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Ibarbo alla conquista di Cagliari (11 marzo 2013)

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1. Segundo Victor Ibarbo
L’attaccante colombiano del Cagliari segna la sua prima tripletta con la maglia che fu di Gigi Riva e Boninsegna e consegna alla sua squadra tre punti importanti conquistati contro una delle squadre più in forma del campionato, la Sampdoria di Delio Rossi. Nato a Santiago de Calì il 19 maggio del 1990 può diventare una pedina importante per il Cagliari del futuro. Decisivo.

2. Beppe Iachini
L’allenatore marchigiano aveva conquistato la serie A sul campo anche lo scorso anno risollevando una Sampdoria che non aveva nessuna identità prima del suo arrivo, ma la dirigenza blucerchiata optò per Ciro Ferrara e Iachini vide sfumare il sogno proprio sulla linea del traguardo. Ha dovuto accontentarsi della panchina di una squadra quasi retrocessa che sta conducendo a un risultato inimmaginabile. Capace.

3. Stefano Pioli
Conduce per mano il Bologna nella parte sinistra della classifica della serie A e umilia l’Inter del presuntuoso Stramaccioni con una partita praticamente perfetta. Dopo il passaggio a vuoto sulla panchina del Palermo ritrova sotto le due torri la motivazione per allenare e bene una squadra di calcio. Il suo Bologna contende al Catania di Maran lo scettro di sorpresa del campionato. Ostinato.

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1. Maurizio Zamparini
L’andata negativa dei rosanero del Palermo la si deve soprattutto alle bizze del suo presidente. Dall’inizio del campionato cambia quattro tecnici e rivoluziona la squadra per ben due volte. Il risultato è sotto gli occhi di tutti una squadra senza identità e senz’anima. La candidata più seria a retrocedere un serie B già prima di Pasqua. Agitato.

2. Andrea Stramaccioni
La presunzione del giovane allenatore dell’Inter non conosce limiti, si atteggia a Mourinho ma non ne ha né le capacità tantomeno il carisma. La sua Inter è la peggiore degli ultimi anni che colleziona sconfitte casalinghe che non potranno non lasciare il segno anche nella tifoseria di sponda nerazzurra. Incapace.

3. Walter Mazzarri
Continua a sostenere che l’annata calcistica della sua squadra sia molto buona. Eppure il Napoli è stata eliminato dalla Coppa Italia, eliminato dalle coppe europee ed è a nove punti dalla Juventus e rischia di perdere anche il secondo posto in classifica. Si sta dimostrando incapace di allenare ad alti livelli. Illuso.

Stevan Jovetic, l’oro della Fiorentina (18 febbraio 2013)

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1. Stevan Jovetic
La migliore prestazione dell’anno della Fiorentina coincide anche con la migliore partita del suo calciatore più importante, Stevan Jovetic. Due gol, assist, ma soprattutto un campione al servizio della squadra. Se il suo processo di crescita, in questo campionato, sarà costante, la Fiorentina può lottare fino alla fine per il terzo posto.

2. Marco Sau
Con la doppietta segnata contro il Pescara raggiunge quota dieci in serie A e 51 negli ultimi tre campionati. È già oggi, al suo primo campionato nella massima serie, l’unico calciatore sardo ad andare in doppia cifra in serie A. Una progressione impressionante e una crescita costante dalla Lega Pro alla serie A passando per un grande campionato in B con la maglia della Juve Stabia. Svaria su tutto il fronte dell’attacco, implacabile sotto rete. Decisivo.

3. Catania
Il Catania taglia il traguardo dei 39 punti e raggiunge il primo e più importante obiettivo della stagione: la salvezza. Adesso per la squadra dell’esordiente Rolando Maran inizia un nuovo campionato, se non si disunisce potrebbe raggiungere il miglior risultato della sua storia calcistica. La vera sorpresa del campionato è certamente la squadra siciliana. In crescita costante.

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1. Oscar Pistorius
L’accusa è pesantissima: omicidio premeditato. Oscar Pistorius ha ucciso la sua fidanzata con quattro colpi di pistola, due dei quali alla testa. Lui, per il momento, nega, ma resta in carcere in attesa del processo per direttissima. «La prima causa di uccisione nel Mondo delle donne tra i 16 e i 44 anni è l’omicidio da parte di persone conosciute». Inaffidabile e, secondo l’accusa, omicida.

2. Walter Mazzarri
Il suo Napoli dopo aver subito l’onta della sconfitta con tre reti al San Paolo da parte del Viktoria Plzen nella partita di Europa League non va oltre uno scialbo 0-0, sempre in casa, contro la Sampdoria di Delio Rossi. Alla fine della partita l’allenatore toscano non gradisce i fischi dei tifosi partenopei e polemizza con loro. Fino ad oggi si è dimostrato inadeguato ai massimi livelli.

3. Inter
La sconfitta pesantissima contro la Fiorentina, che rilancia la squadra di Montella dopo lo scivolone contro la Juventus, ridimensiona definitivamente l’Inter del giovane Stramaccioni. Una squadra senza una precisa identità che, questa volta, non può fare affidamento sulla giocata di uno dei tanti campioni presenti in rosa. Allenare l’Inter non è la stessa cosa che allenare la Primavera dell’Inter e Massimo Moratti, il presidente, se ne sta rendendo conto. Da rivedere.

