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2ª Giornata_7 settembre 2014

Questa fase embrionale del campionato può dare, al momento, solo qualche traccia sull’indole e la natura delle varie squadre. Ad esempio che il Perugia cercherà di fare la prepotente, anche perché una matricola lo è solo in teoria visto che a Bari è scesa in campo con 10/11esimi diversi dallo scorso anno, che la Virtus Lanciano sembra molto più prolifico rispetto al passato avendo al momento il miglior attacco, sì in condominio, però sarebbe in solitaria senza gol clamorosamente non assegnato alla prima giornata e visto da tutte le moviole. Oppure che il Catania è piuttosto svagato in retroguardia avendo la peggiore difesa e subendone tre a partita, al contrario del Latina che è l’unica 22 formazioni con la porta ancora inviolata. Anche stavolta non è stata superata la differenza reti di due gol di scarto nelle singole partite, in pratica un sostanziale equilibrio senza goleade. Queste indicazioni potrebbero anche essere smentite a breve, quella che invece dovrebbe essere confermata è l’indole aggressiva del Giudice sportivo che ha scelto la linea della tolleranza zero per il gioco violento. Una gomitata è una vigliaccata, perciò e giusto andarci giù duro con con squalifiche esemplari tra le quali spicca quella di 5 giornate a Terlizzi, senza dimenticare le 3 a Caputo e Cosenza e le 2 a Zappino. mini. Questo mi ha dato lo spunto per una piccola ricerca che ci aiuti a conoscere meglio il campionato che stiamo disputando concentrando le attenzioni su due situazioni che da spettatori viviamo sistematicamente in ogni gara alla quale assistiamo senza renderci perfettamente conto della quantità. Sto parlando di falli e fuorigioco: quanti ce ne sono in ogni partita? Una curiosità legittima da soddisfare. Ebbene, per sintetizzare quella che spesso resta un’idea vaga abbiamo preparato delle tabelle riepilogative. Magari ne faremo altre in periodi più caldi della stagione per compararle, intanto cristallizziamo questi dati.

Il numero dei falli ha un’ampia oscillazione, si va dagli appena 12 del Crotone ai 25, più del doppio, del Frosinone. In genere c’è equilibrio numerico nel corso di una partita, in pratica le due squadre si “menano” quasi nella stessa misura, anche se poi conta anche la ruvidezza degli interventi. Infatti, la giornata è stata particolarmente nervosa con 7 espulsi, 5 alla prima), due squadre, cioè Bari e Frosinone, hanno chiuso in 9 uomini.

Per i fuorigioco provocati, cioè quando una squadra si muove per mettere in off side gli avversari, si nota che non se ne fa più un uso sfrenato come negli anni ’90 quando veniva praticato quasi in maniera compulsiva, molti sono fuorigioco di rientro, addirittura in una partita, quella tra Cittadella e Avellino, questa tattica di difesa, che presuppone coraggio e tempismo perfetto, non è stata mai utilizzata.

Il bassaiolo di Mulazzano

Giovannino Stroppa dopo le prime sei giornate di campionato ha centrato due obiettivi: sette punti in classifica con sette squadre lasciate dietro a inseguire e la possibilità di avere un nuovo sold out per la prossima sfida interna contro la Lazio.
Risultati non scontati soprattutto dopo un inizio di campionato molto negativo sia in termini di risultato sia in termini di gioco. Il giovane allenatore, voluto da Delli Carri e Sebastiani, merita dunque la copertina e gli onori della cronaca per questo momento positivo della squadra biancazzurra. Stroppa ha avuto il merito di saper modificare in corso d’opera il suo pensiero, in particolare l’utilizzo dei due mediani in mezzo al campo che aveva portato la squadra alla brutta prestazione contro il Torino, sicuramente la peggiore di questo inizio di campionato, e ri-adottare un modulo di gioco che aveva frettolosamente accantonato nelle prime giornate di campionato.
La partita contro il Bologna segna la svolta della stagione sia perché la squadra conquista i primi punti del campionato sia perché si definisce l’assetto tattico della squadra in maniera definitiva. Quattro difensori in linea, tre uomini a centrocampo e tre dalla cintola in su. Un 4-3-3 atipico, ma certo non un’invenzione dell’ultimo momento. Soprattutto la scelta di schierare tre uomini a centrocampo si rivela la scelta più giusta per la squadra e la presenza in campo di Nielsen consente di rivedere, in parte, il Cascione dello scorso anno.
In difesa dopo l’ottima prestazione di Terlizzi a Cagliari, con il rientro di Cosic e di Romagnoli a tempo pieno e le buone prove offerte da Bocchetti c’è da essere più tranquilli. Anche Balzano e Zanon dopo un approccio non proprio positivo con la nuova categoria stanno ritrovando l’antico smalto. Dove si deve ancora migliorare molto e nel reparto offensivo.
Weiss pur essendo un anarchico, calcisticamente parlando ovviamente, ha garantito il salto di qualità e i gol che consentono al Pescara di godersi una posizione di classifica forse insperata e per questo motivo meriterebbe di partire nell’undici titolare. Il suo ingresso nei tre della linea d’attacco garantisce una forza d’urto maggiore di quella attuale. Caprari, per me il migliore della rosa, sta mostrando di non soffrire troppo il salto di categoria e Vukusic, per quello che siamo riusciti a vedere, sembra avere i numeri per far bene soprattutto quando migliorerà l’intesa con lo slovacco Weiss. Resta dunque da definire la posizione in campo del Piccolo Principe”, Juan Fernando Quintero. Con lui e Caprari nella linea dei tre d’attacco la squadra sembra non avere la forza fisica sufficiente per imporre il proprio gioco e dunque è molto probabile che Stroppa debba trovare per il giovane colombiano una nuova posizione in campo. Migliorando nella fase difensiva e acquisendo nozioni tattiche potrebbe essere il metronomo del centrocampo occupando il vuoto che ha lasciato Marco Verratti nel gioco e nel cuore dei pescaresi. Come Marco non nasce per giocare in quel ruolo ma come Marco può imparare. Credo che Giovannino Stroppa ci stia pensando e se dovesse trasformare Quintero da un calciatore bello da vedere in un calciatore utile al gioco collettivo della squadra il Pescara potrebbe davvero diventare una delle sorprese del campionato. E il bassaiolo di Mulazzano dare ragione ai pochi che lo hanno sostenuto fin dal suo arrivo a Pescara.

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