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La vittoria di Moratti si chiama Stramaccioni (28 ottobre 2012)

UP
1. Andrea Stramaccioni
Conquista la quinta vittoria consecutiva e porta l’Inter stabilmente nei quartieri alti della classifica. Ha rigenerato un patrimonio del calcio italiano come Antonio Cassano e quando avrà a disposizione anche Snejder l’Inter sarà un’avversaria difficile per tutte e le altre concorrenti allo scudetto.

2. Marek Hamsik
È il vero leader del Napoli. Calciatore completo che, nonostante Mazzari, sta dimostrando tutto il suo valore. Con tre gol già realizzati ha dato un contributo importantissimo alla classifica del Napoli. Un calciatore super e un ragazzo tranquillo che non ha fatto mai parlare di se se non per le sue grandissime prestazioni in campo. Può scrivere la storia del Napoli.

3. Luca Toni
Arriva tra lo scetticismo generale dei tifosi e degli addetti ai lavori. E invece gioca spezzoni di partita e da il suo contributo alla causa viola. Il gol di ieri riconcilia con il gioco del calcio. Forse il difensore ha delle responsabilità ma il suo avvitamento e la precisione con la quale segna il gol della sicurezza sono da vero centravanti di razza.

DOWN
1. Nicola Rizzoli
Ancora una volta determinante per il risultato positivo della Juventus. Compie due errori clamorosi in una sola volta. Annulla il gol regolarissimo di Bergessio, si era sullo 0-0, e prende una decisione che non gli competeva. Pessima prova di tutti gli arbitri della partita, a parti invertite il gol del Catania non sarebbe stato annullato.

2. Bologna
Pioli quest’anno non sta ripetendo il buon campionato dello scorso anno. La squadra è oggettivamente più debole rispetto alla scorsa stagione nonostante l’arrivo di un centravanti come Gilardino in grado di garantire un buon numero di gol alla squadra. L’ennesima sconfitta relega il Bologna in penultima posizione e non so se la squadra sarà in grado di reggere, mentalmente, una classifica di questo genere.

3. Zdeněk Zeman
La partita di ieri è ciò che permette ai critici del tecnico di Praga di parlare male, e a ragione, del suo calcio. I primi venti minuti della Roma mostrano ciò potrà essere la squadra tra qualche mese ma il resto della partita è da dimenticare compreso l’errore grave dell’arbitro che assegna all’Udinese un rigore inesistente. C’è bisogno di scelte radicali in mezzo al campo.

Sull'autore: Oscar Buonamano

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