo rimotivare tutti. Il suo refrain è stato e, possiamo esserne certi, sarà: giochiamo le partite che mancano come se stessimo disputando un altro campionato, e alla fine tireremo le conclusioni. Il secondo punto che ha precisato, nel chiuso dello spogliatoio, è che tutti i calciatori devono sentirsi sullo stesso piano perché il sabato giocherà chi si sarà allenato meglio durante la settimana. Da questo punto di vista ha già vinto la sua battaglia perché la squadra sembra aver recepito bene il suo messaggio.

Le prossime tre gare possono dire molto, non tutto, sul futuro del Pescara
Spezia fuori casa, Palermo in casa e il Latina ancora in trasferta possono dire molto sul futuro dei biancazzurri. Dovesse uscire imbattuto da questo piccolo tour de force si potrebbe guardare al futuro con molto ottimismo. Il discorso vale a prescindere dai punti in palio perché non perdere contro la capolista e in altre due trasferte contro squadre che lottano per il tuo stesso obiettivo sancirebbe il ritorno del Pescara nella cerchia ristretta di chi compete per la serie A. L’obiettivo è molto ambizioso perché quando una squadra costruita per vincere non riesce a conquistare sul campo ciò che la critica gli assegna in linea teorica, nella maggior parte dei casi la stagione finisce con un fallimento. Fallimento che in alcuni casi assume le sembianze della retrocessione. È già successo e succederà ancora. Sarà dunque interessante seguire gli sviluppi del campionato della squadra di Serse Cosmi, anche perché l’allenatore umbro si gioca un fetta della sua credibilità presente e futura.

Caprari, Brugman e poco altro…

Le pagelle di Avellino-Pescara

22 Ivan Pelizzoli 5
Ritrova la maglia da titolare, ma non la forma campionato. Sostanzialmente inoperoso per tutta la durata della partita è chiamato a non più di due interventi di ordinaria amministrazione. In occasione del gol resta immobile come una statua di sale all’interno dell’area piccola. Insufficiente.

33 Dario Zuparic_5,5
Non era facile giocare su un terreno che somigliava più a una risaia che a un campo di calcio. Gioca con grande determinazione e concentrazione chiudendo i buchi che, da un po’ di settimane, gli lascia come regalo il suo compagno di reparto Raffaele Schiavi.

21 Raffaele Schiavi_5
Si sta rivelando un calciatore normale, apparentemente forte, ma con notevoli responsabilità in quasi tutti i gol che subisce la sua squadra. Anche al “Partenio-Lombardo” di Avellino molti errori e, soprattutto, statua di sale come Pelizzoli, in occasione del gol del vantaggio irpino.

15 Antonio Bocchetti_5,5
È l’uomo buono per tutte le stagione. Disputa una buona partita con qualche errore di troppo, ma risulta essere il migliore del suo reparto. Si trova a proprio agio anche nel ruolo di capitano.

3 Simone Salviato _5
Gioca una partita concreta, senza grosse sbavature. Si fa notare soprattutto per un paio di rinvii da calcio anni Settanta. Si è in attesa del miglior Salviato.

18 Giuseppe Rizzo_5
Ancora una partita incolore per il centrocampista siciliano che non riesce a disputare una partita oltre la sufficienza.

16 Gaston Brugman_6,5
Nel grigiore generale della partita per fortuna che c’è il piccolo uruguagio che con una grande giocata inventa e indica a Caprari la via del gol.

28 Andrea Bovo_5
Quando il calcio si vedeva in tv solo in bianco e nero i telecronisti avevano coniato un termine per i calciatori come Bovo: «svolge un lavoro oscuro». In questo caso si potrebbe chiosare, tanto oscuro da non riuscire a vederlo.

27 Antonino Ragusa_5
Gioca una buona partita nel nuovo ruolo che il neo allenatore biancazzurro gli assegna: terzino sinistro. Non ha ancora il passo del terzino, ma il ragazzo è bravo e si farà…

19 Pippo Maniero_5
Una prova insufficiente anche per Pippo Maniero che non riesce a lasciare nessun segno sulla partita. Esce per far posto a Caprari che, al contrario, lascerà un segno indelebile sulla gara.

32 Fernando Sforzini_5
In molti a Pescara aspettavano il ritorno in campo di Sforzini come titolare della maglia di prima punta. Il suo ritorno è stato molto deludente sia per la forma fisica che non sembra essere la migliore possibile, sia per l’apporto tecnico che porta in dote alla squadra. Decisamente insufficiente.

8 Gianluca Caprari_6,5
Nei pochi minuti in cui gioca si fa trovare per due volte nella posizione giusta per trasformare in rete gli assist dei suoi compagni di squadra. Nel primo caso arriva in ritardo e con il piede sbagliato. Nel secondo si dimostra calciatore di razza e regala il primo punto del 2014 al Pescara.

