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3ª Giornata_12 settembre 2014

Allenatori. Sarà pure esagerato e prematuro, eppure il primo allenatore è già saltato, il catanese Pellegrino. Non è corretto parlare di licenziamento perché è stato delegato ad altro incarico, in pratica è tornato nel settore giovanile. Diciamo che avevano provato a risparmiare qualcosa, non è andata. Al suo posto va Sannino. A proposito di certe fibrillazioni, non dimentichiamo che anche attorno a Lopez giravano strane voci prima della trasferta di Pescara, e io mi sento di azzardare pure che se il Bari non batte il Livorno anche Devis Mangia finirà sulla graticola, non a caso sembra intenzionato a cambiare modulo passando dal 4-4-2 al 4-3-3. Insomma, il campionato lunghissimo non significa fiducia illimitata, gli allenatori sono in bilico per definizione, a maggior ragione nelle squadre ambiziose. Dopo tre sconfitte consecutive si accende in automatico il segnale di allarme. Alla quarta è quasi spacciato, solo in rarissimi casi ci si spinge oltre e ci vuole fegato. Perché un ciclo di digiuno incide eccome sulla media punti relativa all’obiettivo preposto, la fa alzare parecchio, e più punti ti servono peggio è.
Perugia. Inizia il tormentine, o il tormentino. Per il Perugia è vera gloria o tormentino? Non solo è perché è a punteggio pieno, piuttosto ha battuto le tre principali candidate alla promozione quali Bologna, Bari e Catania. Non può essere solo un caso. Tra l’altro domani ha un’altra partita in casa contro il Vicenza che è stato ripescato all’ultimo momento e non ha avuto il tempo materiale (a prescindere dalla finestra in più di mercato) di allestire una rosa adeguata, quindi una grossa opportunità di allungare il passo.

Curiosità. Attenzione, anche la Ternana va fortissimo: fuori casa ha già fatto due vittorie su due. E poi il Trapani che ha gli stessi punti. Le due squadre hanno pareggiato solo con il Pescara, poi hanno sempre vinto. Menzione per la Virtus Lanciano che probabilmente avrebbe espugnato lo stadio del Varese se non fosse stato per l’espulsione di Thiam.

Gol ultimi minuti. Le partite in questa categoria non finiscono mai. Nell’ultima giornata ci sono stati ben quattro gol tra novantesimo e oltre. E sono stati decisivi dal momento che nessuna gara è finita con più di un gol di scarto. Tra l’altro è dall’inizio che resiste il limite di due gol di scarto. La testimoniare un equilibrio straordinario.
Latina. È stata l’ultima difesa a cadere, all’ultimo minuto del posticipo di Livorno su rigore di Cutolo.

Interpretazioni diverse. Ogni neopromossa sta interpretando l’approccio alla nuova categoria a modo suo.

Pro Vercelli. Forse sarà la grande carica agonistica, il vizietto della Pro Vercelli è l’aggressività, finora ha chiuso tutte le partite in inferiorità numerica. Una espulsione in ogni partita.

Virtus Entella. Avete presente quei giovani che si muovono già da adulti? La Virtus Entella fa pensare a loro perché ha in squadra vecchio marpioni quali Pelizzoli, Sansovini, Rinaudo. Proprio quest’ultimo ha fatto un grave errore, a volte è meglio la freschezza giovanile dei debuttanti. A proposito, auguri a Ivano Baldanzeddu, infortunio gravissimo, addirittura un anno di prognosi, mai sentito prima, probabilmente la sua carriera ne resterà pesantemente condizionata, se non peggio. Cattivissimo il bresciano Di Cesare, nel video che gira sul web c’è l’avvertimento “immagini forti”, in pratica gli ha davvero spezzato la gamba. Molte critiche, si è addidato a un avvocato per tutelarsi, io al suo posto di sarei auto squalificato.

Vite da bomber. Le due facce della medaglia. C’è chi sta attraversando un periodo straordinario come Falcinelli, un gol a partita. A Lanciano lo ricordavamo più una punta di movimento che un realizzatore, evidentemente l’aria di casa, lui perugino di nascita, lo ha trasformato. Il rovescio della medaglia è la crisi che attanaglia il povero Ardemagni, lo scorso inverno oggetto del desiderio di mezza categoria (perché l’altra metà non se lo poteva permettere) lui ha strappato al Carpi un ingaggio faraonico, ma ha deluso le attese. Ora è allo Spezia e delude lo stesso, ad Avellino ha fallito un rigore e un gol clamorosi. Diciamo che ha perso la polvere magica sui suoi piedi, ma gli è rimasto l’ingaggio. Forse qualche collega farebbe pure a cambio. Non so perché, ma ho come la sensazione che molti italiani vorrebbero essere al suo posto. Tra i due un pensiero va ad Aniello Cutolo: aveva sbagliato un rigore, Gautieri gli ha ridato fiducia e lui l’ha ripagata, violando la porta del Latina.

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