UP
1. Stevan Jovetic
La migliore prestazione dell’anno della Fiorentina coincide anche con la migliore partita del suo calciatore più importante, Stevan Jovetic. Due gol, assist, ma soprattutto un campione al servizio della squadra. Se il suo processo di crescita, in questo campionato, sarà costante, la Fiorentina può lottare fino alla fine per il terzo posto.
2. Marco Sau
Con la doppietta segnata contro il Pescara raggiunge quota dieci in serie A e 51 negli ultimi tre campionati. È già oggi, al suo primo campionato nella massima serie, l’unico calciatore sardo ad andare in doppia cifra in serie A. Una progressione impressionante e una crescita costante dalla Lega Pro alla serie A passando per un grande campionato in B con la maglia della Juve Stabia. Svaria su tutto il fronte dell’attacco, implacabile sotto rete. Decisivo.
3. Catania
Il Catania taglia il traguardo dei 39 punti e raggiunge il primo e più importante obiettivo della stagione: la salvezza. Adesso per la squadra dell’esordiente Rolando Maran inizia un nuovo campionato, se non si disunisce potrebbe raggiungere il miglior risultato della sua storia calcistica. La vera sorpresa del campionato è certamente la squadra siciliana. In crescita costante.
DOWN
1. Oscar Pistorius
L’accusa è pesantissima: omicidio premeditato. Oscar Pistorius ha ucciso la sua fidanzata con quattro colpi di pistola, due dei quali alla testa. Lui, per il momento, nega, ma resta in carcere in attesa del processo per direttissima. «La prima causa di uccisione nel Mondo delle donne tra i 16 e i 44 anni è l’omicidio da parte di persone conosciute». Inaffidabile e, secondo l’accusa, omicida.
2. Walter Mazzarri
Il suo Napoli dopo aver subito l’onta della sconfitta con tre reti al San Paolo da parte del Viktoria Plzen nella partita di Europa League non va oltre uno scialbo 0-0, sempre in casa, contro la Sampdoria di Delio Rossi. Alla fine della partita l’allenatore toscano non gradisce i fischi dei tifosi partenopei e polemizza con loro. Fino ad oggi si è dimostrato inadeguato ai massimi livelli.
3. Inter
La sconfitta pesantissima contro la Fiorentina, che rilancia la squadra di Montella dopo lo scivolone contro la Juventus, ridimensiona definitivamente l’Inter del giovane Stramaccioni. Una squadra senza una precisa identità che, questa volta, non può fare affidamento sulla giocata di uno dei tanti campioni presenti in rosa. Allenare l’Inter non è la stessa cosa che allenare la Primavera dell’Inter e Massimo Moratti, il presidente, se ne sta rendendo conto. Da rivedere.