20 Matti Lund Nielsen_sv

11 Aniello Cutolo_sv

Serse Cosmi_5
La prima di Serse Cosmi sulla panchina del Pescara porta in dote un punto ai biancazzurri. Le scelte dell’allenatore umbro, legittime, sono però molto discutibili. La squadra non riesce ad esprimere nulla, il primo tiro in porta arriva alla fine della partita, da un punto di vista del gioco tantomeno da un punto di vista fisico. Mancano 15 partite alla fine della stagione, vedremo cosa sarà capace di fare da qui alla fine del campionato.

La prima di Serse Cosmi porta in dote un punto. Il bel calcio può attendere…

Contro l’Avellino il Pescara conquista il primo punto del 2014
In un campo al limite della praticabilità i biancazzurri conquistano il primo punto del 2014 e interrompono la serie negativa che era iniziativa nell’ultima partita del 2013 contro l’Empoli di Tavano e Maccarone.
Una brutta partita con pochissime conclusioni nello specchio della porta da parte di entrambe le squadre. L’Avellino ha esercitato una maggiore pressione in virtù di una migliore condizione fisica, ma questo non è servito agli irpini per conquistare l’intera posta in palio.
Il Pescara ha giocato per lunghi tratti della partita con tutti gli uomini dietro la linea della palla rinunciando a qualunque tentativo di rilanciare l’azione. Quando è passato in svantaggio è riuscito a creare tre potenziali palle gol in pochi minuti. Questo vuol dire che si poteva provare a giocare la partita anche prima del novantesimo.

Le scelte tecniche di Serse Cosmi, legittime, ma discutibili
Il nuovo allenatore dei biancazzurri, arrivato a Pescara dopo il fallimento tecnico della gestione Marino, si presenta con scelte, legittime, ma molto discutibili.
Quattro i cambiamenti proposti. Il primo riguarda il modulo di gioco. Si passa dal 4-3-3 e dal 3-4-3 al modulo più utilizzato dagli allenatori italiani, il 3-5-2. Il secondo riguarda il portiere, sceglie Pelizzoli e manda in panchina Belardi, il terzo riguarda l’utilizzo di Antonino Ragusa come terzino sinistro e infine sceglie di utilizzare due punte centrali, Maniero e Sforzini, con l’esordio stagionale dal primo minuto per l’attaccante di Tivoli. Dopo sei sconfitte consecutive tutti si attendevano dal nuovo allenatore scelte in discontinuità con il passato più recente e dunque sono stati accontentati.
Mi chiedo però quale sia la logica che ha partorito queste scelte se queste prevedono l’esclusione o il riposizionamento dei migliori calciatori della rosa.
Belardi, Brugman, Ragusa e Politano sono i calciatori del Pescara con il miglior rendimento e dunque perché è stato spedito in panchina? Stesso discorso si potrebbe fare per Matteo Politano, autore tra le altre cose di 5 gol. Ragusa è l’unico dei quattro che mantiene il posto in squadra anche perché non ha sostituti in rosa nel suo ruolo. Infine Ragusa viene schierato come terzino sinistro, una scelta quest’ultima che chiunque ami il gioco del calcio non può accettare, a prescindere dalle motivazioni.

«L’obiettivo del Pescara è lo stesso, identico, d’inizio stagione», ipse dixit
Serse Cosmi nella conferenza stampa di presentazione ha detto che gli obiettivi del Pescara non cambiano, ovvero si punta ai play off. Mancano quindici partite alla fine del campionato e il Pescara ha conquistato fino a oggi 35 punti. Si trova a sette punti dal sogno play off e a sette dall’incubo play out. Tutto può ancora succedere, anche se le partite diventano sempre meno e ogni errore compiuto può diventare fatale.
Il Pescara visto ad Avellino non è in grado di competere per la serie A, tocca dunque a Serse Cosmi trovare i giusti accorgimenti per invertire la rotta. È stato assunto con questo compito e su questo sarà giudicato.

Dentro Serse Cosmi, fuori Pasquale Marino, la scelta del Pescara per risalire la china

La sesta sconfitta consecutiva decide il futuro di Marino
È stato dunque di nuovo il Bari a decidere la sorte di Pasquale Marino. Era già successo in passato e la storia si è ripetuta. Un Pescara svogliato e senza grinta, soprattutto nel primo tempo, perde la sesta partita consecutiva e la società decide di esonerare l’allenatore siciliano che tanto entusiasmo aveva riportato in città.
Come non ricordare infatti la sua presentazione al porto turistico di Pescara, i canti e i proclami d’inizio stagione? Un precampionato partito con i botti, bel calcio e risultati, poi le prime avvisaglie di ciò che sarebbe successo in questo disastroso inizio di 2014. La squadra ha perso strada facendo tutto quello che di buono era riuscita a fare nella parte centrale del girone di andata. Il bel gioco è diventato un pallido e sbiadito ricordo e anche la classifica è diventata diversa, più anonima, forse, non consona alla caratura tecnica di questa rosa.
Si è giunti così all’esonero dell’allenatore. I dirigenti hanno preso questa decisione solo dopo la sesta sconfitta consecutiva, concedendo all’allenatore siciliano molte opportunità.