La prima volta di Zeman in classifica dopo quattro vittorie consecutive della Roma (10 dicembre 2012)

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1. Zdeněk Zeman
Quarta vittoria consecutiva per la squadra del maestro di Praga. La Fiorentina non perdeva da nove partite ed era considerata da tutti la sorpresa del campionato. La sua Roma è l’unica squadra ad aver segnato in tutte le partite e con 38 gol ha di gran lunga il miglior attacco del campionato e la classifica comincia a diventare interessante, sempre più interessante.

2. Gonzalo Bergessio
La sua assenza ha penalizzato il Catania oltre il dovuto. Con lui in campo i siciliani diventano un’altra squadra in grado di guardare ben oltre la salvezza. Un assist e una doppietta realizzata ieri a Siena gli valgono la palma di migliore in campo.

3. Inter
Pur non giocando una partita bellissima fa sua l’intera posta in palio contro il Napoli dopo aver sconfitto anche la Juventus. Pur avendo tanti problemi in mezzo al campo grazie a una difesa molto ben impostata e un attacco di qualità, conquista il secondo posto in classifica scavalcando proprio i partenopei.

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1. Walter Mazzarri
Il Napoli perde una partita che poteva lanciarla come vera e unica antagonista della Juventus. I media esaltano la prova del Napoli che però lascia i tre punti all’Inter del giovane Stramaccioni. Hamsik, Cavani e Insigne farebbero la fortuna di qualunque allenatore e garantirebbero uno scudetto relativamente tranquillo. Non è così per il Napoli di Mazzarri.

2. Jean-François Gillet
Regala tre gol su quattro al Milan e condanna la sua squadra, il Torino, a una sconfitta casalinga contro il Milan. Dopo il vantaggio con la rete di Santana, favorita da un errore di Nocerino, il Torino aveva la possibilità di far sua l’intera posta in palio e far fare un salto in avanti nella lotta per non retrocedere ma gli errori del suo numero uno glielo hanno impedito.

3. Gigi Delneri
Ancora una giornata negativa per l’allenatore del Genoa che perde anche a Pescara. Filtra la notizia che non intende rassegnare le dimissioni e questo non gli rende merito. La squadra vista a Pescara è un gruppo che non sembra seguire le direttive dell’allenatore e questo è l’argomento più forte nelle mani della società ligure per richiamare in panchina Gigi De Canio.

Vladimir Pektovic, il poliglotta (10 ottobre 2012)

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1. Vladimir Pektovic
Arrivato tra lo scetticismo generale l’allenatore della Lazio, che parla otto lingue, sta demolendo molti luoghi comuni e ha portato la Lazio a ridosso di Juventus e Napoli in testa alla classifica. La sua Lazio non gioca benissimo, è lenta ed ha una difesa che non sembra irresistibile. Quando è se risolverà anche questi problemi sarà un’avversaria difficile per chiunque.

2. Antonio Cassano
Cesare Prandelli gli preferisce altri calciatori in nazionale e lui si prende la ribalta in campionato candidandosi ad essere uno dei protagonisti principali con un avvio di stagione esaltante. Con 5 reti tallona Klose e Cavani in testa alla classifica dei marcatori, ma soprattutto è diventato, in pochi mesi, un riferimento per la sua nuova squadra. La squadra per la quale faceva il tifo da bambino.

3. Atalanta
Festeggia 105 di vita con una bella vittoria sul Siena, mettendo in mostra, come spesso le succede, tanti giovani interessanti. Con 54 campionati in serie A è la squadra che vanta il maggior numero di campionati tra le squadre di seconda fascia. Un grande settore giovanile, il centro sportivo Bortolotti di Zingonia è un vero e proprio modello di efficienza e organizzazione, le permette sempre di essere all’avanguardia nel sempre più arretrato calcio italiano.

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1. Walter Mazzarri
Perde malamente la sfida che valeva la testa della classifica contro la Juventus di Antonio Conte. Mette in campo una squadra che non punge e che per lunghi tratti della partita gioca con undici calciatori dietro la linea della palla. Con i due esterni bassi della Juventus ammoniti lascia in panchina Lorenzo Insigne, uno di quei calciatori in grado di saltare sistematicamente l’avversario.

2. Adriano Galliani
La squadra che ha messo a disposizione di Massimiliano Allegri si sta dimostrando molto debole e i nuovi acquisti non sembrano all’altezza dei calciatori che hanno sostituito. Emblematico a questo proposito lo scambio Cassano-Pazzini. Il capitano della squadra nell’ultima partita di campionato era Bonera e questo la dice lunga sulla qualità del Milan di quest’anno.

3. I finti tifosi del Verona
«Non sono tifosi. Lo sport non c’entra nulla. Non sono più nemmeno gli ultrà vecchio stile, che facevano della squadra l’elemento fondante della loro identità. Ormai negli stadi italiani si dà appuntamento una pletora di bande con strutture compatte e regole di ferro per inquadrare una moltitudine di ragazzi che credono di non avere nulla da perdere. Sono in tanti e sono disposti a qualunque nefandezza per conquistare l’approvazione del branco». Da Raffaele Cantone, “Football Clan”, Rizzoli

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