Si chiude l’era Marino e si apre l’interregno di Serse Cosmi
Il Pescara volta pagina e sulla panchina dei biancazzurri siede oggi Serse Cosmi, ritenuto da tutto l’ambiente, società, tifosi, addetti ai lavori, uomo capace di risollevare e mettere sul binario giusto il campionato degli abruzzesi.
E Cosmi, fin dal primo allenamento, non ha tradito le attese. Subito pallone per i calciatori che dopo vari esercizi a centrocampo e sempre con la palla tra i piedi, hanno disputato la prima partitella in famiglia.
Cosmi a bordo campo si sbraccia e da indicazioni. «Accorcia», «vicino, vicino», chiede ai suoi giocatori di aiutarsi in campo. Di non lasciare mai solo un compagno in possesso di palla. Poca teoria e molta pratica. Una sorta di “Tiki taka” alla umbra. Palla corta e pedalare, si sarebbe detto in un tempo altro.

«Gli obiettivi restano gli stessi d’inizio campionato»
E nella conferenza stampa di presentazione mette in chiaro, fin dal primo momento, che gli obiettivi restano gli stessi d’inizio stagione. Sedici partite per centrare i play off, senza se e senza ma. Un inizio all’attacco dunque, senza fare melina, ma parlando guardando, dritto, negli occhi l’interlocutore. Serviva una persona di questa vaglia in momento così difficile del campionato. Il primo esame, Serse Cosmi, lo ha superato a pieni voti, adesso però c’è il campo e sul campo gli avversari. Basta aspettare pochi giorni perché sabato è già campionato. Benvenuto a Pescara, Serse.

Serse Cosmi, il motivatore (24 settembre 2012)

UP
1. Serse Cosmi
Il suo Siena vince a San Siro contro l’Inter del giovane Stramaccioni e si porta -1 in classifica, recuperando quasi tutta la penalizzazione. Grande motivatore, pur avendo una squadra, sulla carta, meno forte di quello dello scorso anno, sta disputando un buon campionato e, c’é da scommettere, lotterà fino alla fine per raggiungere l’obiettivo prefissato della permanenza in serie A..

2. Juan Fernando Quintero
Regala il primo punto al Pescara di Giovannino Stroppa con una punizione bella da vedere e che fa classifica. Il “piccolo principe” è con Gianluca Caprari, il più talentuoso della squadra, se troverà la posizione giusta in mezzo la campo può risultare uno degli elementi determinati per il raggiungimento della salvezza.

3. Juventus
Viaggia sicura a punteggio pieno. Come lo scorso anno sembra imbattibile e, per il momento, non soffre la mancanza del suo allenatore in panchina. Forse ha sbagliato qualche acquisto (leggasi Giovinco), ma ha di gran lunga il miglior organico della serie A. È certamente la candidata numero uno per la vittoria finale.

DOWN
1. Massimiliano Allegri
Si conferma per la seconda settimana consecutiva leader di questa classifica in negativo. Il Milan con tre punti è in fondo alla classifica, ma soprattutto gioca male ed è una squadra molto nervosa. Galliani gli conferma la fiducia ma la sua permanenza sulla panchina che fu di Nereo Rocco e Arrigo Sacchi non durerà a lungo.

2. Andrea Stramaccioni
Il giovane fenomeno che Moratti ha voluto sulla panchina dell’Inter viaggia tra alti e bassi. Un andamento normale per un giovane che deve fare esperienza. La panchina dell’Inter non è però una panchina qualunque e dunque anche Stramaccioni dovrà saper fare di necessità virtù. Indispensabile mantenere la fiducia dello spogliatoio e dei senatori della squadra, altrimenti la sua permanenza a Milano potrebbe essere a rischio.

3. Massimo Cellino
Con una decisione incomprensibile da ogni punto di vista penalizza la propria squadra con una sconfitta a tavolino che non piace a nessuno. Forse soffriva per essere stato anticipato da Zamparini nel licenziamento del proprio allenatore e si é voluto prendere la luce dei riflettori nella maniera peggiore. Regala alla Roma una vittoria che forse avrebbe avuto difficoltà a conquistare sul campo.

© 2021 Calcio Totale / Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Pescara il 03/09/2014 al n° 11. Registro della Stampa del Tribunale di Pescara n° 11-2014.

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